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il cubismo e Pablo Picasso, Appunti di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche

-cubismo -Pablo Picasso -periodo blu -periodo rosa -opera "famiglia di saltimbanchi" - "Il Ritratto di Ambroise Vollard" -Les Demoiselles d’Avignon -“Natura morta con sedia impagliata” -“Il vecchio chitarrista cieco” -Guernica

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 04/07/2023

raffaela-spagnuolo
raffaela-spagnuolo 🇮🇹

4.5

(2)

104 documenti

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Scarica il cubismo e Pablo Picasso e più Appunti in PDF di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche solo su Docsity! Il cubismo È un movimento artistico del XX secolo che ha origine dall'attività di Pablo Picasso e Georges Braque. Questa nuova corrente rivoluzionò il modo in cui i soggetti, la realtà, venivano rappresentati a partire dal Rinascimento, ed ebbe una forte un'influenza sullo sviluppo artistico. Il Cubismo ha origine in Francia all´inizio del XX secolo, messo in atto contemporaneamente da Pablo Picasso e da Georges Braque, che giungono entrambi indipendentemente l´uno dall´altro allo stesso risultato figurativo. Il Cubismo risolve la raffigurazione mediane semplici superfici geometriche e soprattutto mediante cubi. Con questo procedimento la fora viene spezzata, per cui il cubismo può essere considerato una prima sorta di astrattismo. L´arte di Paul Cézanne determina un particolare influsso sul Cubismo. Per quanto riguarda l ´opera del Cubismo invece, essa è rappresentata dalle "Demoiselles d ´Avignon" di Pablo Picasso del 1907. L´opera provoca una reazione traumatica non soltanto per la tematica, ma anche per la cruda rappresentazione del nudo femminile, per la quale l´autore si ispira anche all´arte africana del legno intagliato. Le caratteristiche del Cubismo sono: la limitazione del colore e la concentrazione sulla forma. Queste peculiarità si trovano sia nel cubismo analitico degli anni 1910-12, sia nel cubismo sintetico degli anni 1912-15. Mentre il primo scompone le forme nei loro elementi le deforma in figure cubiche e accosta più punti visuali in uno stesso quadro, il secondo compone i singoli elementi dell ´immagine, in modo da far intuire la forma originale. Nel cubismo sintetico sono integrati nei quadri anche ritagli di giornale o frammenti di tappezzerie, così da formare i primi collage. Pablo Picasso (Malaga, 1881- Mougins, 1973), pittore e scultore, è considerato uno degli artisti più importanti del XX secolo. Il cognome “Picasso” con cui è passato alla storia, è legato a quello della madre (Maria Picasso y Lopez). Pittore instancabile, fin da subito venne riconosciuto (e retribuito) come uno dei più importanti artisti della sua epoca. I suoi quadri oggi sono tra i più costosi al mondo. Picasso era figlio d’arte. Fu il padre, Jose Ruiz Blasco, artista e professore di disegno, ad avvicinarlo al mondo delle arti visive sin dall’età di sette anni. A diciannove anni Picasso decise di lasciare la Spagna per andare a Parigi e vivere tra gli artisti bohemien .Quando nel 1911 venne rubata la Gioconda, Picasso finì nella lista dei sospettati, a causa dell’amico poeta Guillaume Apollinaire che, condotto in commissariato per un interrogatorio, fece il nome dell’artista. Vennero entrambi rilasciati dopo qualche ora. L’opera invece fu recuperata due anni dopo, nel 1913, a rubarla era stato un italiano: Vincenzo Peruggia. Il nome di Picasso è legato soprattutto alla corrente artistica del cubismo, ma la sua produzione è vasta e spazia in numerosi stili, spesso molto diversi tra loro. Per comodità, la sua longeva carriera viene di norma suddivisa (per semplificazione) in quattro “periodi”, diversi per influenze e tematiche: il malinconico “periodo blu”, il “periodo rosa”, “il periodo africano” e il “periodo cubista”. Oltre che per le sue opere, Picasso è famoso anche per il suo stile di vita e le sue avventure sentimentali. A parte le relazioni “stabili” con la ballerina Ol’ga Chochlova, con la giovanissima Marie-Thérèse Walter, con la fotografa Dora Maar o la studentessa Françoise Gilot, Picasso ebbe molte amanti, spesso giovanissime, tra cui importanti nobildonne italiane. Probabilmente, Picasso con questa scelta comunicativa volle rappresentare la condizione del gruppo di artisti e intellettuali ai quali apparteneva. Infatti Arlecchino, dipinto sulla sinistra, ha le fattezze di Picasso. Il colore maggiormente visibile è l’ocra utilizzato per il terreno e le colline dello sfondo. Anche l’incarnato dei personaggi non è espressamente rosa. Emergono i rossi della tuta a sinistra e sulla gonna della signora seduta in primo piano. Spicca poi il blu sull’abito dell’adolescente in centro che richiama l’azzurro del cielo. Il rosa è presente sulle zone più luminose delle nuvole. Si può notare che