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"Il Cappotto" di N. V. Gogol', Appunti di Letteratura Russa

Trama del racconto (appunti di tutorato di letteratura russa)

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 12/12/2020

Ian_f
Ian_f 🇮🇹

4.9

(8)

9 documenti

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Anteprima parziale del testo

Scarica "Il Cappotto" di N. V. Gogol' e più Appunti in PDF di Letteratura Russa solo su Docsity! IL CAPPOTTO di N. V. Gogol’ Il racconto si svolge a Pietroburgo. Akakij Akakievič è un impiegato dedito al lavoro il quale, quando gli viene affidato un compito che ritiene di non essere in grafo di compiere va in panico e preferisce tornare a copiare le proprie carte. Viene trattato male dai colleghi ma la cosa non gli interessa granché. Si infastidisce solo quando gli toccano il gomito e non riesce a lavorare (chiede infatti che lo lascino stare). Lavora, torna a casa, mangia e copia ancora. Fa la strada e mangia come se fossero degli automatismi. Si accorge che il suo oramai logoro cappotto necessita di un rammendo. Lo porta dal sarto Petrovič che gli dice che il cappotto è troppo consumato. Akakij Akakievič reagisce male. Il sarto gli dice che gliene avrebbe fatto un altro a 200 rubli (ossia metà dello stipendio del povero impiegato). Akakij decide di andare a trovare il sarto ubriaco per tentare di convincerlo a rattoppare la palandrana, ma il sarto continua a dire che è ora di cambiare il cappotto. Akakij decide di risparmiare su qualunque aspetto: cammina con delicatezza per non consumare le suole delle scarpe, salta la cena, si ricorda dei 40 rubli messi da parte… all’inizio è difficile questo stile di vita, ma poi prende gusto nell’obiettivo. Akakij è convinto di dover risparmiare molto ma il sarto gli comunica che bastano 80 rubli ed il direttore gli assegna un bonus di 40 rubli anziché 45 come Akakij aveva previsto. Il sarto gli porta il cappotto avvolto in un fazzoletto, lo fa vedere ad Akakij, glielo mette sulle spalle, glielo fa provare. L’occasione viene descritta come il giorno più solenne della vita di Akakij, il quale va a lavorare dove tutti si complimentano e lo salutano, cosa mai accaduta finora e gli chiedono di dare una festa in onore del cappotto. L’impiegato si sente in imbarazzo, non vuole dare una festa, che viene organizzata da un altro collega che festeggia il proprio onomastico. Con il cappotto, Akakij si sente più consapevole, inizia a seguire una signora, va a casa e decide di riposarsi per la prima volta, pranza e non copia neanche una carta. Alla sera si reca presso l’appartamento del collega, situato in una zona più ricca. Non sa come comportarsi (di solito si trova già a letto a quell’ora). Si annoia, quando gli invitati lo notano lo lodano per il cappotto. Stufo e stanco, prova ad andarsene ma non lo lasciano, la seconda volta ha più successo (prima di andarsene trova il suo cappotto gettato per terra). Per la strada verso casa viene assalito da due uomini sconosciuti che gli rubano il cappotto. Da quel momento comincia la richiesta disperata di aiuto. Va da una guardia in garrita che da lontano non ha visto niente e che aveva pensato fossero amici. Akakij si reca a casa dove la proprietaria gli dice di andare dal commissario che però impiega un’eternità per riceverlo e gli dice che non ha molte prove per dimostrar che il cappotto fosse effettivamente suo e che gli fosse stato rubato. Akakij perde un giorno di lavoro. Il giorno dopo torna a lavorare indossando la palandrana, i colleghi di mostrano dispiaciuti e tentano di fare una colletta ma ne avevano già fatte due in precedenza. Raccolgono una cifra irrisoria. Un collega lo indirizza da un “personaggio importante” il quale, dopo averlo fatto aspettare, lo sminuisce, gli fa una lavata di capo (Akakij non è una persona di carattere; inoltre, il personaggio importante tratta male le persone di rango inferiore al proprio) e Akakij per poco non sviene e viene portato via dall’ufficio. Torna a casa indossando il vecchio cappotto, prende freddo, il medico va a trovarlo e gli dice che è spacciato. Akakij muore: la sua è una morte che ricalca la sua esistenza. A lavoro lo sostituiscono con un nuovo impiegato dopo essere andati a cercarlo a casa ed aver appreso della sua morte. Il fantasma si aggira per S. Pietroburgo a strappare cappotti della gente. Il fantasma non si ferma finché non ruba il cappotto del personaggio importante che nel frattempo prova sensi di colpa, un sentimento sgradevole, motivo per il quale decide di andare dall’amante. In quest’occasione il fantasma gli strappa di dosso il cappotto, acquietandosi lo spirito.
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