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il file è molto completo: contiene il riassunto del libro e gli appunti presi a lezione , Sintesi del corso di Storia Antica

Il documento comprende il riassunto preciso e dettagliato del libro “ dalla preistoria al primo espandersi dell'Islam” e gli appunti presi da me a lezione con il professor sisani. Perciò è un documento molto completo che può essere studiato da solo senza altro materiale per passare l'esame. Inoltre ci sono le cartine relative ai luoghi di interesse della storia antica, che il professore richiede di conoscere.

Tipologia: Sintesi del corso

2021/2022

In vendita dal 07/05/2024

anna-luciani
anna-luciani 🇮🇹

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Scarica il file è molto completo: contiene il riassunto del libro e gli appunti presi a lezione e più Sintesi del corso in PDF di Storia Antica solo su Docsity! 1 STORIA DEL MONDO ANTICO RIASSUNTO “Dalla Preistoria al primo espandersi dell’Islam” + appunti STORIA GRECA E STORIA ROMANA 2 Importanti sono le migrazioni dei popoli indoeuropei (IV-II millennio a.C.) !!! sono un evento che segna la nascita delle culture occidentali, tra cui quella greca e romana. Russia meridionale: è l'area da cui, dal IV al II millennio a.C. è iniziato il processo di espansione che ha portato alla diffusione della lingua. L'espansione è avvenuta sia verso occidente, sia verso Oriente (Iran, Iraq, Pakistan, India). Troviamo quindi CULTURE DIVERSE MA IMPARENTATE ANCHE A LIVELLO LINGUISTICO. CAP 6 - CAP 12 libro STORIA GRECA: 5 fasi Caratteristiche: Età micenea (dall’inizio del II millennio a.C.) Medioevo ellenico (fine del II millennio a.C.) Età arcaica (dall’inizio dell’VIII sec. a.C.) Età classica (dall’inizio del V sec. a fine IV a.C.) Età ellenistica (dal 323 a.C. al 30 a.C.) - l’età dei palazzi - l’età della formazione - l’età della polis - l’età dei conflitti - l’età dei grandi regni 5 perché la religiosità era espressa tramite l’osservanza dei riti dove particolare rilevanza era riconosciuta a sacrifici di animali a cui seguiva un banchetto. Lo sconvolgimento causato dall’arrivo dei popoli del mare ebbe risonanza perché interruppe le relazioni commerciali, culturali e politiche e diede inizio alla decadenza dei palazzi più importanti: alcuni distrutti dai terremoti altri da cause umane e conflitti interni. La guerra di Troia, fatto realisticamente avvenuto e collocato intorno al 1180 a.C., avviene circa un secolo prima della chiusura di questa fase storica, ed è un segno di una conflittualità diffusa che porterà al crollo del sistema. Diciamo quindi che la civiltà micenea dura pochi secoli a causa della profonda crisi che porta il crollo dei palazzi. Dalla fine di questa civiltà iniziò un lento declino detto “Età oscura”, il Medioevo greco. I poemi omerici Trattano i momenti finali dell’età micenea. Nell’Iliade viene narrata la guerra di Troia che vede contrapposti gli Achei alla città di Troia. Le cause sono da ricercare nel mito: esso narra che la guerra sia scoppiata a causa del rapimento di Elena, moglie di Menelao, ad opera di Paride, figlio del re di Troia. Ciò non ha nulla di storico, ma è una leggenda. In realtà Troia era una città dell’entroterra e poco influente sul mare; molto più probabilmente si trattava invece di un tentativo di saccheggio da parte dei Micenei, ai danni di Troia. Realtà territoriale: La frammentazione della civiltà micenea ha determinato caratteristiche diverse nelle varie aree geografiche. Questa struttura era in gran parte causata dalla conformazione fisica della Grecia, che non si prestava alla costituzione di territori ampi e continui, ma era adatta piuttosto a tante entità frammentate. C’era una scarsità di pianure , il cui controllo fu spesso oggetto di conflitti. Le uniche fasce pianeggianti ampie e solcate da fiumi erano lungo le coste della Tessaglia e della Macedonia, verso est in Beozia e nell’Isola di Eubea. Altre zone fertili e coltivabili erano quelle dell’Attica, dell’Elide e della Messenia. Costituivano il Peloponneso La parte restante della Grecia era dominata da catene montuose con piccole valli e per questo motivo i collegamenti erano difficili. La parte occidentale era naturalmente collegata con le isole ioniche e l’Italia meridionale invece in quella Orientale le isole del Mar Egeo erano in contatto con la penisola anatolica e oltre 2) MEDIOEVO GRECO / ELLENICO – ETÀ DELLA FORMAZIONE (XII - VIII) Dopo il declino dei micenei, per quasi 400 anni, la Grecia entrò in un cono d’ombra definito “Età oscura” soprattutto per l’assenza di testimonianze scritte. Con la caduta dei palazzi: - Venne meno l’esigenza di contabilità e registrazione  l’uso della scrittura alfabetica scomparve, per poi riapparire secoli dopo (VIII) - Diminuirono le costruzioni monumentali e le produzioni artistiche - Ci fu un calo della popolazione - Si introdusse l’Uso del ferro - Cambiò l’economia , ma LINGUA E CULTURA RIMASERO Per questi motivi è un periodo difficile da ricostruire, spesso si è lasciati in balia di interpretazioni, di creatività letteraria (Omero e Esiodo) o di ricostruzioni orientate secondo il gusto personale. 6 Con il declino delle cittadelle la frammentazione era ancora più accentuata. Le pratiche funebri erano incinerazione o inumazione (bara) e si sostituirono le tombe monumentali con le sepolture individuali . Alcuni insediamenti umani dell’epoca continuarono ad esistere e si trasformarono in città (Atene, Corinto, Argo in Tessaglia) altri non resistettero l’età oscura. La società che ne venne fuori fu di due tipi: una manteneva la differenziazione delle “élites” palaziali, l’altra prevedeva singoli capi molto ricchi, ma più instabili. Alcuni storici collocano la fine dell'età dei palazzi con l'arrivo dei Dori nel 1100 a. C (XI), una popolazione arrivata da nord che si sarebbe scontrata e sostituita ai micenei, diventando nella percezione dei Greci, i loro antenati (infatti, i Greci si sentivano discendenti dei Dori e non dei Micenei). In realtà però, è difficile pensare che i Dori fossero una popolazione venuta da fuori perché parlavano greco, è più realistico pensare che fossero una componente secolare della civiltà micenea che aveva preso il sopravvento e che quindi la fine dei palazzi derivi più da una conflittualità interna. Quindi, la presa del potere dei Dori si colloca in un periodo di frattura. Essi si stanziarono nella fascia meridionale dal Peloponneso fino all’ Anatolia egea, compresa l’isola di Creta. Oltre ai Dori si stanziarono gli Eoli (in Tessaglia e in Beozia) e gli Ioni (in Attica e in Eubea). Ognuno di essi aveva un dialetto diverso. Il Medioevo greco (cioè il periodo a cavallo tra civiltà micenea e sviluppo della cultura greca vera e propria)non deve essere considerato del tutto negativo: a dimostrazione di ciò è chiamato anche “ETA DELLA FORMAZIONE” e non solo MEDIOEVO (facendo riferimento al termine moderno). Si buttarono le basi per la fondazione di città-stato e di assemblee e fu proprio grazie a questo periodo che più avanti (800/700) iniziò la colonizzazione greca per diffondere la propria democrazia e i propri ideali. Fu anche un secolo di formazione della cultura greca: introduzione della tecnologia del ferro, espansione territoriale (Grecia odierna, Macedonia, Costa occidentale dell’asia minore e Creta e parte di Cipro). La formazione porterà al 900 circa, quando c’è una RINASCITA CULTURALE e inizia la STORIA GRECA in senso proprio con continuità di sviluppo. Questa fase si interrompe intorno dalla metà dell’VIII secolo a.C. con la RINASCITA CULTURALE. La Grecia nel 9000 a. C uscì da un periodo di stasi e si iniziarono a verificare molti fenomeni: - Incremento demografico - Introduzione dell’alfabeto - Sviluppo della forma istituzionale della polis - Nascita di organizzazioni pubbliche e religiose - Combattimento oplitico - Uso della moneta 7 - Legislazione scritta - Sufficiente documentazione  REINTRODUZIONE DELLA SCRITTURA: secondo esigenze di contabilità, ma anche per trasmettere memoria( racconto storico, poesia epica). Si inventa un nuovo sistema, copiandolo dai fenici : i Fenici entrano infatti in contatto con tante culture del Mediterraneo. Loro inventano la scrittura alfabetica, che oggi usiamo anche noi proprio perché i greci la copiano, seguiti dai romani. Quindi l’alfabeto odierno è una versione rivista di quello Greco che, a sua volta, è una versione rivista di quello fenici. 3) ETÀ ARCAICA – ETÀ DELLA POLIS (VIII- VII-VI) È pur vero, quindi, che questo arretramento è anche la culla della rinascita culturale che avviene nel 900: ci fu una grandiosa fioritura e si associa il periodo all’Acropoli di Atene.  NASCITA DEL SISTEMA POLIS (CITTÀ-STATO) È la versione più evoluta dei palazzi. Si tratta di tante piccole città, ognuna indipendente dalle altre, che creano una pluralità di staterelli fondati su: leggi comuni, difesa del territorio, comuni divinità, mercato tutelato. Inizialmente erano tantissime, ma molto piccole e al loro interno non era garantito un centro urbanizzato, a volte i cittadini continuavano a vivere in borghi sparsi. Questo tipo di città è molto diversa da quella sorta nel mondo Mesopotamico ed Egizio, per quanto riguarda la politica. La città Mesopotamica era sede di regimi “monarchici” in cui il re controllava territori enormi e la loro economia. Le polis, invece, sono città in cui ogni cittadino è parte integrante a livello di organizzazione politica . I cittadini, che erano detentori di un potere collettivo, si autogovernavano attraverso l’assemblea, i magistrati e il consiglio. I cittadini erano tutti uguali, anche se appartenenti a classi sociali diverse, e si indentificavano in tre diritti: 1) partecipazione attiva alla vita politica; 2) entrare nell’esercito; 3) essere proprietari terrieri (territorio agricolo: Chora) La maggior parte della popolazione era però esclusa dalle poleis: donne, minori, troppo anziani, figli illegittimi, stranieri, schiavi. Il potere era detenuto da una ristretta cerchia di famiglie aristocratiche, da cui potevano uscire re o magistrati (in base alla forma di governo). Non nacquero da un'idea democratica, ma come “accordo” di gruppi di aristocratici, funzionale ad evitare nuovi conflitti interni. Questo sistema ha un equilibrio interno ed ogni cittadino è chiamato ad avere un ruolo. Oltre alle poleis c’erano altri tipi di organizzazioni STATALI contemporanee, come : - Stato etnico o tribale => abitanti accomunati da una matrice etnica più o meno leggendaria. Non avevano strutture amministrative stabili e continuavano a vivere in comunità e villaggi - Stato federale o “Koinòn” => ES. Beozia e Etolia, avevano una cittadinanza locale e una federale e le funzioni di governo erano ripartite tra vari organismi --- il massimo organismo decisionale era l’assemblea generale. - Anfizionie => ES. la Pileo-Delfica , fondate su legami di culto, leghe sacre che poi diventarono strutture statali potenti. Avevano il compito di tutelare i santuari e la manutenzione delle strade vicine ad essi. I combattimenti: 10 I greci vedevano le altre culture attorno come estranei, non greci e quindi animali senza civiltà (i Fenici, gli Ebrei, gli Egizi e poi i Romani). Nacque l’idea di superiorità che caratterizzerà tutta la storia greca. Nascita della letteratura Omero scrisse l’Iliade e l’Odissea nel contesto delle città-stato, in cui si è già formata l’idea di cultura greca  prodotti della rinascita culturale, ma anche della grecità. L’Iliade fu la prima opera letteraria occidentale, ma l’odissea racchiude maggiormente gli elementi culturali greci. I viaggi di Ulisse possono essere letti come una metafora della grande colonizzazione dell’VIII, VII e VI a.C. e dalla descrizione di Omero dei Ciclopi emerge una sorta di manuale di come i Greci dell’VIII secolo a.C. concepivano sé stessi e gli altri (Ciclope= barbaro) I Poemi Omerici sono la migliore fonte per comprendere l’idea delle città-stato dell’VIII secolo a.C. anche se parlano di fatti storici avvenuti secoli prima, cioè le fasi finali dell’età della civiltà micenea. Omero trasporta nel passato miceneo quello che vede attorno a sé, descrivendoci involontariamente come funzionano le città-stato nella fase iniziale, il contesto culturale dell'VIII sec e le conformazioni geografiche. Le prime legislazioni I primi legislatori sorsero in aree coloniali soprattutto in occidente: Zaleuco a Locri, Caronda a Catania, Diocle a Siracusa. Essendo città nuove non avevano leggi scritte e fu necessario definirle. Gli argomenti principali riguardavano: l’ambito personale, la tutela delle proprietà, la