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"Il Cristo giallo", "Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?", Paul Gauguin, Appunti di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche

Analisi dettagliata delle opere "Il Cristo giallo", "Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?", realizzate da Paul Gauguin

Tipologia: Appunti

2019/2020

In vendita dal 27/09/2020

Ginevraturi
Ginevraturi 🇮🇹

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Scarica "Il Cristo giallo", "Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?", Paul Gauguin e più Appunti in PDF di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche solo su Docsity! Paul Gauguin, “Il Cristo giallo”, 1889. Olio su tela,92x73 cm. Buffalo, Albright-Knox Art Gallery. Collegamenti: Filosofia-Kierkegaard (L’angoscia e la disperazione), Italiano-Perdita dell’aureola e caduta dell’intellettuale/mercificazione del prodotto artistico Movimento artistico a cui appartiene Tendenze post Impressioniste Descrizione oggettiva del contenuto Gauguin decide di confrontarsi con un tema religioso fortemente trattato da altri artisti: La crocifissione di Gesù. In particolare Gauguin opera una sorta di trasposizione spazio-temporale, e ritrae la scena adattandola alla dimensione quotidiana della Bretagna ottocentesca (L’evento originale accadde a Gerusalemme). Il dipinto raffigura delle donne bretoni nei loro costumi tradizionali, inginocchiate ai piedi di un crocifisso ligneo, tipico delle chiese della Bretagna. Sul crocifisso si trova appeso il cosiddetto “Cristo giallo”, ossia la figura di Cristo realizzata appunto sui toni del giallo, contornata da una linea verde. Per il volto di Cristo si dice che Gauguin si sia ispirato al suo volto stesso. Lo sfondo del dipinto è caratterizzato dalla presenza di numerose colline gialle, e da alberi dalla chioma fiammeggiante color rosso vivo, che fanno pensare alla stagione autunnale. Tra gli alberi si intravedono alcune abitazioni sparse sul declivio. Il cielo azzurro è sgombro di nubi. Descrizione simbolica dell’opera Paul Gauguin nei dipinti realizzati a Pont-Aven rappresenta la semplice religiosità della tradizione contadina delle genti bretone, a nord di Parigi. L’artista in fuga dalla civiltà e dalle difficoltà esistenziali si rifugia nella società arcaica e semplice della campagna francese. Con il giallo che colora il corpo di Cristo, Paul Gauguin vuole, forse, simboleggiare il dolore umano. Sicuramente l’artista utilizza più volte la figura di Cristo con il quale si immedesima per esprimere la propria sofferenza esistenziale. Inoltre il giallo è lo stesso colore utilizzato per descrivere i campi di grano, e possiede un profondo significato religioso. Il ciclo di crescita del grano, fonte di vita, è così paragonato al ciclo religioso della vita di un cristiano. Cristo partecipa quindi tramite questo riferimento cromatico alla vita quotidiana dei contadini. Geometria L’opera di Gauguin presenta una precisa struttura geometrica: Il margine di destra della croce coincide con la linea di mezzeria della tela, mentre tutte le figure si trovano a sinistra, comprese tra l’asse e una diagonale. Inoltre nel dipinto è presente anche un notevole recupero della bidimensionalità dal momento che non c’è volume nelle figure rappresentate. Tecnica Il pittore attribuisce moltissima importanza all’uso del colore, in particolare i colori utilizzati, come il giallo del Cristo, oppure il verde dei margini della figura di Cristo, sono colori inusuali che non rispecchiano la realtà oggettiva. A tal proposito si può parlare in Gauguin di antinaturalismo, cioè manca l'intento di riprodurre fedelmente la realtà rispettando i meccanismi che regolano la visione umana. Inoltre Gauguin utilizza la tecnica del cloisonnisme (campiture di colore contornate da linee nette, ne è un esempio la figura di Cristo). Infine Gauguin conia il termine “Sintetismo”, e lo affianca all’arte Impressionista, in quanto ritiene che la pittura impressionista sia una pittura sintetica, che si basa su rappresentazioni essenziali e figure semplificate. Paul Gauguin, “Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?”, 1897/98. Olio su tela,139x374,5 cm. Boston, Museum of fine Arts. Collegamenti: Inglese-Overwhelming question in Prufrock (Eliot), Filosofia- Crollo delle certezze metafisiche in Nietzsche Movimento artistico a cui appartiene Tendenze post Impressioniste Descrizione oggettiva del contenuto L'opera è stata dipinta dall'artista a Tahiti in un momento assai delicato della sua vita: prima di un tentativo non riuscito di un suicidio (l'artista era malato, aveva seri problemi al cuore ed era sifilitico, in lotta con le autorità locali ed isolato sia fisicamente che artisticamente). Ad aggravare le cose, giunse a Gauguin la notizia della morte della figlia prediletta Aline, avvenuta pochi mesi prima. Il dolore per la perdita spinge l'artista a creare un'opera di grandi dimensioni che fosse una riflessione sull'esistenza. La scena dipinta si situa all’interno di un ambiente naturale, fantastico e idealizzato vi sono dodici figure umane e numerosi animali. • In basso a dx = un bambino piccolo che dorme sull’erba + un gruppo di tre donne sedute, di cui una rivolta di spalle, e due che sembrano guardare nella direzione dello spettatore. • Dietro al gruppo si vedono altre tre figure: due donne vestite con una lunga tunica che avanzano nel buio, e un uomo rivolto di spalle che si tocca i capelli. • Al centro della scena vi è un giovane polinesiano che raccoglie un frutto dall’alto. • In basso a sx si trovano invece diverse figure: un bambino seduto che addenta un frutto, due donne sedute di cui una molto anziana che si copre il volto, e infine diversi animali (oca, capra, gatti). Una donna infine è raffigurata in secondo piano in piedi e di profilo. Alla sua sinistra si trova una grande statua di un idolo posta su di una base naturale. • Sfondo: sullo sfondo si intravede il mare. Descrizione simbolica dell’opera Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? Di Paul Gauguin è un grande fregio concepito per rappresentare le diverse età della vita e la condizione esistenziale che esprimono. Il titolo
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