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Il Cubismo, Pablo Picasso - Riassunto storia dell’arte, Sintesi del corso di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche

Il Cubismo e le tre fasi, Cézanne maestro ispiratore, superamento della prospettiva lineare, la rappresentazione del soggetto da più punti di vista. Pablo Picasso, periodo blu e rosa, La vita, La famiglia dei saltimbanchi, Gertrude Stein, Les Demoiselles d’Avignon, collage

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

In vendita dal 25/08/2020

gregarious
gregarious 🇮🇹

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46 documenti

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Scarica Il Cubismo, Pablo Picasso - Riassunto storia dell’arte e più Sintesi del corso in PDF di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche solo su Docsity! Con gli occhi della mente: il Cubismo Il Cubismo II termine «Cubismo» deriva dal francese cube (cubo) e fu suggerito da un'opera di Georges Braque, Case all’Estaque, in cui la forma geometrica prevalente era, appunto, un cubo. Si considera che il Cubismo abbia attraversato tre fasi. La prima è quella delle forme solidificate di una pittura quasi monocolore, priva di piani prospettici. La seconda è chiamata Cubismo analitico e si fonda sulla scomposizione dell'oggetto, sottoposto, pertanto, a una analisi particolareggiata. La terza fase, chiamata Cubismo sintetico, evidenzia maggiormente la simultaneità della visione. L'invenzione del Cubismo si deve al lavoro di Georges Braque (1882- 1963) e di Pablo Picasso. Verso visioni frammentarie Cézanne è stato indicato dai cubisti come un maestro ispiratore, il primo artista a creare un nuovo linguaggio visivo attraverso la deformazione dei volumi e la modulazione del colore. Una delle caratteristiche del Cubismo, infatti, è quella di offrire una visione divisa in tanti frammenti, come avviene quando ci specchiamo in un vetro rotto: in molte opere cubiste il soggetto è sezionato in modo da risultare irriconoscibile. Il rifiuto della prospettiva Il Cubismo è generalmente considerato la più importante avanguardia artistica della prima parte del XX secolo. Segnò infatti la nascita di un linguaggio artistico realmente moderno, che riusciva a distaccarsi dal passato proponendo un nuovo modo di vedere la realtà. L'aspetto più rivoluzionario del Cubismo è il superamento della prospettiva lineare elaborata dagli artisti del Rinascimento. A essa viene sostituita una concezione che prevede la rappresentazione del soggetto da più punti di vista contemporaneamente. Pablo Picasso Pablo Ruiz Picasso nacque a Malaga, nell'estremo Sud della Spagna, il 25 ottobre del 1881. Manifestò fin da piccolo straordinarie attitudini all'espressione artistica. Nel 1891 si trasferì con la famiglia a La Coruña (in Galizia, nel Nord della Spagna) dove il padre insegnava all'Accademia di Belle Arti. Qui Picasso studiò disegno e pittura. Ancora adolescente cominciò a interessarsi con entusiasmo alle nuove tendenze europee. Il trasferimento della famiglia a Barcellona, nell'autunno del 1895, gli permise, inoltre, di frequentare con successo l'Accademia di Belle Arti. Dopo due anni di intenso studio decise, con l'aiuto del ricco zio Salvador, di recarsi a Madrid per entrare nell'Accademia Reale di San Ferdinando, la più prestigiosa della Spagna. Nel 1900 visito per la prima volta Parigi. A diciannove anni, nel 1900, Picasso andò per la prima volta a Parigi, indiscussa capitale dell’arte mondiale. Era emozionato ed entusiasta, disposto ad affrontare, senza abbattersi, le difficoltò economiche e desideroso di entrare nella vasta comunità artistica composta da pittori e intellettuali provenienti da tante diverse parti del mondo. Il suo primo soggiorno a Parigi fu comunque breve. Presto ritornò in patria, come promesso alla madre; nella pace della sua casa, lavorò con straordinaria intensità: 60 quadri in 3 mesi; una pittura che esprimeva un’esplosione di colori. Pedro Manach, figlio di un ricco commerciante di Barcellona, fu il primo mercante d’arte ad accorgersi del talento di Pablo Picasso. Il «periodo blu» e il «periodo rosa» A partire dal 1901 Picasso dipinse per tre anni quadri dominati dalle sfumature di luce blu, raccontando esclusivamente le vite miserabili degli emarginati della società, poveri, malati, mendicanti, alcolizzati: questo periodo dell'attività artistica di Picasso è stato chiamato «periodo blu». Nell’opera La vita il peso della sofferenza e del