Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

“IL CINQUECENTO E SEICENTO” LETTERATURA ITALIANA, Appunti di Italiano

temi principali: Visione del mondo, controriforma cattolica e rivoluzione copernicana, Galileo Galilei, gesuiti, Manierismo e Barocco

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 21/04/2021

ismunina
ismunina 🇮🇹

4

(2)

15 documenti

1 / 3

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica “IL CINQUECENTO E SEICENTO” LETTERATURA ITALIANA e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! LA VISIONE DEL MONDO (Secondo Cinquecento e Seicento) Due elementi caratterizzano il periodo tra il secondo Cinquecento e il Seicento: la Controriforma cattolica e la rivoluzione copernicana. La Controriforma cattolica, il cui progetto ideologico si definisce attraverso il Concilio di Trento, comporta una pesante limitazione della libertà, che si attua attraverso: -L’organizzazione centralizzata dell’inquisizione, con il Sant’Uffizio; -L’indice dei libri proibiti; -Le disposizioni severe nel campo dell’attività intellettuale, dell’arte, del comportamento. Nell’età della Controriforma il ruolo dell’intellettuale di corte decade e la libertà di pensiero subisce importanti restrizioni, di cui è manifestazione l’indice dei libri proibiti, in cui sono inseriti i libri che era proibito leggere, consultare e possedere perché: -sostenevano idee considerate eretiche; -potevano dar modo di riflettere criticamente sulla fede, pur non contenendo alcuna eresia; -erano considerati immorali; -erano pubblicati da editori protestanti. Ci sono però scrittori che non accettano tali restrizioni e assumono un ruolo di coscienza critica, come il filosofo Tommaso Campanella, il quale non condivideva le opinioni degli uomini del suo secolo e di conseguenza si oppone ai potenti al costo di venire perseguitato, e lo storico Paolo Sarpi che faceva da portavoce dello Stato di Venezia contro lo strapotere della Chiesa romana. Due sono infatti le città simbolo di opposte concezioni della cultura: Roma e Venezia che si contrappone. Numerosi sono i processi per eresia, il più famoso è quello di Giordano Bruno, che rifiuta di rinunciare alle sue idee, considerate eretiche e viene condannato al rogo. La rivoluzione copernicana, che dimostra come la terra non sia al centro dell’universo, rappresenta una ferita all’orgoglio dell’umanità. Tale termine deriva dal nome dall’astronomo polacco Niccolò Copernico (1473- 1543) che, contro le credenze del suo tempo, dimostrò che non era il sole a girare intorno alla terra, bensì quest’ultima a girare intorno al sole. Il saggio in cui Copernico sostenne la sua tesi si intitolava “De revolutionibus orbium coelestium” (“Delle rivoluzioni dei corpi celesti”). Niccolò Copernico sosteneva quindi il sistema eliocentrico (espressione che deriva dal greco helios che significa appunto sole), secondo il quale il sole si trova al centro dell’intero universo (o del sistema solare), mentre la terra e gli altri corpi celesti gli orbitano attorno. Per capire la portata innovativa della teoria di Niccolò Copernico, bisogna considerare che, a quei tempi, astronomia e teologia erano fortemente collegate. Infatti, la Chiesa sosteneva il sistema tolemaico, in base al quale era la terra che rimaneva immobile al centro dell’universo, mentre tutti gli altri pianeti e il sole le giravano attorno. Questo sistema, che prende il nome dall’astronomo Claudio Tolomeo (100-170 d.C.), garantiva la centralità dell’uomo all’interno dell’universo, ed era inoltre conforme ad alcuni versi del dettato biblico. Secondo la Chiesa, modificare la posizione della terra significava anche sottrarre all’uomo la qualità di creatura principale dell’universo. In questo modo, persino l’importanza di Dio, creatore dell’essere umano e del cosmo, poteva risultarne sminuita. Per questo motivo, tutti gli