Scarica Il Feudalesimo: Origine e Caratteristiche - Origini e Caratteristiche del Sistema Feudale e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Il feudalesimo: origine e caratteri Il debole si raccomandava al forte che diventava il suo signore, diventando così il suo vassallo, i re e gli imperatori iniziarono a premiare quei cavalieri più valorosi che con un giuramento si legavano a loro. Il premio consisteva in un territorio da governare, chiamato prima beneficio; poi, dopo il Mille, feudo. Il feudo veniva assegnato nel corso di una investitura. Il signore “investiva”, cioè assegnava il feudo al vassallo che diventava così suo feudatario. Il feudatario poteva dividere un feudo in parti più piccole, per darle a sua volta in feudo a uomini che gli giuravano fedeltà, i valvassori. La stessa cosa, potevano fare questi ultimi con altre persone, i valvassini. Si crea una rete di rapporti vassallici. Il vassallo ricercava insieme con il feudo anche alcuni privilegi, chiamati immunità. Diritto di governare il territorio a lui assegnato. Il diritto di riscuotere le tasse. Il diritto di amministrare la giustizia. Questo complesso sistema di rapporti vassallatici si diffuse lentamente, dando vita a una sorta di piramide feudale. A utilizzarlo per primo come strumento di governo fu Carlo Magno. Feudo è un termine di origine germanica che deriva da bestiame. Con feudalesimo si intende l’organizzazione economica, sociale e politica tipica dell’età medievale, fondata sui rapporti vassallatici, cioè sullo scambio che intercorreva tra il signore e il suo vassallo. La curtis medievale Durante l’epoca feudale la cavalleria si affermò come l’arma migliore. La supremazia della cavalleria sulla frontiera era dovuta a innovazioni, nel I secolo d.C. si diffuse la sella e venne introdotta la staffa. Inoltre i combattimenti richiedevano un buon cavallo. Durante l’Alto Medioevo la vita nelle città era pressochè inesistente. La terra venne progressivamente divisa in possedimenti chiamati curtes che divennero i centri della produzione agricola. Le curtes appartenevano a un dominus che poteva essere il re, la Chiesa o un signore locale. Si calcona che Carlo Magno possedesse alcune centinaia di curtes. Ogni curtis era a sua volta dicisa in due: La pars dominica, cioè la parte riservata al padrone e gestita da lui direttamente attraverso il lavoro dei suoi severi; La pars massaricia, la parte affidata in concessione a servi o a contadini. La pars dominicia comprendeva la residenza del signore, gli alloggi dei servi, il mulino, il forno e i laboratori. L’altra parte del territorio, era divisa in mansi. I mansi ingenuili erano affidati a contadini liberi. I mansi servili erano affidati a servi che godevano di una certa autonomia. In cambio del terreno, servi e contadini liberi erano tenuti a versare al loro signore parte del raccolto. I servi della gleba. Coloro invece che, venivano comprati e venduti presero, a essere chiamati slavi, indipendentemente dal fatto che provenissero dall’Est e fossero effettivamente di etnie slava. Attorno all’anno Mille, il termine slavo diede origine a una nuova parole, schiavo. Di fatto, il servo della gleba era uno schiavo legato alla terra e non a un padrone. Economia di sussistenza: infatti il suo scopo era la pura e semplice soppravvivenza della popolazione, non il suo arricchimento, possibile solo con il commercio. Nonostante gli sforzi compiuti da Carlo magno, gli scambi commerciali avvenivano per lo più per mezzo del baratto. Le curtes orientavano la loro produzione