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Europa: difficoltà economiche e crisi politica dopo la prima guerra mondiale, Appunti di Storia

Storia EconomicaStoria politicaStoria contemporanea

Dopo la prima guerra mondiale, l'Europa vive una difficile situazione economica e politica, con crisi di produzione, inflazione e sfiducia verso le istituzioni politiche. Si sviluppano regimi totalitari e gruppi paramilitari, con un clima di violenza politica. La pace di Parigi non risolve le tensioni tra i paesi coinvolti nella guerra, ma le acuisce. Si registrano scioperi e si moltiplicano le organizzazioni di classe o di gruppo sociale. Le strutture parlamentari sono arretrate rispetto ai cambiamenti sociali.

Cosa imparerai

  • Come la crisi economica ha influenzato la situazione politica in Europa dopo la prima guerra mondiale?
  • Come i regimi totalitari si sono sviluppati in questo contesto?
  • Come le strutture parlamentarie si sono adattate ai cambiamenti sociali?

Tipologia: Appunti

2016/2017

Caricato il 28/11/2022

sara-e12
sara-e12 🇮🇹

4.2

(5)

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Scarica Europa: difficoltà economiche e crisi politica dopo la prima guerra mondiale e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Il clima del dopoguerra  Gli anni post-bellici sono anni di difficoltà economica. La crisi economica affrontata dai paesi coinvolti nella I guerra mondiale è una crisi dalle molteplici sfaccettature, tra cui il problema della riconversione della produzione, l’inflazione, la crescita dei prezzi, la difficoltà nel riavviare i cicli commerciali. Si palesa l’impossibilità di continuare lo sviluppo che la guerra ha favorito e sostenuto senza l’intervento dello stato. È la premessa ai regimi totalitari, ovvero un regime cha ha l’ambizione di espandersi in ambiti prima sconosciuti allo Stato.  Registriamo un diffuso desiderio di regimi forti, autoritari. È una conseguenza naturale di una guerra tragica ed estenuante ma anche conseguenza della difficoltà per i parlamenti di affrontare i problemi post-bellici. C’è una diffusa sfiducia nei confronti delle istituzioni politiche.  La pace di Parigi dimostra che i vincitori vogliono i frutti della vittoria. La pace non risolve le tensioni tra i soggetti coinvolti nella guerra anzi, al contrario, tende ad acuirle. Vedi Diktat, vittoria mutilata, revanchismo francese e correspettivo sentimento di rivalsa nato nei tedeschi. I vincitori vogliono fortemente i frutti della loro vittoria e per converso i paesi sconfitti maturano un senso di rivalsa non senza conseguenze.  USA e Giappone sostengono uno sforzo bellico più ridotto e sfruttano meglio la situazione. Gli Usa divengono centro della finanza mondiale. Sono due forze che saranno vitali nello svolgimento della Seconda Guerra Mondiale. Possibile domanda di esame: sviluppo giapponese.  Dal punto di vista degli equilibri interni l’immissione di reduci di guerra non è priva di conseguenze. In particolare, il clima politico di molti stati è fortemente legato alla presenza e alla richiesta di forze paramilitari. Ex combattenti danno vita a gruppi armati paramilitari (camice brune). Questi gruppi alimentano un clima diffuso di violenza politica.  Questo clima si complica ulteriormente. Matura uno spirito di solidarietà che rafforza le organizzazioni di classe o di gruppo sociale che dopo la guerra, spinti dall’idea di sacrificio delle grandi masse, divengono soggetti operanti dal punto di vista politico. Sviluppo partiti socialisti, associazioni sindacali, si moltiplicano gli scioperi.  Alle spalle di tutto questo vi è il modello della rivoluzione bolscevica, appena realizzata da Lenin in Russia. Si sviluppa un crescente timore della rivoluzione, si teme che il proletariato possa conquistare il potere.  Evidenti limiti dei sistemi parlamentari. In alcuni paesi, l’opinione pubblica si schiera su posizioni fortemente critiche: ‘vittoria mutilata’, ‘revisione dei trattati’, ‘Diktat’)  in generale un clima di sfiducia nei confronti delle élite al potere. I sistemi politici del dopoguerra non sembrano dare risposte adeguate alle mutate condizioni.  Gli apparati statali sono cresciuti sottraendosi al controllo parlamentare perché avvenuta in tempo di guerra, ovvero in uno stato eccezionale di pieni poteri all’esecutivo. Dentro al parlamento si stanno verificando delle trasformazioni grazie alla comparsa dei partiti a struttura ideologica rigida. Non ci si organizza più sul modello di stampo ottocentesco. Si
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