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IL CINQUECENTO: '500, Appunti di Arte e territorio

Appunti sul Cinquecento con riferimenti

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 05/02/2021

lucesole
lucesole 🇮🇹

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43 documenti

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Scarica IL CINQUECENTO: '500 e più Appunti in PDF di Arte e territorio solo su Docsity! IL CINQUECENTO Bisogna immaginare il Cinquecento come il periodo della massima diffusione in Europa dell'arte italiana, anche se dal punto di vista politico la situazione era sicuramente molto sfavorevole, infatti questo fu un secolo di laceranti contrasti: quali la Riforma protestante (con le 95 tesi di Martin Lutero), la conseguente reazione della Controriforma cattolica (con il Concilio tridentino) e un’Italia divenuta ormai campo di battaglia di eserciti stranieri. Dal punto di vista storico, uno dei momenti fondamentali del Cinquecento è certamente il Concilio di Trento, tenutasi tra il 1545 e il 1563, ed è stato oggetto di un lungo dibattito da parte dei grandi del passato, tra cui citiamo Male che ha giustamente riconosciuto che questo Concilio ha sicuramente influito il creare artistico nei paese rimasti cattolici: e questi in campo artistico sono le guide. Ma il Cinquecento è ricordato anche per il famoso Sacco di Roma, tenutosi nell’anno 1527, quando si ebbe l’avanzata dei lanzichenecchi che mise in fuga il papa Clemente VII che si rifugiò presso il Castel Sant’Angelo. Qui si accorse di essere stato abbandonato dalla maggior parte dei suoi alleati, tranne che da un certo Benvenuto Cellini (analizzato dagli storici, tra cui Alessandro Barbero, come un <<millantatore imbroglione violento>> in quanto egli dichiarava di avere ucciso Carlo di Borbone, ma non si avevano certezze al riguardo). Quest’uomo è una figura molto importante nel campo artistico del Cinquecento, in quanto è tra gli otto artisti a cui il letterato Benedetto Varchi chiese un parere scritto su ciò che stava accadendo in quel periodo. Un periodo che è ricordato da Giorgio Vasari in una sua opera (denominata Vite de’ più eccellenti architetti, pittori et scultori italiani, da Cimabue insino a’ tempi nostri) e celebre citazione che definisce il concetto di mimèsi circa l’arte con la natura. In altre parole, lo scopo dell’arte durante il Cinquecento è l’imitazione della natura. Viene dunque ripreso il concetto di mimèsi, già visto con le proporzioni in arte, mentre con Platone (nella sua teoria delle idee e il rapporto che queste avevano con le cose) e con Giordano Bruno (che identifica Dio con la Natura) in filosofia. Nel definire ciò, Vasari afferma che alla terza età, ossia il XVI secolo, corrisponde una terza maniera (di cui si occupa uno dei più grandi artisti del tempo, Leonardo da Vinci). Durante il Cinquecento, per la prima volta, le arti non sono più messe su piani differenti. Questo lungo dibattito, passato alla storia come <<PARAGONE DELLE ARTI>> definisce una pari corrispondenza tra arti, sia principali che secondarie. Vale a dire che adesso la pittura, la scultura e l’architettura si andavano ad allineare alle altre arti liberali, proprie degli intellettuali. Si arriverà poi a definire come principale delle arti il disegno, che assume una sua autonomia tanto da divenire <<padre di tutte le arti>>. Non è da sottovalutare la moderna presenza di una sezione interamente dedicato al disegno all’interno dei musei. La città-guida di tutte queste arti, nonostante il Sacco, è Roma. Sia nel Quattrocento che nel Cinquecento si dà molta importanza al mondo classico: nello
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