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Il cinema. Percorsi storici e questioni teoriche (NUOVA EDIZIONE), Sintesi del corso di Storia E Critica Del Cinema

Riassunto accurato dell'intero testo, sintesi completa e semplificata utile ai fini dell'esame. Il documento inizia con una breve introduzione sulle origini del cinema sbobinata dalle lezioni della prof. Rimini

Tipologia: Sintesi del corso

2022/2023

In vendita dal 16/11/2023

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Scarica Il cinema. Percorsi storici e questioni teoriche (NUOVA EDIZIONE) e più Sintesi del corso in PDF di Storia E Critica Del Cinema solo su Docsity! 1 STORIA E CRITICA DEL CINEMA -Rimini Stefania- IL PRECINEMA Il 28 dicembre 1895 è la data riconosciuta da tutti che segna la nascita del cinema, rappresenta il giorno della prima proiezione dei fratelli Lumière; tuttavia, come per la fotografia, molti sono stati coloro che hanno dato un contribuito alla nascita della settima arte: il cinema. Tutto ciò che viene prima del 28 dicembre 1895 e che riguarda la proiezione di immagini e il movimento illusorio si può chiamare precinema le sue origini affondano le radici in epoche ben precedenti al XIX. L'uomo ha sempre cercato di immortalare la realtà e fino all'avvento della fotografia mummificarla era compito della pittura così l'uomo per secoli si ingegna per riuscire a rendere la falsità dell'arte il più reale possibile. Questo è il motivo per cui ad un certo punto sono nate le cosiddette "macchine del precinema", ovvero, macchinari che usano le regole della fisica per creare illusioni ottiche con l'intento di creare un'illusione di realtà. La camera oscura ossia l'antenato della macchina fotografica, vede la sua nascita nel l 1589 grazie al lavoro di un inventore italiano, Giovanni Battista della Porta era un apparecchio simile nel funzionamento alla lanterna magica però le immagini invece che essere proiettate da una scatola verso l'esterno erano fruibili guardando dentro la scatola stessa si trattava di uno strumento diffuso nelle feste di paese dove gli ambulanti facevano guardare a pagamento. Si trattava spesso di scenette teatrali con tanto di fili e marionette che gli artisti muovevano. Si trattava di uno strumento che veniva spesso acquistato da ricchi studiosi durante i loro viaggi di conoscenza specialmente durante i famosi "grand tour italiani" come dei souvenir così anche la loro famiglia guardando dentro la scatola poteva rivivere un pezzo di quel viaggio il contenuto era una vita cittadina dipinta su una sottile pergamena, ebbe un ruolo fondamentale nella divulgazione di fatti storici specie con la rivoluzione francese. Dalla camera oscura si è poi sviluppata la lanterna magica. La lanterna magica fa parte delle macchine del precinema purtroppo a chi attribuire la sua invenzione non è chiaro si pensa che la sua invenzione sia riconducibile a tre soggetti: Athanasius Kircher, Christian Huygens e Don Matteo Campani. Questo strumento è databile attorno al XVII si presenta come una scatola chiusa con un piccolo foro su una faccia, il foro viene attraversato da un fascio di luce e si pone davanti ad esso l'immagine che si desidera proiettare solitamente dipinta su un vetrino colorato o no, quando la luce passerà attraverso il foro il disegno sarà proiettato ingrandito, un principio molto 2 simile è sicuramente più antico è quello delle ombre del teatro cinese o indiano. La lanterna magica poteva essere utilizzata per finalità didattiche o d'intrattenimento. La persistenza retinica è alla base del cinema, le vecchie pellicole non sono altro che tante immagini messe in sequenza e fatte girare velocemente davanti al nostro occhio in modo che sembrino un'unica grande e continua immagine. Vediamo come si è arrivati al 28 dicembre 1895, partiamo da un paio di nozioni tecniche l'occhio umano riesce a percepire come movimento continuo una serie di immagini fisse diverse tra di loro se queste gli vengono proiettate in rapida successione ciò avviene grazie al fenomeno della persistenza retinica, secondo questo principio la retina dell'occhio umano ha la capacità di trattenere l'immagine per qualche frazione di secondo anche dopo che l'immagine stessa non è più visibile. Su questo principio si basano strumenti come il taumatropio, costruito per primo da Fitton nel 1825 che consiste in un dischetto che è fatto ruotare velocemente tramite due fili appesi all'estremità. Sulle due facce sono raffigurati disegni che si completano a vicenda, ruotandolo velocemente si ha l'impressione di guardare un'unica immagine combinata. Il fenachistoscopio è la versione più elaborata del taumatropio fu inventato da Joseph Plateau nel 1832, il cui funzionamento è similare al taumatropio, si presentava come una ruota fissata al centro da un supporto, sulla ruota venivano praticate delle fessure equidistanti che permettevano allo spettatore di guardare e sul retro sempre equidistanti le immagini da animare dietro la ruota era posto uno specchio azionandolo e guardando dalle fessure si riusciva a vedere in pochi secondi l'immagine fluida realistica e specchiata. Nel 1934 il fenachistoscopio viene migliorato con lo zootropio nel quale un disco viene sostituito da un cilindro sul quale vengono aperte delle fessure e al cui interno viene inserito un nastro con delle immagini è un macchinario che anticipa il vero e proprio cinema, nacque nel 1834 e il suo inventore fu Horner. Nel 1877 poi Emile Reynaud crea il prassinoscopio, un'evoluzione dello zootropio, il quale aveva il difetto di distorcere le immagini poiché queste erano sistemate sulle pareti circolari dello strumento; dunque, le immagini erano riflesse grazie a una serie di specchi. Questi strumenti: taumatropio, fenachistoscopio, zootropio e prassinoscopio si basano sul fatto che l'occhio umano non riesce a percepire più di 30 immagini al secondo un fenomeno che si chiama persistenza retinica questo permette di far sembrare al nostro occhio che la figura si muova in autonomia. Reynaud applica al prassinoscopio il principio della lanterna magica il più antico sistema di proiezione dando vita al teatro ottico o prassinoscopio del teatro, purtroppo con la comparsa di 5 IL CINEMA. PERCORSI STORICI E QUESTIONI TEORICHE (a cura di) G. Carluccio, L. Malavasi, F. Villa Parte prima: Percorsi storici. Capitolo 1 - Dal cinematografo al cinema. Il 28 dicembre 1895 è la data che segna la prima proiezione pubblica a pagamento con l'avvento del cinematografo dei fratelli Lumière al Salon Indien del Gran Cafè di Parigi; tuttavia, ancora prima di quella data diversi pionieri avevano dato vita a invenzioni e brevetti creando una prima forma di cinema. Alla settima arte, quindi, collaborarono non soltanto i fratelli Lumière ma anche i fratelli Skladanowsky, Edison e tanti altri. Le invenzioni elaborate prima del 28 dicembre 1895 come, per esempio, la camera oscura e la lanterna magica fanno parte del precinema. 1. Edison - Edison era un uomo d'affari che da povero morì miliardario, il suo nome è legato allo sviluppo del cinema, sette circondarsi da assistenti ingegnosi responsabili delle invenzioni. Ispirato dagli esperimenti di Muybridge lavora con Dickson nella creazione del kinetoscopio per la riproduzione e del kinetografo per le riprese. Inizialmente possono usufruire della sua invenzione soltanto una persona per volta, sarà nel 1894 che nascono delle piccole sale per i kinetoscopi, gli spettatori possono usufruire di una visione di circa 20 secondi al prezzo di un nickel. Da questo momento in poi si inizieranno a stipulare contratti con cantanti, musicisti, acrobati, circensi o addirittura stranieri in quanto destano curiosità. Il kinetografo era uno strumento che aveva bisogno di molta luce per riprodurre le immagini; dunque, ben creata una prima forma di studio cinematografico battezzato Black Maria, era montato su ruote in modo da spostarsi in base all'orientamento del sole. L'invenzione di Edison non può essere utilizzata in ambito domestico, questo sarà il motivo per cui fonderà la Motion Picture Patens Company in modo da creare un monopolio. Il cinema non fu concepito inizialmente come qualcosa da vivere in modo collettivo in sale cinematografiche, ma bensì inizialmente era qualcosa che poteva essere usufruito in modo individuale in fiere ambulanti, soltanto nel 1905 iniziarono a nascere delle sale apposite definite nickelodeons. Agli albori del cinema si opponevano diversi modi di rappresentazione:  (1895-1908) Modo di rappresentazione primitivo o costruita su attrazioni mostrative, senza alcuna finalità narrativa è l'idea di continuità anche quando si passa da un inquadratura unipuntuale, quindi singola ad una pluripuntuale che prevedeva più inquadrature. Questa concezione filmica presupponeva modifiche che avvenivano dopo la 6 fase produttiva, in modo da adattarlo alle richieste del proprio pubblico; infatti, ogni singola scena poteva essere venduta singolarmente e rimontata in un nuovo ordine e con commenti variabili. In questa prima fase del cinema hanno un ruolo fondamentale l'attrazione e la mostrazione che acquisivano valore attraverso l'ingrandimento in modo da aumentare l'effetto sensazionalistico, sottolineare un punto di vista soggettivo oppure creare una situazione provocante. Sebbene sia un cinema semplice non mancano generi distinti, come per esempio: l'inseguimento, la gag comica, la fantascienza ecc .. 2. Lumière e Méliès - Lumière e Méliès sono considerati i pionieri del cinema, coloro che iniziarono a redigere i primi lavori. I fratelli Lumiere fondano i loro lavori sul cinema realista e documentaristico, mettono dinanzi allo spettatore la vita quotidiana mentre Melies prediligeva i racconti a carattere spettacolare, non a caso svolgeva la professione di mago; infatti, all'interno dei suoi film inserisce trucchi da prestigiatore e illusionistici. Melies farà un altro uso dell'avvicinamento/distanza dall'obiettivo e dell'effetto primo piano. Sebbene il termine autore non esista ancora in quanto si parla di operatore o di cinematografista, il caso di Melies è un caso singolare perché ha un alto grado di controllo e partecipazione.  (1908-1914) Modo di rappresentazione istituzionale o basata sull'integrazione narrativa, che prevede una costruzione lineare del percorso narrativo. È una fase intermedia prima che si affermi il cinema narrativo classico il quale dà importanza primaria al racconto dunque tutti gli elementi del cinema vengono mobilitati ai fini narrativi infatti le inquadrature vengono collegate tra loro e la cinepresa diventa più mobile in modo da offrire un'esperienza più immersiva. Sarà nel periodo classico che il cinema si istituzionalizzerà diventando un'industria organizzata con forme e modi di produzione e rappresentazione nuovi. 3. The Great Train Robbery - The Great Train Robbery di Porter è un film dei primi anni del Novecento ispirato a un fatto di cronaca, fa parte del cinema narrativo e sviluppa alcune caratteristiche innovative. Nel film di Porter iniziano a svilupparsi più quadri e più vendute descrivendo degli eventi concatenati descritti da un'azione alla volta in modo completo. Talvolta le azioni avvengono in contemporanea alla prima. Una delle immagini più evocative è quella del bandito Barnes che spara contro l'obiettivo, tale scena poteva essere commercializzata singolarmente e posto o all'inizio o alla fine. In Italia il cinematografo venne importato nel 1896, il suo uso era inserito in attrazioni e spettacoli itineranti, sarà dal 1905 che si inizieranno a diffondere le prime sale cinematografiche (sebbene avvenga in ritardo) e le prime società cinematografiche, tra queste è bene citare: Alberini e Santoni (Cines), Ambrosio. Man mano le società iniziano a diversificare i loro prodotti in modo da 7 diventare più competitive motivo per cui si specializzano in generi o filoni distinti come per esempio la comica seriale, (l'Itala Film inventa il personaggio di Cretinetti, mentre la Cines inventa Tontolini). Il nuovo genere italiano inizierà a diffondersi anche negli Stati Uniti e in altri paesi europei. La Cines in contemporanea proporrà al pubblico film con contenuti culturali più alti come, per esempio, film d'arte o storico letterari con scenografie verosimili e di lunghezza maggiore, nascerà nel 1911 il lungometraggio. Tra i più importanti kolossal storici vi è Cabiria di Giovanni Pastrone. All'interno del film vi è la partecipazione di Gabriele D'Annunzio attraverso didascalie e suggerimenti dei nomi di alcuni protagonisti, tanto che a scopo promozionale, vende la sua firma e immagine pubblica. Cabiria sebbene sia un film a singolo inquadratura si presenta innovativo e spettacolare, in quanto viene adoperato l'uscio del carrello in modo da dilatare gli spazi e mostrare la grandezza delle scene. Il cinema muto italiano è molto articolato e presenta diversi generi: ci sono film di guerra, d'azione, di avventura, western ecc. Il divismo femminile in Italia ha un incidenza maggiore di quella maschile, infatti, molti film sono realizzati in funzione della diva, tra le dive più importanti si ricordano Lida Borelli e Francesca Bertini ma non sono da meno Mercedes Brignone, Soava Gallone, Elena Sangro e Italia Almirante. Anche il fenomeno dei forzuti ha fatto in modo da far diventare importanti attori dei divi tra questi ci sono: Luciano Albertini, Carlo Aldini, Domenico Gambino e tre non forzuti Emilio Ghione il quale interpreta Za-la-Mort. 4. Le pioniere - Nella produzione e nella regia c'è stato il contributo di importanti figure femminili, tra queste alcune importanti cineaste: la francese Alice Guy, il quale aveva un ruolo amministrativo, oltre a scrivere sceneggiature; l'americana Lois Weber regista dell'Universal, entrambe fondano delle proprie case di produzione. Francesca Bertini, Elvira Notari ed Elvira Giallanella il quale non ebbe uno strepitoso successo sebbene tentò di fondare una casa di produzione propria: la Liana Films. Nei paesi del nord Europa, c'è una grande area produttiva: in Danimarca venne fondata una casa di produzione che diede successo a Dreyer che dividi di grande fama come Nielsen; in Svezia il cinema si sviluppa in ritardo, i registi più famosi sono Stiller e Sjöström. Sjöström oltre ad essere regista è un grandissimo attore teatrale, il suo primo film venne censurato a causa di una scena di suicidio in quanto si opponeva alla morale buona e giusta descrivendo la morte come qualcosa di bello, per questo motivo abbandona la strada del cinema realistico per i racconti fantastici. A metà degli anni Venti si trasferisce negli Stati Uniti, venne reclutato dalla Metro Goldwin Mayer, luogo in cui realizza The Wind, purtroppo sarà un enorme insuccesso che comporterà la fine della carriera di Sjöström. 10 Nei primi anni del Novecento inizieranno ad affermarsi anche i film documentaristici, Robert J. Flaherty in quegli anni gira con una cinepresa ventimila metri di pellicola durante due spedizioni all'estremo nord, purtroppo il tentativo non andò a buon fine perché un incendio distrusse tutto il materiale. Tuttavia, Robert J. Flaherty non si arrende e dopo aver ottenuto i soldi dalle compagnie delle pellicce, realizza insieme alla moglie Frances, Nanuk l'eschimese. Il film avrà un successo strepitoso che consentirà a Flaherty di intraprendere una carriera da regista. Il film mette risalto la vita di un inuit, dimostrando come attraverso il cinema si possa esaltare la natura, riti sociali e culture diverse. L'obiettivo di Flaherty è quello di catturare la vita quotidiana, ciò appare evidente anche nei suoi film successivi come per esempio Moana. Purtroppo, la divulgazione di questi film ha suscitato un forte dibattito in quanto per Ryerson la pellicola deve essere vista in senso pittorico e fotografico. 2. I percorsi dell'avanguardia. Nei primi anni del Novecento avviene un brontolio sotterraneo, in cui si avverte l'esigenza di rimodernare il cinema con delle rappresentazioni non lineari e non unitarie, ciò avviene perché dalla fine dell'Ottocento fino ai primi anni del 900 il mondo ha dovuto attraversare diverse tensioni sociali che hanno portato allo scoppio della Prima Guerra mondiale. Durante questi anni il cinema abbandona il suo aspetto realista, inoltre, questa nuova forma d'arte abbandona l'imitazione, avviene una rottura con la cultura precedente perché si sente l'esigenza di adattarsi al caos che si vive. Per arrivare al mutamento è stato necessario:  Rivoluzionare il linguaggio in tutti i suoi aspetti, perdendo la sua componente deterministica e narrativa è mirando all'irrazionalismo.  