cittadinanza, gli organi di governo. Le norme erano inalterabili, destinate a valere per sempre. Molte sono a noi note tramite iscrizioni (fonti epigrafiche)  leggi di Drero, di Chio, di Gortina (comuni di Creta). Le tirannidi “Tyrannos”: per noi ha denotazione negativa, ma voleva dire semplicemente “signore”. A metà VII secolo in molte Poleis si verificarono situazioni di crisi interna e contrasti sociali che fecero nascere le tirannidi. Uomini spregiudicati salirono al potere (a volte violentemente) e instaurarono un regime assoluto e personale, che nella maggior parte dei casi sfociò in vere e proprie dinastie passando il potere ai figli e ai nipoti. Non bisogna pensare che fossero stranieri o uomini venuti dal nulla, erano persone interne, spesso aristocratici a già conosciuti nella società oppure persone che non ebbero possibilità dirette di salire al governo (discendenza) o erano emarginate. I tiranni mantennero contatti con le altre poleis, con gli altri tiranni e con le altre potenze mondiali. Molte tirannidi lasciarono ricordi positivi grazie alle azioni di sostegno alle arti e alla cultura e grazie alle opere di edilizia. ESEMPI (VII e VI ) - Cipselo a Corinto : abbattendo la famiglia dei Bacchiadi => egli ne faceva parte. Poi lasciò la successione al figlio Periandro, violento e sanguinario e al nipote Psammetico, ricordato per le relazioni con l’Egitto. - Gli Ortagoridi a Sicione : Clistene il più noto - Teagene a Megara Greci a 11 - Pittaco a Lesbo : nella città di Mitilene garantì grande stabilità - Policrate a Samo: relazioni con Egitto e Persiani e grandi opere pubbliche. Tra gli esponenti della sua nobiltà c’era Pitagora - In Sicilia e in Italia Meridionale: ricordiamo Falaride di Agrigento per il suo toro, un animale in bronzo in cui arrostiva vivi i suoi nemici 4) ETÀ CLASSICA – ETÀ DEI CONFLITTI (VI-IV) Il sesto secolo vede la formazione di due modelli alternativi di città- stato: ATENE e SPARTA. Erano due sistemi opposti, le due città più importanti del mondo greco e perciò due simboli. Le loro origini sono nascoste nell’età oscura. - Atene si percepiva democratica => a breve distanza dal mare (Porto del Pireo) - Sparta si propose come oligarchia: permetteva una partecipazione politica ad un gruppo limitato => si trovava al centro del Peloponneso meridionale  SPARTA: Quasi tutte le città greche sorgono sulla costa, dato che il mare è una risorsa per commerciare. Sparta è un’eccezione per vari motivi: - Sorge nel punto in cui c’è l’unica pianura della Grecia, con terre coltivabili. Controlla un grande territorio a seguito di guerre contro le città circostanti tra l’ottavo e il settimo sec. (Laconia , Messenia e indirettamente Arcadia, Elide e Corinto. (Atene controlla solo l’ Attica) - Potendo contare su un territorio così vasto, non fonda colonie e non ha un'economia marittima (mentre le altre città piccole hanno economia basata sul commercio marittimo, inviando colonie). A sua economia si basa sullo sfruttamento del territorio , che non ha problemi di sovrappopolamento e perciò non voleva espandersi  unica colonia Taranto solo per l’allontanamento dei figli illegittimi dei soldati - La sua peculiarità è soprattutto sul piano sociale perché è divisa in 3 CLASSI che hanno confini nettissimi  SPARTIATI= cittadini spartani veri e propri di origine che partecipano direttamente alla vita politica (pochi)  PERIECI= persone libere, combattenti, commercianti e contadini che abitano in periferia ma non sono cittadini e non esercitano alcun diritto politico  ILOTI= classe che comprende tutti gli abitanti della Messenia, schiavi pubblici dell’intera città che lavorano la terra *** Per questo si parla di OLIGARCHIA “ governo dei pochi”, specchio di una società in cui chi ha diritti è una piccola percentuale di persone. Per quanto riguarda l’assetto istituzionale, era chiamato Grande Rhetra e si basava sulla Costituzione di Licurgo, primo legislatore spartano. Le istituzioni politiche di Sparta funzionano così: Asia Italia 12  Diarchia: 2 re con carica ereditaria e vitalizia. Di fatto è una monarchia, ma non in senso assoluto. Eccezione => la funzione dei due re era solo esercitare il comando militare, sono gli altri funzionari che si occupano di tutti gli altri aspetti.  Magistrati: èfori (5 funzionari eletti tra gli Spartiati) - gestiscono gli affari pubblici - elaborano le proposte legislative  Consiglio: gherusìa (formata dai 2 re e da 28 anziani) - elabora le proposte legislative - esercita funzione di controllo e giudiziaria  Popolo: apella (assemblea composta da tutti gli Spartiati  NO Perieci e Iloti - elegge i magistrati e il consiglio e vota le loro proposte La vita degli Spartiati Fin da piccoli erano impegnati in un percorso educativo detto Agoghè che prevedeva un severo addestramento militare fino ai 30 anni . Una tappa dell’insegnamento era la Krypteia; ovvero allontanarsi dalla città, nascondersi nei boschi e dare la caccia agli Iloti  trattati sempre come nemici. Dai 18 ai 60 anni dovevano partecipare all’esercito. Anche alle ragazze era servita un’educazione specifica a base di canto ed esercizi fisici con lo scopo di garantire una prole sana . Nell’VIII e VII sec (prima dell’ Età classica) Sparta si estese a svantaggio della Messenia - 1° Guerra Messenica - 2° Guerra Messenica Poi nel VI secolo si ebbero scontri con Tegea e con Argo (nemica storica). Nel 550 circa si venne a formare la LEGA PELOPONNESIACA, un’alleanza militare tra le poleis del Peloponneso : Sparta e alcune città  Arcadia, Elide, Corinto, Sicione => non erano alleate Argo e l’Acaia.  In realtà non era una lega perché prevedeva l’egemonia di Sparta. Affiancati da Neonati con costituzione gracile o imperfezioni venivano lasciati a fine VIII sec (730-710)  comportarono l’annessione delle regioni vicine 15 - esercita funzione di controllo sull’operato dei magistrati  Popolo: ekklesìa (= assemblea composta da tutti i cittadini) - elegge i magistrati e il consiglio e vota le loro proposte heliàia (tribunale composto da tutti i cittadini) - esercita funzione giudiziaria Tribunali popolari: dikasteria Basta essere cittadini ateniesi per avere accesso alla partecipazione politica. È più articolata perché arconti e strateghi hanno rispettivamente gestione degli affari pubblici e militari, il consiglio è più numeroso e, a rotazione, tutti i cittadini di Atene, di anno in anno, entrano a far parte di questo meccanismo. L’ekklesìa funziona con gli stessi criteri. Quella ateniese fu la prima democrazia del mondo. La democrazia era diretta: si basava cioè sulla partecipazione diretta di tutti i cittadini alla vita politica (sia magistrati, che consiglio, che popolo). Tutti i cittadini avevano uguali diritti, tutti avevano piena libertà di parola. ≠ dalla democrazia rappresentativa odierna in cui noi ci facciamo rappresentare dai Parlamenti, non esercitiamo nulla tranne il diritto di voto. Inoltre il sistema era democratico solo se calato nell’ottica del tempo, dato che donne, schiavi e stranieri ne erano esclusi ==> donne tutelate ma senza partecipazione politica né libertà di parola 499-479 a. C LA RIVOLTA DELLE CITTÀ GRECHE DELL’ASIA MINORE: VERSO LO SCONTRO Siamo sempre nell'età dei conflitti : inizio V secolo a.C. Un evento segna la storia greca  scontro tra Grecia e Impero persiano, più grande potenza del Mediterraneo I Persiani – Impero Achemenide (dal capostipite della dinastia Achemene) A fine VII sec l’impero neoassiro iniziò il suo declino, anche a causa della coalizione tra Babilonesi e Medi (originari dell’Iran). I persiani erano una popolazione indoeuropea che in origine si stanziò nell'odierno Iran (sopra il Golfo Persico). Tre RE più importanti: Ciro, Cambise, Dario e Serse. Nel 549 a. C Ciro II di Persia sconfisse la Media, la Lidia, le città greche dell’Asia minore e Babilonia. In tempo breve nel VI sec la dinastia persiana divenne padrona di un territorio immenso tra il Mar Nero, il Mar Caspio e il Golfo Persico. Si estendeva per oltre 6 milioni di km => ricchezza, multiculturalità, popolosità, ma anche vulnerabilità a lotte interne, lentezza e difficoltà nelle comunicazioni. Al vertice c’era il Gran Re che poteva governare solo affidando le province (satrapie) a governanti locali , che contribuivano tramite un sistema di tipo feudale. La corte dell’imperatore non era fissa per un miglior controllo del vasto impero; infatti spesso si spostavano dal cuore (Iraq/Iran) per partecipare alle vicende sulle coste mediterranee. I persiani arrivarono anche in Europa: i rapporti con i greci variavano a seconda del momento storico e i conflitti con essi minacciarono la loro integrità . Alessandro Magno due secoli dopo conquisterà l’intero territorio persiano. A Clistene si attribuisce anche l’introduzione dell’OSTRACISMO: pratica cosiddetta dal coccio di ceramica “ostrakon” sul quale ogni cittadino ateniese poteva scrivere , con voto espresso a maggioranza in assemblea, il nome di un cittadino della polis ritenuto pericoloso per il corretto funzionamento dello Stato. Il più votato andava in esilio per 10 anni in cui era sospeso dai suoi diritti politici, conservando però quelli civili. CIRO 16  REGNO DEI MEDI: cioè quel regno che si sviluppa dalla fine dell'impero assiro;  BASSA MESOPOTAMIA  A ORIENTE FINO AL CONFINE CON L’INDIA;  A OCCIDENTE, REGNO DI BABILONIA, FASCIA SIRO-PALESTINESE, ASIA MINORE (odierna Turchia);  EGITTO (fine VI secolo a.C.)  TRACIA ( sul Mar Nero - nord est ella Grecia, sud Bulgaria e parte della Turchia)  MACEDONIA: Stato vassallo I guerra Persiana Dario divise l’impero in 20 provincie (satrapie) amministrate da governatori locali, detti satrapi, che erano controllati dai funzionari del re, chiamati “Orecchie del re”. Un impero così grande portò al miglioramento delle vie di comunicazione e dei traffici commerciali. Le città greche esistevano non solo nella Grecia ma anche lungo tutta la costa occidentale dell'Asia minore (odierna Turchia). I rapporti tra le colonie greche e i poteri locali erano a volte pacifici altre meno Quando i Persiani arrivano a conquistare le coste dell'Asia minore, conquistano anche le città greche che, a partire dalla seconda metà del VI secolo a.C., diventano città assoggettate al sovrano di Persia. !! La conquista persiana non cambiò l'assetto politico perché l'unico interesse persiano era economico: le città greche dovevano pagare tributo al re di Persia, al tempo Dario. Naturalmente questa non fu una condizione piacevole per le città greche, abituate ad autogovernarsi e a non dipendere da nessuno, infatti, nel V secolo a.C. si accende la rivolta delle dell'Asia minore contro il re di Persia. La rivolta Ionica 499 a. C Fu il primo conflitto tra Greci e Persiani, che portò alla 1° Guerra Persiana. La fonte principale che parla di questa prima ribellione è Erodoto, originario di Alicarnasso, Greco D’Asia egli stesso. Egli era ben consapevole delle dinamiche, della diffidenza, dell’opportunismo e dei litigi che portarono all’insurrezione. Il centro della rivoluzione era Mileto. Il tiranno della città, Aristagora, persuase gli Ioni a sollevarsi contro i dominatori persiani. Le città greche asiatiche chiesero il sostegno delle città greche della Grecia, solo Atene e Eubea risposero alla richiesta di aiuto, inviando contingente navale ===> Sparta si rifiutò. Ciò a dimostrare che i Greci , nonostante riconoscessero nei “greci asiatici” ospitalità, DARIO CAMBISE 17 generosità, meraviglie naturali e ricchezze, li consideravano comunque BARBARI, perché deboli e spesso capaci di crudeltà e inganni. Gli Ioni e le polis alleate erano disorganizzate, litigiose, divise e inferiori all’esercito Persiano. La battaglia decisiva si combattè sull’isolotto di Lade di fronte a Mileto nel 494 a. C.  Ioni sconfitti e riportati sotto controllo persiano !!! In Grecia si diffuse la paura di una rappresaglia, di nuovi attacchi e invasioni 492-490 a.C La I° Guerra Persiana Dario I aveva l’obiettivo di sconfiggere Atene e Eubea, le città che aiutarono gli Ioni. Scoppia quindi la prima guerra nel 492 a. C. Partì una prima spedizione con al comando Mardonio, parente di Dario, verso le coste egee del nord  consolidarono il dominio sulla Tracia e resero la Macedonia (ancora debole e divisa) Stato vassallo. I Persiani furono interrotti da una disastrosa tempesta sulla Penisola Calcidica. Nel frattempo si accesero dei contrasti interni tra i greci, che videro coinvolti soprattutto Sparta, Atene e Egina . I due re di Sparta Cleomene I e Demarato furono coinvolti in scandali e sostituiti rispettivamente da Leonida I e Leotichida.  Nel 490 partì la seconda spedizione dall’Asia Minore comandata da Dati e Artaferne ed era diretta in Eubea (Eretria). Lungo la tratta sottomisero varie comunità, ma ebbero rispetto per Delo, isola santuario in cui fecero solo sacrifici ad Apollo.  Dall’Eubea attraversarono lo stretto braccio di mare per arrivare all’Attica. Alleato con loro c’era Ippia, ormai anziano, cacciato anni prima dalla città, ora intenzionato a riprendersela. ATENE ricevette aiuti solo dalla Platea in Beozia => Sparta non poteva mandare armi essendo sotto periodo di feste religiose. La decisione di rispondere ai persiani fu risultato di discussioni accese tra gli strateghi ateniesi, persuasi alla fine da Milziade, uno di essi, che fu appoggiato dall’arconte Callimaco.  Nonostante l’esercito fosse in minoranza e fosse più debole rispetto ai Persiani, i Greci erano più protetti grazie alla tecnica dell’oplitismo e vinsero la guerra nella battaglia di Maratona (costa sopra Atene). Platea e Atene suggellarono un’amicizia che si rivelerà duratura  La vittoria greca fu grandemente celebrata , Atene si presentava come salvatrice della libertà e ottenne fama. Maratona divenne un simbolo di presunta superiorità militare e culturale dell’Occidente sull’Oriente.  Dario I aveva ulteriori motivi per vendicarsi 20 LA NASCITA DELLA LEGA DELIO-ATTICA: L’EGEMONIA ATENIESE SULL’EGEO, 477 a.C. Subito dopo le guerre persiane inizia una crisi. La realtà politica della Grecia si concentra su Sparta e Atene perché il controllo militare lo hanno avuto loro (Sparta via terra e Atene via mare). Questo controllo si traduce nello sviluppo di influenze politiche che portano il mondo greco a dividersi tra zone di Sparta e zone di Atene. Sparta vive serenamente , Atene vuole coronare il sogno talassocratico  crea la lega Delio Attica SPARTA E ATENE VERSO LA GUERRA Dopo Micale i Greci conquistarono Sesto e Bisanzio, ma qualcosa stava cambiando. Sparta era dispotica e sempre più inadeguata  Era chiaro che la forza marittima ateniese fosse la più importante. Nel 478 Atene divenne nuova egemone dell’alleanza contro i nemici. Dal 478 a. C in poi per cinque decenni detti “Pentecontetia”(cinquantennio) hanno evitato nuovi attacchi da parte della Persia e punito le comunità che avevano medizzato – periodo di pace ma crisi interna LEGA DELIO-ATTICA/DI DELO: 477 a.C. Comprendeva Atene e tutte le città affacciate sul Mar Egeo, fatta per scopi commerciali - “Delio” perché in origine la capitale si trovava sull'isola di Delio dove si facevano tributi ad Apollo (al centro del Mar Egeo). - “Attica” perché il peso politico maggiore ce l'ha Atene, che si trova nell'Attica. LEGA DEL PELOPONNESO: Parte più a sud della Grecia, Sparta + polis. Già esisteva dal 550 circa. 21 L’originaria alleanza antipersiana si trasformò in un dominio ateniese  da questa gestione della Lega nascono gli attriti con Sparta PERICLE: L’IMPERO ATENIESE (454 a.C.) Dalla metà del V secolo a.C. Atene inizia una politica commerciale ed espansionistica molto forte: è un periodo segnato nuove figure come il politico Pericle, che diviene il simbolo della politica di espansione commerciale sfruttando le potenzialità della Lega controllo su quasi tutto l’Egeo. Atene aumentò il tributo imposto ai membri della lega e trasferì la capitale da Delo ad Atene, avendo pieno controllo sul grande tesoro comune; è anche vero che con i soldi della lega crea una città potentissima e ricchissima, dandole anche un nuovo volto urbano. Nei 40 anni di attività politica di Pericle, Atene raggiunse la sua ,massima fioritura (arte, architettura, Partenone, teatri, letteratura)  Il malcontento e le ribellioni venivano duramente punite da Atene. ES: nelle isole di Nasso vennero imposte ingenti multe e governi democratici, ma nei casi più estremi la città veniva trasformata in cleruchia schiavitù del popolo e annessione all’Attica  la regione crebbe fortemente. Ciononostante Atene continuava ad offrire agli alleati un’enorme rete commerciale e la protezione della flotta  Continua la guerra con i Persiani : Cimone figlio di Milziade fa una spedizione nel sud dell’Anatolia e libera ulteriori comunità greche nella vittoria sul fiume Eurimedonte nel 465 a. C.I Greci riportano poi altre vittorie grazie alla debolezza e alla confusione persiane generate dall’assassinio di Serse nel 465. Suo figlio Artaserse I riconquista poi il potere e causa gravi perdite all’esercito greco in Egitto. In seguito a ciò pare sia stata stipulata una probabile pace con Atene: La pace di Callia nel 449 che durò alcuni decenni. Naturalmente la crescita di Atene porterà allo scontro con Sparta che si sente minacciata insieme ai suoi alleati , temendo che Atene voglia espandersi anche nel Peloponneso. Tutto aggravato da un accordo tra Atene e Argo (acerrima nemica di Sparta nella leadership del Peloponneso). Dopo che Sparta saccheggiò parti dell’Attica, Pericle decise di negoziare con il re partano Archidamo II un accordo: nel 445 la pace fu sancita per 30 anni a condizione di non interferire con i reciproci alleati. Tuttavia i risentimenti reciproci non permisero la durata della Pace dei trent’anni. 431- 404 a.C. LA GUERRADEL PELOPONNESO E LA FINE DELL’EGEMONIA ATENIESE. Lo storico ateniese Tucidide rintraccia tre principali cause dello scoppio della guerra: prima causa era l’intraprendenza della potenza marittima di Atene; la seconda erano ai timori di Sparta e dei suoi alleati che si sentivano minacciati; terza entrambe volevano il dominio del Peloponneso. 22  I due blocchi contrapposti disponevano di un potenziale bellico imponente: Atene aveva una flotta contro la quale nessuno poteva competere mentre Sparta disponeva di un armata molto più numerosa di quella ateniese.  Tensioni: Atene si spinse fino a Turi (Calabria) e intervenne in alcune questioni che riguardavano le comunità di Corinto che chiesero a Sparta di intervenire militarmente. Ulteriore provocazione fu l’esclusione di Megara dai mercati dell’alleanza marittima.  Il re spartano Archidamo II non era motivato a combattere, tentò di negoziare con gli ateniesi, ma essi non cedettero confidando in Pericle. La Pace dei 30 anni fu spezzata nel 431 a. C quando i peloponnesiaci invasero nuovamente l’Attica.  Non si trattava solo di due città schierate l’una contro l’altra ma di un vero e proprio conflitto di ideali: il blocco ateniese aveva ordinamento politico democratico e il blocco spartano aveva ordinamento oligarchico. Anche questo aspetto contribuì a rendere la guerra così sanguinosa e crudele. PRIMA FASE – Guerra Archidamica (Archidamo re spartano)  Pericle, consapevole della supremazia dalla propria flotta, fece ritirare tutto il popolo ateniese dietro le Lunghe Mura che proteggevano il porto di Pireo. Così facendo si dimostrò impervia agli attacchi via terra, essendo raggiungibile unicamente via mare. Nel frattempo gli ateniesi irrompevano sulle coste nemiche e seminavano terrore.  Nel 430 un’epidemia colpì la città ateniese sovraffollata dietro le mura generando un numero vasto di vittime, tra le quali Pericle e provocando ulteriori tensioni. Nonostante ciò la città resistette grazie alla superiorità economica e l’approvvigionamento dal mare.  Nuovi leader: CLEONE ad Atene vinse sugli spartani presso Sfacteria e Pilo nel Peloponneso occidentale nel 425 a. C. Vennero catturati i nemici. BRASIDA a Sparta non continuò con gli attacchi all’Attica, ma colpì l’Egeo settentrionale --- prese Anfipoli al confine tra Macedonia e Tracia >>> Entrambi morirono sul campo di Anfipoli e ciò facilitò le trattative: nel 421 Pace di Nicia che sarebbe dovuta durare 50 anni ma fu violata fin da subito.  Fu nominato lo stratego Alcibiade, cresciuto nella casa di Pericle e allievo di Socrate. Iniziò un progetto di ampliamento dei propri domini facendo saltare la Pace. Si susseguirono rivolte e disordini che sfociarono nella battaglia di Mantinea nel 418 a. C  tra Sparta e la coalizione Argo- Arcadia e Elide appoggiata da Atene. Sparta vinse e riaffermò l’egemonia sul Peloponneso.  Assedio di Melo, isola neutrale, da parte degli ateniesi  Molto significativa un’altra spedizione navale ateniese in Sicilia in supporto alle alleate Segesta e Leontini che si stavano scontrando rispettivamente con Selinunte e Siracusa (in realtà lo scopo di Alcibiade era di arricchirsi nella prospera Sicilia). Il conflitto ben presto si concentrò a Siracusa, che risultò essere molto forte, alleatasi con la madrepatria Corinto e dunque con gli alleati peloponnesiaci. Fu un disastro per gli ateniesi: prima la flotta e poi l’esercito vennero duramente sconfitti dai nemici e ciò provocò incredulità e disperazione nel popolo.  Tutto peggiorato da uno scandalo religioso che coinvolse Alcibiade: egli fu condannato a morte da Atene come traditore e fuggitivo. C. Fu così che rivelò preziose informazioni grazie alle quali gli Spartani riuscirono a vincere la battaglia a Siracusa. La disfatta però non fece capitolare Atene, che aveva ancora vaste riserve di denaro e materiali dovuti a accordi e commercio marittimo. Infatti fin da subito ricostruì la sua flotta (anche grazie ad un aiuto dalla Macedonia che le fornì legname) Sparta non si sentiva ancora al sicuro e così decise di stringere un’alleanza con Dario II, gran re di Persia. Alcibiade fu partecipe di un altro scandalo a Sparta e così anch’egli si rifugiò a Sardi ed entrò in contatto con i 25 LA GUERRA CORINZIA Prese il nome da Corinto, uno dei centri principali che si oppose a Sparta. Fu un conflitto svoltosi in Grecia dal 395 a.C. al 387 a.C. Il motivo di fondo fu l’espansionismo di Sparta in Asia Minore, che voleva liberare le poleis. La guerra quindi vide Sparta e la lega peloponnesiaca contrapposte a una coalizione di quattro poleis: Tebe, Atene, Corinto e Argo, appoggiate dai Persiani, che premevano per distogliere l’attenzione dall’Asia alla Grecia. Riuscirono a fare ciò offrendo generosi doni in oro agli anti spartani e accendendo così un ulteriore litigio interno. Con i doni ricevuti Atene stava riacquistando sempre più potere, ricostruì le mura e la flotta  Allarmati dai successi ateniesi, i Persiani tolsero il sostegno agli alleati e iniziarono nuovamente ad aiutare Sparta, costringendo gli alleati a cessare le ostilità: nel 387 a.C. fu firmata la Pace di Antalcida (personaggio spartano) nota anche come "pace del Re", che NON pose fine alla guerra tra greci. Dopo la guerra, Sparta dovette presto risolvere disordini nel Peloponneso, che ormai perse la sua integrità. Si ritrovò a combattere con città che provavano a contrastare la sua egemonia =>TEBE fu una di quelle che voleva sostituirla, nemica di Sparta e amica di Atene, che si trovava nella regione della Beozia. - L’episodio più grave avvenne a nord, quando Olinto, egemone nella penisola Calcidica, entrò in contrasto con il Regno di Macedonia, il cui RE Aminta III chiese l’intervento spartano. Un esercito spartano che sarebbe dovuto andare verso la Penisola Calcidica, occupò invece Tebe nel 382 a. C. I leader tebani Pelòpida e Epaminonda liberarono Tebe nel 378 a. C. - Atene crea una seconda lega navale nel 377, più egualitaria rispetto alla Delio- Attica e a base volontaria, con lo scopo di creare contrasti tra persiani e spartani. Alleati: Tebe, Chio, Rodi, Bisanzio, Cos.. Ma i rapporti tra Tebe ed Atene si incrineranno presto, quando Tebe, intenta ad espellere gli ultimi spartani in Beozia arrivò a distruggere la rivale Platea, storica alleata di Atene. - SPARTANI VS TEBANI: l’esercito spartano fu distrutto nella battaglia di Leuttra nel 371 a. C. - Così terminò l’egemonia di Sparta sui greci e iniziò la tebana (371-362) La rapida ascesa di Tebe generava ulteriori preoccupazioni sia ad Atene che a settentrione, dove la Macedonia di Aminta III e la Tessaglia di Giasone stipularono un’alleanza. Presto però le regioni si indebolirono a causa della morte di entrambi i regnanti nel 370 a. C. e Tebe ne approfittò. Partì una serie di spedizioni in quelle regioni .  La Tessaglia fu costretta a sottoscrivere un’alleanza  La Macedonia dovette consegnare a Tebe Filippo II in ostaggio, il fratello del re Alessandro II Inoltre l’egemonia continuò fino a sud. Epaminonda marciò in Messenia e ne dichiarò l’indipendenza: dopo secoli di schiavitù i Messeni erano liberi e insieme agli Arcadi costruirono una barriera militarizzata che schiacciava Sparta nel piccolo angolo sud-est del Peloponneso . Tebe iniziò anche a contestare la supremazia navale ateniese e ciò provocò la spinta ulteriore di Atene verso la rivale Sparta per arginare la nascente Tebe. La battaglia di Mantinea Anch’essa durerà poco Tebe sempre più forte Tecnica della falange obliqua 26 Combattuta nel 362 a. C a causa della cresciuta opposizione a Tebe. Combattuta da Sparta, Atene, l’Acaia e Mantinea contro l’esercito Tebano di Epaminonda affiancato dalla Messenia. L’egemonia tebana si sfaldò rapidamente e la Grecia si ritrovò in uno stato di incertezza ancora più profondo. In questo contesto prende il sopravvento una nuova potenza politica: IL REGNO DI MACEDONIA Prima di Filippo II La Macedonia è una regione montuosa a nord della Grecia, che aveva sviluppato una forma di governo molto diversa da quella del mondo greco: non esistevano città-stato, era un regno governato da un “vero” ed unico re. Erano organizzati in un’area fertile vicino a due fiumi , ricca di legname. Erano governati fin dal VII secolo da una Monarchia ereditaria, fondata da Perdicca I, nella quale il re era circondato da grandi proprietari terrieri dediti alla guerra e alla caccia. Ege era l’antica capitale; Pella la nuova. La Macedonia centro-sud oggi sono comprese nell’attuale Grecia; il nord dell’Alta Macedonia corrisponde all’odierna Repubblica macedone e parte della Bulgaria. Si succedettero poi: - Alessandro I: iniziò una riforma dell’esercito - Perdicca II: affrontò la ribellione di Potidea e quella dei calcidici attorno ad Olinto - Archelao: perfezionò la riforma avviata da Alessandro I - Aminta III: salvò il popolo da un’invasione degli Illiri e dei Calcidici. Poi temendo una crescita di Sparta aderì alla seconda Lega navale ateniese - Alessandro II figlio di Arminta III - Perdicca III, fratello di Filippo II iniziò ad ampliare i domini Nella metà del IV secolo  359 a. C Perdicca morì e salì al trono Filippo II --- Inizia il progetto di espansionismo e conquista del resto del mondo greco e dell'impero persiano. La dinastia era quella degli Argeadi . L’economia era abbastanza arretrata dato che si basava su pastorizia e non commercio navale come le altre potenze in quegli anni. I contorni storici della dinastia acquisirono nitidezza a partire dal 513 circa, durante il regno di Aminta I, contemporaneo a Dario I re persiano Agirono nell’ombra durante il V secolo e iniziarono ad entrare nella storia dopo la guerra del Destinato ad imporsi definitivamente sulle città greche 27  In giovinezza Filippo II era stato ostaggio di Tebe e conobbe la tattica della Falange obliqua, inventata dal tebano Epaminonda, in cui l’ala sinistra era più forte del centro e dell’ala destra e interveniva sull’ala destra del nemico , che di solito era la più consistente, accerchiando già di un gran numero di nemici. Dotò inoltre la fanteria di Sarisse, lance di 6-7 metri che erano in grado di proteggere fino a 5 file di soldati e migliorò l’addestramento della cavalleria => ESERCITO SENZA EGUALI 1° FASE (359-354 a. C) - Eliminò le ostilità con Atene stringendo un accordo che prevedeva la consegna di Anfipoli ad Atene in cambio del controllo macedone su Pidna, alleata di Atene - Sconfisse gli Illiri (Balcani, Albania) - Nonostante l’accordo con Atene, conquistò Anfipoli nel 357 e la annesse alla monarchia macedone - Distruzione di Potidea nel 356, che consegnò ai Calcidici con i quali strinse un’alleanza Nel 357 scoppiò una rivolta tra le città della 2° Lega ateniese che durò fino al 355 senza che Atene riuscisse domarla. Ormai priva dei membri più forti, la lega era dimezzata + indebolita dagli scontri con Filippo II. - Filippo II inaugurò l’uso , tipico dei suoi successori, di dare il nome del fondatore alle città conquistate : Es la città di Filippi, che prima era Crenidi (Tracia) - Si estese a Oriente e controllava le miniere d’oro del Pangeo: premessa per l’entrata nel sistema monetario del “filippo”, moneta macedone in concorrenza sul “darico” persiano. - Nel 356 Atene si alleò con Tracia, Illiria e Peonia contro Filippo, ma egli vinse su tutti i fronti. 2° FASE - coincide con la Terza Guerra Sacra (356 – 346 a. C) Filippo continuava ad espandersi, mentre la Grecia Centrale era impegnata da tempo in un conflitto nato dai dissidi per l’egemonia e incentrato nel santuario di Delfi. - Tebe accusò i Focesi di aver coltivato la terra sacra di Cirra, infliggendo loro una multa 30 Dopo la morte del re ad Atene in particolare --- grande fermento anti macedone, con Demostene protagonista, che stava per mandare all’aria i piani di Filippo, ma gli succedette il figlio Alessandro Il Grande che riuscì a riguadagnare la fiducia delle città greche. ALESSANDRO MAGNO GLI INIZI 336  Si confermò nella stessa posizione del padre: re dei Macedoni, protettore del santuario delfico e capo della lega di Corinto.  Stabilizzò i confini del regno che andava dall’Egeo all’Adriatico  Prima ribellione delle città greche: Tebe distrutta e abitanti deportati o ridotti in schiavitù, ad Atene furono solo dati dei consigli  Nel 334 a. C prese il progetto del padre contro i Persiani di Dario III, voleva sempre liberare le città greche d’Asia e vendicare le distruzioni dei santuari di Serse, ma rese il piano molto più ampio. 1° FASE – Da liberatore a conquistatore (334-331 a. C)  Lasciò la Grecia e affidò il governo della sua patria ad Antipatro, anziano generale di Filippo  Varcò l’Ellesponto con 35mila uomini e con una flotta di n. minore rispetto i Persiani  Secondo le fonti portava con sé una copia dell’Iliade: uno dei primi atti fu la visita a Troia e l’omaggio alla tomba di Achille, chiaro paragone tra le campagne d’Asia con le grandi imprese greche a partire dalla guerra di Troia.  1° battaglia sul fiume Granico (334): dove sconfisse i satrapi di Anatolia  Conquistò la capitale dell’Asia Minore Sardi  Restaurò la democrazia in città dove c’erano regimi oligarchici persiani (Es. Efeso) In questo periodo si conclude l’Età Classica, concetto moderno ideato da Winkelmann, in cui ci fu una fioritura generale. La maggior parte degli artisti scultori, filosofi e autori vissero e operarono durante il Nel 338 aveva condotto con il padre la battaglia di Cheronea e dimostrato a tutti la sua abilità da condottiero 31  Deviazione verso Gordio nel cuore della Frigia: in cui simbolicamente garantiva il suo dominio sull’Asia  I persiani nel frattempo riacquistarono alcune città perdute (Chio, Alicarnasso, Mileto)  2° Battaglia di Isso (333): che si trova in Siria settentrionalesconfisse Dario III e tutte le precedenti conquiste tornarono sotto il controllo macedone  Colpì le zone dove c’erano le forze navali persiane  Dopo la vittria si aprì la strada verso sud, verso Siria e Fenicia conquistò Sidone e Tiro (odierni Libano, Israele nord e parte della Siria) Secondo le fonti: a quel punto Dario propose di porre fine alla guerra e offrì alla Macedonia tutta l’Asia ad ovest dell’Eufrate. Alessandro rifiutò perché i suoi piani superavano l’offerta persiana.  Si avviò verso l’Egitto, superò la resistenza di Gaza ed entrò in Egitto come liberatore Questa deviazione fu importante per capire che lo scopo non era solo la liberazione delle città greche d’Asia o il controllo del Mediterraneo Orientale.  Fondazione simbolica di Alessandria d’Egitto sul delta del Nilo Discendenza divina: il re assunse titoli che erano che appartenevano ai faraoni , considerato come Dio- Vivente già la madre lo considerava figlio di Zeus e non di Filippo 2° FASE - Vendetta nei confronti dei persiani (331-327 a. C)  Ripercorse a ritroso la Fenicia e passò in Mesopotamia (Iraq)  Nel 331 si scontrò con l’esercito di Dario nel villaggio di Guagamela. Nonostante fossero in minoranza, le truppe di Alessandro ebbero la meglio  Nello stesso anno conquistò Babilonia e Susa (in Mesopotamia e Elam) due delle città più importanti dell’Impero persiano.  Nel 330 a. C conquistò Persepoli insieme al suo tesoro. Il palazzo reale fu dato in fiamme in segno di vendetta definitiva per i sacrilegi del 480-479.  Alessandro lasciò Persepoli per iniziare l’inseguimento di Dario. Infine Dario venne arrestato dai suoi stessi generali.  Il comando dei Persiani lo prese Besso, satrapo di Battriana (Afghanistan nord)  uccise Dario nel 330 e si proclamò re sotto il nome di Artaserse. Alessandro iniziò anche il suo inseguimento.  Dal 330 al 327 a. C sottomise tutte le satrapie ribelli  Occupò Battriana catturando Besso, che fu poi giustiziato Padrone di un regno enorme che si estendeva fino al fiume Iaxartes, (tra Uzbekistan, Tagikistan e Kazakistan). L’India era molto vicina. Ciò riconsolidò la fedeltà dei Greci e la Lega di Corinto gli donò una corona d’oro Egizi e Cirenei nuovi alleati di - Dario fuggì - Alessandro proclamato RE DELL’ASIA sul campo FINE IMPERO PERSIANO 32 Negli anni degli inseguimenti si manifestarono le prime ribellioni interne, represse violentemente da Alessandro. Condannò a morte Filota(comandante della cavalleria) e suo padre Parmenione; oltre che Clito, suo amico. Nel 327 a. C si tenne la “Congiura dei Paggi” : dei giovani macedoni al suo servizio si opposero al rituale dell’ossequio tramite inchino e un bacio a distanza e furono condannati a morte tra essi c’era lo storico Callistene , pronipote di Aristotele.  Tutto ciò turbò molto i Greci : dissensi, allontanamenti e delusione. Tutto peggiorato dal fatto che Alessandro continuava ad espandersi e non faceva ritorno in una delle sue città. 3° FASE - Ai confini del mondo (327-323 a. C)  Proseguì verso Est in luoghi mai toccati dai greci per rafforzare i confini orientali  Superò il Paropamiso e iniziò la Campagna D’India  Nel 326 superò il fiume Indo e sconfisse Poro, re del Punjab   Fondate: Bucefala e Nicea sull’Idaspe e una seconda Alessandria sull’Ifasi  Viaggio di ritorno: tempeste monsoniche e stanchezza dell’esercito. Ma riuscirono nel frattempo a consolidare i confini anche al Sud. Fu fondata una terza Alessandria alla confluenza dell’Idaspe con l’Indo e un nuovo porto a Pattala. L’esercito si divise in 3 parti dirette ad ovest, tornando indietro: - Nearco: gli fu affidata la flotta che doveva andare dalla foce dell’Indo alle foce del Tigre - Cratero: una parte dell’esercito - Alessandro: restante parte dell’esercito il deserto della Gedrosia  Arresto del fuggitivo Arpalo, tesoriere a cui era affidato il complesso sistema finanziario del’Impero.  Si ricongiunse con Cratero e attraversarono la Perside, arrivando a Susa nel 324 a. C  Ribellione : i veterani dell’esercito erano desiderosi di tornare in patria dopo 10 anni. Il re decise di rimandare a casa solo gli inabili e ciò provocò malcontento . L’esercitò sfidò il re e egli dovette congedare 10 mila veterani , ma fece uccidere i capi delle satrapie che scatenarono la ribellione. I veterani sotto la guida di Cratero si misero in viaggio per la Macedonia e lui avrebbe dovuto sostituire Antipatro, divenuto troppo potente agli occhi del re  Il momento fu considerato di grande difficoltà da parte dei suoi alleati, che per ringraziarlo gli offrirono doni e onori rituali pari a quelli che si riservano agli Dei.  chiamato “Dio invincibile”  Decise di inviare un’ordinanza alla Grecia, dalla quale mancava da troppo tempo. Parlò agli esuli greci che furono richiamati in patria. Ciò gli diede l’aurea di re che dispensa pace universale. Fu inevitabile uno scompiglio generale all’entrata degli esuli. Perla 1° volta i greci affrontarono la scelta difficile tra obbedienza al re VS tutela della propria autonomia, di fronte alla sua forza.  Nel 324 Alessandro si trasferì ad Ectabana. Lì morì il suo amico più caro Efestione, evento che lo sconvolse (pari a quando Achille pianse Patroclo)  Si diresse infine a Babilonia dove organizzò i funerali dell’amico e anche una spedizione in Arabia.  Durante i preparativi si ammalò di malaria e morì nel 323 a. C. REGNO: il più grande mai creato prima di lui Governava così l’area tra i due fiumi Ifasi e Idaspe Esercito dimezzato, Alessandro scelse strade molto difficili Evento: Nozze di Susa 35 università. Fu periodo di scoperte scientifiche e delle grandi scoperte geografiche. Si dimostrò che il mondo era molto più grande della zona del Mediterraneo. ***esplorazione del mare del Nord da Pitea di Marsiglia (colonia greca nell’attuale Francia) con l’idea di trovare il confine tra Europa e Asia. Scopre che nelle zone del nord non arriva mai la notte ecc --- conoscenze che diamo per scontate sono prodotto della ricerca scientifica dell’età ellenistica. La storia di Roma quando si sono formati i regni ellenistici già c'è. Negli anni dei regni ellenistici Roma è già stata fondata e sta completando la conquista dell'Italia ed è già una potenza del Mediterraneo. Storie parallele che si intrecceranno sempre di più.  ! IL SENSO DELLA CONTINUITÀ DEGLI SVILUPPI È IMPORTANTISSIMO ! >>>>>> CAP. 18 – CAP 35 libro STORIA ROMANA: 3 / 4 fasi Caratteristiche: Questa è la 4° FASE : in base a quando si vuole far terminare la storia romana Gli storici hanno usato il criterio dello sviluppo politico: attraversa 3 grandi fasi a livello di assetto statale. Ci sono stati cambiamenti nel governo che rappresentano oggettivamente un buon criterio di divisione. Infatti le fasi sono datate in maniera esatta, precisa  al contrario di quella greca Età Regia (VIII- VI sec a. C. = 753 - 509 a. C) Età Repubblicana (V- I sec a. C = 509 - 27 a. C) Età Imperiale (I – V sec d. C = 27 a. C – 476 d. C) - Monarchie dei 7 re di Roma, che vanno dalla fondazione di Roma alla cacciata dell’ultimo re Tarquinio il Superbo - Dalla cacciata di Tarquinio all’assunzione da parte di Ottaviano del titolo di Augusto. Età lunga, elezioni di anno in anno di funzionari eletti dal popolo. - Dall’inizio del regno di Ottaviano alla deposizione dell’ultimo imperatore di Occidente Romolo Augustolo. Mantiene la struttura repubblicana, ma Dalla deposizione di Romolo Augustolo all’arrivo dei Longobardi in Italia. Età dei regni romano-germanici (V-VI sec. d.C. = 476- 568 d.C.) 36 MONDO ROMANO – Nozioni introduttive INIZIO: fissato convenzionalmente il 21 Aprile 753 a.C., data di Fondazione di Roma. Essa fu ricavata andando a ritroso nell’Età Regia, partendo dal primo anno di Repubblica il 509 a. C e attribuendo 35 anni per ciascuno dei 7 re della tradizione. FINE: ci sono 2 possibili date 1. 476 d.C.: anno della caduta dell’Impero Romano d’Occidente, ultimo imperatore (data più comunemente usata). 2. 568 d.C.: l’arrivo dei Longobardi in Italia (data più plausibile) I Longobardi sono l'ultima popolazione germanica delle invasioni barbariche in Italia, e con il loro arrivo si registrano tanti cambiamenti. Il governo di Roma crolla, non esiste più un impero, ma una FUSIONE tra romani e germanici.  Ed è proprio per questo che può essere considerata la vera data per discriminare la storia romana da quella medievale. Infatti, la storia romana segna la fine del periodo antico, a cui segue l'età medievale. Quest'ultima ha propriamente inizio con i Longobardi, quindi il 568 d.C. è la data di inizio del medioevo ma anche di fine della storia romana e, più in generale, della storia antica. La cronologia A seconda delle culture si sono scelti punti di partenza e criteri diversi: - 2023 (anno cristiano): dalla nascita di Cristo - 5779 (anno ebraico): dalla creazione del mondo (3761 a.C.) - 1440 (anno islamico): dall’inizio della predicazione di Maometto (622 d.C.) Un secolo = 100 anni Un millennio = 10 secoli = 1000 anni - dall’anno 100 a.C. all’anno 1 a.C. = I sec. a.C. (100, 99, 98, 97 … 1 a.C.) - dall’anno 1 d.C. all’anno 100 d.C. = I sec. d.C. (1, 2, 3, 4 … 100 d.C.) Il TEMPO STORICO è costruito dall'uomo che lo elabora in funzione del pensiero storico, e per questo ci sono diversi criteri di costruzione:  In occidente usiamo l'anno cristiano che conta gli anni a partire dalla nascita di Gesù;  L'anno ebraico parte dalla creazione del mondo che equivale al nostro 3761 a.C.;  L'anno islamico parte dall'inizio della predicazione di Maometto cioè il nostro 622 d.C. L’ANNO 0 NON ESISTE!!  MISCONCEZIONE COMPRENDERE 37  L’uso dello zero come numero si afferma in Europa solo nel corso del Medioevo, con la ricezione del sistema numerico decimale (0-9), elaborato in India tra il VI e il VII secolo d.C. e da qui passato al mondo arabo, cui si deve la sua diffusione in area mediterranea  l’era cristiana è stata decisa molto prima, quindi non potevano avere idea di questo numero.  Gesù è nato convenzionalmente nella notte a cavallo tra 24 e 25 dicembre. È nato a fine anno (l'anno in cui è nato era già cominciato, perciò non si può azzerare) nasce 11 mesi e 25 giorni dopo l'inizio dell'anno.  Questo vuol dire che Gesù è nato nell'anno 1 a.C., cioè nell'anno cominciato già prima della sua nascita. L'anno 1 d.C. inizia esattamente 7 giorni dopo la sua nascita. Sistemi cronologici romani  Cronologia relativa: si usa come punto di partenza la data della fondazione di Roma (753 a.C.): ad es., l’anno 225 a.C. era indicato come l’anno 529° dalla fondazione di Roma. La Fondazione di Roma dava inizio all'anno 1, che per il nostro sistema equivale al 753 a.C. “Ad urbe condita”=> “da quando la città è stata fondata”: espressione dei romani per identificare un anno in base a tale sistema cronologico. Non era molto comune.  Cronologia assoluta: l’anno è identificato dalla coppia di consoli in carica  i magistrati eponimi (ad es., 225 a.C. = anno del consolato di Lucio Emilio Papo e Gaio Atilio Regolo). Con questo sistema, gli anni non avevano un numero ma un nome e precisamente il nome dei due Consoli in carica per quel determinato anno. Infatti a Roma, dopo un prima sistema monarchico, si afferma un sistema repubblicano basato su due Consoli che restavano in carica un anno. Questo criterio implica un grande sforzo di memoria perché per poter mettere in relazione due Consoli bisognava sapere l'elenco di successione. La più diffusa a Roma. Concordanza tra cronologia romana ed era cristiana: I cristiani iniziarono a pensare a proposte per un nuovo sistema, che elaborarono a fine II sec Tra i vari calcoli si è stabilito questa concordanza tra cronologia romana e cristiana: - Il 27° anno di regno di Augusto, che è il 753° anno dalla fondazione di Roma concorderebbero con il 25 dicembre dell’anno 1 a. C – >>>> si immaginano queste cose grazie a documenti, eventi, figure, indicazioni probabilmente contemporanee alla sua nascita e crescita: 1. Regno di Erode in Palestina 2. Durante un censimento( strage degli innocenti) lui sfugge da questo In realtà questi fatti storicamente sono AVVENUTI PRIMA DELL’ANNO I a. C 40 3. COGNOMEN:  spesso derivato da un soprannome come calvus, barbatus; talora da  cariche e funzioni come agricola;  talora da provenienza geografica come Collatinus, Syculus ecc. Molti Romani non hanno mai avuto un cognome come Caio Mario o Marco Antonio. In caso di adozione la persona assumeva i Tria nomina del padre adottivo. Le donne romane libere di nascita ricevevano solo il nome gentilizio Paterno al femminile: Cornelia, Flavia, Clodia ecc. Per quanto riguarda gli schiavi avevano solo il nome proprio, mentre i Liberti, cioè gli schiavi liberati, assumevano il prenome e il nome dall'ex padrone. Storia romana o storia di Roma? Alla lettera “storia romana” vuol dire storia di una città. Uso ambiguo che nasconde una verità che fa delle vicende di Roma un caso unico. La storia romana è la storia del mondo romano, ma anche la storia di Roma, elemento di creazione di una civiltà a partire di un singolo centro. Nasce come una città- stato, piccola e autonoma e anche quando conquisterà l’enorme territorio, le strutture governative rimangono sempre quelle (una città stato che governa un impero enorme). *** c’era un senso di appartenenza alla città di Roma, anche in persone che non abitavano lì (tutte le zone dell’Impero) Mondo di Roma => Uno, Duplice e Molteplice : UNICO perché sono elementi unificanti l'amministrazione, la cittadinanza, l'esercito e il diritto; DUPLICE perché il mondo fu sia latino che Greco, dal punto di vista linguistico e culturale, dato che il greco rimase molto influente e Roma era impregnata di cultura greca, MOLTEPLICE perché lasciò convivere un mosaico molto vario di culture e condizioni politiche e personali. Questa apertura verso gli altri popoli determinò il suo accrescimento LA PRIMA ITALIA :prima che coincida con la storia di Roma - Nel II millennio l’Italia era già abitata da popoli, , spesso di origine indoeuropea, ma erano preistorici - Si inizia a scrivere tra VIII e IX secolo a.C.  con l’inizio dell’Età del Ferro - A differenza dell'età del bronzo in cui c'era una cultura “unificata” (la Protovillanoviana), nell'età del ferro c'è una grande frammentazione grazie a scelte autonome. - Per l’età del BRONZO possiamo ragionare solo a livello archeologico => fonti che riguardano soprattutto i riti funerari e la sepoltura. Nell’età del FERRO si ragiona anche a livello linguistico, grazie agli scritti. I popoli del V sec a. c: mosaico di culture, lingue. Non c’è unità politica, in alcune zone non si scrive, siamo ancora nella fase della Preistoria. Ma questa situazione è molto simile a quella in tutta l’Europa nordoccidentale. Mentre allo stesso tempo in Grecia c‘era la grecità, l’acropoli, la cultura.---DISALLINEAMENTO - Se inizialmente il concetto di Italia prevedeva solo l’estrema punta della Calabria, con il tempo si allargò a tutta la penisola e i popoli, anche se di varia origine furono chiamati ITALICI - Per tutto il V secolo Roma resta una piccola città-stato , impiegherà secoli e guerre per imporre la sua egemonia tra le popolazioni d’Italia, che ignoravano l’esistenza di essa. - La capitale delle popolazioni d’Italia era un SANTUARIO( cima del monte Albano) che si trovava nella zona di Alba longa. L’Italia pre- romana è lontana dall’avere un’unità, che raggiungerà grazie a Roma non prima del I° sec a. C. 41 LE FASCE : settentrionale a nord del Po, centro- settentrionale , centro mediterranea e mediterranea. - Galli > la zona padana (insubri, cenomani, boii, senoni)--- popoli di origine germanica. Roma subirà una minaccia forte da parte dei galli - Liguri > a ovest dei galli--- probabilmente derivano dai galli - Veneti > ad est dei galli--- centro Padova, non di stirpe gallica - Etruschi > Toscana Umbria Lazio , espansione sviluppata molto prima di Roma e dei latini (parte della zona padana e della Campania che però perderà) La loro lingua non ha origini indoeuropee quindi non ha parentele con le altre dell’Italia. Cultura molto vicina a Roma, essendo Roma al confine--- conflitti - Umbri > tra il Tevere e gli Appennini - Piceni > aldilà degli Appennini, piccolo territorio, abitanti della Ascoli odierna - Sabini, Latini, Equi, Ernici, Volsci > circondano il territorio di Roma. Con queste popolazioni Roma entrerà in contatto ed in conflitto - Marsi, Peligni, Peligni, Marruccini, Vestini > territorio di Abruzzo e Molise molto frammentato, anche se a livello linguistico sono molto vicine, tutte di origine indoeuropea - Sanniti > divisi in tribù (Pentri, Irpini, Frentani, Campani, Lucani, Bruzi) territorio molto esteso fino al Gargano, Campania , Basilicata, Calabria, ma con grande unità, stessa lingua e cultura. - Apuli > odierna Puglia --- divisi anch’essi in tribù come i Sanniti - Sardi > civiltà nuragica C’è anche il controllo di popolazioni esterne: i greci nelle zone costiere della Sicilia e della Calabria; i Fenici, di Cartagine, sono stanziati nella parte della Sicilia occidentale, le coste di Sardegna e Corsica. La presenza greca ha segnato culturalmente l’Italia in maniera netta, scrittura etrusca/ fenicia derivata da loro, L’Italia Meridionale si sviluppò grazie a loro 42 Ancient Italy (. 600 = c. 000 DCI RI colte MUONI Ligrrims TO Rari RIN Vortie Tiri ii tris parentinue us Tare gin MARE TONICUM o 150 km 45 longa che diventa città dei latini. Romolo, di origini latine, è quindi secondo questo mito discendente di Enea. Fu accolto e considerato come mito romano e non solo greco. C’è sicuramente una realtà storica: il mito potrebbe ricordare i contatti commerciali con il mondo greco risalenti all’età micenea. Nel 2° millennio i micenei conoscevano già quella terra molto bene. Tuttavia se fosse stata fondata da Enea la data risalirebbe a secoli prima, nacque quindi l’idea che non sia stato direttamente Enea, ma il suo discendente Romolo. I LATINI: lega di città indipendenti unite da un’alleanza militare--- Roma una di queste *** Dionigi ci ha lasciato una testimonianza di una festa, banchetto in cui dice che questa tradizione era praticata da 47 città per molto tempo. Roma partecipava alle cerimonie, ma non compare questo nome. Nel suo elenco e negli elenchi di altri autori ROMA è chiamata in altri modi: “Latinienses” “, “Velienses”, “Querquetulani” Non coincidono con città del Lazio che noi conosciamo, sono tre nomi che richiamano perfettamente 3 quartieri di Roma Ciò ci fa capire che la realtà era fatta ancora di piccoli villaggi, perciò nacque la lega latina (fine età del bronzo II mill a. C) C’era una frammentazione, ma all’interno di una cultura comune ---- non mancavano i conflitti tra comunità LA FONDAZIONE - 21 aprile 753 a. C (convenzionale, Marco Terenzio Varrone) La “fiaba” di Romolo e Remo secondo Varrone  Fiaba perché non c’è un autore, fa parte della tradizione popolare ed ha degli ARCHETIPI Il re di Albalonga Numitore discendente di Enea viene spodestato dal fratello Amulio. La figlia del Re, Rea Silvia, avrà due figli dal Dio Marte : Romolo e Remo. Esistono quindi 2 eredi al trono che dovrebbbero prendere il posto di Amulio. La madre li allontana da Albalonga e li affida al fiume Tevere per paura che Amulio li uccida. Vengono ritrovati da una lupa che li MA COMUNQUE STRANO che all’origine di Roma ci sia una popolazione straniera non sviluppatasi in quel luogo. Se in quella zona c’erano greci, i romani potevano essere considerati estranei, quindi perché alcuni hanno scelto questo mito come fondazione? Per i romani era molto comodo fare propria una leggenda greca e accoglierla, perché avevano forte interesse a rendersi riconoscibile ad occhi greci. Il Mediterraneo era di egemonia greca all’inizio. Entrare in contatto amichevole con chi governava il mondo anche in zone a due passi da Roma era per loro conveniente. L’atteggiamento iniziale di Roma era di forte interesse a stabilire contatti. Modo molto intelligente di 46 alleva in una grotta nel colle Palatino (considerato centro di Roma da tutte le leggende). Verranno trovati da un pastore che li adotta come figli. Da grandi scoprono di essere gli eredi al trono e tornano ad Albalonga: duello con Amulio, che muore e torna Numitore. Chiedono il permesso al nonno di fondare una nuova città, nel luogo in cui sono stati salvati e cresciuti. Fin da subito discutono sul dove fondare e sul chi avrebbe fondato la città. Per scegliere, essendo gemelli, si affidano agli Dei in attesa di un segnale divino: volo degli uccelli. 7 COLLI della tradizione, il Palatino viene “circondato” dagli altri. Per osservare la volontà degli Dei, Romolo sceglie il Palatino e Remo l’Aventino, il più lontano (la sua idea era di fondarla lì). Gli Dei danno ragione a Romolo, i fratelli si mettono d’accordo e lui inizia a fondare Roma: costruisce mura. Nasce la lite e in un gesto di sfida Remo scavalca le mura (minaccia, inviolabilità) --- così Romolo uccide il fratello. Le fiabe hanno elementi ricorrenti: ARCHETIPI  pensieri primordiali che vanno aldilà delle culture In questa leggenda sono: - Il tema dei due fratelli - Il tema del bambino che deve essere salvato da un re cattivo - L’inviolabilità dell’area CONCETTO DI CITTÀ: Civitas: il nome da cui deriva il nostro termine di città, che è inteso come insieme di cittadini, come “cittadinanza”. In questa parola non c’è il concetto di materialità della città, cioè l’insieme di edifici e l’aspetto urbanistico, per questo si differenziava in: - Oppidum : era il termine con cui si identificava l’aspetto materiale, l’insieme di edifici - Urbs : indica la città come insieme di istituzioni, cioè le leggi su cui si regge la città; - Ager : riguarda il territorio fuori dalla città, ciò che sta al di fuori del Pomerio e che quindi giuridicamente non è né oppidum né urbs. Ha una funzione produttiva perché lì ci sono le terre da coltivare e si seppellivano i morti. Quindi, il fatto che Remo si collochi sull’Aventino significa, implicitamente, che si sta collocando nell’Ager, mentre Romolo è già proiettato all’interno della città, cioè sul Palatino. La contrapposizione espressa dal tema dei gemelli contrappone anche città e Ager: una DUALITA A LIVELLO GIURIDICO-SOCIALE. Differenza tra urbs (Romolo) e ager (Remo): - discrimine tra “pace” e “guerra” (non si entra armati nell’urbs) Il “Pomerio” era il confine giuridico-sacrale che divideva la città e l’Aventino (perciò Remo considerato una minaccia) 47 - discrimine tra “mondo dei vivi” e “mondo dei morti” (non si seppellisce all’interno dell’urbs) - discrimine tra “il sé” e “l’altro” ( il mercato, che è un momento di incontro con gli stranieri, non si tiene nell’urbs) Queste rappresentano NORME GIURICIHE REALI, non mitiche !! In sostanza, ciò che la fiaba vuole rimarcare è:  l'inviolabilità dell'area urbana in ottica di difesa del nemico;  distinzione giuridico-sociale tra città e ager. La fiaba collega la Roma più antica, quella delle origini, al Colle Palatino. Recenti scavi archeologici hanno confermato l'idea che la Roma dell’VIII secolo a.C. fosse effettivamente sul Palatino, come riportato anche nella memoria storica di alcuni autori. REALTÀ : La fiaba di Romolo e Remo è molto più semplificata dal punto di vista della nascita della città e loro sono figure leggendarie. La città è nata e si è sviluppata, non è stata fondata da un momento all’altro, come si credeva nell’antichità. Risultato di un processo lungo e complesso detto “Sinecismo” che ha origine da una differenziazione sociale e consisteva nell’abbandono di alcuni villaggi e nell’ingrandimento e unione di altri. Sappiamo che accadde nel periodo storico da cavallo tra IX e VIII° sec a. C  ci fu il passaggio dal villaggio alla città L’equilibrio tra i villaggi si ruppe e iniziarono i conflitti. Alcuni villaggi si fusero e nacquero così poche grandi città . I villaggi romani (Latinienses, Querquentulanum ecc) si unirono . Lo sviluppo urbano non è un fenomeno che coinvolge l'intero mondo nello stesso momento, riguardo l'Italia avviene nello stesso momento solo nella parte compresa tra Lazio, Etruria meridionale e parte della Campania. Nel resto dell'Italia i tempi sono diversi. In molte zone la città non si sarebbe sviluppata se Roma non l’avesse portata (discontinuità). Il modello urbano si sviluppa tendenzialmente dove c'è il mare , cioè dove c'è il contatto tra popoli, mentre nelle zone interne arriva soltanto dopo la conquista romana. Il luogo dov’è nata Roma era propizio a insediamenti grazie ai Colli e al fiume: i Colli erano elevati e quindi facilmente difendibili e lontani dalle paludi della valle ;i villaggi nacquero a breve distanza dalle sponde del Tevere, favorendo il commercio.  Saranno città in senso proprio come le intendiamo noi, con templi, mura, monumenti e istituzioni vere e proprie solo verso il VI secolo. Da quel momento in poi Roma aveva il suo centro sacrale sul Campidoglio (tempio in onore di Minerva, Giunone e Giove) e il suo centro politico nel Foro ai piedi del Palatino. La città venne recinta da solide mura di 7 km e difesa da un esercito. La fortuna di Roma Roma aveva caratteristiche che la distinguevano dagli altri centri circostanti. Molte città nacquero sul territorio Vulcanico o montuoso, Roma era un’eccezione perché sorse a ridosso di un corso d'acqua importante. La città aveva le seguenti qualità:  I colli permettevano una buona difesa  Il Tevere era una via di comunicazione importante per tutta l'Italia centrale  Il commercio si svolgeva tramite navigazione Marittima e quella fluviale  Il sale era un bene raro che si trovava alla foce del Tevere, era fondamentale per la Pastorizia e per conservare i prodotti.  Roma iniziò ad avere il controllo le Saline del Tevere ⇒  Ostia nata come Fortino utilizzato da Roma per tenere sotto controllo le Saline.  Era un nodo cruciale lungo la “strada etrusca” che collegava il centro e il sud Italia.  >>>>>>>>>> In Grecia le Poleis era no centro politico ed economico già dal VIII a. C. 50 Le istituzioni dell’età monarchica – monarchia elettiva - Il re : a vita, ma all’inizio non era ereditario di sangue, doveva essere eletto dai capi delle famiglie più importanti. Era affiancato dal senato ed era capo supremo religioso, dell’esercito e della giustizia. Con i tre re etruschi si ebbero cambiamenti e la monarchia venne rafforzata e divenne ereditaria. Era inoltre responsabile dei buoni rapporti con le divinità, faceva da tramite. - Il senato : assemblea dei capi-clan che assisteva il re, capi anziani delle grandi famiglie  - Il popolo : distinto in curie--- ruolo attivo, nominavano e accettavano il nuovo re, senza il loro consenso non poteva governare. Le famiglie originariamente funzionavano a gruppi: le GENS, cioè famiglie allargate che si riconoscevano tutte discendenti da un antenato comune. A Roma la politica era fatta dalle gens e ogni singola gens poteva mettere su un vero e proprio esercito con i clienti di ciascuna famiglia. Il territorio romano non è di proprietà dello Stato e nemmeno dei singoli individui, ma delle singole gentes. Con le riforme di Servio Tullio, le tribù gentilizie vennero sostituite da una ripartizione in tribù in base a dove il cittadino romano risiedeva e al censo NON PIU’ in base alla nascita o etnia La proprietà privata in età Regia non esisteva (in quella repubblicana sì): le singole famiglie avevano sicuramente proprietà individuali, ma erano estremamente ridotte alla casa e ad una piccola porzione di terra. Tutte le altre terre erano amministrate e sfruttate dalle famiglie, dalle gentes, ma non ne erano proprietari. Le terre gentilizie erano una sorta di proprietà collettiva, né pubblica e né privata. In età repubblicana invece le cose cambieranno e sarà lo stato romano ad assumere il controllo. La religione a Roma I romani si vantavano di essere il popolo più religioso al mondo perché veneravano molte più divinità rispetto alle altre nazioni. I riti religiosi erano decisivi per il corretto funzionamento delle attività civili.  I sacerdoti dotati di Sapienza riuscivano a preservare la Pax Deorum, cioè una situazione di benevolenza e amicizia da parte degli Dei. Ciò richiedeva un impeccabile conoscenza da parte dei sacerdoti di tutto ciò che potesse turbare la pace degli atti vietati e delle parole che non dovevano mai essere pronunciate. la religione Era un insieme di situazioni che coinvolgevano “attori” trascendenti,  come demoni, Dei, antenati, spiriti ecc. Le cariche religiose venivano rivestite dagli uomini politici ,  non erano una classe distinta,  erano allo stesso tempo magistrati della Repubblica e sacerdoti. Essi si impegnavano a fare da tramite tra gli dei e il popolo dovevano avere il consenso divino sulle questioni giuridiche dello Stato. Resterà per tutta la storia romana 51 L’ETA REPUBBLICANA (509 – 27 a. C) Secondo la tradizione, il figlio dell'ultimo re di Roma Sesto Tarquinio, si era incapricciato dell'aristocratica Lucrezia che lo respinse,  così lui la violentò. Lei prima di suicidarsi avrebbe narrato l'accaduto al padre e al marito, cugino del re e ai loro amici Bruto e Publio Valerio . Scoppiò una rivolta guidata da loro datata  al 510 a. C  Avrebbe portato alla cacciata dei Tarquini.  Nel 509 a. C i poteri del re sarebbero passati a due Consoli eletti dal popolo, uno dei quali sarebbe stato lo stesso Bruto.  Analogie con la storia di Atene: potrebbe essere sospetto che sempre nel 510 a. C ad Atene ci fu la caduta della tirannide di Ippia e l'inizio della democrazia. Probabilmente si intendeva sottolineare che ad entrambe le vicende “tiranniche” avrebbe fatto seguito la nascita di un regime Democratico o repubblicano, ma le transizioni non furono immediate. Destituzione di Tarquinio il Superbo, ultimo re di Roma = nuova forma di governo Un episodio singolo non può portare al crollo di un sistema, ma sicuramente era vero che ci fu una contrapposizione tra il re e alcune gentes, si ruppe in qualche modo il consenso popolare e l’equilibrio. La data fissata è la semplificazione di un processo più lungo, ma in realtà, per quanto riguarda effettivamente la caduta della monarchia e la nascita della Repubblica le fonti antiche riportano tutte più o meno quel periodo di fine VI e nizio V sec (508-509-510) >>>> nel 509 LE GENTES si rifiutarono di nominare un nuovo rappresentante e assunsero direttamente il controllo della politica cambiando la situazione  CONSOLI (magistratura): sostituirono il re e assunsero i suoi poteri, ma hanno dei limiti: - lavorano in coppia per agire insieme e controllarsi, per evitare la monarchia (c’era il diritto di VETO, cioè bloccare qualunque iniziativa presa da un collega) - non sono in carica a vita, ma annualmente per non assegnare alle stesse persone una carica così grande  SENATO: assemblea degli ex magistrati, organo importante rimasto invariato durante le trasformazioni politiche, i cui membri erano chiamati patricii (evidente connessione con i patres regi) Funzioni: militare, affiancare i magistrati, approvare leggi ,giudiziaria, finanza e politica estera.  POPOLO: come nell’età regia con il re, ora è chiamato ad eleggere direttamente i magistrati tramite Assemblea popolare (solo cittadini maschi adulti liberi con diritto di cittadinanza) - Una cerimonia, ricordata da Livio e inaugurata nel 509 a. C consisteva nell’inserire un chiodo annualmente nella parete della cella dedicata alla dea Minerva. Il numero di chiodi conficcati in teoria dovrebbe riferirsi ad ogni anno della Repubblica e così si sarebbe arrivati a stabilire quanti ne siano stati - I Fasci Consolari, un documento ufficiale che contiene l’elenco di 52 MA non solo, può anche votare le leggi e detiene la funzione giudiziaria  giudicare i crimini e le condanne inflitte dai consoli) + REX SACRORUM : il re delle cose sacre. I consoli avevano solo poche competenze religiose, il resto era affidato ad un sacerdote che però in questo caso aveva solo valenza religiosa e NON poteva rivestire anche cariche politiche. Però, ben presto a lui si affiancarono altri sacerdozi di maggior peso politico come: Flàmini, Pontefici, Àuguri, Duoviri Sacris Faciundis, Aruspici.  rivestivano allo stesso tempo cariche religiose e politiche. + DIKTATOR : In caso di necessità i supremi poteri della Repubblica potevano essere affidati ad un dittatore (non come lo intendiamo noi). Era di fatto un Magister populi, ovvero il comandante dell'esercito. Infatti si riscontra la presenza di dittatori in alcuni scontri della prima fase della Repubblica. Egli non veniva eletto da un'assemblea Popolare, ma nominato da un console. Il dittatore era affiancato da un comandante della cavalleria che sceglieva lui. Il popolo non poteva andare contro il suo volere e neanche l'opposizione del veto. Dati  i poteri straordinari, la durata di questa magistratura era limitata ad un massimo di 6 mesi.  Nonostante non fosse una figura negativa, l'inappellabilità delle sue decisioni divenne uno strumento con cui il patriziato teneva sotto controllo i plebei.   Inizialmente la repubblica non era molto sentita, perché comunque il potere era nelle mani di solo due sole persone. Con il tempo tra il V e il IV sec a. C ci si rese conto che per una gestione corretta degli affari, i poteri e le competenze dovevano essere nelle mani di più persone e quindi ogni tanto aggiunsero nuove figure. >>> AGGIUNTA DI MAGISTRATI nei primi 150 anni della Repubblica: divisione più ampia di poteri che sono sempre più specifici (assomiglia al nostro sistema) - CONSOLI (dal 509 a.C.): rimangono il comando militare e l’amministrazione della giustizia. - QUESTORI (dal 447 a.C.): gestire le casse dello stato, quindi le finanze pubbliche. - CENSORI (dal 443 a.C.): censire sia le persone che i beni posseduti, un’operazione fondamentale sia per la riscossione delle tasse, sia per l’aspetto militare + gestione del patrimonio dello stato, dei beni pubblici. - PRETORI (dal 366 a.C.): nasce la pretura, cioè quella magistratura che affiancava i consoli per nell’amministrazione della giustizia. Consoli e Pretori sono i magistrati con poteri più alti e molto simili. - EDILI (dal 366 a.C.): gestiscono gli spazi pubblici e i mercati, la cura della città di Roma. Potevano anche fare multe qualora qualcuno trasgredisse al corretto uso degli spazi pubblici. Il sistema elettorale I collegi elettorali erano o centurie o tribù --- derivanti da Servio Tullio e la sua riforma Non è un sistema unico di votazione, ma esistono due strumenti per far esprimere il popolo:  Comizi centuriati : Basati sul reddito, sul censo, sulla classe sociale. La centuria di appartenenza era determinata dal censo. All’interno delle centurie varie, le persone avevano tutte lo stesso reddito. Andando a votare i più ricchi pesavano di più, avevano più elettori (193 centurie) e di conseguenza i voti dei più poveri non contavano nulla nonostante fossero in maggioranza.  Sistema solo APPARENTEMENTE DEMOCRATICO , si dava più importanza e più peso ai cittadini più ricchi. 55 commissione di 10 uomini nota come Decemvirato, scelti esclusivamente nel patriziato e incaricati di scrivere le leggi. Vennero sospese le cariche tradizionali repubblicane, per evitare che il veto potesse impedire l’azione dei Decemviri. Vennero così decise e pubblicate su 10 tavole di legno esposte nel Foro. Nel 450 venne ro eletti altri 10 decemviri che trattarono altri punti e aggiunsero due tavole arrivando così alle LEGGI DELLE XII TAVOLE.  Esse riconoscono, per la prima volta a Roma, l'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge e la certezza del diritto.  MA la stesura di queste norme è stata fatta dai patrizi quindi c’è particolare attenzione alla conservazione dei beni nelle mani dei ricchi. Erano leggi discriminatorie nei confronti della plebe e vietavano il matrimonio tra componenti dei due ordini. Le originali non ci sono arrivate, ma sono state citate da molti autori. Era un semplice codice che regolava i rapporti tra i privati cittadini e tra i cittadini e lo Stato. Il diritto romano ha due tipi di fonti, le fonti ordinarie nacquero solo con le XII tavole nel V sec, prima a Roma c’erano solo le fonti consuetudinarie, che erano costumi, le tradizioni (cose che diventano legge perché si sono sempre fatte in un certo modo). Al loro intero risulta evidente un INFLUSSO GRECO, grazie alla presenza dei legislatori greci in Italia Meridionale e Sicilia. Le leggi romane una volta approvate restavano per sempre in vigore, sono stati rarissimi i casi in cui leggi vennero abrogate. Le leggi non si sostituivano a quelle vigenti, si aggiungevano solamente. Grazie a questo fatto, gli storici si sono basati su fonti degli anni successivi per ricrearle: -Codice di Giustiniano del VI sec -Aulo Gelio “Le notti attiche” II sec -Cicerone I sec Il diritto diventerà poi molto raffinato e la sua struttura molto moderna. Le norme antiche erano molto specifiche e numerose. Si creava una norma per ogni caso specifico , specificavano tutto nel dettaglio e davano la possibilità di sviare la legge. Le tavole autorizzavano ad attuare violenza privata per un atto di giustizia. Per arrivare a principi di tutela o di mediazione tra stato e cittadino ci vorrà molto tempo. La giustizia non c’era realmente , lo Stato continuava NON ESISTERE ! Mentre nella concezione napoleonica del diritto moderno si cerca di creare norme generali che devono essere interpretate dai magistrati e non applicate alla lettera. Per tutta l’Età Repubblicana la legge era quella e questo concetto moderno arriverà molto tardi. - 449 a. C: la situazione stava iniziando a precipitare  Uno dei decemviri Appio Claudio Crasso ebbe un comportamento autoritario, che venne contrastato dalla plebe e da elementi moderati dei patrizi, Marco Orazio e Lucio Valerio  Una violenza sessuale, attuata da Appio Claudio alla figlia di un centurione fece declinare tutto  SECONDA SECESSIONE: i decemviri dovettero deporre i loro poteri e il consolato venne ripristinato  I due magistrati Marco Orazio e Lucio Valerio fecero approvare le “Leggi Valerie Orazie” - 445 a. C: Lex Canuleia che abroga il divieto dei matrimoni misti. Così nacque un blocco di famiglie miste. 56 - 444 a. C : Dato che erano concessi i matrimoni tra patrizi e plebei, il sangue delle famiglie plebee poté mescolarsi legittimamente con quello patrizio, perciò divenne difficile escludere un plebeo dal Consolato. Così si arrivò a un compromesso nel 444.  Ogni anno il Senato avrebbe potuto decidere se a capo dello Stato dovessero esserci 2 CONSOLI PATRIZI oppure 3- 6 TRIBUNI MILITARI che potevano essere anche plebei. Questo ordinamento rimase in vigore fino al 367 a. C.  TUTTAVIA nonostante la Riforma, il primo tribuno militare di condizione plebea fu eletto solamente nel 400 quindi mezzo secolo dopo.  Ciò accade perché i Patrizi non soddisfatti riuscirono a riservare i poteri consolari unicamente ai tribuni provenienti dal loro ordine. QUESTIONE ECONOMICA Rimaneva comunque aperto il problema della plebe più povera.  Per risolvere la crisi economica, il territorio di Veio e di Capena venne suddiviso in piccoli appezzamenti e distribuito ai cittadini romani,  ma il provvedimento non fu sufficiente. Pochi anni dopo  il patrizio Marco Manlio Capitolino ,  eroe della Resistenza contro i Galli, propose una riduzione dei debiti e una nuova legge agraria, ma come avvenne ai tempi di Spurio Cassio venne liquidato per paura di una Tirannide. La risposta ai problemi di Roma non sarebbe venuta da un mutamento di regime, ma da una riforma interna all'ordinamento repubblicano. - 376 a. C.: Caio Licinio Stolone e Lucio Sestio Laterano, due esponenti ricchi plebei proposero leggi concernenti i debiti, la redistribuzione di terre e l'accesso dei plebei al consolato. I Patrizi resistettero per qualche anno, ma Licinio e Sestio non cedettero . - 367 a. C: dopo una fase di anarchia, il vecchio Marco Furio Camillo, eroe della guerra contro Veio e i Galli,  venne chiamato alla dittatura. Le proposte di Sestio e Licinio divennero leggi Le Leggi Liciniae Sestiae  I plebei potevano diventare consoli: ciò che volevano  Venne stabilita la max estensione di terreno che poteva essere occupata da un privato  Vennero aboliti i tribuni militari: completa reintegrazione dei Consoli, uno dei quali plebeo  Due nuove cariche: pretore urbano e pretore peregrinus che alleviavano i compiti della magistratura RICOMPOSIZIONE  fine della fase più acuta della CONTRAPPOSIZIONE TRA PATRIZI E PLEBEI Cosa successe dopo… - Sestio Laterano, si avvale della legge da lui proposta e divenne primo console plebeo. A volte capitarono due plebei , a volte due patrizi e altre volte regolarmente uno patrizio e uno plebeo - Apertura dei plebei a tutte le cariche dello Stato - 326 a. C: legge Petelia Papiria con cui si abolì la schiavitù - Legge Ogulnia – ammissione dei plebei al sacerdozio Nel frattempo sconfitta di Veio nel 390 e divisione in territori per 57 - 267 a. C Legge Ortensia – ATTO FINALE della lotta tra patrizi e plebei. Dopo un'ennesima crisi causata dai debiti si fece ricorso un'altra volta la Secessione. Il plebeo Quinto Ortensio, nominato dittatore, riuscì a riportare i plebei in città e a risolvere la secessione. Dopo poco tempo fu approvata la legge Ortensia, che mirava all’equiparazione dei plebisciti alle leggi votate dai comizi centuriati e tributi. Così dal 287 i comizi e l’assemblea della plebe avevano stessa composizione e stessi poteri, ciò che cambiava era che ai comizi potevano partecipare i Patrizi mentre all'assemblea della plebe no. Appio Claudio Cieco - figura importante nel diritto romano  Nel 312-311  propose due riforme  - Una nuova lista dei senatori compilata da lui - Favorire i plebei consentendo loro di iscriversi in una qualsiasi unità esistente, non più nelle sole 4 tribù urbane (perché  facendo così il loro peso era minoritario) Esse Furono rifiutate dai Consoli  Altro provvedimento, non di Appio, ma derivante dalla sua linea politica, fu la nuova valutazione del censo. Se fino ad allora il censo dei singoli cittadini era calcolato in base ai terreni e al bestiame, da lì in poi fu valutato anche in base al capitale mobile, ovvero in METALLO PREZIOSO (monete). Ciò consentì anche a coloro che non erano impegnati nelle attività agricole di avere un peso politico riconosciuto.   Collegato a questo c’è  il fatto che in quegli stessi anni fu coniata per la prima volta una vera e propria moneta,  detta romano-campana.   Un cliente di Appio, Cneo Flavio  pubblicò sotto consenso di Appio l'opera Ius Civile Flavianum, un testo contenente le procedure da seguire per far sì che il cittadino ricorresse alle leggi. Ciò rappresenta un passo in avanti verso la democrazia.   Dell’operato di Appio ricordiamo anche la costruzione di due importanti opere pubbliche: - Primo acquedotto della città - Via Appia congiungeva Roma a Capua e sarà molto importante nel corso della 2° Guerra Sannitica Roma e i suoi vicini VI-V sec 60 Egli parla del 1° TRATTATO nato nel 509 a. C tra le due città, non nato da un conflitto, ma solo per stabilire regole e delimitare le sfere di influenza --- per evitare uno scontro militare. Non implicava obblighi, solo cosa si poteva o non si poteva fare. Ha potuto leggere direttamente i testi originali dei vari trattati e ce li ha riportati alla lettera  Esistevano colonie greche sulla costa della Sicilia e della Sardegna --- commercio  I romani non potevano navigare senza permesso per l’Africa  I cartaginesi non potevano avvicinarsi a Roma senza permesso  La Sicilia era come una regione cuscinetto, neutrale, tra le due potenze non si potevano saccheggiare le proprie comunità Età Medio- Repubblicana IV- III sec Anni della conquista dell’Italia Peninsulare (no isole) 396-202 L’INVASIONE DEI GALLI I risultati raggiunti da Roma con il successo di Veio furono messi in pericolo dall’improvvisa invasione dei Galli.  Nei decenni precedenti le varie tribù galliche si erano insediate nell'Italia settentrionale l'ultima ad entrare in Italia sarebbe quella dei Galli Sènoni,  che occupò il luogo corrispondente al sud della Romagna e al nord delle Marche.  