l’illuminazione solare che di solito viene rappresentata con il giallo, in questo caso è sostituita da una luce rosa. I contrasti luminosità permettono di costruire un chiaroscuro deciso nei passaggi tra luce ed ombra. Il gruppo di saltimbanchi è disposto in primo piano e sebbene l’ambiente sia rappresentato da un paesaggio, la profondità è solamente intuibile. Infatti è la progressione delle diverse linee di dune verso l’orizzonte che permette di costruire visivamente lo spazio tridimensionale. Il Ritratto di Ambroise Vollard Sembra un’immagine frantumata all’interno di uno specchio. Le varie parti che compongono il dipinto, infatti, paiono schegge monocrome che si compongono nel formare il Ritratto di Ambroise Vollard. Nel dipinto si riescono ad identificare, sufficientemente bene, gli occhi il naso e la bocca. La barba e la sommità della testa sono riconoscibili attraverso il colore che li ritaglia dal fondo. Ambroise Vollard sta leggendo un libro ma è difficile identificarlo all’interno delle figure che si sovrappongono e si integrano in basso e al centro. Il resto della superficie è costruita con altre schede e incastri di colore bruno tendente al marrone scuro. Il tentativo della pittura cubista fu quello di rappresentare la quarta dimensione, il tempo. Stessa intenzione avevano i pittori futuristi che, però, utilizzavano un’altra strategia per rappresentare gli oggetti in movimento. I cubisti, per rappresentare il passaggio del tempo pensavano di rappresentare il soggetto da più punti di vista. Il Ritratto di Ambroise Vollard, infatti, è costruito mettendo insieme la rappresentazione di più prospettive della stessa immagine. Queste parti vengono poi geometrizzate e riassemblate in una specie di mosaico ad incastro. A dare questa sensazione di frantumazione è l’uso di un colore monocromatico che confonde piani e figure. Lo spazio dell’immagine rimane quindi fortemente schiacciato sulla superficie. In primo piano si legge chiaramente il volto di Ambroise Vollard in alto al centro del dipinto. Si intuisce che la parte in basso centrale sia il corpo con il libro. Anche la forma della mano, se si guarda attentamente, emerge al centro, in basso, seguita dal polso che esce dalla manica. Questa è rappresentata dall’unico segno circolare nel quadrante in basso a sinistra del dipinto. La composizione è centrale e fortemente simmetrica. Il centro focale e psicologico e il volto di Ambroise Vollard abbassato verso il libro che sta leggendo. Tutto intorno ruotano spigoli che si incastrano creando una superficie modulata dal chiaroscuro delle campiture geometriche. Les Demoiselles d’Avignon Sono cinque ragazze che si propongono alla vista dell’osservatore. Sono disposte frontalmente e mostrano in modo sfacciato la loro nudità. Si pongono inoltre come modelle e la loro posizione prende direttamente in considerazione l’esistenza di qualcuno che le sta osservando. Lo sfondo infine è rappresentato da zone frammentate di diversi colori che si integrano con quelle dei corpi delle ragazze. In realtà le protagoniste potrebbero essere state ragazze di una casa di tolleranza frequentata dal giovane Picasso. Le figure femminili citano forse Le Veneri della tradizione classica. Infatti i corpi non possiedono una valenza erotica. Le due ragazze centrali hanno uno sguardo più riconoscibile e diretto. Le due donne laterali a destra invece richiamano, con la deformità del loro volto, le maschere di tradizione africana amate da Pablo Picasso. L’immagine della ragazza di sinistra poi ricorda lo stile egizio con l’occhio frontale e con il volto disegnato di profilo. È considerato universalmente il manifesto del Cubismo. Con questo dipinto l’artista dà il via infatti ad uno dei movimenti artistici più innovativi del ‘900. L’immagine inoltre risultava sconcertante per coloro che erano abituati ad una rappresentazione tradizionale. Agli inizi del 1900 infatti alcuni artisti dipingevano ancora con uno stile impressionista. Coesistevano inoltre altre rappresentazioni di tipo realista. Le figure frantumate e distorte inserite in uno spazio multidimensionale create da Pablo Picasso erano però ben altra cosa. Fino ad allora i vari linguaggi avevano creato figure umane riconoscibili. Se pure rappresentante con canoni e modalità diverse, le figure umane quindi risultavano verosimili. Il colore è forte, non modulato dal chiaroscuro e steso in campiture piatte. Il rosa carne delle ragazze entra in contrasto complementare con quello azzurro del fondo dipinto con frammenti e zone di colore uniforme. La scena nell’insieme si avvicina a quella di un palcoscenico teatrale o comunque di un teatro di posa. L’unico arredo è infatti una composizione di frutti in basso al centro del dipinto. Lo spazio è poi fortemente contratto sulla superficie del dipinto. Lo sfondo e le figure si integrano attraverso le campiture disegnate