Applicare un mutamento condiviso da diversi artisti che rivoluziona il mondo dell'arte sotto un'accezione moderna. Il cinema fondato sulle immagini in movimento deve essere inteso come qualcosa da conquistare e da esplorare. Si inizia a capire che all'interno del cinema possono essere ricondotte altre arti che appartengono a diversi ambiti disciplinari come per esempio la poesia. Il cinema di questo periodo è definito d'avanguardia, deve intendersi come una ramificazione che percorre diversi percorsi che tendono a cambiare su base geografica. In Italia Marinetti, fa appello per creare una nuova arte ispirata alla vita moderna e basata sul dinamismo, iniziava a sorgere un forte disprezzo per tutto ciò che apparteneva al passato si stava 11 acquisendo un'ottica futurista. Sarà nel 1916 che uscirà il manifesto della cinematografia futurista dando il primato all'Italia sull'avanguardia cinematografica Europea. Al di fuori del cinema sono stati redatti importanti interventi, per esempio in merito all'arte con Boccioni, quella di Bragaglia che cerca di superare la cronofotografia di Marey che si occupa di rappresentare il movimento grazie a una serie di scatti fotografici e quella di Bruno Corra in merito alla musica. Con il tempo il cinema si incontra con il ritmo musicale, Secondo alcuni artisti la staticità pittorica può essere superata soltanto con la musica, da qui in poi il cinema si pone come obiettivo di diffondere altre arti. L'obiettivo di questa rivoluzione è celebrare attraverso il cinema l'era del dinamismo, ciò poteva avvenire soltanto rinnovando la cultura tradizionale. Un film importante che rappresenta la svolta futurista si intitola vita futurista del 1916, sebbene restano solo pochi fotogrammi da quel che resta si può evincere la volontà di liberare il Cinematografo dalla schiavitù della realtà da cui è imprigionato. Nello stesso periodo in Francia, si sperimenta la migliore avanguardia, ciò accade a causa del conflitto mondiale che porta a creare piccole realtà isolate che non riescono a creare un'istituzione unitaria. Anche in territorio francese avvengono delle rivoluzioni, una delle prime tendenze è l'impressionismo. Questa corrente è ancora legata ha un impianto narrativo con l'illusione della realtà, i registi cercano di rivoluzionare il cinema senza smantellarlo del tutto, spunta ad un'esperienza emotiva. Dal punto di vista tecnico, l'impressionismo fa emergere un dibattito attorno alla figura del primo piano. 1. Fotogenia. - Questo termine all'inizio del secolo faceva riferimento alla capacità di alcuni oggetti di riuscire meglio sulla superficie pellicolare, si riferisce ad un insieme di accordi e armonie individuato dall'artista durante la riproduzione, ma si riferisce anche accomuna un attore può figurare meglio sullo schermo, mostrando un volto senza difetti. Per Epstein soltanto l'intelligenza meccanica può vedere dove l'essere umano non può arrivare; dunque, con fotogenico si fa riferimento al valore morale che è accresciuto dalla riproduzione cinematografica. La manifestazione migliore della fotogenia è sicuramente il primo piano, in quanto permette l'avvicinamento tra immagine e spettatore. Un altro importante movimento è il dadaismo, si presenta un movimento più radicale per quanto concerne l'arte e la cultura. Tale movimento si forma nella Svizzera neutrale, luogo di rifugio durante la prima guerra mondiale. Questo movimento rifiutava ogni valore nel processo creativo in modo da rivoltarsi contro coloro che avevano causato la catastrofe bellica. La rivolta avviene attraverso lo scandalo e la rottura di ogni razionalità, ne è un esempio l'orinatoio-fontana di Duchamp. 12 2. Ready-made - il Ready-made nasce Durante il Dadaismo e il surrealismo, il termine indica tutti quegli oggetti tolti dal loro ambiente naturale e posti come un esposizione artistica. Questo serviva ad abbattere l'arte alta e l'arte povera e a conferire all'artista la libertà espressiva. Gran parte di questi oggetti viene massificata e riprodotta, questo diventa possibile grazie alla presenza del cinema della fotografia. Un esempio di Ready made è quello di Joseph Cornell che si è occupato di composizioni allegoriche e di film prodotti in seguito a rimontaggio di materiale pellicolare preesistente. Il cinema Per i dadaisti rappresentava l'unico mezzo per portare avanti l'avanguardia, Questo era possibile il suo linguaggio è per rapporto con gli spettatori. Man Ray con il ritorno alla ragione, associa riprese dal vero e frammenti delle sue rayografie, dando vita a qualcosa di irreplicabile. Duchamp in collaborazione con Ray dà vita ad Anemic Cinema conferendo a dei dischi girevoli l'impressione che siano tridimensionali agli occhi dello spettatore. Il film simbolo il dadaismo è entr'acte, la particolarità del film sono le situazioni assurde e sconnesse associate alle gag comiche grottesche. Il movimento nel 1923 andrà disperdersi, alcuni dei suoi membri confluiranno nel movimento surrealista. il movimento surrealista fa parte della corrente avanguardistica, ed era composto da un gruppo di giovani poeti che fondarono una rivista d'avanguardia. I suoi esponenti avevano conservato lo spirito ribelle e anticonformista dei dadaisti, i suoi fondatori sperimentano una nuova strada il dettato automatico. dettato automatico, significava comporre qualcosa senza che gli altri sapessero cosa si sia fatto precedentemente in modo da dare voce ad un flusso psichico, inizierà a prendere forma l'automatismo. Tale scoperta cerca di dare voce all'io sepolto restituendogli la sua libertà. Secondo surrealisti, l'artista doveva ascoltare la parola interiore senza imitare la realtà, per esempio nella pittura surrealista gli oggetti comuni sono collocati in contesti usuali, lo stesso accadrà nel cinema in cui ci saranno associazioni libere e imprevedibili. Gli esponenti più importanti surrealisti sono Arnaud, Desnos, Magritte, Epstein e Brunuel. Nel 1917 nasce la più grande casa di produzione e distribuzione tedesca, l'UFA, Esse riesce a unificare tante case produttive in un solo ente, molto simile agli Studios hollywoodiani. L'UFA e seconda solo alla produzione cinematografica statunitense. anche in Germania inizia a divulgarsi l'esperienza avanguardistiche cinematografiche. 3. Espressionismo, Nuova oggettività, Kammerspielfilm. - in Germania si affermano tra correnti cinematografiche prima ancora dell'ascesa di Hitler. La prima corrente cinematografica è l'espressionismo, si tratta di un rinnovamento che avviene soltanto all'interno dell'Industria 15 tecniche e linguistiche sono espresse ne Il Cineocchio, dei brevi episodi che mostrano la vita Sovietica. 5. Sinfonia urbana - Secondo Simmel l'esperienza moderna può essere ricondotta alla metropolitana, il luogo dove la modernità si concentra, sede del mutamento. Le esperienze metropolitane la cinematografia segnano la nascita della sinfonia urbana; infatti, nel primo Novecento attraverso le attrazioni mostrative si richiama lo spettatore. Ed ecco che la città diventa protagonista del cinema, come per esempio Metropolis di Fritz Lang. Anche New York Amsterdam, Parigi diventano lo sfondo del cinema, in quanto il concetto di ritmo delle metropoli tane viene applicato al dinamismo delle inquadrature cinematografiche. 3. Il cinema classico Hollywoodiano. Verso la metà degli anni Dieci, l'assetto produttivo inizia a mutare, nasce la Motion Picture patent company (MPPC), composta da Edison, Biograph, Vitagraph, Star Film company, Selig, Lubin, Eastman, Kodak, l'obiettivo era creare un monopolio. Sarà Nel 1915 che la Motion Picture Patent company a causa delle violazioni antitrust. Ne conseguirà lo scioglimento nel 1918. Il cinema hollywoodiano nasce nei primi anni Dieci quando le strutture produttive si spostano da New York alla West Coast in modo da poter lavorare in piena luce, avere Ampi spazi in cui creare scenografie e usufruire di bellissimi paesaggi. Nel frattempo, il pubblico inizia a richiede film di maggiore durata e ad affezionarsi agli attori, in quanto primi piani sono sempre più diffusi, ciò porterà zukor affondare nel 1912 la Famous Players convertita successivamente in Famous Plays scommettendo sui suoi interpreti. Più avanti Zukor fonderà la propria compagnia con quelle di Lasky, nascerà dunque la Famous Players-Lasky Corporation, assumendo il controllo anche della Paramount. Zukor comprenderà che per esercitare meglio il controllo è massimizzare i profitti sarà necessario creare delle sale dedicate e controllare la distribuzione attraverso il sistema di Block Booking, il quale prevede che gli esercenti se vogliono noleggiare una determinata pellicola sono costretti a prenotare interi pacchetti comprendenti anche film minori. In questa fase di cambiamento Griffith ha un ruolo decisivo, in quanto e tra i primi a dare vita a film con narrazioni più complesse, lo si può intuire del film " nascita di una nazione ". Gli spettatori film di Griffith si immergono nel racconto, che il più delle volte sebbene affronti temi complessi volge con un lieto fine. Sebbene il suo film abbia ricevuto delle censure Griffith, come contro risposta realizza il film "Intollerance" in modo da opporsi censure. La particolarità di 16 Intollerance è che è composto da quattro storie separate tra loro. Purtroppo, il regista sarà accusato di pacifismo motivo che lo porterà al successo finanziario del film. Nel 1919 Griffith insieme a Charlie Chaplin, Pickford, Fairbanks, fonda la United Artists Corporation, per la prima volta gli attori intendevano prendere redini di una compagnia cinematografica, in modo da alzare la qualità artistica dei film e riconoscere registi e divi come autori dei film. 1. Charlie Chaplin - Chaplin è il volto più noto del cinema muto americano, riuscì ad imporsi come autore e divenendo un'icona venerata in tutto il mondo. Chaplin si occupava del lavoro di: scrittura, direzione, interpretazione e musica, senza essere ostacolato da Hollywood. Charlie Chaplin interpretò il ruolo di Charlot, un vagabondo. Charlie Chaplin nato in Inghilterra e uomo di umili origini con il suo impegno riesce a trovare fama e successo. I suoi film sono fortemente critici e spietati nei confronti statunitense. Nel periodo del maccartismo, sarà accusato di comunismo. Le tematiche ricorrenti nei suoi film sono quello del conflitto, in cui il protagonista è vestito con abiti eleganti ma sgualciti, entrerà in contrasto con il resto della società che lo emargina. I conflitti avvengono anche con altri personaggi e gli oggetti. Sebbene nei suoi film affronti tematiche comiche, I personaggi sono contraddittori e sfaccettati, si tratta infatti di film che oscillano tra il comico e il patetico che si concludono in modo malinconico. Sarà solo nel 1940 con il film "Il grande dittatore" che accederà sonoro, sebbene la transizione al sonoro era già venuta nel 1932. 2. Un nuovo inizio: I pionieri - Con l'avvento dell'influenza spagnola, in concomitanza con la prima guerra mondiale le abitudini e gli spettatori iniziano a mutare, le sale cinematografiche si svuotano mettendo in crisi la settima arte. Tuttavia, alcuni imprenditori, nonostante lo stato di emergenza riuscirono a sopravvivere. Nel 1917 nasce la first National dalla fusione di 26 maggiori catene cinematografiche. È proprio attraverso chiusure cessioni e fusioni che si consolida sempre più il potere delle grandi case, infatti, la metro Goldwin Mayer nasce dall'acquisto da parte di Loew della metro pictures Corporation che si fonderà con la società Goldwin pictures di Samuel Goldwin. The Covered wagon, film prodotto dalla Famous Players - Lasky Corporation celebrava lo stato di salute del cinema americano si trattava di un film in dieci rulli, creato per contrastare l'immagine che la casa di produzione aveva acquisito gli scandali l'opinione pubblica conservatrice accoglie le politiche di controllo di William Hays, presidente della MPPDA. Il film, dunque segna un nuovo inizio. Conclusa la prima guerra mondiale, Hollywood si rafforza sempre di più, il pubblico aumenta così come il numero di sale e il capitale investito. 17 I movie Palace, sono grandi sale di prima visione che mettono a disposizione un prodotto culturale che ha acquisito un proprio linguaggio e un proprio stile che non dipende più da forme culturali precedenti. Hollywood rinominata come fabbrica dei sogni inizia a diventare negli anni Venti un complesso industriale solido votato al profitto e talvolta uno strumento politico e propagandistico. I film a divulgare una produzione culturale basata sull'american Way of life. Hollywood riuscì ad affermarsi anche grazie all'apparato che lo sostiene come per esempio il processo industriale, nasce dunque dall'interazione di più sistemi che venne rinominato come studio System che è legato ai piani di produzione e diffusione dei film. Hollywood fa uso di mezzi illeciti e brutali creando dei Monopoli, (il primo stroncato nel 1915 con conseguente condanna della MPPC). Le strategie di Zukor mirano ad una integrazione verticale basata su campagne pubblicitarie e sull'appeal delle star per sviluppare nuova era degli Studios; tuttavia, le loro tattiche non erano affatto legali, Questo sarà il motivo per cui la Federal Trade company indagherà sulla Famous Players - Lasky Corporation, accusata anch'essa di violare le leggi antitrust. Sarà nel 1948 che verrà decretata la rinuncia delle sale e della vendita di pacchetti. Prima ancora del 1948, a causa della lentezza si formarono 3 grandi case, definite come Big Three ne facevano parte: la Paramunt Publix, Metro Goldwin Mayer e First National, negli anni Trenta se ne aggiungeranno altre saranno ribattezzate come Big Five 5: la Metro Golden Mayer, la Paramount, la 20th Century Fox, la Warner Bros e la RKO. Succedevano delle sale cinematografiche, talvolta acquistate tramite minaccia strutture per la distribuzione Nazionale ed estera. La metro Goldwin Mayer, si svilupperà ai danni della Paramount Publix in quanto possedeva sontuose sale e i maggiori registi dell'epoca. La MGM dopo aver acquisito la Cosmopolitan pictures appartenente ad Hearst adesso poteva contare sull'appoggio delle maggiori testate giornalistiche. Prima ancora dell'affermazione dello studio System quest'ultimo si perfeziona mediante il Central producer System e al producer Unit System che prevedevano in unità specializzate. Accanto alle majors anche le Minors delle società con capitali ridotti, ne fanno parte: l’Universal, La Columbia e la United Artists definite come Little Three, a differenza delle grandi case non possiedono delle sale cinematografiche e puntano a produzioni più contenute. Oltre alle majors e alle Minors erano delle piccole società definite Poverty Row (tipo la Monogram e Republic) che realizzano produzioni a costi bassissimi. Dall'altra parte ci sono i Produttori Indipendenti che puntano a opere costose e di grande richiamo. Per esempio, il film "Via col vento", nacque per iniziativa di Selznick, ex produttore della RKO. Selznick era un produttore indipendente dell'international pictures Che appoggiato dalla Majors MGM realizza il film. Sebbene la MGM abbia contribuito la paternità è del tutto attribuita a Selznick. 20 4. Orson Welles - Welles rappresenta un'eccezione ai film classici di Hollywood. Welles firma per l' RKO un contratto che gli garantisce una completa autonomia, grazie a ciò realizza "Quarto Potere" un film rivoluzionario e diverso dai canoni di hollywoodiani. Orson Welles vantava consolidata carriera, affermatasi anche grazie alla beffa radiofonica con l'adattamento della "Guerra Dei Mondi". Per la RKO rappresenta una fonte sicura di successo in quanto una persona trasgressiva, per questo decide di offrire una rischiosa autonomia. Il film Quarto Potere, fortemente contro le rigide classiche fa ricorso alla profondità di campo e alle riprese in continuità in reciproca combinazione, ciò aprirà le porte al cinema moderno. Purtroppo, il film Quarto potere di Orson Welles si rivela un insuccesso proprio per l'audacia dell'autore, le cose peggioreranno con i suoi film successivi che gli costeranno il licenziamento da parte dell’ RKO. Le novità introdotte da Orson Welles che riguardano l'esame a incastro, gli insoliti montaggi ecc. Facevano parte più dei film noir, genere in cui si rifugerà. Sebbene i suoi film d'esordio non abbiano avuto successo, Orson Welles aveva dato vita una modernità che sarà poi seguita da altri cineasti. 