Scarica Il dopoguerra in Europa e negli Stati Uniti e più Dispense in PDF di Storia solo su Docsity! IL DOPOGUERRA IN EUROPA Negli anni successivi alla Prima Guerra Mondiale, l’Europa fu colpita da una grave crisi economica e sociale: si verificò l’inflazione che fece aumentare il costo della vita e molte industrie furono costrette a chiudere favorendo così l’accrescimento della disoccupazione che si verificò proprio quando i contadini e gli operai, ai quali erano stati promessi terre e lavoro, tornarono dal fronte. Nel gennaio del 1919 a Parigi si tenne la conferenza per la pace, dove parteciparono solo i Paesi vincitori. Essa fu dominata dal presidente americano Wilson e dai capi del governo inglese Lloyd George e del governo francese Clemenceau. Ma questi rappresentanti avevano idee opposte: la Francia e l’Inghilterra volevano imporre una punizione ai vinti per ricavare dalla pace più territori, mentre Wilson voleva evitare guerre future. Perciò propose di tracciare i confini degli stati per fare in modo che comprendessero solo popoli della stessa nazionalità e, secondo l’autodeterminazione dei popoli, in caso di contrasto le popolazioni avrebbero scelto la loro appartenenza. SOCIETÀ DELLE NAZIONI Nel 1919 fu istituita la Società delle Nazioni ovvero un organismo sovranazionale che aveva lo scopo di evitare guerre future. Ma questa nacque già debole: non ne facevano parte la Germania e la Russia. Inoltre, negli Stati Uniti, alle elezioni presidenziali del 1921, il partito democratico fu sconfitto e prese il potere il partito repubblicano che adottò una politica di isolazionismo, cioè evitare qualsiasi coinvolgimento nella politica europea. Perciò gli Stati Uniti rifiutarono di farne parte e la Società delle Nazioni ebbe un potere limitato. I TRATTATI Con il trattato di Versailles del giugno 1919 la Germania fu costretta a cedere alla Francia l’Alsazia, la Lorena e i territori polacchi che erano sotto il suo dominio. La Polonia divenne uno stato indipendente e Danzica fu dichiarata “città libera” e un corridoio di territorio polacco che separava la Prussia orientale dal resto della Germania. Condizioni altrettanto dure furono imposte all’Austria con il trattato di Saint- Germain e all’Ungheria con il trattato del Trianon. Durante la guerra i membri dell’intesa incoraggiavano a rivendicare la propria nazionalità ai popoli dell’Impero Austro Ungarico e a guerra finita rivendicarono i propri diritti di indipendenza. Così nacquero nuovi Stati e i confini esistenti vennero cambiati. Si formarono Austria, Cecoslovacchia e Ungheria. Slovenia, Croazia e Bosnia –Erzegovina ingrandirono la Serbia creando così il regno di Iugoslavia. Trentino, Alto Adige, Trieste e l’Istria vennero dati all’Italia e la Transilvania alla Romania. La nuova Polonia era composta da terre austriache, russe e tedesche. I paesi baltici formarono le repubbliche di Estonia, Lituania e Lettonia. La Finlandia divenne repubblica indipendente. Ma nonostante il principio di autodeterminazione dei popoli, all’interno di questi nuovi stati vivevano persone di nazionalità diverse. Così la sistemazione dell’Europa stabilita dai trattati fece in modo che non scoppiassero conflitti etnici e scontri. L’Irlanda cattolica aveva reagito molte volte alla dominazione dell’Inghilterra protestante. Dopo lo scoppio della Prima Guerra Mondiale le insurrezioni si intensificarono: il giorno di Pasqua del 1916 i nazionalisti irlandesi si scontrarono con gli Inglesi che reagirono così duramente da far definire l’evento come “Pasqua di sangue”. Infine, nel 1922, il Parlamento di Londra approvò una legge che riconosceva il nuovo Stato libero d’Irlanda comprendente l’intera isola tranne le sette contee nordoccidentali. IL DOPOGUERRA NEGLI STATI UNITI I primi anni del dopoguerra furono per gli Stati Uniti un periodo di prosperità. Il mercato interno si stava riprendendo perché il buon andamento dell’economia aveva diffuso nel paese il benessere. Nel 1920 fu eletto il repubblicano Warren Harding che limitò le immigrazioni e impose alti dazi alle merci importate. Il 16 gennaio 1920 entrò in vigore una legge che proibiva di produrre e vendere alcolici. Ma a questo proibizionismo si contrappose il contrabbando. Verso la fine del 1920 la crescita dell’economia si stoppò. Inizialmente la crisi colpì l’agricoltura, infatti molti contadini furono costretti a ridurre i prezzi. Successivamente una crisi di sovrapproduzione colpì anche le industrie che portò all’abbassamento dei prezzi e il valore dei prodotti calò. Tutto ciò causò il fallimento di imprese e banche. Quando