fallimento opprime le figure in primo piano: la donna a sinistra si appoggia con un gesto di stanchezza alle spalle del compagno, lo sguardo rivolto a terra. L’uomo con la mano abbassata indica una donna più anziana sul lato opposto, Con gli occhi della mente: il Cubismo che tiene in braccio un neonato addormentato. Lo sguardo dell’uomo non si dirige però sulla madre, ma va oltre, verso il vuoto. Poi il percorso espressivo di Picasso entrò in una nuova fase che è stata chiamata «periodo rosa»: caratterizzato da una pittura animata da una certa speranza. I toni della luce si schiariscono avvolgendo le figure modellate da contorni più morbidi. Un motivo ispiratore è la vita del circo: il mondo dei saltimbanchi ispira a Picasso la rappresentazione della libertà dell'artista. Un esempio del linguaggio di Picasso nel periodo rosa è La famiglia dei saltimbanchi. C’è qualcosa di fanciullesco in Picasso, che con la banda dei suoi amici diventa un frequentatore del Circo Medrano. Si sente vicino agli artisti del circo, tristi e ridenti al tempo stesso. Saltimbanchi, clown, ballerine, equilibristi diventano i soggetti preferiti di Picasso. Su una tela di 2 metri, dopo lunghi appunti, ripensamenti e rifacimenti, vista anche l’opera di Manet, Picasso dipinge figure grandi e piatte, tratteggiate con colori solari, ma non eccessivamente squillanti, anzi, abbastanza trattenuti. Rappresentano un gruppo di artisti di circo posti in un deserto di solitudine, che li estranea dal chiassoso pubblico, li idealizza e li esalta. La composizione è formata da tre rettangoli: quello con la donna seduta, quello con le tre figure in fondo e quello dei due personaggi a sinistra. I colori appaiono complementari sui temi smorzati dello sfondo: l’azzurro e il bruno del vestito di Arlecchino; il rosa della bambina; il rosso del buffone; l’azzurro e il bruno del bambino con l’ocra del ragazzo; il giallo del cappello; l’arancio della donna seduta. L’arlecchino, l’acrobata, il buffone sono figure e caratteri del mondo del circo e Picasso li sceglie come simboli della condizione dell’artista. Gli artisti soffrono una condizione di malinconico isolamento, ma il loro disagio è temperato dalla consapevolezza di possedere un talento che li rende unici. Le nuove amicizie con artisti, poeti e scrittori divennero preziose per Picasso: egli venne introdotto in circoli culturali internazionali e conobbe la geniale scrittrice e mecenate Gertrude Stein. La Stein, che aveva un grande intuito nello scoprire i talenti artistici, comprese le possibilità di Picasso e gli presentò Henri Matisse e Georges Braque, che gli fu subito amico e collaboratore. Intanto, la scoperta delle opere scultoree degli antichi popoli iberici e la nuova moda degli oggetti in legno e in pietra che affluivano dalle regioni dell'Africa portarono Picasso a contatto con una creatività vitale, con una descrizione magica e rituale dell'individuo. Fu come un ritorno alle origini dell'arte, una riscoperta dell'impulso magico che dà vita all'oggetto scolpito per pura allusione simbolica. Les Demoiselles d’Avignon – Pablo Picasso Cinque figure femminili nude occupano l’intero spazio della tela, organizzate secondo una linea diagonale che parte dalla mano posta in alto a sinistra e arriva fino al corpo accovacciato in basso a destra. In questo dipinto di rivoluzionaria concezione, che segna gli esordi del suo periodo cubista, Picasso rielabora varie suggestioni provenienti dall'arte primitiva africana e dalle antiche forme iberiche ed egizie. Si vede una originalissima deformazione della figura umana e dello spazio che la contiene. Le figure rappresentate non sono più, secondo la tradizione, collocate in uno spazio, ma fanno parte di esso. Ogni elemento della realtà viene rappresentato come un incontro irregolare di forme geometriche spigolose e taglienti. I primi schizzi preparatori risalgono al 1906, ma la progettazione continua, con altri ottocento disegni, fino al maggio del 1907. Per rappresentare la realtà in modo diverso dalla tradizione pittorica occidentale, Picasso punta sulla forma, che egli organizza geometricamente in piani plastici larghi, che si espandono al di là delle singole figure: inglobano lo spazio circostante in un unico spazio fisico-architettonico. Riconosciamo tre zone verticali corrispondenti ai personaggi: la donna in piedi sul lato sinistro, le due donne in posizione frontale, le due figure collocate sul lato destro.
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