Scarica L'Italia dopo la Prima Guerra Mondiale: Il Fascismo e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia solo su Docsity! L’ITALIA DOPO LA PRIMA GUERRA MONDIALE - IL FASCISMO Dopo la prima guerra mondiale in Italia la situazione era drammatica perché: • La produzione nelle fabbriche era diminuita e molte dovettero chiudere. • Le industrie abbassarono gli stipendi degli operai oppure li licenziarono. • Il costo della vita era aumentato. • Aumentava l’inflazione (crescita dei prezzi dei beni). • Molti contadini, a cui era stata promessa la terra, si trovarono disoccupati e sempre più poveri. • A causa della guerra il debito pubblico era aumentato e lo stato italiano continuava ad indebitarsi sempre di più. Questa situazione di crisi generale portò gli operai e i contadini, tra il 1919 e il 1920, a protestare e scatenare lotte sociali questo periodo è noto come BIENNIO ROSSO Il capo del governo Giovanni Giolitti, decise di non intervenire contro i manifestanti e fece in modo che le parti si accordassero. Alla fine i manifestanti ottennero alcuni risultati : Nel frattempo i membri de partito socialista, che avevano guidato le rivolte, non erano più d’accordo, per questo il partito si divise: • Massimalisti che volevano una rivoluzione come in Russia. • Riformisti, non volevano la rivoluzione ma riforme. I contadini occupavano le terre LE lotte furono spesso violente con scontri morti e feriti. Gli operai crearono dei “consigli” tipo i soviet russi, occuparono alcune fabbriche, chiedevano stipendi più alti e lavoro. Aumento degli stipendi Riduzione orario di lavoro Distribuzione di alcune terre ai contadini del sud Italia In Italia però non c’erano le condizioni per una rivoluzione come in Russia, perché: • I contadini e operai erano una minoranza rispetto al resto della popolazione. • La situazione di povertà non era grave come in Russia. • Il partito socialista era diviso e non aveva né la forza né la capacità di prendere il potere con la forza. • I piccoli proprietari, artigiani, tecnici e professionisti non volevano una rivoluzione come in Russia, perché in questo modo avrebbero perso tutti i loro beni e possedimenti. • La maggior parte della popolazione temeva una rivoluzione, preferiva piuttosto un ritorno all’ordine. Proprio questo desiderio diffuso di un ritorno all’ordine permise la nascita di 3 NUOVE FORZE POLITICHE: Partito popolare fondato nel 1919 dal sacerdote Don Luigi Sturzo, che riuniva i cattolici Movimento dei fasci di combattimento fondato nel 1919 da Benito Mussolini, nasce come partito rivoluzionario. Partito Comunista Italiano fondato nel 1921 da, Antonio Gramsci, che si ispirava alle idee di Lenin.
LA DITTATURA IN ITALIA
IL POTERE VENNE
ASSUNSE
IL TITOLO DI DUCE
CONCENTRATO NELLE
MANI DI MUSSOLINI IL QUALE
NON AVREBBE PIÙ DOVUTO
RISPONDERE AL PARLAMENTO
MA SOLO AL RE
IL PARLAMENTO VENNE
PRIVATO DEI SUOI POTERI
AD ECCEZIONE DI VENNERO SCIOLTI E
QUELLO FASCISTA MESSI FUORILEGGE
NUOVA
ORGANIZZAZIONE
IN ITALIA
IL TRIBUNALE SPECIALE
( PER LA DIFESA DELLO STATO
VENNERO CREATI
E L'OVRA LA POLIZIA SEGRETA
PERLA SICUREZZA NAZIONALE | TT]
AL POSTO
DEI SINDACI DEI PODESTÀ
CON IL POTERE
DI
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FURONO
NOMINATI
DAL GOVERNO
L’ITALIA DURANTE IL REGIME FASCISTA Durante il regime fascista ci furono dei miglioramenti per quanto riguarda la situazione economica dell’Italia: • L’inflazione diminuì con un rafforzamento della moneta nazionale • Fu fondato l’IRI un istituto che acquistava le aziende in crisi, in modo che continuassero la loro attività evitando di licenziare gli operai. • Vennero costruite opere pubbliche e infrastrutture come: strade, ferrovie, acquedotti, reti elettriche. • Venne favorito lo sviluppo dell’ agricoltura i particolare la coltivazione del grano. • Molti terreni paludosi (ricoperti di acqua) vennero bonificati cioè resi adatti all’agricoltura. • Furono fondate le corporazioni, associazioni che raggruppavano i lavoratori di un determinato settore. • Furono fondati enti di assistenza che si occupavano dei malati, orfani, mutilati ecc. • Furono dati incentivi (aiuti economici) alle famiglie numerose e fu introdotta una tassa per chi non si sposava. L’ ACCORDO CON LA CHIESA Per assumere il controllo della società italiana, era necessario un accordo con la Chiesa, visto che la maggior parte dei cittadini italiani erano cattolici. Per questo motivo Mussolini decide nel 1929 di concludere un accordo, i cosiddetti Patti Lateranensi, con il Papa Pio XI. Questo accordo prevedeva che: Nel giro di alcuni anni i fascismo non si limitava a controllare la vita politica , ma tutti gli aspetti della vita delle persone, la vita degli italiani era “fascistizzata”, cioè condizionata dal fascismo, dall’infanzia sino alla vecchiaia attraverso l’opera di diverse organizzazioni: • Opera nazionale balilla, rivolta ai giovani dai 6 ai 21 anni i quali svolgevano attività come: manifestazioni sportive, marce, esercitazioni in divisa ecc. • Dopolavoro, era rivolto ai lavoratori i quali svolgevano diverse attività durante il tempo libero. • Altre organizzazioni che si rivolgevano alle giovani madri, in particolare il regime fascista dava importanza al ruolo di madre e moglie, dava inoltre aiuti economici alle donne che avevano tanti figli. Per creare sempre più consenso tra la popolazione il Fascismo iniziò esercitare un controllo sui mezzi di comunicazione: • Le immagini di Mussolini venivano riprodotte ovunque sui giornali, sui manifesti, nelle scuole, nei luoghi pubblici. • Nel 1924 iniziarono le trasmissioni radio statali che trasmettevano i discorsi e i proclami di Mussolini. La religione cattolica doveva essere insegnata in tutte le scuole. Il matrimonio religioso aveva valore civile cioè era valido per legge. I sacerdoti non dovevano fare il servizio militare
IL REGIME FASCISTA
raclm] Pin)
{Anguii)
“Io prendo l'uomo al momento
della sua nascita
e non l'abbandono fino
FAT) (VERS) (LR)
TC
mn) tin] | ro matte erat
GIURAMENTO DI FEDELTÀ AL REGIME