scienziati che ai tempi appoggiarono il sistema copernicano furono perseguitati o costretti all’abiura, ossia a ritrattare pubblicamente le loro dichiarazioni. Uno questi fu il celebre scienziato pisano Galileo Galilei (1564-1642), che con il suo saggio intitolato “Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo”, appoggiò il sistema copernicano contro quello tolemaico. Il libro di Galileo Galilei fu messo all’Indice, ossia incluso nell’elenco dei libri proibiti stilato dalla Chiesa Cattolica. In un clima così rigido chi non vi si conforma rischia di essere accusato di eresia, di conseguenza alcuni cercano di conquistare uno spazio di libertà nascondendo ciò che pensano, secondo la condotta che Torquato Accetto teorizza come dissimulazione onesta. Accetto denuncia l'ipocrisia della società del suo tempo (egli visse in Puglia, quando l'Italia era dominata dalla Spagna). Dato che la società è corrotta, Accetto si chiede quale comportamento dovrebbe tenere chi è onesto come lui. Perché una società corrotta è pericolosa per chi è onesto. Perciò, è necessario trovare un'arma di difesa. Per Accetto, l'arma di difesa più efficace è la dissimulazione. Cioè l'arte di nascondere la verità ("una industria di non far veder le cose come sono"). In sostanza, è la prudenza. Attenzione: non bisogna confondere la dissimulazione con la menzogna. Infatti, per Accetto, dissimulare non significa mentire ma nascondere. Non a caso, Accetto loda la verità in più punti del libro. Quindi, la dissimulazione serve solo a dare "qualche riposo al vero, per dimostrarlo a tempo". Cioè: quando si è oramai sicuri di non correre più pericoli, bisogna tornare a essere sinceri. Per Accetto, la dissimulazione esiste anche in natura. Per esempio, la rosa nasconde dietro la sua bellezza il fatto che un giorno appassirà. Perfino Dio dissimula: sembra assente, invece c'è. Tra secondo Cinquecento e Seicento prevalgono due modelli conoscitivi: da una parte l’idea del sapere impostata dalle scuole gesuitiche, dove i gesuiti coltivano tutti i campi del sapere umanistico e scientifico, badando però a che gli studi non mettano in discussione il principio di autorità e l’obbedienza ai dettami della Chiesa che costituiscono i fondamenti della pedagogia gesuitica, in cui l’obbiettivo principale dell’insegnante era quello di condurre i suoi allievi all’obbedienza e all’amore di Dio. Le due autorità fondamentali per i gesuiti erano Aristotele per la filosofia e san Tommaso per la teologia. Dall’altra l’idea, profondamente innovativa, di un sapere scientifico continuamente messo in discussione, con la necessità di ripartire da zero, di ricercare metodi innovativi, rigorosi e sistematici. Si afferma la nuova figura dello scienziato, che affianca il sapere intellettuale a quello tecnico, ripreso dalle arti meccaniche. Da una parte lo scienziato ha degli aspetti comuni con il mago, per la volontà di trasformare il mondo con il proprio operato, dall’altra ne differisce per la concezione del mondo (che non è più dotato da un’anima, ma simile a un meccanismo) per l’applicazione della matematica alla fisica. Si sviluppano le Accademie scientifiche come luoghi deputati di una nuova cultura, basata sull’osservazione tramite i nuovi strumenti, sull’esperimento , sullo scambio di idee e con finalità pratiche. MANIERISMO E BAROCCO Il periodo tra la seconda metà del Cinquecento e il Seicento si contraddistingue per una marcata tendenza all’innovazione, che si manifesta nel manierismo e nel barocco. Il manierismo è caratterizzato da una ripresa dei modelli classici, interpretati in modo originale e innovativo: in letteratura, ne è espressione paradigmatica la Gerusalemme liberata, perché pur riprendendo i modelli classici dell’Eneide e dell’Illiade, è ormai lontana dall’armonia rinascimentale.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved