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IL FIGLIO DI SAUL ANALISI E COLLEGAMENTI, Appunti di Letteratura

Analisi del film IL FIGLIO DI SAUL, con collegamenti a PRIMO LEVI e DANTE, per l'esame di letteratura e arti visive 1.

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 13/07/2023

fabiola-mendolia-1
fabiola-mendolia-1 🇮🇹

26 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica IL FIGLIO DI SAUL ANALISI E COLLEGAMENTI e più Appunti in PDF di Letteratura solo su Docsity! Quelli di cui sappiamo, i miserabili manovali della strage, sono dunque gli altri, quelli che di volta in volta preferirono qualche settimana in più di vita (quale vita!) alla morte immediata, ma che in nessun caso si indussero, o furono indotti, ad uccidere di propria mano. Ripeto: credo che nessuno sia autorizzato a giudicarli, non chi ha conosciuto l’esperienza del Lager, tanto meno chi non l’ha conosciuta. (Primo Levi, I sommersi e i salvati) Così Primo Levi descrive i prigionieri del SonderKommando, il comando speciale addetto al funzionamento delle camere a gas e dei forni crematori. E’ qui che si svolge la storia di Saul Auslander, un deportato ungherese, che vede sopravvivere alla gassificazione un ragazzo, poi ucciso dai tedeschi. Sostenendo che il ragazzo fosse suo figlio, Saul vuole dargli una degna sepoltura e inizia a cercare un rabbino. Ma oltre a questo, la vicenda narra della rivolta del SonderKommando ad Auschwitz, poco prima della liberazione da parte dei russi, raccontata da Primo Levi nel capitolo L’ULTIMO della sua opera se questo è un uomo, ma solo accennata, lui racconta dell'impiccagione di un uomo coinvolto nell’insurrezione, che aveva provocato la distruzione del forno 4 di Birkenau. Levi si stupisce di come quegli uomini avessero trovato la forza di ribellarsi. Il Figlio di Saul parla di forza, della forza di un uomo che cerca di dare un senso alla morte, allo stesso Lager. Esattamente come Steinlauf nell’opera di Levi che trova nella pulizia il suo senso di essere vivo, Saul lo ricerca nella sepoltura del ragazzo. L’unico accenno di umanità è riscontrabile nel tentativo di Ella di toccare la mano di Saul, dopo avergli consegnato l’esplosivo. L’attrice ha una sola battuta “Saul”, la sua scena è interamente muta, ma perfettamente leggibile. La regia è di Nemes, la palette cromatica è sempre fredda, ad eccezione del colore rosso del fuoco, evidente nella scena in cui molti dei deportati vengono bruciati in un grande rogo. (Ma quell’anime, ch’eran lasse e nude, cangiar colore e dibattero i denti, ratto che 'interser le parole crude. Dante) La scena è dantesca, persone nude e disperate che urlano, una perfetta rappresentazione dell’Inferno, mentre lo sguardo di Saul è sempre perso e dietro di lui lo sfondo fuori fuoco. Sono molte le inquadrature in cui il protagonista è immobile, e l’azione si compie alle sue spalle, mai limpida, ma chiaramente comprensibile. La disumanizzazione del Lager è rappresentata chiaramente, “Verbrennen die strucke”. Come descritto da Levi, le SS si rivolgono ai prigionieri in termini di “pezzi”, annullando qualsiasi forma di umanità, Memento, homo, quia pulvis es, et in pulverem reverteris Il riferimento religioso presente nel film come nell’opera di levi, viene taciuto nel campo ogni accenno di fede, (vedi richiami religiosi in levi) il sonderkommando deve anche buttare le ceneri dei morti in acqua.
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