5. Alfred Hitchcock - Alfred Hitchcock sebbene aderisca al cinema classico si rivelerà più avanti un ostacolatore dello studio System, lo si può evincere dal suo film " Sabotatori" in cui racconta il suo attentato alla fabbrica dei sogni in modo da ostacolare le norme. I protagonisti dei suoi film appaiono lacerati moralmente e psichicamente, in cui ricorre spesso il concetto di suspense. Hitchcock nei suoi film si sofferma sui dettagli da offrire al pubblico un sapere maggiore i personaggi, inoltre, la suspense la fa da padrona sulla sorpresa in modo da creare conti con tensione drammatica e angoscia. Le trame di mistero e spionaggio conducono ecco verso racconto psicoanalitico. Hitchcock si rivela anche un businessman, ciò accade quando collabora con la TV hollywoodiana, in quanto riesce ad approcciarsi alla televisione mandando in onda dei brevi racconti. Come già ribadito il cinema classico non si presenta un modello formale rigido è flessibile, sebbene il pubblico preferisca le rigide forme del cinema classico, i film flessibili sono uno scarto che sollecita il pubblico attraverso sollecitazioni, stimoli e shock visivi. Tuttavia, nel tempo lo scarto ha superato la norma, ciò è stato possibile perché Hollywood era un aggregato geografico e culturale costituito da sguardi differenti che in relazione con le convenzioni già stabilite. Hollywood crea un modello riconoscibile che, sebbene lavori sulla standardizzazione cerca di immettere nuove forme di diversificazione che avvengono attraverso l'esperienza di registi sovversivi e controcorrente, ma anche ha un lavoro collettivo estrapolato da fonti letterarie. Il periodo aureo del cinema americano si concluse nel dopoguerra, questo avviene a causa di un momento di crisi legato dalla legge antitrust che pongono fine all'integrazione verticale che 21 mettono una fine all'oligopolio hollywoodiano (in particolar modo la Paramount Decision stabilisce una censura netta). Le conseguenza è che gli Studios minori iniziano a produrre film ad alto budget la produzione indipendente si moltiplica in quanto star r registi abbandonano le grandi case cinematografiche delle case indipendenti. Nonostante la ripresa delle case cinematografiche minori e indipendenti, inizia un periodo di crisi che riguarda: 1. La nascita delle periferie, luoghi in cui non sono presenti sale cinematografiche; 2. Nascita di hobby diversi spettacolo cinematografico; 3. Aumento della natalità che rende più difficile andare al cinema; 4. Concorrenza della televisione. Per combattere il periodo di crisi, Hollywood pensa di creare accordi con le reti televisive in modo da moltiplicare la realizzazione di film a colori e sperimentare nuovi formati di proiezione di proporzioni panoramiche introdotti dalla Fox. Ad aprire la stagione dei film riprodotti con proporzioni panoramiche sarà il lungometraggio “La Tunica”. Sarà Dunque Il colossal biblico e storico a rilanciare il grande spettacolo, ma che non avrà successo, questo è il caso del film " Cleopatra " in cui gli incassi non rientrano nei costi di produzione. Un'altra rivoluzione che avvenne nel cinema hollywoodiano risiede nella perdita di potere della production code Office di William Hays. A violare apertamente il codice fu Otto Preminger che fa distribuire il suo film "La Vergine Sotto Il Tetto" senza alcuna censura, lo stesso sarà il tema della droga. Sarà intorno agli anni Sessanta che ci fu una rivoluzione nel sistema delle censure. La fondazione dell'Actors Studio trasformerà lo Star System, infatti gran parte degli attori acquisiranno il metodo di recitazione insegnata alla scuola di Kostantin Stanislavskij; infatti, ogni divo lavora sull'identificazione profonda con il personaggio ricostruendo biografia e psicologia. Negli anni Cinquanta i generi si modificano tra questi il Family melodramma, che insieme al noir si allontana dal cinema classico creando un Subversive Text, film che tendono a trasgredire vado a creare storie complesse, confuse, contorte e inverosimili in cui lo stile svela ciò che la storia censura. Il Subversive Text negli anni Cinquanta Inizia a diventare più ricorrente soprattutto quando viene introdotto il colore e le proporzioni panoramiche. Il genere più gettonato negli anni Cinquanta è il melodramma hollywoodiano, un genere in cui prevale elemento emotivo che spinge lo spettatore a identificarsi nella violenza emotiva dei personaggi, mettendo gli snodi del racconto in secondo piano. 22 Nel caso della fantascienza viene del tutto reinventata, infatti durante gli anni Cinquanta questo genere esprime le angosce e la paura dei comunisti che possano intaccare l'ideologia americana. Con la fine del monopolio delle grandi case cinematografiche o meglio conosciuto come majors vengono introdotte all'interno del cinema importanti novità tra questi introduzione di molti film stranieri accolti dal pubblico con entusiasmo. Arrivano dall'Italia il film neorealisti che vengono promossi dagli statunitensi come un "nuovo genere di film". Nel caso di Ladri di biciclette di Vittorio De Sica i film contengono una componente erotica e trasgressiva. Gli anni Cinquanta sono non solo un periodo di novità ma anche di affermazione di produttori e registi indipendenti che realizzano pellicole rivolte ad un giovane pubblico. Le case indipendenti più importante del periodo erano l'American International Picture e l'American Releasing Corporation di Nicholson e Arkoff. Il nome di Arkoff divenne ben presto un acronimo. Il regista e produttore più importante dell'AIP fu capace di realizzare film a basso costo, senza divi e in pochi giorni. I suoi film destinati a schermi secondari e Drive-In. Le produzioni a basso costo riuscivano ad avere successo grazie a ottime strategie di promozione tra queste si ricorda il nome di William Castle, autore di numerosi horror. William Castle riuscì ad affermarsi grazie al rapporto diretto con il pubblico; infatti, compare nei panni di sé stesso all'inizio dei suoi film è per impressionare maggiormente il pubblico ambulanze parcheggiate fuori del cinema, sedili elettrificati e altri trucchi ideati da Castle per attirare spettatori. Il cinema verso la metà del Novecento iniziò a offrire storie dai contenuti forti questi si ricorda Dante protagonista del cinema di serie B, Russ Meyer, fotografo di Playboy e regista di film in cui le donne protagoniste procaci. I cambiamenti avvenuti negli anni Cinquanta a prendere il nome di New Hollywood, e vede divulgare Film come: "Il Laureato" e "Gangster Story". Inizia il periodo del cinema postclassico della durata di circa dieci anni, come quello: - Indie (cinema indipendente) che sono prodotti senza l'intervento di grandi case di produzione, a basso costo, attori sconosciuti che non impersonano stereotipi ed una notevole libertà espressiva, motivo per cui sono spesso personaggi borderline; - Blockbuster o meglio conosciuti come film gli straordinari successo commerciale in cui la parte spettacolare alla meglio ha la meglio su quella narrativa. Il cinema americano contemporaneo secondo alcuni studi non lo si può considerare opposizione con il cinema classico ma nemmeno in continuità. Un caso particolare è quello di Clint Eastwood, il quale ha concepito il cinema classico in modo tutt'altro che semplice introducendo un tocco di modernità ma mantenendo le basi del cinema classico. 25 La modernità affermatosi nel secondo dopoguerra, attraverso il Neorealismo, la nouvelle Vogue ecc.. per abbandonare le forme narrative classiche a favore delle situazioni ottiche e sonore con immagini sconnesse che perdono i rapporti di causa effetto. Il Nuovo Cinema che si afferma anni 50 e 70 del Novecento si sviluppa mediante progetti collettivi (o movimenti), sviluppatisi grazie a tre caratteristiche comuni: 1. Voglia di rinnovare il cinema del passato, in quanto definito obsoleto, ciò avviene introducendo nuove tematiche, demolendo la classica linearità narrativa; 2. Vengono demolite le vecchie politiche produttive in cui prevaleva un oligopolio, rinnovate in questo periodo con produzioni indipendenti e patrocinati gli stessi registi. Si iniziano a creare film a basso costo, talvolta in bianco e nero girati in ambienti naturali con cineprese cavalletto. La novità cinema moderno era la registrazione del suono in presa diretta. 3. Realismo documentale e artificio finzionale interagiscono strettamente cercando di manifestare la realtà invece di riprodurla. Tuttavia, le specificità storico culturali oltre le affinità hanno fatto emergere alcune differenze, in alcuni casi anche all'interno dello stesso movimento emergono disuguaglianze che contribuiscono ad avere tuorlo di manifesti. Il cinema Moderno si trova a fare I conti con le istituzioni governative e gli apparati di potere, che si presentano anch'essi non uniformi, in particolar modo nei paesi dell'Europa Occidentale con quelli soggetti al controllo sovietico in cui la censura era più forte. Di seguito riportiamo i movimenti emersi alla fine degli anni Cinquanta citando i tratti salienti e i protagonisti più importanti: Nouvelle Vogue - tale movimento nasce come un movimento giornalistico alla fine degli anni Cinquanta, Ma si affermerà presto come anche un movimento cinematografico. I film più importanti di quel periodo più apprezzati dal pubblico sono: I Quattrocento Colpi di François Truffaut e Hiroshima Mon Amour di Resnais. La Nouvelle Vogue è uno di quei movimenti non unitari, si sviluppano infatti diverse figure di diversa estrazione con caratteristiche diverse. 1. Critici cinematografici soprannominati come giovani turchi guidati da Langlois, vi appartenevano: Godard, Truffaut e Chabrol. 2. Personalità poco cinefile e più mature che vantava un'esperienza in campo documentaristico e nella militanza politica (Agnes Varda, Resnais); 3. Personalità che operavano ai margini del movimento. 26 I giovani registi della Nouvelle Vogue si ribellavano a quella cinematografia fondata sul film industriali definito come "cinema de papa", bensì intendevano creare dei film che coincidessero la sensibilità di colui che l'ha girato. Si presenta come tre movimenti più radicali. È interessante analizzare la differenza tra Truffaut e Godard: - Truffaut, intende distruggere il cinema commerciale rinnovandolo e arricchendolo secondo le esigenze del pubblico svolgendo gli occhi al passato, introduce la stagione del B-movie, in cui introduce spezzoni muti mascherine a iride. - Godard, trasgredisce le regole del cinema classico in modo più provocatorio alternando piani sequenza e brevi inquadrature con ritmi che passano da un tempo forte a uno debole, introduce inoltre citazioni sgrammaticate dei grandi registi di Hollywood per esempio sguardi in macchina, stacchi di montaggio che legano inquadrature identiche (jump-cuts)... La nouvelle Vogue, resiste solo fino alla metà del decennio per poi andare a scemare in percorsi individuali. Free Cinema & Kitchen Sink - in territorio inglese si sono sviluppati due grandi movimenti: - Free Cinema, nato ancor prima della nouvelle Vogue in seguito ad agitazioni all'interno della cultura inglese si è affermata durante l'influenza la tradizione documentaristica e il sostegno della British film Institute. I protagonisti più importanti del movimento sono: Anderson, Richardson e Raisz, il quale vogliono sfruttare le potenzialità cinematografiche a livello sociale per questo si riferisce a un pubblico popolare, negando la produzione commerciale. - Kitchen Sink, i protagonisti di questo movimento cinematografico sono umili classi lavoratrici che assumono un atteggiamento di ribellione nei confronti delle classi dirigenti, generalmente sono inseriti in scenari che dimostrano lo stato di abbandono della società come per esempio appartamenti popolari, strade, fabbriche.. L'innovazione del free cinema e del Kitchen Sink riguarda i contenuti e il discorso ideologico, proponendosi come un cinema Libero che intende acquisire autonomia operativa. Tuttavia, tali movimenti presto abbandonati nella seconda metà degli anni Sessanta. Junger Deutscher film - movimento sviluppatosi nella Germania federale il 25 febbraio del 1962, quando dei giovani cineasti cercano di creare un cinema libero da vincoli commerciali il movimento affronta tematiche che riguardano: l'emarginazione, mancata Integrazione sociale esperimento generazionale. Il movimento si affermerà a livello internazionale grazie ad Alexander Kluge, Volterra Schlöndorff, Reitz e Straub. Le personalità più influenti del Nuovo Cinema tedesco sono rappresentate da tre registi: fassbinder, Herzog e Wenders. 27  Fassbinder, dà vita ad un cinema di stampo teatrale in cui i personaggi sono continuamente allo sbando,  Herzog è il premonitore del cinema tedesco, opta per messe in scene situate in ambienti terremoti e incontaminati, mentre i personaggi rappresentano caratteristiche diverse, Wenders, amante della cultura statunitense, avrà il ruolo di ponte culturale per collegare i diversi movimenti. I personaggi di Wenders si sentono come imprigionati a combattere con l'insignificanza della vita. Europa orientale - nell'Unione Sovietica durante gli anni del disgelo emerge la figura di Tarkovskij è un regista cinematografico che tratta tematiche di tipo spirituali e messaggere di pace. In Polonia durante questi anni si sviluppa un interessante movimento moderno vedi introdurre tematiche che riguardano : le conseguenze della guerra, le sofferenze dell'individuo è la loro sensazione di smarrimento. Roman Polanski è tra i registi che cerca di mettere in atto un rinnovamento stilistico cercando di introdurre profondità di campo e ambientazioni anomale. Polanski riuscirà ad affermarsi a livello internazionale. Skolimowski introdurrà piani sequenza prolungati e complessi movimenti di macchina, caratteristiche assimilate dalla Nouvelle Vogue. I personaggi di Skolimowski sono giovani sensibili è solitari delusi dalla società. Anche in Cecoslovacchia così come in Ungheria con la nova VLNA o, meglio, nuova onda, la cinematografia mette al centro la soggettività dell'individuo, soprattutto con la caduta di Stalin riusciranno addirittura ad esportare i propri film e ad avere coproduzioni internazionali. I registi cecoslovacchi più rilevanti sono Němec il quale dà vita ha commedie satiriche qui spicca il senso dell'assurdo e Miloš Forman il quale riuscirà ad affermarsi a livello internazionale, all'interno dei suoi film i personaggi cercano di combattere tutti quei comportamenti socialmente prevalenti. In Ungheria il protagonista sarà Jancso che introdurrà modalità di scrittura filmica innovative. New American cinema - è un movimento che si scaglia contro la cinematografia hollywoodiana il cui precettore è Mekas. Il Nuovo Cinema americano si sviluppa sulla East Coast, per opera di alcuni cineasti indipendenti. Il new American cinema anticipa uno stile povero. Mekas per dare visibilità a registi ai margini fonda insieme a loro il New American Cinema Group e la Film Makers Cooperative. La caratteristica principale del cinema americano è che non può essere ricondotto ad un'unica matrice teorica, In quanto i registi producono opere diverse, per esempio Kenneth anger si dedica alle tematiche omosessuali, Ken Jacobs fonda il found footage film cioè introduzione nei suoi film di riprese cinematografiche preesistenti ed archiviate, aggiungendo anche accelerazioni, Wiseman ambienta nei suoi film strutture istituzionali come: scuole, ospedali e forze armate, Deren è madre 30 De Sica e Zavattini - autori di Ladri di biciclette e Sciuscià hanno una minimizzazione dell'intreccio narrativo e tendono a valorizzare la quotidianità e la naturalezza dell'individuo. Rossellini - cerca di evocare nei suoi film la realtà e la quotidianità descrivendo l'uomo come un essere ne buono ne cattivo. Si ricorda la famosa trilogia: Roma Città Aperta, Paisà e Germania Anno Zero, dopodiché si allontanerà dal Neorealismo per accingersi verso film più psicologici. 