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Il Cinquecento, Appunti di Lingua Italiana

Riassunto della letteratura italiana del XVI secolo con maggior attenzione agli scrittori fiorenti Machiavelli e Guicciardini. Vita e Opere e analisi degli scritti più importanti.

Tipologia: Appunti

2013/2014

Caricato il 25/09/2014

MastraCecca
MastraCecca 🇮🇹

4.4

(7)

13 documenti

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Scarica Il Cinquecento e più Appunti in PDF di Lingua Italiana solo su Docsity! Il Cinquecento. Nel corso del '500 la cultura moderna nasce e si afferma. Una serie di grandi trasformazioni sociali e culturali spingono verso un mutamento profondo delle concezioni dell'uomo e del mondo. FATTORI DI MUTAMENTO. LE SCOPERTE LA RIFORMA LA STAMPA GEOGRAFICHE PROTESTANTE Aumento vertigino L'idea dello spazio Germania 1520. -so della circolazio terrestra si dilata e perde quel Rottura dell'unità religiosa europea. -ne del libro. carttere ordinato. si accentua il sentimento di identità nazionale, mentre nei paesi attraversati dal conflitto la fede cessa di essere un fatto pacifico. LA CULTURA DELLE CORTI. La corte luogo reale e ideale. Nl primo 500 quasi tutti i letterati sono "uomini di corte". La corte del 500 non dipende più da un signore ma da un principe che esercite un potere esplicitamente assoluto ed ereditario. Cambio della gerarchia di importanza: - Milano e Napoli: ridotte a sedi di governatori e viceré spagnoli sono in decandeza - Firenze: tra restaurazione della repubblica e ritorni dei Medici, perde non solo il ruolo di centro della politica ma anche il primato culturale - Roma: il ruolo sovranazionale del papato offre garanzie di stabilità; inoltre la corte pontifici disponde di enormi risorse finanziarie. Roma diventa il centro dell'arte rinascimentale in cui convergono artisti ocme Raffaello e Michelangelo. - Venezia: conserva la sua autonomia dalla Dpagna e dalla Chiesa. Centro della nuova industria editoriale LA QUESTIONE DELLA LINGUA. NEL 500 IL VOLGARE SI AFFERMA DEFINITIVAMENTE SUL LATINO COME LINGUA LETTERATIA. Si moltiplicano le edizioni di testi tradotti dal greco e dal latino in volgare. NECESSITA' DI UN VOLGARE ILLUSTRE. Come detto, nel 500 quasi tutti i letterati sono uomini di corte. La corte offre agli intellettuali i mezzi di sostentamento e le prospettive di carriera. È il luogo in cui la cultura ha modo di manifestarsi ed incontrarsi col potere. Un genere che mantiene per tutto il 500 una posizione centrale nella cultura è il trattato: la società cortigiana sentiva fortmente il bisogno di chiarirsi principi e norme di comportamento. La forma preferita di trattazione è il dialogo. Castiglione. NASCE A MANTOVA NEL 1478. Viaggio tra la corte del Moro a Milano, quella dei Gonzaga a Mantova, Urbino. Nel 1520, si fa ecclesiastico, rimasto vedovo --> ottiene l'incarico di nuntio apostolico a Madrid resso l'imperatore Carlo V. MUORE NEL 1529. IL LIBRO DEL CORTEGIANO, 1528. Dialogo in 4 libri. Conversazione tenuta nel 1507 per 4 serate presso la duchessa di Urbino. Vengono descritte le qualità del perfetto cortigiano. Viene poi delineata nel libro III la figura della donna di palazzo. Vengono poi introdotte varie digressioni: sulla questione della lingua da usare parlando e scrivendo (libro I), trattazione dell'amore platonico affidata a Bembo. Il cortigiano è un superiore dilettante che padroneggia ogni sorta di attività. Varie attitudini unificate dalla grazia di ocmportamento. Nella discussione sulla lingua prende le distanze dalla rigida precettistica di Bembo, accettando parole di origine non toscana. Il fine del cortigiano: conformismo sociale. Conquistare influenza sul principe non a scopo di vantaggio personale ma per consigliarlgli una condotta di governo moderata e giusta che ha per obbiettivo la pace. Stile: ideali di grazie e di equilibrio, prosa fluida. CORTIGIANO: UOMO DI NOBILE E DECOROSO AUTOCONTROLLO, DI ARMONIOSO SVILLUPPO. ---->CONSAPEVOLE IDEALIZZAZIONE. italiana, col suo succedersi di mutamenti repentini, spinge due politici e pensatori fiorentini, Machiavelli e Guicciardini, ad una visione laica e mondana dell'agire politico. Machiavelli. FIRENZE 1469. figlio di un notaio. Buona educazione umanistica, conoscienza dei classici latini, non imparò mai il greco. Partecipò alla vita pubblica fiorentina, alla caduta del Savonarola nel 1498. PRIMI SCRITTI POLITICI I suoi primi scritti politici sono sviluppi delle relazioni ufficiali che inviava al governo: - Del modo di trattare i popoli dels Valdichiana ribellati - il modo che tenne il duca Valentino per ammazzar Vitellozzo, Oliverotto da Fermo - ritratto di cose di Francia - ritratto di cose della Magna Era a favore di un esercito "proprio" ---> milizia reclutata irettamente nel territorio dello stato. Con i ritorno dei Medici, Machiavelli fu escluso da ogni incarico e confinato nel suo podere. In questo periodo di concentra nella riflessione teorica e nascono le opere maggiori. Vuole riottenere qualche incarico politico presso i nuovi Signori, ma ottiene solo qualche misisone secondaria. Nel 1527, Firenze scaccia i Medici e restaura per l'ultima volta la repubblica ---> Machiavelli viene riallontanato per il suo riavvicinamento alla signoria. MUORE NEL 1527. OPERE MAGGIORI Scritte dopo il suo allontanamento dalla politica attiva, tra il 1513-1525. - Principe. 