in modo geometrico, ma, irregolare. Non vi è profondità nello spazio rappresentato ma una integrazione bidimensionale tra le forme e lo sfondo. Pablo Picasso ha previsto molteplici punti di vista. Sicuramente sui volti delle fanciulle e sulla composizione di frutta in basso. I punti di vista sono determinati piuttosto dai contrasti di toni e colori. Contribuiscono a rafforzare la composizione anche le linee di forza che si creano all’incontro delle figure e delle forme dello sfondo. Il dipinto ha una forma quadrata che impone la composizione centrale. Inoltre i corpi delle protagoniste riempiono totalmente la superficie del dipinto. Nell’opera è raffigurata una madre che stringe il figlio neonato. Sopra la donna compare infine un toro, simbolo del suo sacrificio nell’arena durante la corrida e della Spagna. La scena ricorda una natività sconvolta dal bombardamento. Tra i due animali è dipinta una colomba, simbolo della pace ormai ferita. Guernica di Pablo Picasso è considerato dagli storici un dipinto appartenente al Cubismo sintetico. Tale momento creativo del maestro seguì il Cubismo analitico che Picasso condivise con Georges Braque. Il soggetto del dipinto è il bombardamento della cittadina di Guernica da parte dell’aviazione nazista nel 1937. Oltre a ricordare il bombardamento della città basca ne rappresenta anche una denuncia morale del fatto. Inoltre col tempo il dipinto di Picasso è diventato il simbolo della condanna contro la distruzione della guerra che causa tanta sofferenza al popolo. Il primo gruppo è formato dal toro, dal cavallo e dall’uccello disegnato sullo sfondo. Nel secondo gruppo, invece, si trovano il cadavere del soldato e alcune donne nella parte superiore a destra. Una tiene una lampada ed esce da una finestra, un’altra porta il figlio morto la terza entra da destra in primo piano, la quarta giace tra le fiamme. Fu il Governo Repubblicano Spagnolo a commissionare un dipinto a Pablo Picasso per l’esposizione di Parigi. La destinazione del dipinto fu il muro perimetrale di uno dei porticati di ingresso al padiglione. Si trattava di un ingresso di passaggio e la grande tela era esposta a destra immediatamente dopo l’accesso. Questa collocazione permise ai visitatori di vedere il dipinto appena giunti e di rivederlo all’uscita. Il dipinto venne poi esposto nel padiglione spagnolo dell’Esposizione Universale di Parigi. In seguito fu trasferito in altri musei per finire al Museum of Modern Art di New York, MoMA. Fu Picasso a decidere di lasciare Guernica a New York in seguito allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Nel 1958 l’artista decise di estendere il prestito al MoMA per un periodo non definito al fine di preservarne l’integrità. Picasso realizzò Guernica in due mesi di lavoro. Il maestro ebbe modo di vedere alcune fotografie del terribile fatto in alcune riviste tra le quali la francese “L’Humanité”. Nell’opera compaiono tutti i simboli elaborati nel tempo e dedicati al toro. Quest’opera è probabilmente la fonte di ispirazione diretta di Guernica. Le figure deformate di Guernica oltre a derivare dalle ricerche di Pablo Picasso contribuiscono a rendere drammatico il racconto. Infatti le forme sono taglienti, aguzze e sembrano lacerarsi a vicenda. Le bocche delle donne e degli animali urlano il loro dolore e la loro paura. Per realizzare la sua grande opera Picasso utilizzò una gamma povera di colori. Il fondo è nero e le figure realizzate in bianco e con varie tonalità di grigio. I contrasti sono forti e le figure si stagliano ritagliate contro il fondo nero del dipinto. Pablo Picasso organizzò lo spazio dell’opera Guernica senza utilizzare la prospettiva geometrica. I personaggi che affollano il dipinto sono infatti distribuiti sulla superficie dell’opera con un criterio narrativo piuttosto che realistico. Anche la dimensione superiore – inferiore non è coerente con una spazialità naturalistica. Comunque, in alto si individuano alcune linee oblique che creano una specie di scatola prospettica all’interno della quale si sviluppa la scena. Il formato di Guernica è orizzontale e panoramico. L’impianto compositivo è narrativo e si distribuisce da destra a sinistra. L’intera superficie del piano pittorico è, infatti, occupata dalla tragedia del bombardamento. Le forme rappresentate nel dipinto sono bilanciate rispetto alla verticale centrale come le masse cromatiche di bianchi, grigi e neri. I personaggi creano gruppi estremamente espressivi e, quindi, vi sono molti centri di attrazione psicologica. La donna che esce dalla finestra, i musi del cavallo e del toro, la donna con il neonato morente e le braccia aperte del soldato creano un movimento apparente verso sinistra. Al centro si forma una figura a triangolo lungo i lati della quale sono distribuite alcune delle figure principali.
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