2. Paisà - Roberto Rossellini 1946 - film di Rossellini rappresenta un ottimo esempio di Neorealismo, è suddiviso in sei episodi che rievocano la tematica della Seconda Guerra Mondiale. Il film è stato girato con mezzi di fortuna, nei quali sono stati utilizzati luoghi reali e attori non professionisti, allo stesso tempo emerge anche la modernità cinematografica perché per rappresentare luoghi è stata utilizzata una dimensione documentaristica. Paisà è un film che esprime il desiderio di raccontare un'Italia nuova dando la possibilità di perlustrare paesaggi differenti. Visconti - il suo stile si allontana dai parametri neorealisti, diversificando il suo stile. L'edizione del film si presenta molto lungo e complesso, infatti il materiale destinato all'immagine viene accuratamente selezionato, in alcuni casi come nel caso de La Terra Trema si crea uno stretto rapporto con i protagonisti alludendo ad un apparente spontaneità. La particolarità di Luchino Visconti e che ricorre spesso a fonti letterarie. Sebbene sia l'apripista del Neorealismo allo stesso tempo resta legato a stili e narrazioni tradizionali. Giuseppe De Santis – De Santis riesce a creare uno stile che cattura i gusti del pubblico; infatti, costruisce un cinema per il popolo in cui protagonisti sono reduci e contadini in modo da coinvolgere e far partecipare il pubblico con le vicende dei personaggi. Il merito di De Santis di essere riuscita ad abbassare i canoni neorealisti introducendo tematiche che riguardano il popolo quella non a caso vengono promossi i soggetti marginalizzati del cinema precedente fino ad allora esclusi dalla scena caratteristica comune a tutti i registi insieme ha la vocazione antifascista e diffusione di una nuova morale. Il cinema documentaristico tra gli anni Cinquanta e sessanta inizia a trasformarsi, nasce in Francia il “cinema vérité”. Si presenta con scelte stilistiche innovative dalla Nouvelle Vogue perché si usano apparecchiature leggere, macchine a mano e riprese all'aria aperta. Tuttavia, allo stesso tempo si avvicina al cinema diretto lo si può definire un documentario-reportage dove le persone vengono intervistate su temi generali, è un esempio il film “cronaca di un'estate” in cui collabora il sociologo Edgar Morin. In ambito americano nel 1960 il regista Leacok realizza : Primary un reportage di giornalismo che rappresenta la competizione democratica tra Kennedy e Humphrey. 31 Nella prima metà degli anni Sessanta, Godard realizza diverse opere in cui la caratteristica principale è la rottura delle norme linguistiche. Nelle sue opere mette a nudo i trucchi dell’apparato filmico e i meccanismi del montaggio, sono difatti ricorrenti: Jump-Cuts (taglio della scena centrale), ribaltamenti di campo, rottura della grammatica cinematografica, pratiche tipiche del cinema muto e sbavature tipo sguardi in macchina. A tali messe a nudo si associano nuovi metodi di ripresa come l’integrazione della cinepresa in un ambiente naturale diverso dal classico luogo interno, e il compito degli ambienti naturali è quello di riconoscere le piccolezze dell’uomo moderno, come accade in un film di Godard, “il Disprezzo” che associa elementi della classicità insieme ad elementi moderni. Pasolini scrittore poeta, negli anni 60 esordisce nel cinema italiano appunto l'obiettivo di Pier Paolo Pasolini e trasferire l'interesse per le borgate romane attraverso la cinematografia. Sono un esempio Accattone e Mamma Roma dove i voti del popolo sono interpretati da attori non professionisti. La ricotta è un mediometraggio che presenta una vicenda popolare si distingue per le caratteristiche di antitesi come, per esempio, ascoltare musiche totalmente diverse: Twist e la musica colta, il bianco e nero e il colore, momenti di gravità e momenti ironici ecc.. All'interno del film viene raffigurata la presenza di Orson Welles in cui Pasolini interpreta la parte del regista. Se nella prima fase Pasolini intende raccontare il mondo del sottoproletariato che assume il ruolo di Martire allo stesso tempo si può evidenziare un aspetto di sacralità; in un secondo momento deciderà di affrontare il tema della morte che emerge dal tentativo di emanciparsi e migliorare le proprie condizioni di vita. Se da un lato Pasolini si avvicina al cinema contemporaneo lontana proprio per la dimensione la sacralità tecnica che prevede l'uso di mezzi tecnici scoperti in passato come, per esempio, la tecnica di isolare i volti simulando lo sguardo di un osservatore, il modello della frontalità e l'utilizzo di carrelli. Antonioni negli anni Quaranta esordisce con cronaca di un amore film che può essere considerato appartenente alla modernità. L'entrata negli anni Sessanta si apre con l'avventura, il quale mantiene tematiche riprese negli anni Cinquanta. Lavora a film tra loro diversi le tematiche affrontate l'alienazione dei personaggi che porta loro allo straniamento fino a non riconoscersi più In molti casi i luoghi rappresentati rappresentano la loro oggettività interiore. I film di Antonioni si presentano complessi, infatti, talvolta la scrittura filmica che orienta il senso dell'opera tende a sfuggire dalla comprensione degli spettatori, sono film disomogenei in cui i personaggi affrontano una crisi esistenziale. Tali caratteristiche si possono riassumere nella dedramatization proprio per la mancanza di dramma e la perdita dell'orientamento così come anche i luoghi che si presentano anonimi ed evanescenti. 32 3. L'avventura - Il primo successo di Antonioni, l'Avventura, presenta difficoltà di comunicazione tra i vari personaggi che sono inseriti i luoghi inospitali motivo per cui è conosciuto come regista dell'incomunicabilità. I protagonisti del film sono le inazioni dei personaggi in cui emerge la loro solitudine e inquietudine, questo è il motivo per cui sono inquadrati di spalle, inquadrature già iniziate mentre già i personaggi svolgono le azioni o vuote che precedono l'arrivo dei personaggi. Tuttavia, la figura più rappresentativa e quella di Federico Fellini in quanto mette in discussione forme della spettacolarità Popolare. Tema centrale degli anni 60 e il tema dell'autorità in cui l'autore e il regista coincidono. I suoi film rimangono a uno stile fortemente felliniano come, per esempio, la dolce vita che è definito film affresco perché manda al contesto socioculturale degli anni Sessanta anticipandone le tendenze. Il termine affresco sta Inoltre a significare che si tratta di un film ampio e complesso caratterizzato da episodi conchiusi ma legati tra loro. È stato definito anche film rotocalco a causa di riferimenti al giornalismo mondano, è un film che infatti oscilla tra la cronaca di alcuni avvenimenti e la loro narrazione, non a caso tratta tematiche che sono divenute fenomeni di costume come, per esempio, il bagno nella fontana di Trevi l'elicottero che trasportava una statua di Cristo. Dunque, la produzione del film procede promozione in quanto divulgava modelli culturali esistenti. Il protagonista Marcello Mastroianni entra continuamente in relazione con figure sconfitte o problematiche, l'uscita del film segue scandali e reazioni sconsiderate in cui, tuttavia l'attore rende immortale il film diventando una delle icone più significative. 5. La stagione post postmoderna. Gli anni Settanta, segnano una forte discontinuità con ciò che è accaduto prima, le discontinuità viene definita come postmodernità in riferimento alla contemporaneità. Quest'epoca è stata definita da Lyotard in due accezioni, si riferisce alla modernità occidentale che non riesce più a progredire ma allo stesso tempo si riferisce anche all'interruzione del progetto della modernità e di liberazione dei suoi valori. La post-modernità si riferisce ad un cambiamento diffuso che racchiude molte cose in un solo termine, dunque, i fattori che hanno permesso alla post-modernità di affermarsi, vi sono: l'interruzione dell'ideologia rivoluzionaria le conseguenze del post colonialismo e lo sviluppo dei mass media che è sicuramente uno dei fattori più importanti. La società in cui viviamo viene definita società della comunicazione e dei mass media in quanto svolgono un ruolo fondamentale. Oggi giorno viviamo in una realtà che dipende da come i media la rappresentano, dunque lo sviluppo dei media e dei prodotti audiovisivi, comporta un aumento delle immagini provenienti dal cinema, che a loro volta diventano dei mediatori di significati e valori. Negli anni Settanta in poi 35 culturali, quali : i videogiochi, fumetti, serie TV che non necessariamente contribuiscono ad una continuità (sequel). 1. Il blockbuster - Blockbuster era un termine usato durante la seconda guerra mondiale, mentre oggi definisce un prodotto capace di imporsi in modo significativo sul mercato, che riescono a sbancare. I casi più significativi i successi inaudito sono stati: Via Col Vento e Tutti Insieme Appassionatamente. Sarà solo negli anni Settanta che assume una forma stabile. Il film di Steven Spielberg intitolato lo squalo è un esempio di Blockbuster contemporaneo, il film dato che usci contemporanea al romanzo ne poté sfruttare un'ottima campagna pubblicitaria. L'industria del cinema termina di essere un'industria semplicemente del film, associandosi con altri settori dell'industria culturale e dell’intrattenimento; infatti, si apre a mercati alternativi come per esempio la televisione e l'home video. Ne consegue un'alleanza i singoli ambiti dell'Industria dell'intrattenimento all'interno di pochi grandi colossi mediali, insomma un sistema oligopolistico che mira ad una integrazione orizzontale mettendo un fine al vecchio Studio System. Tale mutamenti si avviano negli Stati Uniti nel corso degli anni Ottanta in seguito all’affermazione di nuove tecnologie che sono state sfruttate dai nuovi magnati a capo delle majors. Un caso emblematico è quello della Paramount acquistato dalla casa di produzione Gulf e Western Industries che racchiude etichette musicali, casa editrici, sale cinematografiche e produzioni televisive a cui si è aggiunta nel 1970 anche un etichetta cinematografica la Cinema International Corporation che accoglieva la Paramount, l'Universal e la MGM unitasi alla United Artists. Tuttavia, la Gulf e Western non si occupava soltanto gli ambiti dell'Industria culturale ma anche i servizi finanziari e prodotti agricoli che saranno poi dismessi. Nel frattempo, la Paramount si nasce come Paramount Communication abbracciando il settore televisivo e i parchi a tema. Il gruppo Paramount sarà poi acquisito dalla Viacom, diventando parte di un conglomerato internazionale che si occupa di editoria, radio e TV. Il caso della Paramount è solo un esempio ma anche altre majors saranno acquisite da conglomerati industriali ampi che via via si specializzeranno in comunicazione e intrattenimento. Attualmente l'industria cinematografica è controllata da un oligopolio composto da : Time Warner, News Corporation, Sony, Walt Disney e Viacom. Lo stesso accadrà in Europa. Man mano le azioni sinergiche dei diversi settori dell'intrattenimento hanno fatto in modo di mettere in atto una trasposizione di contenuti, ne è un esempio Star Trek Chi ha trovato luogo di continuità al cinema, in serie TV, romanzi, fumetti, videogiochi e riviste. L'obiettivo è creare un'esperienza che non si esaurisce ma si rinnova. 36 Un altro azzardo da parte della Paramount è stato convertire il film "Flashdance" subito dopo l'uscita nelle sale in videocassetta in questo caso la visione del film fungeva da promozione in modo che, se il film fosse piaciuto, gli spettatori avrebbero potuto comprare la videocassetta. Flashdance ha utilizzato la TV per scopi promozionali creando video musicali rimontando scene tratte dal film, tale esperimento andato un buon fine continuerà fino ai giorni nostri. 2. Il videoclip - l'incontro tra i media audiovisivi e prodotti discografici genera il videoclip; infatti, a partire dagli anni Sessanta le band più famose iniziano a produrre brevi filmati da accompagnare alla canzone durante il passaggio in TV. I primi saranno i Beatles. Tuttavia, per tutti gli anni 70 resteranno poco diffusi o comunque riservate a bande di successo, sarà nel 1981 che i videoclip esplodono come prodotto mediale, assumeranno un successo tale, in seguito, nasceranno decine di canali tematici dedicati a solo videoclip. Tra i più importanti videoclip vi è Thriller di Michael Jackson, la quale non si limita a una funzione promozionale ma ha i caratteri del colossal. Non a caso importanti registi di videoclip ci riusciranno a sfondare e ad avere successo anche al cinema ne sono un esempio : Sigismondi, Gondry e Jonze. La televisione e l'home video sono stati protagonisti durante la collaborazione con il cinema soprattutto quando con i processi di deregolamentazione le televisioni possono allargare la loro offerta mettendo a disposizione più canali e diverse possibilità di consumo. È stato in seguito alla deregolamentazione che il cinema ha capito le potenzialità della televisione; infatti, tutte le maggiori case cinematografiche iniziano a collaborare con la televisione via cavo. Un'altra importante novità è l'home video che ha fatto guadagnare alle majors quasi un raddoppio del guadagno. Tuttavia, inizialmente il cinema vede nei videoregistratori a cassetta una negatività che poteva compromettere i ricavi ma dopo pochi anni diventeranno alleati. Gli incassi crescono esponenzialmente grazie alla vendita e al noleggio di videocassette producendo entrate superiori del cinema del teatro. Dunque, il film dopo l'uscita nelle sale viene convertito in cassetta per il noleggio e la vendita, dopo alcuni mesi viene trasmesso alla pay per view, poi nelle TV a pagamento ed infine a grande distanza di tempo nelle TV nazionali e commerciali; possiamo qui comprendere che si crea una filiera che investe che nel tempo si impone sempre di più. Il post-modernismo inizia con l'uscita di Guerre Stellari di George Lucas, il quale fa emergere riprese, citazione e omaggi provenienti dal passato e allo stesso tempo il potenziamento degli stimoli visivi e sonori. In sintesi, il cinema del passato viene rilanciato in chiave contemporanea. Il nuovo sistema stilistico non si afferma soltanto all'interno dell'industria hollywoodiana e nella produzione blockbuster, così come non tutto il cinema subisce l'influsso postmodernista. Tuttavia, 37 il post-modernismo diventa un fenomeno internazionale che affascina anche molti autori europei, per esempio in Italia vi era Gabriele Salvatores. A conferma che il post-modernismo non è un sistema chiuso che rappresenta un movimento ma bensì un insieme di strategie narrative che si è diffuso nella cultura gli anni 80 e 90 vi è il fattore che anche i film più distanti da una consapevolezza post-moderna presentano uno stile modernista. Il cinema postmoderno istinto in: - film connotati da un postmodernismo forte, ne fanno parte quei film chi appartengono a: Woody Allen, Martin Scorsese, Brain De Palma... Che aderiscono al movimento in modo consapevole, mirano ad un rinnovamento dettato dal nuovo clima sociale e culturale. - film connotati da un post-modernismo debole, presentano caratteristiche post-moderne più tenui senza mettere in atto tecniche sperimentali tipiche del post-modernismo forte. I film appartenenti al post-modernismo debole presentano tali tecniche (come il recupero del cinema del passato e particolari montaggi) per moda e talvolta sfociano in un movimento seguito dal grande pubblico ( fenomeno del mainstream). Una delle importanti tendenze del cinema postmoderno è il rapporto con il passato, nel continuare a ripensare forme espressive, linguaggi e modi di produzione che appartengono al cinema classico hollywoodiano e il cinema moderno europeo. Tale relazione deriva dal fatto che i registi moderni sono spettatori onnivori o talvolta storici del cinema che si confrontano con la tradizione o in alternativa recuperare e omaggiare film del passato. Tuttavia, il modo di guardare al passato all'altro e nel corso delle diverse epoche. Così il confronto con il passato consiste nell'applicare processi di attualizzazione e innovazione ai modelli provenienti dal passato. Il postmodernismo deve essere inteso come un processo di attualizzazione, riscrittura e rinnovamento dei modelli provenienti dal passato, ciò avviene per un punto di vista industriale, del consumo ed espressivo. Gli autori post-moderni si propongono di trasformare in forma personale gli elementi costitutivi del cinema classico e moderno europeo (Neorealismo e la Nouvelle Vogue). L'incontro della contemporaneità con le tradizioni diverse conferisce stile cinematografico dei modelli spettacolari che si avvicinano più al cinema classico e altri più modernisti influenzati del cinema d'autore europeo diventando un modo di usare gli stili che abbiamo appena citato. In Velluto Blu di David Lynch, l'autore utilizza degli elementi provenienti dal cinema classico che a loro volta subiscono una deformazione in modo da demolire l'ordine della realtà per mostrarne una misteriosa. Il film è in contemporanea ambientato negli anni Cinquanta e negli anni 80 rivelandosi un giallo e allo stesso tempo un thriller in cui il racconto si divide tra un intreccio primario ed uno secondario. Sono introdotte poi tecniche di intensificazione sonora e cromatica i quali: le ottiche grandangolari un campo di ampiezza maggiore è il cinemascope (uno schermo panoramico curvo). I fenomeni di decostruzione compromettono le caratteristiche classiciste 40 delle attrazioni, basato su sbalorditivi effetti speciali che caratterizzano i blockbuster. Con l'avvento del digitale l'equilibrio tra narrazione e spettacolo ad accentuarsi e come vedremo il passaggio al digitale creerà una forte discontinuità con il post-modernismo in quanto interverrà la computer generated imagery (CGI). 