1513. trattato dedicato ad un Lorenzo de' Medici. 26 capitoli. I-XI: cos'è un principato, acquisto e antenimento di una signoria nuova senza radici dinastiche. XII-XIV: necessità di non valersi di truppe mercenarie ma di armi "proprie". XV-XIX: qualità utili al principe per mantenere il potere, come crudeltà e slealtà anche. XXV: tema del rapporto tra virtù e fortuna, nel decidere le sorti della politica. Nel cpaitolo finale, si rivolge al dedicatario per esortarlo a porsi alla testa di una riscossa contro le potenze straniere che riscatti l'Italia dalla condizione in cui è precipatata. - Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio. 1513. Dedicati a su frequentatori degli "Orti oricellari" 3 libri. Discute le cause della grandezza dei Romani, i fattori che rendono stabile e prospera una repubblica, il ruolo dei conglitti sciali interni e i modi di comportarsi coi popoli nemici, alleati o sottomessi. - Dialoghi dell'arte della guerra. 7 libri, l'unica di qeuste opere pubblicata a stampa in vita dall'autore, 1521. Un noto condottiero del tempo tratta del modo di reclutare, addestrare, armare e condurre in guerra le truppe. Iea fissa di servirsi di armi proprie e non mercenarie. Ammirazione per gli antichi che anima i discorsi. - PASSIONE POLITICA Machiavelli ha il merito di aver gettato le basi di una teoria della politica autonoma. Bisogno di aderire alla realtà empirica (la verità effettuale della cosa) rifiutando i procedimenti astratti e deduttivi. Umanesimo e naturalismo Entusiasmo per l'antichità. Concezione naturalistica Propone di estendere il canone umanistico dell'uomo. Dell'imitazione degli antichi anche all'agire politico. L'uomo è soggetto a leggi immutabili. MA L'idea che Machiavelli ha dell'uomo è pessimistica. La virtù machiavelliana non è quella cristiana --> è fatta di energia, risolutezza, capacità di usare la forza e di raggiungere i propri scopi. Tutto il pensiero di Machiavelli muove dalla preoccupazione per la rovinoosa instabilità dell'Italia del tempo. ---------------> IMPORTANZA DELLA STABILITA' DELLO STATO. INDIVIDUALISMO DEL PRINCIPE MA ----> IMPORTANZA DELLA PER GLI ATTEGGIAMENTI COLLETTIVI. Il governo si regge in pari misura sulla forza e sul consenso e la virtù individuale non può prescindere da quella collettiva. UTOPIA MACHIAVELLIANA: SOGNO DI UN'ITALIA INDIPENDENTE E CONCORDE, NON PIU' UMILIATA DI FRONTE ALLE GRANDI POTENZE. TEMA DELLA FORTUNA: il caso che può sconvolgere anche le iniziative più inteelligenti. La fortuna è il limite che incontra la virtù umana. STILE: ENERGICO E STRINGATO. La lingua è un fiorentino vicino al parlato, indifferente ai problemi di standardizzazione grammaticale. OPERE LETTERARIE: - Decennali. Opera giovanile in cui riassume la stoia fiorentina degli anni recenti. - Asino. Poemetto in terzine, autobiografia grottesca che si rifaceva al motivo antico degli uomini trasformati in animali - Favola in prosa che riprende un tema tradizionale di satira contro le donne e il matrimonio. - Mandragola e Clizia. Due commedie. La prima costituisce il capolavoro del teatro comico cinquecenesco. La trama riprende i moduli consueti ispirati alla commedia latina e a Boccaccio. La commedia presente un mondo tutto dominato dalle forze del desiderio e dell'interesse, in cui vince la virtù "dell'astuzia e dell'intrigo". La storia si svolge a Firenze nel 1504. Callimaco è innamorato di Lucrezia, moglie dello sciocco dottore in legge messer Nicia. Con l'aiuto del servo Siro e dell'astuto amico Ligurio, Callimaco, in veste di famoso medico, riesce a convincere messer Nicia che l’unico modo per avere figli sia di somministrare a sua moglie una pozione di mandragola (da qui il titolo della commedia), ma il primo che avrà rapporti con lei morirà. Ligurio trova presto una geniale soluzione: a morire sarà un semplice garzone, cosa che tranquillizza parzialmente Nicia, il quale resta comunque perplesso, visto che qualcuno dovrà andare a letto con sua moglie. Naturalmente Ligurio ha pensato all'amico Callimaco, che spasima per Lucrezia: infatti non vi sarà nessun garzone come vittima predestinata, bensì sarà lo stesso Callimaco a travestirsi da tale. In una famosa e molto divertente scena, il garzone-Callimaco viene colpito e portato a casa di Nicia, e poi infilato nel letto insieme a Lucrezia. Questa, che nel
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