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Il cinquecento - PPT, Appunti di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche

Presentazione ppt di storia dell'arte sul '500 con pittori annessi

Tipologia: Appunti

2019/2020
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Caricato il 10/03/2020

Roberto_ciotti
Roberto_ciotti 🇮🇹

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81 documenti

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Scarica Il cinquecento - PPT e più Appunti in PDF di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche solo su Docsity! Il CINQUECENTO Lavoro di Storia dell’Arte Roberto Ciotti Il contesto Il XVI secolo è il periodo di massima diffusione in Europa dell'arte italiana, anche se dal punto di vista politico la situazione è sicuramente molto  sfavorevole. Il 1.500 è stato un secolo di laceranti contrasti: la Riforma protestante, la conseguente reazione della Controriforma cattolica, la perdita dell'equilibrio politico, l'Italia divenuta ormai campo di battaglia di eserciti stranieri; ma ciò nonostante, si svilupperanno i massimi due centri della cultura italiana: Roma e Venezia, dove convergeranno i più grandi artisti del tempo. A Bergamo affresca la facciata del Palazzo del Podestà. Nel 1482 si trasferisce a Milano e inizia l’attività di architetto riedificando la chiesa di Santa Maria presso San Satiro: di chiara ispirazione classica. All’interno, lo spazio è ristretto e l'artista decide di utilizzare gli espedienti ottici dell'illusionismo prospettico per creare dal nulla un’intera ala della chiesa. Bramante dipinge gli elementi architettonici che non può costruire, suggerendo così una profondità spaziale inesistente. Nel frattempo, continua a dipingere: il Cristo alla colonna è di grande impatto emotivo grazie all'uso del chiaroscuro e alla figura in primo piano. Gli Uomini d'arme sembrano inseriti all'interno di nicchie reali, concave e decorate: ancora una volta si tratta di un inganno prospettico e le nicchie sono solo dipinte. In questo periodo, a Milano, Bramante si confronta con Leonardo da Vinci e approfondisce lo studio di Vitruvio. Su committenza del duca milanese Ludovico il Moro, progetta una nuova tribuna per la chiesa di Santa Maria delle Grazie: costruzione monumentale con soluzioni architettoniche innovative. Nel 1499 Ludovico il Moro abbandona Milano e Bramante si trasferisce a Roma. Donato Bramante muore a Roma l’11 aprile del 1514 all’età di 70 anni. Il suo contributo rimane fondamentale per l'evoluzione dell'arte e dell'architettura. Cristo alla Colonna E’ un dipinto realizzato da Donato Bramante nel 1490. Realizzato a tempera su tavola, il quadro è di medie dimensioni, ed è conservato alla Pinacoteca di Brera. La figura di Cristo è presentata a mezzo busto, imponente, vista dal basso e tratteggiata con netto contrasto chiaroscurale. Il trattamento pittorico mostra l’apprendimento della maniera fiamminga, avvenuta probabilmente nella corte urbinate dei Montefeltro. Cristo alla Colonna Il colorito dell’anatomia è molto puntuale, attento ad ogni sfumatura e variazione cromatica dell’epidermide, fa notare le vene, ora ingrossate dalle strette dei lacci, ora visibili sottopelle in trasparenza, e ogni piega della pelle. I capelli, biondi e ricciuti, ricevono i riflessi del sole, il viso è tagliato in due da luce e ombra che colpiscono violentemente e mettono in evidenza l’espressione sofferente e insieme eroica. Lo sguardo è particolarmente vivo, rivolto a qualcosa o qualcuno che si trova alla sua sinistra, con una direzione precisa. Il corpo però appare perfetto e classico nelle proporzioni. Cristo alla Colonna Anche l’interno in cui si inserisce la figura è classico. Alla colonna tradizionale Bramante sostituisce un pilastro decorato con motivi vegetali dorati. Sulla sinistra lo spazio si apre attraverso il vano di una finestra. Sul parapetto è appoggiato un calice d’oro, (il Graal) contenitore del sangue di Cristo e chiaro simbolo di eucarestia. E’ illuminato da sinistra dalla luce di un sole al tramonto. Oltre il parapetto è dipinto un paesaggio, descritto minutamente, con mare, colline, montagne, barche e personaggi lontanissimi che svolgono diverse attività. La resa pittorica ad alta definizione, ricorda il gusto fiammingo. Riedificazione Santa Maria – San Satiro A conferire maggiore “realtà” alla finzione, contribuiscono anche gli ori luminosi, i fregi azzurri, il cotto e la profusione di decorazioni. Bramante crea una spettacolare rappresentazione di spazio in una fusione tra strutture reali e illusionistiche suggerite dall’arte prospettica. Se ci troviamo nella chiesa nel punto di vista giusto, l’illusione e perfetta e l’effetto è spettacolare. La soluzione di San Satiro mostra che in questa fase Bramante vede ancora l’architettura con gli occhi del pittore. Tribuna Santa Maria delle Grazie La Tribuna di Santa Maria delle Grazie nasce come cappella gentilizia e riprende dalla Sagrestia Vecchia di Brunelleschi. Tale architettura fa parte di un complesso monastico ed è costituita da: coro, abside semicircolare, stanza quadrata centrale e cappelle semicircolari; seguendo l’esempio di Brunelleschi anche Bramante esalta l’importanza delle strutture (infatti sono evidenziate le lesene angolari) viene concepita a prospettiva centrale ma è ulteriormente prolungata dalla presenza del vano quadrato (scarsella). Chi si trova al centro dell’ambiente prova sia la sensazione di spazio centrale chiuso sia anche di uno spazio longitudinale. Tribuna Santa Maria delle Grazie La zona centrale è chiusa e allo stesso tempo è aperta in due direzioni. L’aula centrale è quadrata e sui due lati laterali ci sono due absidi, sul lato opposto l’entrata c’è una scarsella con abside e a lato una sagrestia. L’aula centrale e la scarsella cono coperte con cupole coperte all’esterno, quindi non visibili, anche se sono presenti delle bucature che permettono l’entrata della luce, sottolineandone l’importanza. Esternamente l’intervento viene coperto da un secondo anello esterno. Nello spazio tra la cupola e la copertura esterna ricava dei corridoi. Infine il tamburo della chiesa ha un suo piccolo ordine architettonico, compaiono bucature alternate a lesene con decorazioni a candelabre.
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