6. Dopo il postmoderno: il cinema contemporaneo Gli anni Ottanta del Novecento rappresentano un decennio di importanti mutamenti che coinvolgono anche il cinema, il quale compie un ulteriore salto di qualità, ovvero va incontro alla digitalizzazione. La rivoluzione digitale coinvolge la comunicazione e l'informazione così come muta l'uso che la società ne fa dei media. La rivoluzione digitale è stata possibile in seguito a: 1. Diffusione pubblica di un nuovo medium: internet; 2. Digitalizzazione di tutti i contenuti mediali; 3. Nuovi spazi, come per esempio i social network, che permettono di elaborare contenuti mediali; 4. Generazione di personal computer user friendly, ma anche il potenziamento delle telefonia portatile che diventa sempre di più facile utilizzo diventando sempre più compatti e portatili. Rispetto al passato, quando i media i dispositivi erano distinti oggi si ha a che fare tanto con la codifica digitale che è possibile associarla solo ad un unico strumento: il computer. Dunque, si va incontro ad un epoca "post mediale", nella quale con un unico strumento è possibile accedere a qualsiasi contenuto che allo stesso tempo può essere riprodotto su diversi dispositivi. Gran parte dei media oggi definiti come "metamedium" sono in grado di simulare tutti gli altri dispositivi, dunque ne consegue una rilocazione, ovvero uno spostamento dei contenuti in un contesto materiale e sociale diverso perdendo le caratteristiche iniziali per il quale è stato progettato, in particolare il cinema al giorno d'oggi può essere fruito su: smartphone, computer, musei... Nasce una nuova idea di medium perché i contenuti migrano su piattaforme tecnologiche diverse da un supporto all'altro. Appropriazione, archiviazione e scambio, anch'esse si sono evolute; infatti, grazie alla rete internet può essere scaricato, copiato e condiviso (conservato in chiavette USB o condiviso in siti di file sharing). Tale processo il quale prevede la migrazione dei contenuti su piattaforme e la cooperazione tra più settori dell'Industria dei media è stato identificato da Henry Jenkins con il nome di convergenza, la quale offre ai consumatori una maggiore libertà di scelta, modo e tempo della fruizione. Proprio per l'alto grado di personalizzazione le abitudini dei fruitori sono mutate, per esempio perdita di appuntamenti fissi perseguire la serie TV ha dato vita al fenomeno del binge watching (abbuffata di una visione di una serie). Come possiamo intuire 41 nasce un nuovo modello di audience in cui il suo ruolo è notevolmente potenziato rispetto al passato. Le competenze tecnologiche alimentano sempre più i consumatori ma non essere soltanto ricevitori ma anche produttori di contenuti (si pensi per esempio a YouTube). La convergenza tra i diversi medium comporta un dialogo tra i linguaggi in quanto l'uno influenza l'altro, si contaminano a vicenda. Il processo di appropriazione da parte di un medium di tecniche, forma espressive e significati che sono stati creati da altri media, è stato identificato come rimediazione. La fusione dà vita all'ipermediazione, la coabitazione e il dialogo di diversi media all'interno di una. stessa cornice interattiva in cui tutto diventa possibile. Allo stesso tempo la digitalizzazione mediante nuove modalità di produzione, circolazione e fruizione muta la società in un tessuto reticolare che ha cambiato il modo di aggregazione. Sul fine del Novecento emerge la paura che il cinema potesse scomparire, se la collocazione dei media era inizialmente separata con il tempo vediamo che tale divisione scomparirà. A mettere in crisi il cinema come mezzo di immaginazione e intrattenimento sarà la rivoluzione digitale, in quanto permette di trasferire film ai nuovi media a danno delle sale cinematografiche; dunque, il cinema a causa dei cambiamenti ha perso la sua essenza originaria diventando un riassunto. Il cinema degli anni 90 ha subito cambiamenti tecnologici passando da procedure di tipo analogico a procedure di tipo digitale, (si passa dalla pellicola al Computer Generated Imagery). ☆ Il cinema analogico, creava un forte rapporto ai dipendenza tra il dispositivo cinematografico è la realtà in quanto il cinema esisteva dall'incontro della cinepresa con una porzione di realtà che veniva a sua volta impressa sulla pellicola attraverso processi chimici. La pellicola rappresenta un indice che rappresenta una traccia del passato in quanto documento e testimonianza. ☆ Il cinema in digitale, ingloba all'interno della produzione cinematografica la tecnologia digitale, trasformando il cinema in un'arte del virtuale. Rispetto alle registrazioni analogiche l'immagine non rimane impressa ma salvata in una sequenza numerica, in molti casi interviene il computer che permette di realizzare strepitosi effetti speciali che fanno apparire sullo schermo cose che non sono passate davanti la cinepresa, tutto ciò avviene senza utilizzare le classica tecnologie di ripresa opportunamente truccate. 1. Il digitale nel cinema - nell'industria dell'audiovisivo si sono sempre più diffuse le tecniche di animazione computerizzata ciò è stato possibile anche a ridursi dei costi. L'uso e strumenti informatici rivelato sempre più pervasivo coinvolgendo tutti gli ambiti dell'industria del cinema e tutte le fasi della produzione del film, per esempio Toy Story è stato interamente realizzato in Computer Generated Imagery. Un altro esempio è Star Wars che ha utilizzato una macchina da presa interamente digitale, rimpiazzando o digitalizzando la classica pellicola per salvare una copia digitale. La moviola per montare la pellicola è stata sostituita da particolari software e i 42 vecchi proiettori sono stati sostituiti da sistemi digitali. Il passaggio dall'analogico al digitale ha reso l'oggetto del film qualcosa di intangibile codificate in una sequenza binaria ma allo stesso tempo ha reso la trasmissione più agevole riducendo le dimensioni dei file che diventano più leggeri e maneggevoli. Con il tempo il cinema perde i suoi caratteri peculiari diventando un modo cinematografico che non è più dipendente da un ambiente mediale specifico. Perciò da un lato il cinema si deteriora perdendo la sua identità e alcuni tratti specifici, ma dall'altro si rinnova. Nonostante i cambiamenti e il passaggio dall'analogico al tecnologico, il cinema vive ancora nonostante gli scontri ideologici e i confronti tra il cinema di prima e il cinema di dopo. Nonostante le idee controverse vedremo come il cinema, sebbene da un lato si rinnova grazie alle nuove tecnologie, mantiene comunque le qualità storiche. Nonostante il cinema si sia rinnovato e la sua forma è mutata, riesce ancora a far vivere un'esperienza cinematografica che viene mantenuta anche quando si tratta di contenuti generati dagli utenti che precludono una fruizione unitaria. In questo senso il dispositivo cinematografico deve essere inteso come un modello mentale ed esperienziale in cui uno spettatore è fisicamente e psichicamente l'intenzione di guardare una proiezione filmica con determinate caratteristiche linguistiche e discorsive. In breve, il cinema riesce ancora oggi a soddisfare il bisogno di conoscere mondi diversi dal proprio è di esercitare un pensiero critico. Il discorso cinematografico anch'esso trasformato dalla tecnologia digitale stabilisce una relazione tra realtà, immagine e spettatore, stabilisce un'esperienza cinematografica costituita dal film e dallo spettatore che decide consapevolmente di guardare la proiezione e di sincronizzare la sua esperienza personale proiettata sullo schermo. Sebbene il cinema sia fruito dallo spettatore consapevolmente, la settima arte si impone rispetto ai medium contemporanei post-mediali per alcune differenze : il cinema impone il suo durare e il suo repertorio di immagini, un paradigma visivo, la densità dei suoi racconti, un'esperienza partecipativa complessa, riesce ad acquistare una sottigliezza che gli permette di insinuarsi all'interno del mondo sociale diventando qualcosa di leggero, accessibile e disponibile. Tali caratteristiche permettono al cinema di distinguersi dall'odierna cultura digitale. Il cinema contemporaneo appartiene alla società digitale in modo imperfetto; dunque, non gli appartiene fino in fondo, infatti, non si lascia sopraffare o sfigurare dai nuovi device bensì trattiene le sue peculiarità che lo caratterizzano. Dunque, il cinema dell'epoca contemporanea è l'unico che mantiene un rapporto attivo tra spettatore, immagine e realtà riuscendo ancora oggi esercitare attraverso la nuova tecnologia alla realtà e alla storia. 45 testimoniare la realtà secondo un modo cinematografico diverso dal solito. Un altro importante ruolo del cinema è quello di offrire allo spettatore storie di cronaca in molti casi amatoriali; dunque, private ma anche immagini pseudo giornalistiche. Sono tanti film come, per esempio, Redacted di Brian De Palma che ricostruiscono episodi reali partendo da fonti mediali audiovisive di un soldato americano, proprio perché vengono utilizzate le istituzioni mediali il cinema impone un'interpretazione parziale dell'accaduto e archivistico (perché diventa luogo della memoria preservando le eredità documentali attraverso il principio creativo del montaggio). La dimensione archivistica è una delle caratteristiche essenziali di questo cinema in cui immagine dialoga con la realtà e la storia attraverso un ready-made, ovvero oggetti di uso comune (in questo caso riprese pseudo giornalistiche e private) che diventano attraverso il media collages un'opera d'arte significativa in questo caso un film. The War Tapes e 102 Minuti che hanno sconvolto l'America sono film che si ricollegano ad importanti eventi storici, i quali: l'attentato dell'11 settembre e il secondo conflitto iracheno avvenuto nel 2003, entrambe sono film senza regista perché sono frutto delle riprese amatoriali è di registrazioni audio visive di Citizen Journalists. Soprattutto il film 102 Minuti che hanno sconvolto l'America ha la funzione di una memoria collettiva attraverso i documenti audiovisivi che si occupano di ricostruire una connettività sociale in modo da preservare la memoria per il futuro, avviene un autenticazione intermediale che sfrutta le possibilità creative della finzione insieme a quelle dei documenti. Un esempio di autenticazione intermediale è il film Zero Dark Thirty che associa a registrazioni audiovisive reali del 11 settembre alla cattura e l'uccisione di Bin Laden (una ricostruzione fedele all'originale). Il film inizia oscurando la tentato , lasciando lo spettatore soltanto una traccia audio e uno schermo nero, ciò viene fatto per marcare una differenza tra l'inizio e la fine della storia. Il regista Bigelow all'interno della storia segna puntigliosamente luoghi e date che si intrecciano continuamente con i fatti di cronaca dei notiziari che conducono lo spettatore ad avvicinarsi con lo sguardo alla realtà. 2. Il cinema e l'11 settembre - l'11 settembre 2001 passa nella storia come l'attentato da parte del gruppo jihadista di Al Qaeda alle Twin Towers che costerà la vita a 2996 persone. L'attentato avrà ripercussioni anche sulla produzione distribuzione mediale che contribuirà a creare la consapevolezza del post. Dopo l'attentato gran parte dei film metterà in atto una forte propaganda e rielaborazione degli eventi che hanno colpito le Twin Towers. The Spirit of America nato dopo l'evento si presenta come un film propaganda in cui viene mostrato la determinazione degli eroi americani di fronte alle avversità. È un Instant Movie con finalità retorica, inoltre negli anni successivi sono stati prodotti film che hanno avuto ripercussioni sul tessuto sociale (per esempio oggi settembre 2001 e la venticinquesima ora). La condizione del 11 settembre è evocata anche 46 con film che hanno rapporti indiretti o tropi narrativi ( luoghi comuni con personaggi condotti alle estreme conseguenze) come per esempio il film Cloverfild. Parte seconda: Questioni teoriche. 7. Autore Del cinema lo stile è l'individualità espressiva è rappresentata dall'autore. Tuttavia, sebbene abbia un ruolo importante nella storia ha dovuto fare i conti con diversi attacchi. Il termine autore non ha un significato stabile, bensì ha avuto una propria storia, sviluppo e definizione contrastata. Già dai primi anni emersa la differenza tra il cinema europeo e quello americano, infatti l'autore del cinema americano svolge un lavoro intellettuale che è integrato all'interno del ciclo produttivo luogo in cui cercherà, dopo essersi affermato, di ritagliarsi degli spazi di autonomia realizzativa, mentre nel cinema europeo resta fuori dai rapporti di produzione dovrà lottare per difendere il suo ruolo. Sono tre le accezioni d'autore: ☆ Quel termine autore si può intendere colui che detiene la proprietà intellettuale del film e in quanto opera d'arte o d'ingegno, ossa è disciplinata da normative che compongono il diritto d'autore. È proprio l'artisticità a far rientrare il cinema all'interno delle arti tutelate dal diritto d'autore. ☆ un'altra eccezione di autore è riferimento al suo ruolo professionale specifico che ne deriva dall'istituzionalizzazione del cinema. Il cinema è un oggetto autonomo che può essere identificato come un oggetto artistico e come tutte le arti anche al cinema corrisponde un'intenzione d'autore. Tuttavia, in quegli anni se da un lato il film corrisponde a un'arte dall'altro non sarà possibile individuare l'intenzione d'autore rimanendo a lungo incerta. Durante gli anni Dieci ad essere identificati come autori saranno scenografi, operatori e attori ma in particolar modo le case di produzione che cercavano di creare dei marchi riconoscibili imponendosi al grande pubblico. Nel 1921 che Delluc utilizzerà il termine cineasta (cinéaste) per indicare tutti coloro che sono coinvolti nell'attività cinematografica, sarà durante gli anni 30 che tale termine assumerà la valenza che conosciamo oggi riferendosi al regista. ☆ il termine autore si riferisce anche al responsabile dell'intenzione d'autore o volontà autoriale, come il responsabile materiale o ideativo e realizzativo del film e del suo valore estetico. 47 Tra la fine degli anni Dieci i primi anni Venti un gruppo di giovani intellettuali (esponenti della prima avanguardia) volevano valorizzare il cinema come un'arte nuova diffondendo un discorso autoriale. Gli autori diventarono i promotori della creazione artistica in modo da mettere in atto una rivoluzione estetica. Delluc identifica né la decima sinfonia del 1917, Abel Gance come l'autore del primo film d'autore insieme a i prevaricatori (nato in Francia da cineasti americani) il quale divenne il primo film socialmente riconosciuto. In territorio francese furono americani i primi cineasti ad essere considerati autori in quanto il cinema americano si presentava come un serbatoio di innovazioni tecniche e linguistiche, insomma caratteristiche tipiche del cinema americano che diventarono uno standard produttivo. L'autore cinematografico non solo si afferma in territorio francese ma anche nel resto d'Europa. Negli anni Cinquanta la Politique Des Auteurs così identificata da Truffaut subisce uno sconvolgimento che riguarda gli autori; infatti, da questo momento l'autore può essere regista ma non tutti i registi sono anche autori. Il lavoro del regista che riguarda l'allestimento della scena e la direzione degli attori diventa particolarmente rilevante. L'autore non sempre attraverso i suoi film esprime sé stesso senza vincoli; infatti, Nella critica francese non c'è alcuna corrispondenza tra autore e Stile, anzi una pseudo corrispondenza diventa qualcosa da disprezzare come se fosse un crimine morale, ciò accade perché lo stile ovvero il travertino è segno di accesso e superbia. La politique si sottrae alle norme estetiche della tradizione perché si collega a un insieme più grande di testi; dunque, il ruolo del regista del film è quello di unire le singole parti della sua produzione in un unico elaborato. Il ruolo del regista è dunque quello di fare da motore e dare un senso alla creazione artistica, racchiudere l'intero lavoro di un equipe ma soprattutto trasformare un testo scritto in messa in scena con la conseguente introduzione di un marchio d'autore. Il cinema post-moderno l'autore viene assorbito all'interno il prodotto culturale , infatti nel cinema d'autore l'obiettivo del regista e costruire sé stesso all'interno del film creando un marchio di fabbrica per lo spettatore. Talvolta l'autore non è identificabile come autore tradizionale ma bensì può essere identificato in una pluralità di soggetti , è il caso delle recenti forme di produzione cooperativa in cui avvengono riscritture, riutilizzazione e rimaneggiamenti tipica del cinema post-moderno. Un esempio e Kill Bill di Tarantino, in cui l'autore lavora alla costruzione di sé stesso come soggetto di referenza, dunque Bill incarna il ruolo dell'autore colui che ha organizzato tutto. L'obiettivo dell'autore e quello di toccare lo spettatore e fa riconoscerla l'opera a partire da alcune aspettative, il regista si impone creando una sorta di manipolazione. Proprio per la variegata attività industriale di concorrenza è necessario creare un marchio da parte del regista che fa leva su una memoria mediatica condivisa; in modo da diventare qualcosa di 50 È il caso del cinema d’autore, un genere marginale in termini economici e anticommerciale ma di forte prestigio culturale che attira il pubblico più colto. Il cinema d’autore lavora in modo creativo alla formula del genere, tendono infatti ad assumere una poetica ed uno stile proprio. 9. Stile Lo stile, proprio come il termine cultura, si presenta come una definizione complessa, in quanto presenta nozioni varie, sfuggenti e multiformi. Il termine stile oscilla tra un polo individuale ed uno collettivo. ♡ il polo individuale fa emergere un tocco personale, per fare ciò è necessario da parte dell'artista infrangere i canoni stabiliti; ♡ il polo collettivo si stabilisce quando all'interno un'intera cultura/nazione o nascono delle scuole di pensiero o epoche ben definite quando il tocco personale diventi la nuova norma socialmente condivisa. Lo stile collettivo è definito dalle norme, ma come vengono stabilite a livello collettivo? Il linguaggio cinematografico si riassume in un insieme di procedimenti espressivi della lingua tra cui poter scegliere, evocando significati differenti anche all'interno dello stesso medesimo termine. Il motivo per cui negli studi cinematografici non si ha una definizione condivisa di stile è dovuto: - All'interesse in ambito accademico per lo stile cinematografico che è emerso in contemporanea al declino dello stile letterario, (ma che tuttavia negli anni Ottanta tornerà all'attenzione degli studiosi); - interesse per lo stile visivo, dettato macchina è del montaggio, a discapito degli altri aspetti. Tuttavia, nel corso degli anni lo stile si riuscirà a riaffermare coinvolgendo tutti codici, dunque non solo quello visivo. Man mano la nozione di stile inizia ad affermarsi anche nel cinema soprattutto grazie agli studi di David Bordwell. Il sistema stilistico classico secondo quanto riportato nel “The Classical Hollywood” cinema, riguarda l'analisi dello stile narrativo e il modo di produzione. L'analisi appena citata si traduce in una forte dipendenza tra stile, tecnologia ed economia, concorrendo creare una fase classica si colloca tra il 1917 e il 1960. Nascono delle regole che contribuiscono a standardizzare il cinema americano classico. Bordwell crea un modello di analisi definito Problem Solving, secondo cui la scelta stilistica emerge da parte della regia per risolvere un problema tecnico, per quanto riguarda la narrazione attraverso la sua analisi, individua tre modi di sviluppo della forma filmica che però si discostano dal cinema classico: arte cinema, historical materialist e parametric. Un'altra 51 importante analisi è stata condotta da Salt con la statistica Style Analysis, una sorta di censimento che riguarda il linguaggio è il procedimento tecnico che a loro volta sono suddivisi in periodi storici. Un lavoro condotto attraverso grafici e tabelle lontano dai classici metodi umanistici. Nell'ambito del cinema delle origini sviluppo un nuovo modo di concepire la storiografia del cinema in merito ai film prodotti del 1900 al 1906. Per analizzare il linguaggio dei primi film , essi devono essere messi in relazione con tutto ciò che precede l'istituzione cinematografica. L'obiettivo di questa analisi stilistica è quello di analizzare lo sviluppo storico e culturale in quanto mentalità e contesti sociali concorrono a creare un particolare stile. A dare vita allo stile è la cultura, tuttavia però la scuola di Berkeley si discosta dall'ideologia che debba esserci una coincidenza tra arte e società ma bensì reputa che ci sia un disaccordo tra arte e società, una mancanza di rispecchiamento, in cui l'arte non rispecchia la società, tale ideologia è condivisa anche dai visual studies. I visual studies sebbene condividono che non debba esserci alcun rispecchiamento tra film e società, hanno come obiettivo di ricostruire un vasto sistema di credenze condivise, tentano di ricostruire una cultura attraverso le immagini, non si occupano di analizzare il motivo per il quale le opere sono state create. Nel cinema moderno lo stile questo è classificato con una vocazione realistica , sia nel linguaggio cinematografico, di limitare trucchi e manipolazioni e infine trasformare le riprese in fenomeni reali. A livello stilistico il cinema moderno diventa un ideologia che ha una responsabilità etica ed estetica della messa in scena. La ripresa e la messa in scena nel cinema moderno diventano parte delle scelte stilistiche. In epoca moderna il film Kapò di Gillo Pontecorvo e stato condannato per aver spettacolarizzato la morte e dunque per non aver aderito ai canoni realistici del cinema moderno. Un altro stile che contraddistingue il cinema di quegli anni è il ricreare immagini filmiche messianiche in quanto era concepito con un accento quasi religioso. Lo stile può essere inteso come abbiamo visto e come condivide Bordieu come un processo dinamico che si stabilizza nel momento in cui gusti e modelli socioculturali trovano un punto di equilibrio. Per Leonardo Quaresima la storia del cinema è costituita al suo interno da unità di stile ovvero delle porzioni di senso rappresentate da temi, motivi e figure ricorrenti che sono legati ai generi cinematografici e al modo di produzione che li caratterizza 52 10. Documentario Il termine documentario è un termine vago che rappresenta per alcuni un genere di serie B, poco interessante e privo di significazioni e per altri un genere di sperimentazione sulle immagini legato a sentimenti di scoperta. Negli ultimi anni il genere documentaristico ha subito un’importante rivalutazione, grazie a riconoscimenti in prestigiosi festival. Tale genere raccoglie le sollecitazioni del mondo esterne dando vita a sottogeneri creatisi dall’ibridazione del documentario con altre tematiche che si pongono come obiettivo la conoscenza del mondo attraverso il mezzo della cinepresa in quanto riproduce fatti reali. Oramai con la nuova tecnologia digitale chiunque può cimentarsi a riprodurre fatti reali con videocamere e programmi di editing che supportano l’utente ad amplificare i livelli di credibilità e ammortizzare i contraccolpi di chi mira ad una verifica dei fatti (fact-checking), come se si trattasse di argomenti giornalistici. Infatti, il documentario offre una realtà allo spettatore che non è una realtà pura ma una realtà alterata e distorta. L’Italia, ad esempio, ha riadattato il significato originario di documentario confondendolo con il neorealismo, ciò accade perché il significato del termine si lega anche a convenzioni culturali che fanno in modo da far confluire all’interno del documentario tematiche apparentemente distanti dalla realtà, dunque il genere si ibrida. Se da un lato si presenta un cinema complesso, dall’altro miscelandosi con altre tematiche va ad abbandonare quell’aura di realtà, un caso interessante è il mockumentary, un finto documentario che usa tratti tipici del documentario e allo stesso tempo delle assurdità e divertenti paradossi, che tuttavia non compromettono il genere, infatti dà la sensazione agli spettatori di guardare un documentario classico. Si tratta di un accordo tra produttori e spettatori che, sebbene lo intendano come una non finzione, alcune categorie che sono intese come documentario perdono la loro forza. Questa categoria come già citato ingloba saperi diversi, dunque possono essere definiti documentari: approcci scientifico-positivisti o etico-politici, orizzonti del mito, memorie tragiche familiari, rituali del passato, tematiche saggistiche, propensioni osservative… Accanto al documentario classico basato su immagini naturalmente reali si pongono generi come il Found Footage Film (film assemblati con filmati ritrovati, del passato), è una miscela che mostra inaspettate tecniche del montaggio e immagini reali tolte dal loro luogo naturale. L’assunto di documentario emerge grazie al lavoro di cui che narra, poiché racconta storie di vita qualunque attraverso la sua esperienza e allottandosi dalle storie autobiografiche. La prima persona che generalmente viene usata è impersonale, in quanto si riferisce ad una qualsiasi persona o addirittura ad un “noi”. 55 narrante che viene presto abbandonata. I documentari moderni non si occupano più soltanto della dimensione scientifica bensì mira a confezionare immagini reali che rappresentano il mondo. 11. Tecnologia Per Salt la tecnologia cinematografica non Potrebbe esistere senza il pensiero razionale dell'uomo, al contrario per Bazin il cinema può essere sintetizzato come un fenomeno base ci sono credenze e valori e non dunque lo spirito scientifico. Tuttavia, in tempi recenti Baudrillard reputa che la perdita della forza dell'illusione del cinema sia dovuta alla perfezione realistica dell'immagine, in quanto a la tecnologia offre allo spettatore immagini nuove ed una riproduzione del mondo più credibile possibile abbattendo la forza illusoria. Perfezionare l'illusione permette alle tecniche usate di rimanere nascoste senza che lo spettatore lo venga a scoprire. Il cinema nasce sia con l'obiettivo di animare la fotografia e cogliere la vita sul fatto mostrando i lati della quotidianità come facevano in passato i fratelli Lumière sia per mostrare lati fantasiosi e magici come faceva George Melies che a sue spese ha scoperto come mediante una minima manipolazione tecnica il cinema possa diventare qualcosa di surreale. Inizia dunque ad emergere in ambito cinematografico sia la volontà di cogliere la sensazione della vita chiedi di introdurre tecniche montaggio, vari elementi che messi insieme escono un unico oggetto, in modo da equiparare tale lavoro ad un'opera d'arte. Per fare ciò la rivoluzione digitale cerca di recuperare tecniche che un tempo erano rifiutate ed emarginate, come nel caso dei Visual Effect. Il termine 'Film' sta a indicare la pellicola che come l'epidermide umano è soggetta l'invecchiamento è una striscia di sostanza plastica semitrasparente di lunghezza varia, ogni metro di pellicola contiene 54 immagini che vengono incise meccanicamente tramite la registrazione di luce. La sua composizione evidenzia la dimensione Materica, che tuttavia si perde perché può essere fruito tramite l'intercessione di un proiettore, si crea un rapporto di forte dipendenza con i sistemi di decodificazione e ciò fa perdere al cinema degli esordi quella caratteristica di materialità evidenziata in precedenza. Con la nuova tecnologia la vecchia pellicola è stata sostituita è un sensore o trasduttore, (definito CCD o CMOS), progettato in silicio. Inizialmente le immagini cinematografiche non erano naturali e immediate ma bensì non presentavano alcuna somiglianza con il mondo esterno, ciò era dovuto alle rappresentazioni sul piano della scala di grigi. Il cinema degli esordi impiegava una pellicola ad emulsione ortocromatica, dunque il lavoro dei registi, scenografi e costumisti era altamente condizionato perché questa tecnica non riusciva a codificare tutti i colori, sarà a partire dal 1922 che verrà introdotta la pellicola ad emulsione 56 pancromatica capace di codificare tutte le colorazioni possibili. Prima ancora di affermarsi la tecnologia del colore, il cinema muto attribuiva ad ogni inquadratura una tonalità dominante, il policroma a pochoir era un procedimento che prevedeva la coloritura manuale delle immagini in bianco e nero, fu il primo esperimento per rendere il film più colorato. All'interno della pellicola veniva 'mostrato' anche il suono in quanto veniva inciso sulla pellicola, e come per le immagini anch'esso veniva decodificato da un proiettore. Ciò ci fa capire come il concetto di somiglianza non può sussistere senza l'impiego di nuove invenzioni. Con le nuove tecnologie in particolar modo nella Computer Generated Imagery l'impronta non è più un atto fotografico su una superficie fotosensibile ma bensì è rappresentata da tutto davanti la cinepresa pronto per essere filmato. Le vecchie pellicole, tuttavia, avevano un limite che era la necessità di realizzarsi luce del sole. Luce e trasparenza sono le parole chiave in quanto la luce attraversa le superfici della pellicola semitrasparente ciò permette di proiettare le immagini ingigantite sullo schermo della sala. Tra gli altri effetti visivi si ricordano: ☆ il Rotoscoping, antenato della Motion Capture e performance Capture, era una tecnica che permetteva di dare personaggi un movimento realistico e naturale, per fare ciò veniva utilizzata una controfigura umana ricalcata a mano; ☆ Effetto Schüfftan, al fine di ricreare particolari paesaggi veniva utilizzato uno specchio semi riflettente (aveva la capacità di riflettere e di essere allo stesso tempo trasparente) posto a 45 gradi davanti la cinepresa, dato che era anche trasparente alle spalle dello specchio facevano camminare gli attori; ☆ Effetto Trasparente, tecnica utilizzata per dare l'illusione del movimento, per crearla era necessario proiettare delle immagini in movimento sullo sfondo, (per esempio la scena di un treno creata all'interno di un set, l'illusione del movimento viene creata attraverso la proiezione di alcune immagini in movimento accanto). È importante analizzare anche la tecnologia della cinepresa. All'origine del cinema venne utilizzata la camera oscura successivamente si afferma il cinematographe da parte dei fratelli Lumière, il quale utilizzarono una pellicola larga 3,5 cm, essa veniva azionata manualmente con una manovella e permetteva di riprendere e proiettare immagini, si trattava di un sistema tecnologico integrato riprodurre istantaneamente le riprese. Verso la metà degli anni Venti si effettuano con la macchina da presa i primi Visual Effect. Man mano i dispositivi diventano più leggeri similmente alle odierne handycams, potevano essere posizionate nei posti più improbabili. 57 Tuttavia, con l'avvento del sonoro la mobilità degli apparati di ripresa diventerà più limitata, infatti per limitare il ronzio, la cinepresa veniva posizionata in vani insonorizzati. Con la Seconda Guerra Mondiale macchine da presa diventano più leggere in modo da essere utilizzate a mano e in luoghi esterni, si inizierà a diffondere la Arri della Arriflex e tante altre. Con l'arrivo del cinema postmoderno il cinema diventa più immersivo grazie all'introduzione di nuove tecnologie come per esempio il dolby surround. Nascono nuovi sistemi di ripresa : ¤ sistemi di ripresa indipendenti dal corpo dell'operatore: ~ louma, gru snodata in cui in cima è posta una cinepresa controllata a distanza dall'operatore; ~ droni che attraverso il volo offrono punti di vista impossibili, talvolta in questo strumento viene inserito un sistema di video assist che si occupa rinviare su un monitor una visione sostituiva di quelle inquadrata dalla cinepresa. ¤ sistemi di ripresa in simbiosi tra uomo e macchina; ~ GoPro, videocamera che può essere utilizzata ambito sportivo; ~ steadycam, particolare cinepresa che permette di correggere ammorbidire le imperfezioni della tradizionale macchina a mano conferendo movimenti più fluidi; ~ Virtual camera il quale simula movimenti di macchina all'interno di ambienti costruiti al computer, anche in questo caso i comandi sono avviati da un operatore. ¤ Il sistema 3D che conosciamo oggi e permette una maggiore immersività è nient'altro che il recupero e potenziamento di un primordiale sistema 3D progettato nel 1838. Tale tecnica nacque per rispondere alla concorrenza della TV insieme altri escamotages che estendevano lo standard panoramico. Negli anni 90 nasce il sistema di fruizione imax 3D in cui i sistemi digitali avrebbero conferito una naturalezza della rappresentazione rendendolo un effetto quasi invisibile. ¤ per rendere la visione più immersiva, anche lo zoom con la nuova tecnologia inizia a mutare permettendo allargare e restringe l'attenzione sulla scena, simula un avvicinamento allontanamento senza lo spostamento della macchina da presa. Un esempio emblematico è il pancinor utilizzato da Rossellini, una sorta di zoom di prima generazione, in cui la macchina da presa era sospesa nel vuoto, per permettere la realizzazione di carrellate ottiche. 60 relativo agli incassi reputandolo come un indicatore assoluto. Il successo di un film, la sua popolarità, non è una variabile indipendente ma ha sempre le sue ragioni. Il pubblico se rifiuta qualcosa ha le sue ragioni, in quanto è un agire sociale dotato di senso. Stuart Hall analizza il rapporto tra produttore e destinatario del prodotto. Il suo schema è applicabile nel quadro della televisione e del cinema. Per Hall un prodotto circola sempre in forma discorsiva (un film è un discorso audiovisivo) e viene distribuito a diversi tipi di pubblico. Il discorso deve poi essere tradotto in pratiche sociali affinché possa assumere un significato, e ci possa poi essere consumo. Senza significato, non può esserci un consumo. Il rapporto tra produttore e consumatore è complesso e aperto. Il messaggio codificato, deve essere decodificato ed essere tradotto in pratiche sociali: intrattenere, istruire, persuadere. Il consumatore può decodificare il messaggio con: ☆ il codice egemonico-dominante; ☆ codice negoziato, in questo caso lo spettatore riceve il messaggio secondo il codice dominante ma poi in concreto applica una decodifica secondo le proprie regole; ☆ codice oppositivo, lo spettatore decostruisce il messaggio dominante per ricostruirlo in modo opposto. Dunque, di per sé il film non ha un senso ma lo acquisisce attraverso la cooperazione tra mittente e ricevente (applica lo spettatore un senso in base alla sua decodifica). Secondo Stuart Hall è ancora possibile parlare di cultura popolare quando i modi in cui un prodotto culturale viene decodificato rientrano nel quadro di ciò che ironicamente definiamo lotta di classe. Un film, un libro, una canzone può essere usato come strumento di lotta sociale, per rivendicare un riconoscimento, o dei diritti. La fine del cinema popolare, dunque, coinciderebbe con la fine della possibilità per il cinema di essere politico. 13. Spettatore Emilie Altenloh nella sua tesi di dottorato espone i risultati della sua ricerca sul profilo sociale degli spettatori che negli anni Dieci affollano le sale di una città tedesca. La ricerca è condotta tramite questionari e si presenta come una novità perché è una ricerca sul campo, a carattere non speculativo. L'oggetto di ricerca non riguarda tanto lo spettatore dentro la sala e davanti allo schermo, ma la relazione tra lo spettatore, il suo ambiente di vita, la sua classe sociale, e l’andare al cinema. L’esito della ricerca è positivo perché emerge un’immagine attiva dello spettatore. 61 Il modello di spettatore si afferma con la creazione delle sale cinematografiche, in contemporanea nasce lo spettatore mesmerizzato, uno spettatore ipnotizzato dallo schermo e dal mondo irreale che gli viene proposto. Da questo momento in poi nascono preoccupazioni in merito alla manipolazione e persuasione che il cinema come altri intrattenimenti di massa possono arrecare, in quanto gli spettatori soprattutto bambini, donne immigrati occupano una posizione di passività. Ad occuparsi di tale tematica sono Payne Found Studies. Nei successivi anni si sviluppano due linee di ricerca sulle audience: ☆ le ricerche empiriche sul pubblico (ampiezza, composizioni, frequenza, abitudini di consumo) ☆ ricerche di carattere teorico che molti classificheranno come speculative, dove il sondaggio punta a guidare investimenti e scelte delle majors (anni 40) FILM STUDIES. Dagli anni 60 lo spettatore tornerà ad essere oggetto di studio. Una serie di ricerche sullo spettatore sono state possibili perché era stata abolita la censura (che comprometteva le ricerche sulla spettatorialità) e perché venne attribuita maggiore importanza alla psicoanalisi disciplina che si occupa di esaminare l’esperienza dello spettatore. Il nuovo filone di ricerche individua due correnti studio che riguardano lo spettatore: ♡ studi sull’apparato, (condizioni strutturali di produzione e fruizione); ♡ studi sul dispositivo (strategie di coinvolgimento dello spettatore). Entrambi gli studi tendono a descrivere lo spettatore come modellato in base alle rappresentazioni che il cinema propone in quanto tende a identificarsi con essi, l'unica differenza e che negli studi sul dispositivo si riconosce una differenza di esperienza; infatti, in passato l'esperienza visiva era più intensa rispetto alla fruizione odierna a causa della trasformazione degli spazi di fruizione. La teoria dello spettatore posizionato - Questa teoria ribadisce quindi il ruolo del cinema nella costruzione dell’identità. Le teorie cine-psicoanalitiche stabiliscono un nesso tra la visione e i processi di costituzione della soggettività. L’esperienza visiva innesca un processo regressivo in cui lo spettatore rivive fasi del suo percorso soggettivo. In questo modo il film coinvolge e immerge lo spettatore, ma diventa anche parte della sua identità. Nasce quindi questo dibattito sulla responsabilità del cinema che si lega con la critica femminista. Quest’ultima pensava che la lotta per l’emancipazione femminile non si doveva condurre solo nelle piazze, ma anche attraverso l’industria culturale. Il cinema hollywoodiano sembrava infatti promuovere interessi patriarcali in cui il portatore dell’azione aveva tratti maschili mentre i personaggi femminili erano assenti o 62 passivi, avevano solo il ruolo di oggetto del desiderio. Dunque, la donna non poteva immedesimarsi se non nel personaggio maschile, negando la sua soggettività di genere. Dopo questi studi nasce una figura più complessa: lo spettatore esuberante, nasce dal lavoro condotto da comunità femministe era l'importanza del cinema al di fuori dei contesti metropolitani o presso particolari comunità. Adesso le spettatrici non devono più identificarsi sin una figura patriarcale maschile ma tendono ad individuare all'interno del film smagliature, faglie o cedimenti in modo da non essere e sentirsi alienate. Lo spettatore complice: gli approcci cognitivisti, alternativi alle teorie psicoanalitiche, pensano che l’esperienza di fruizione sia razionale e cognitiva, non irrazionale e inconscia. Il capofila di questo approccio è Bordwell, che sostiene il ruolo attivo dello spettatore. Lo spettatore complice deve completare il senso del film attingendo a una serie di competenze che gli garantiscono esperienze uniche e originali. Il soggetto è in questo senso complice col testo filmico. Lo spettatore resistente: anche questo spettatore è attivo e ha un bagaglio di conoscenze, ma si presenta ostile verso il film e le sue proposte, giudicandolo ideologicamente compromesso dunque tende a sottrarsi. Lo spettatore resistente emerge l'interno di comunità minoritarie/disomogenee rispetto a quelle dominanti (omosessuali, donne, gruppi etnici), adotta solitamente un atteggiamento oppositivo, una sorta di lotta per salvaguardare le proprie ideologie rispetto a quelle dominanti. Il modo della visione si trasforma ancora una volta a inizio anni 90 con le tecnologie (internet, dvd, videoregistratori). Si diffonde un nuovo idealtipo di spettatore, con una capacità potenziata, che sarà infatti definito “iper-spettatore” o “spettatore aristocratico” sebbene siano modelli provvisori e parziali. Con la fine del 900 le ricerche sugli spettatori si fermeranno, perché l'attenzione si sposterà sui nuovi dispositivi mediali. 14. Serialità Il termine serialità può essere inteso secondo diverse accezioni, infatti, per serialità intendiamo da un lato la forma produttiva di tipo fordista, quindi legata alla produzione identica di ogni pezzo grazie alla catena di montaggio ciò permette di riprodurre il prodotto culturale filmico in più copie destinate al mercato, dall’altro alla capacità di scomporre una materia narrativa in diversi nuclei tematici riproponendo situazioni e personaggi noti ma allo stesso tempo inserendo man mano novità per rinnovare l’attenzione del pubblico. La produzione di serie nasce prevalentemente per ragioni economiche, solo in secondo tempo ci si renderà conto che serializzare i racconti significa 65 All’opposto si trova il modello corpo-macchina, che celebra la dimensione tecnologica del medium, secondo l’ideologia di Kulešov è necessario istruire gli attori non ad esternare il proprio io, ma bensì ad avere un autocontrollo del loro inconscio. Il modello “corpo-macchina” è ampiamente diffuso nella modernità e postmodernità. Le caratteristiche principali di questo modello sono: frammentazione e autonomia dell’immagine.  Frammentazione: tendenza cinematografica che parcellizza e valorizza singole parti del suo corpo, qui l’unità corporea dell’attore è compromessa fortemente in quanto l’intera unità attoriale è composta realmente da diversi soggetti attoriali o addirittura in alcuni casi la figura dell’attore era momentaneamente del tutto soppiantata da controfigure soprattutto in scene pericolose. Tra i pregi della frammentazione si ricorda che in particolare il primo piano tendeva a valorizzare la figura dell’attore che costituiva la sua identità e personalità, elementi che permettevano di catturare l’attenzione del pubblico. La valorizzazione del volto permette allo spettatore di rispecchiarsi maggiormente nell’attore che rispetto al teatro mette in atto una recitazione più attenuata in quanto già di per sé mostra elementi naturali.  Autonomia dell’immagine: l’immagine cinematografica è indipendente e svincolata dal lavoro dell’attore; infatti, non determina un testo né ne è il suo responsabile in quanto l’attore cinematografico a differenza dell’attore teatrale, non ha alcun controllo sulla sua immagine che viene modificata contro ogni suo volere. Nonostante l’autonomia dell’immagine, l’attore ricopre un ruolo unico e insostituibile caratterizzando film di cui si è fatto un remake. L’attore può variare in base alle trasformazioni storiche, estetiche, produttive della rappresentazione. Cinema dei primi tempi, era fondato su una recitazione definita “cinema- attrazione”, i cui elementi vengono mostrati in successione senza alcuna dipendenza dalla narrazione; infatti, gran parte della cinematografia del periodo tende a mostrare una recitazione tradizionale come quella del teatro di prosa, danza, circo, dove erano importanti i codici della gestualità e della mimica: a un gesto o a una posa corrisponde uno specifico significato. Questo tipo di recitazione durò di più nel cinema europeo, mentre a Hollywood andava consolidandosi un sistema più verosimigliante basato sul modello narrativo. In contemporanea andava sviluppandosi ad Hollywood una recitazione innovativa basata su una segmentazione dell'interpretazione e. Tuttavia, il modello attoriale hollywoodiano può essere identificato secondo diversi stili performativi l'attribuzione a personaggi fittizi alcuni tratti psicologici, morali e comportamentali mediante l'uso del primo piano in modo da creare una sovrapposizione tra il personaggio e il loro interprete, questa nuova recitazione conferiva all'attore una personalità, ciò ha portato alla nascita del divismo. L'affermazione dello star system era un modo per identificare differenziare il prodotto. Tuttavia, il modello attoriale hollywoodiano e successivamente su scala internazionale presentava diversi stili performativi, infatti gli attori erano impiegati in modo vario, per esempio 66 durante il neorealismo italiano si è affermato il modello dell'attore non professionista. Con la crisi dello studio system hollywoodiano non solo emerge una personalità attoriale ma anche la star come professionista. Il fenomeno dell’attore può essere visto sotto quattro metodi di lavoro: 1) La prospettiva iconologica e visiva lavora per ricercare specifiche strategie di messa in scena che possano determinare la configurazione iconica della presenza umana, soprattutto nel cinema muto si tenta di produrre un attore che sia incisivo ed efficace, tale studio nel corso della storia sarà ulteriormente accentuato soprattutto nel cinema contemporaneo. (es. l’attore Gian Maria Volontè su questo piano offre due modelli di interpretazione: quella eccentrica/eccessiva e quella contenuta. Si alternano profili esuberanti e altri rigidi.) 2) La prospettiva della storia dello spettacolo: tale studio privilegi il mestiere dell'attore che si determina attraverso percorsi formativi, un sapere professionale tramandato e una concezione del mestiere variabile in diverse forme e stili inoltre tiene conto dell'influenza di altre forme spettacolari. Il ruolo dell'attore influenza la visione del film, in quanto l'attore divistico viene inserito nel momento più importante della rappresentazione filmica da questo comprendiamo come l'attore acquisisca un ruolo importante nella costruzione della rappresentazione e nella realizzazione del film. (es. Volonté ha diverse eredità attoriali, la prima formazione riguarda il sapere sul teatro italiano all’antica, poi la coscienza politica del lavoro di attore diffuso. Nella cultura italiana del secondo 900. La sua versatilità interpretativa è maturata da molte esperienze teatrali, televisive, cinematografiche.) 3) La prospettiva del modo di produzione: si concentra sull’organizzazione e la realizzazione, e sulle esigenze culturali. Ad esempio, la divisione professionale dello studio system hollywoodiano dove ci sono diverse categorie attoriali tra interpreti, e la distinzione dei prodotti in generi (es. Volonté si afferma nel cinema d'autore e allo stesso tempo assume un intervento politico nei film). 4) La prospettiva del divismo: richiede attenzione allo star system e alla singola stella, le sue apparizioni filmiche, extra-filmiche (interviste, biografie, blog) e dalla loro personalità esemplare che funge da modello richiesto dalla società e in un dato periodo storico. Il sistema divistico emerge mediante una pluralità di apparizioni filmiche definita come polisemia strutturata. Con la perdita di centralità del cinema tornano gli studi divistici 67 definiti celebrity studies. (Volonté può essere considerato una star celebrata per il suo stile di vita a metà strada tra il politico e l'attore). 16. Critica Nonostante la critica abbia compiuto più di cento anni, lo spazio che quotidiani, settimanali e riviste gli riservano è sempre meno negli ultimi anni, ciò accade a causa della divulgazione di una nuova tecnologia: internet, che ha permesso un proliferare di informazioni su diverse piattaforme. La critica nasce solo tempo dopo che si afferma il cinematografo, inizialmente in Italia e in Francia nei primi dieci anni del 900 la produzione discorsiva sul cinema è legata alla promozione delle trame dei film, alla pubblicità di novità tecniche per gli addetti ai lavori, alla diffusione di giornali, gazzette.  Italia  1907/08 nascono i primi testi di critica cinematografica che in seguito vengono affidati a letterati, l’oggetto principale di discussione è l’autore cinematografico il responsabile dell’opera. Nel periodo tra gli anni 30 e 40 in Italia si consolidano istituzioni cinematografiche sotto il controllo del fascismo come, per esempio, la rivista “Cinematografo” e l’istituto LUCE, l’obiettivo è senz’altro quello di rilanciare la produzione italiana convertendo il cinema in un prodotto di massa, introducendo la cultura cinematografica americana e il divismo. A ricoprire il ruolo di critici nella gran parte delle pubblicazioni cinematografiche come la rivista “Cinema” sono intellettuali umanisti. A causa del regime dittatoriale le riviste erano oggetto di propaganda ma, nonostante ciò, l’ideologia di molti critici anticipa il neorealismo una corrente cinematografica che di imporrà a livello culturale. La figura più importante nel dopoguerra italiano e quella di Luigi chiarini, il quale come critico conferma i gusti e le differenze che vigevano prima della guerra. Man mano la cultura cinematografica inizia a diffondersi non solo all'interno di pubblicazioni specializzate ma anche all'interno di quotidiani, soprattutto durante gli anni 60 quando c'è stato un rinnovamento di molte leve critiche. Durante la fine degli anni 60 (1968 anni della contestazione) i critici associano alla pratica filmica anche la pratica rivoluzionaria, introducendo all'interno delle loro critiche dei dibattiti sul cinema politico.  Francia  l’anno 1914 diventa l’epoca d’oro per la stampa cinematografica, Delluc sarà tra i primi a ricoprire il ruolo di critico soffermandosi soprattutto sul concetto di fotogenia e il ruolo dell’attore. Predilige il cinema americano, ma è attento anche a generi minori come il documentario, in quanto suo giudizio non è legato alla promozione commerciale. Il periodo che 70  Ridefinizione della nozione di gusto perché non è più la rete sociale a influenza il consumo ma sono gli stili di consumo a generare ed influenzare una rete sociale, dunque critici affermalo il loro riconoscimento delle opere online e il loro ruolo di creatori di gusto.  Il ruolo del dell'esperto sulla rete viene ridefinito, in quanto pullulano diversi dispositivi di influenza culturale anche da parte di utenti comuni e critici non professionisti soprattutto in siti, blog, pagine personali. A risentirne è la qualità dell'informazione che diventa meno affidabile ma allo stesso tempo più testabile attraverso “metacritic”, una piattaforma che consente di analizzare recensioni da parte di professionisti. In sintesi, tali mutamenti comportano una deistituzionalizzazione e quindi la scomparsa della critica tradizionale che muta in una critica incompetente, nonostante però si sia abbassata la qualità, il web permette di avvicinare un numero di utenti maggiori alla critica cinematografica. 17. Sonoro Per LoBrutto il film sebbene nasca come un medium visivo, il 50% dell’esperienza cinematografica è uditiva. Questo vale sia per lo spettatore moderno, grazie al Dolby System e al THX, ma lo è anche per uno spettatore del 1905/1914 che è accolto in una sala chiassosa, che ascolta le parole di un ciarlatano e la musica di orchestre o pianisti di sala. La componente sonora è stata sempre più coinvolta dalle modificazioni tecnologiche che sono avvenute negli anni 80, tale cambiamento è stato identificato come Film Sound Studies. Il sonoro si è subito imposto come una componente fondamentale della politica del blockbuster e la personalità dei sound designers si è fatta sempre più importante. Inizialmente con il cinema muto, si pensava che il primato del film fosse visivo, tuttavia ciò era solo un costrutto culturale. Si ha poi un cambio di prospettiva quando si diffonde la concezione di esperienza filmica come audioviewing che associa al primato visivo anche la sonorità. Nel cinema moderno come il montaggio visivo anche ogni battuta di dialogo è manipolata o registrata successivamente, ci sono microfoni più sensibili ecc. La dimensione musicale appare come componente più esterna e autonoma rispetto all’immagine. Per certi versi la musica nel film ha facilitato il volgere d’attenzione al suono filmico. L’emancipazione del suono dall’immagine in termini di autonomia fa sì che nascono questioni teoriche e manifestazioni volte alla limitazione del suono e della parola rispetto all’immagine. In questo contesto è significativo ricordare il manifesto del contrappunto orchestrale firmato da Ejzenstejn, Pudovkin e Aleksandrov nel 1928. Questo significa che talvolta immagini e suono esprimono significati paralleli del film, altre volte invece il suono si pone come contrappunto al 71 visivo in cui il suono non coincide con la scena (sincronismo/asincronismo). Spesso il parallelismo è adottato nel cinema classico ma anche in quello moderno utilizzando diverse tecniche: invisibility e inaudibility. I film moderni più famosi che hanno adottato il contrappunto sono: Le iene di Tarantino o Arancia Meccanica l’utilizzo contrappuntistico di Beethoven. Il contrappunto indica anche un’autonomia di suono e immagine, ciascun elemento ha una propria individualità. Ricordiamo l’impiego della musica di Pasolini, che in Accattone mette passaggi della Passione secondo Matteo di Bach, il contrappunto è ironico ma anche una proiezione sacrale della piccola tragedia. Il suono abita uno spazio diverso da quello dell’immagine (pur interferendo con essa) e investe lo spazio dello spettatore, il ruolo del suono è guidare l’occhio dello spettatore in un’esplorazione visiva dell’immagine in cui l’uomo, la parola e la voce sono al centro e i rumori e la musica si piegano alla funzione narrativa. Distinguiamo di seguito diversi tipi di suoni: o Suono diegetico in campo = suono la cui fonte è visibile nell’inquadratura  Suoni IN  suoni sincronizzati ad una sorgente sonora che l’inquadratura sta mostrando nello stesso istante; o Suono extradiegetico fuori campo  Suoni OFF  suoni fuori quadro, non viene inquadrata la sorgente del suono;  Suoni OVER  “luogo” radicalmente escluso dal campo visivo dello spettatore, come quello del commento musicale o della voce di un narratore. Si verificano continui scivolamenti e spostamenti tra queste tre aree, tra queste “inquadrature sonore” sebbene il termine inquadratura sia solo un’illusione, perché il suono non può letteralmente essere inquadrato, ed è piuttosto il risultato di un lavoro di montaggio con l’immagine che porta ad associarla o meno ad un oggetto. Immagine e suono lavorano in simbiosi condizionandosi reciprocamente. La rivoluzione degli studi è alimentata dalle provocazioni del cinema moderno: i moderni media sonori (come radio e disco) innescano nuove tipologie di ascolto, mettendo l’uomo di fronte ad una situazione di présence acousmatique (acusmatico = aggettivo riferito ad un suono che si sente senza individuare da cosa è causato). Particolarmente alla voce cinematografica il suono filmico eccede sempre l’immagine e opera in una condizione di inafferrabilità (ora è presente nell’immagine, ora sfugge alla “visualizzazione”. La voce filmica rappresenta la dimensione acusmatica per eccellenza, in quanto appare dotata di un potere misterioso e si configura come voce ipnotica che esercita dominio sul visivo, sull’immagine e sullo sguardo dello spettatore. 72 Man mano nella storia del cinema lo statuto del suono filmico ha subito un riesame, in quanto le teorie formulate del contrappunto non prevedevano alcuna relazione tra immagini e suono. Sebbene Ejzenstejn da un lato aveva promosso la teoria del contrappunto dall'altro aveva finito per integrare il sonoro con la dialettica dell'immagine mediante il montaggio verticale la quale prevede un'interazione degli elementi costitutivi di suono e immagine includendo anche vari stimoli percettivi. Possiamo benissimo notare come il regista avesse preveduto le tendenze del futuro. Alla base dell'Industria cinematografica vi era che ogni suono doveva risultare comprensibile allo spettatore, tuttavia, con la nuova tecnologia il suono ha acquisito valore materico; infatti, l'esperienza cinematografica può essere definita come un campo semantico variabile costituito da due poli: spessore semantico massimo e spessore semantico nullo. Tra questi due poli troviamo una serie di suoni che nascono dal mix dei due poli opposti. Sono suoni che non si ancorano all'immagine e hanno una natura ambigua possono infatti essere: di natura denotativa o connotativa. Dopo questa attenta riflessione possiamo descrivere i suoni cinematografici come variabili in cui assume rilevanza la loro funzione ridondante e denotativa. Questo significa che non necessariamente il suono deve essere ancorato all'immagine ma può assumere un significato che deve essere interpretato in base alla propria cultura, questo accade perché l'aspetto culturale ha la capacità di esercitare sull'immagine pressione e modificazioni. Così il suono filmico acquista il ruolo di oggetto sonoro, ad occuparsi di questa tematica sono i film sound studies un filone di studi importanti perché l'uomo è costantemente circondato da influssi sonori diventando soprattutto nei film un'esperienza totalizzante che si differenzia dalle immagini distaccate dello schermo. Infatti, il cinema odierno unifica e ingloba lo spazio dello schermo e lo spazio della sala, nascono infatti nuovi canali surround come i sistemi audio low frequency effect che colpiscono lo spettatore dall'interno a causa della forte intensità e delle vibrazioni che riescono a trasmettere, riescono inoltre a spostare l'attenzione dello spettatore dalla proiezione. Proprio per la forte relazione che il suono ha con l'ambiente circostante è bene parlare di ambiente sonoro in quanto lo spazio circostante con l'entrata del suono subisce un cambiamento. 18. Teoria All’interno del cinema si sono radicati diversi saperi di tipo scientifico, politico, filosofico etc. Tali interventi possono configurarsi a partire da interessi pratici oppure testimonianze dei primi spettatori, soprattutto di giornalisti e scrittori soprattutto dagli anni Venti in poi. Questo è stato possibile per via della diffusione dei lungometraggi e per l’affermazione di intellettuali (letterati e studiosi) che si aprono a tematiche di massa come il cinema. Questo comporta che negli anni Trenta si divulghino all’interno di articoli su quotidiani o riviste, alcuni volumi in riviste 75 ☆ altri teorici vedono in questo rapporto un cambiamento dell'esperienza dello spettatore che muta fortemente quella istituzione che definiamo cinema. 2. Rapporto tra cinema e corpo  vedi libro 3. Riflessione metateorica sul cinema e il suo destino, ☆ anni Settanta si è cercato di interrogarsi sui grandi nodi tematici del dibattito attraverso alcune antologie di teoria e critica cinematografica, ☆ anni 90 nascono riflessioni sulle Teorie del secondo dopoguerra ☆ i testi più recenti che si occupano di analizzare il cinema in tutti i suoi aspetti, si occupano di ricostruire le teorie già divulgate e riprendere le teorie del passato. 19. Gender Il termine gender o genere non si riferisce soltanto alle donne ma ad una molteplicità di soggetti in quando indaga anche le soggettività LGBT+. I gender studies iniziano quando negli anni Settanta alcuni giovani studiose iniziano a porre al centro della riflessione cinematografica la questione della donna, sia come regista sia come viene rappresentato dal cinema. Purtroppo, il cinema mainstream ha contribuito a diffondere l'immagine della donna subordinata all'uomo, un modello patriarcale rappresenta la donna come oggetto sessuale e allo stesso tempo ad affidare raramente capitali alle donne per realizzare lungometraggi di finzione. Sarà così che intorno agli anni Settanta e Ottanta che nasceranno alcuni studi che porteranno alla nascita di teorie sui film femministi ( feminist film theory - FFT ). Il significato dei film viene prodotto mediante lo guardo dello spettatore, questo sarà il motivo per cui diventerà centrale negli studi di cinema. Sono due le teorie più importanti la prima elaborata Laura Mulvey e la seconda da Claire Johnston e Pam Cook.  la teoria elaborata da Mulvey si presenta più sofisticata. L'esperienza cinematografica alla cui base si ha il piacere visivo si fonda su due diverse pulsioni che principalmente si possono riscontrare all'interno del cinema hollywoodiano che mette in luce i rapporti di subordinazione femminile: ☆ voyeurismo, nasce dal piacere altre persona come oggetto e stimolazione sessuale, 76 ☆ narcisismo, nasce dall'identificazione del soggetto con l'immagine proiettata in quanto lo spettatore ne è affascinato.  Teoria di Johnston e Cook, il loro obiettivo è ricercare all'interno dei film quei momenti in cui il sistema patriarcale entra in crisi. Johnston elabora il concetto di progressive text, la quale critica l'ideologia dominante; infatti, all'interno del film evidenziano due momenti uno in cui si resta entro certi limiti e l'altro in cui li si trasgredisce trasformando quei momenti in chiave femminista. Nascono i “progressive films” prodotti da registe donne in cui al centro del film troviamo soggetti femminili che smascherano i caratteri dominanti. Ne sono un esempio i film Now, Voyager in cui la protagonista muta da giovane isterica e goffa a donna elegante che inizia a confrontarsi con il desiderio e la sessualità, tuttavia rifiuta il matrimonio, la famiglia e la sessualità rivendicando la sua emancipazione, lo possiamo definire un film rivolto alle spettatrici. L'altro obiettivo della FFT e analizzare il contesto esterno al film e dunque il pubblico femminile in sala. L'esperienza cinematografica femminile nasce mutamenti sociali, economiche e culturali. Con l'avvento dell' urbanizzazione le donne acquisiscono maggiore autonomia trovando impiego in uffici, negozi e magazzini, l'acquisizione di un'autonomia economica permette loro di fruire di forme di intrattenimento come il cinema. Le donne che fino ad allora non avevano accesso alla sfera pubblica potevano adesso godere degli spazi della metropoli cambiando la configurazione del visibile questo lo si evince anche a livello cinematografico che sfrutta maggiormente i primi piani per rendere visibili : oggetti, persone, luoghi e cose. Doane identifica identificazione cinematografica : ♡ identificazione dello spettatore con il proprio atto di guardare; ♡ identificazione con la rappresentazione di una persona, ♡ identificazione di particolari oggetti, persone o azioni come, persone nozioni particolari, utilizzata fortemente nel cinema classico in quanto suscita nelle spettatrici il desiderio di vedere scenari quotidiani e familiari, insomma qualcosa già noto in quanto evoca quelle dinamiche voyeuristiche e patriarcali in cui la donna è oggetto di desiderio. Tuttavia, il cinema escogita il modo per ridicolizzare l'atteggiamento maschile e metterlo in discussione, come accade nei film: ~ What Happened on Twenty-Third Street New York City in cui una coppia coreografata cammina volontariamente sopra le grate, l'aria che esce alza la lunga gonna della donna; 77 ~ What Happened in the Tunnel mira a ridicolizzare la pulsione erotica dell'uomo, nel film infatti si vede un uomo che flirta con una donna accompagnata dalla sua governante, e nel momento in cui il treno entra dentro il tunnel l'uomo cerca di baciarla Ma quando il treno esce dal tunnel si vede che l'uomo sua insaputa bacia la governante di colore. Nell'ambito gender sono state condotte ricerche anche in merito alla presenza delle donne in regia. Si suppone infatti che Alice Guy sia la prima autrice del primo film di finzione (paragonabile ai Fratelli Lumiere e Melies) ho ancora Lois Weber paragonabile a DeMille e Griffith. Tuttavia, con l'industrializzazione del cinema le grandi case di produzione preferiscono affidare budget elevati a uomini questo sarà il motivo per cui la presenza femminile sarà impiegata nel cinema d'avanguardia che ha un costo minore si occupa uno spazio invisibile, un po' come le donne. L’avanguardia si presenta come una rottura di un ordine perché intende criticare le forme patriarcali offrendo un modello alternativo. Nasce il Women's Cinema legato a un movimento femminista che identifica le donne in modo diverso. Il Women's Cinema si divide in: - Film basati sulla scrittura femminile; - Film che intendono di costruire le norme dominanti. Dall'avvento del sonoro fino alla Nouvelle Vogue sono pochissime le donne registe, la più importante è sicuramente Agnes Varda. Le cose miglioreranno intorno agli anni 70 e 80 con la nascita di una nuova forma di cinema femminile chiamato cinema indipendente , mentre una seconda generazione di regista si riscontra dagli anni Novanta. Alla fine del secolo scorso le donne si distinguono anche per l'appartenenza ad un determinato gruppo etnico o razziale, infatti, non mancano cineasta afroamericane, italo-americane e latine. Tra i film più importanti vi sono Go Fish che nonostante il costo irrisorio riuscì a sfondare il botteghino soprattutto da parte di un pubblico lesbico in quanto il film appartiene al New Queer Cinema divenendo una sfida per parecchie cineaste che si dedicano alla tematica. The Kids Are All Right è un esempio di film inclusivo perché tutti gli aspetti più controversi del dibattito su sessualità, genitorialità, matrimonio omosessuale, procreazione assistita e paternità anonima vengono trattati. Il cinema femminile indipendente nel corso della storia è sempre più migliorato, oggi le donne dirigono il 47% di tutti i film, (quasi pari agli uomini), un'ottima occasione di visibilità sono sicuramente i Festival.
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