Nel 390 bande di Sénoni attaccarono Roma e l'Italia centrale in cerca di nuove sedi  o per fare razzie – sorta di “PIRATI DI TERRA”  primo obiettivo: città etrusca di Chiusi  si diressero poi verso Roma, capeggiati da Brenno  esercito romano sconfitto sull’Allia,  piccolo affluente del Tevere,si rifugiò tra le rovine di Veio.   Galli saccheggiarono Roma per qualche giorno (rimasta priva di difese) e poi scomparvero.  Roma e Cartagine ALLEATE (V-IV) >>> Roma si espanderà fino alla 1° Guerra Punica, quando conquisterà la Sicilia. Divisione sempre convenzionale 61 CAMPAGNA MILITARE Si riprese subito e nella prima metà del IV sec pianificò campagna estera  sotto Furio Camillo  Costruzione delle Mura Serviane: vastissime e servivano per proteggersi da altre incursioni  Conquista Equi e Volsci : annienta gli Equi, ma lotta contro i Volsci che si allearono con gli Ernici, vecchi alleati di Roma  Nel 381 la città latina Tusculo annessa al territorio romano  Nel 354 sconfitte Tivoli e Preneste, le due città latine più influenti Altri obiettivi:  Commercio e contatti con la Grecia  Conquista del Sud: soprattutto l’attuale Campania Ma si scontrò con popolazioni che ebbero le stesse idee di espansione: I SANNITI I Sanniti occupavano una vasta area che si estendeva lungo la catena appenninica centro meridionale. Che era una zona che consentiva l'agricoltura, ma il territorio era incapace di sostenere una forte crescita demografica. Così migrarono verso terre più fertili. La regione del Sannio era organizzata in Pagi  (Cantoni) all'interno dei quali si trovavano uno o più villaggi governati da un magistrato. Più Pagi costituivano una tribù.    4 tribù si organizzarono nella LEGA SANNITICA: Carricini, Pentri, Irpini e Caudini     MENTRE   Altre popolazioni  si distaccarono dai Sanniti e occuparono le regioni costiere della Campania così nacque la lega Campana con centro Capua.   >>> Roma nel frattempo stipula un trattato con i Sanniti nel 354 a. C Nonostante le affinità etniche, i contrasti tra Sanniti e Campani si fecero sempre più acuti. Tutto sfociò nel  343 a. C.  quando i Sanniti attaccarono Teano ( nord Campania) La popolazione chiese aiuto alla Lega Campana in particolare a Capua.  Essa però a sua volta chiese l'aiuto di Roma  per fronteggiare I Sanniti. Il massacro e i danni che narrano le fonti antiche in realtà non ci sono stati. La prova fu la rapidità con la quale Roma si riprese.  Nel frattempo Furio Camillo dittatore fa approvare le Leggi Licinie Sestie nel 367 a. Era la prima volta che la città venne minacciata da un nemico in casa dentro le mura, infatti sarà l’unica volta per secoli ---- Roma non sarà più minacciata fino al 410 d. C. Per questo motivo l’attacco alla città è considerato come episodio gravissimo che ferì la coscienza e rimase nella memoria come momento nero , il peggiore della storia romana (nonostante ci saranno attacchi molto più gravi ES nelle guerre puniche). Fu un evento talmente grave per la mentalità romana che i romani li consideravano nemici e stranieri per eccellenza e infliggeranno molte pene ai galli quando andranno a conquistarli. 62 Queste tre guerre sono intervallate da un altro episodio: La Grande Guerra Latina (341- 338) Ci fu un ribaltamento delle alleanze che costrinse Roma, sostenuta dai Sanniti, a fronteggiare i suoi vecchi alleati Latini e Campani. L’insoddisfazione perla prima guerra sannitica si legò alla volontà dei latini di distaccarsi dall'alleanza con Roma che ormai era divenuta soffocante. Nonostante il trattato che regolava i rapporti tra Roma e i Latini, i latini cercarono di riconquistare l’indipendenza. Roma vinse e la Lega Latina fu sciolta  PATTI BILATERALI tra Roma e ciascuna singola sconfitta Seconda Guerra Sannitica (326-304 a. C) CAUSE: - Colonia romana su territorio sannitico a Cales e Fregelle - Roma intrattiene fin da subito dei forti rapporti di amicizia con Napoli Al suo interno però c’era una divisione interna tra chi favoriva i Sanniti e chi i romani. I romani furono incitati all’intervento e sconfissero la guarnigione Sannitica a Napoli. Poi tentarono di entrare nella regione del Sannio senza successo. Nel 321 a. C gli eserciti romani furono costretti alla resa presso le Forche Caudine. Per qualche anno dopo il disastro delle Forche caudine ci fu un’ interruzione dell'operazione militare. i romani approfittarono Per stringere nuovi rapporti con l’Apulia e la Lucania , con lo scopo di isolare e circondare la lega Sannitica. Le ostilità si riaccesero nel 316 a.C. a causa dei romani che invasero Saticula ai confini tra Campania e Sannio. Inizialmente vinsero i Sanniti, ma negli anni dopo Roma recuperò e li sconfisse, conquistando Boviano nel 304 a. C.  nello stesso anno fu rinnovato un'altra volta il Trattato di pace. Si tratta tuttavia anche della guerra che dà l’opportunità a Roma di estendersi verso altre aree geografiche: - Apulia e Lucania citate prima - Ernici, Volsci ed Equi che tentarono ancora una rivolta  distrutti - Marsi, Peligni, Vestini e Frentani (odierno Abruzzo) costretti ad allearsi con Roma. Terza Guerra Sannitica (298-290 a. C) I Capuani disperati decisero di consegnarsi totalmente a Roma con la procedura della deditio in finem che obbligava i Romani a difenderli come cosa propria. Ma in realtà Roma li aiutò perché voleva impadronirsi della regione più ricca e fertile d'Italia. Romani e Sanniti si scontrano per ben 3 volte per gli stessi interessi dell’area di Capua e del territorio campano. Prima guerra sannitica: 343-342 a.C. : risolta con un parziale successo dei romani, che sconfissero in un anno i nemici a Capua, costringendoli a togliere l’assedio dalla città. Dato che scoppiò una rivolta interna firmò un altro trattato con i Sanniti nel 342 a. C rinnovando l’alleanza del 354 a. C. Alcune città vennero incorporate come Municipi, altri mantennero l’indipendenza e i diritti con Roma (connubium ecc), ma non poterono più relazionarsi tra loro. Infatti Roma proibì alleanze reciproche. Campani e Volsci, popoli al di fuori del Lazio, avevano la civites sine suffragio, ovvero gli stessi obblighi dei romani tranne il diritto di voto e di partecipazione politica. Tutte dovevano rifornire Roma in caso di attacco. Tutti SOCII di Roma che consentirono alla città di ampliare il proprio dominio Territorio non tanto ampio come quello dei Sanniti ma più ricco e popoloso Ultima città greca della Campania rimasta indipendente Risale a questi anni la costruzione della Via Appia che collegava Capua e Roma permettendo all’esercito Romano di muoversi 65 Alla fine del III sec. Roma controlla quasi tutta la penisola: - 10 colonie romane (come Anzio); - 27 colonie latine (come Cales). L’età medio – repubblicana sul fronte interno fu l’età del consenso socio-politico: plebei arrivano a conquistare una parte del potere. Fu il periodo dell’equilibrio, fioritura, compatti, uniti, società stabile, forte--- infatti nel fronte estero è il periodo delle grandi conquiste che abbiamo visto. Questa fase di concordia termina quando ha luogo il primo omicidio politico della politica romana, Tiberio Gracco voleva mettere in atto riforme scomode. Il periodo del consenso socio politico sta 66 Età Tardo – Repubblicana (II- I sec a. C): La conquista del Mediterraneo CARTAGINE: Quindi, una volta che Roma allargò i suoi confini, i Cartaginesi iniziarono a essere un problema per Roma, perché avevano gli stessi interessi. La causa scatenante dello scontro furono i Mamertini, mercenari campani che si erano impadroniti con la forza di Messina , atto che provocò la reazione dei Siracusani guidati da Ierone.  I cartaginesi offrirono aiuto ai Mamertini per impedire ai siracusani di impadronirsi dello Stretto ⇒ Ierone fu costretto a tornare a Siracusa dove venne proclamato re (Ierone II). I Mamertini però erano oppressi dai cartaginesi e perciò si affidarono ai Romani.  “Puni” = soprannome dato dai Romani ai Cartaginesi Prima Guerra Punica (264 - 241 a. C)  dopo un dibattito interno l'assemblea Popolare Romana votò per l'invio di un esercito ⇒ così invasero Messina per non lasciare ai cartaginesi il controllo dello Stretto e per avere un’occasione verso la ricca Sicilia  Ci fu la controffensiva di cartaginesi e siracusani che però venne respinta dai Romani Cartagine fu una grande potenza navale della storia e vigeva l’Oligarchia. Ancor prima della nascita di Roma dominava il Mediterraneo , dal punto di vista militare e commerciale. Con lo sviluppo di Roma e la sua espansione cominciarono i primi scontri tra i Romani e i Cartaginesi , dapprima intentarono alleanze non durarono molto. I Cartaginesi discendono dai Fenici e per questo avevano il dominio sulla Sardegna, parte della Sicilia e la Corsica oltre alla Spagna alle coste africane settentrionali.  PRE- GUERRE PUNICHE FONTI PRINCIPALI: Polibio e Livio 67  Siracusa ben presto capì  che l'alleanza con Cartagine era pericolosa quindi si schierò con i romani.  Nel 261 a. C.  la base cartaginese di Agrigento cadde in mano romana FLOTTA:  se Cartagine aveva netta superiorità navale, Roma fino a quel momento non aveva una flotta organizzata e non aveva il controllo del mare, perciò non avrebbe potuto sconfiggere Cartagine e conquistare la Sicilia.  Perciò per la 1° volta si creò una flotta di quinquiremi e di ponti mobili, detti Corvi.  Grazie a questa innovazione i romani ottennero due vittorie:  nel 260 a. C a Milazzo in Sicilia  Nel 256 a.C a  Capo Ecnomo in Africa Grazie al console Marco Attilio Regolo, Che però non seppe sfruttare il successo e impose condizioni durissime.   Nel 255 Regolo venne battuto e i pochi reduci di ritorno dalla battaglia furono colpiti da una tempesta  sul mare.  Nel 249 a. C. Roma fu nuovamente sconfitta a Trapani e a Capo Pachino Solo dopo qualche anno Roma fu in grado di costruire una nuova flotta grazie al console Caio Lutazio Catulo.  la flotta Sconfisse i cartaginesi nelle isole Egadi nel 241 a. C.  Trattato di Pace ⇒ sgombero della Sicilia e delle isole Lipari e Egadi Per la prima volta Roma entrò in possesso di un ampio territorio fuori dalla penisola. A queste comunità un tempo soggette a Cartagine,  fu imposto il pagamento di un tributo annuale che consisteva in parte del raccolto di cereali di cui la Sicilia era produttrice.  Tutto ciò che riguardava i nuovi possedimenti siciliani fu affidato ad un magistrato romano inviato annualmente nell'isola. 1° PROVINCIA ROMANA: SICILIA ma non tutta, esistevano alcuni stati della Sicilia indipendenti come il regno di Siracusa di Ierone II e  la città di Messina.  Il termine “provincia” assunse il significato di:  territorio soggetto all'autorità di un governatore Romano.⇒  poi a partire dal 227 a. C.  vennero eletti due nuovi pretori affiancati a quello urbano e a quello peregrino:  uno inviato in Sicilia e l'altro in Sardegna. Per quanto riguarda la Sardegna:  Cartagine era in una situazione drammatica e non fu in grado di pagare i mercenari che combatterono contro i romani.  Perciò essi si ribellarono dal 241 al 237  ⇒ se da una parte la rivolta fu soffocata dai Cartaginesi, dall’altra i mercenari stanziati in Sardegna chiesero l'aiuto dei romani  e per questo motivo,  se avessero voluto la Sardegna avrebbero dovuto scontrarsi ulteriormente con Roma.  Dato che non potevano affrontare un nuovo conflitto, cedettero la Sardegna e la Corsica  ai Romani,  che  formarono la 2° PROVINCIA ROMANA dopo la Sicilia.(perciò i due nuovi pretori andarono uno in Sicilia e l’altro in Sardegna) Altre campagne di Roma - prima della seconda guerra punica ADRIATICO:   Il regno d’Illiria,  approfittando della morte di Pirro e del declino dell'Epiro,  si era esteso verso sud.  I  pirati illiri  causavano scorrerie e danni alle città greche e ai mercanti italici che le frequentavano. P  Per questo motivo il Senato di Roma protestò con la regina degli illiri Teuta  I Guerra Illirica del 229 a. C:  risolta rapidamente a favore di Roma.  Demetrio, un collaboratore di teuta che era passato dalla parte di Roma, venne ricompensato con l'isola di Faro.   II guerra Illrica:  Demetrio intraprese atti ostili e Roma, temendo anche una possibile alleanza tra Demetrio e il re di Macedonia Filippo V, intervenne nuovamente in Illiria,  riuscendo a conquistare Faro ⇒ Messe per un'ostilità tra Roma e la Macedonia. ITALIA SETTENTRIONALE: 70  Nel 196 a. C  durante i Giochi Istmici a Corinto,  Flaminino proclamò l'autonomia e la libertà delle città greche  Nel 194 a. C i romani si ritirarono dalla Grecia Guerra Siriaca (192 -188 a. C)- negli stessi anni Antioco III, re di Siria, approfittò della debolezza dell'Egitto e del regno di Macedonia  e si espanse sulle città greche dell'Asia Minore attraversando l'Ellesponto. Roma chiese la cessazione degli attacchi,  rispettando l'impegno preso nei Giochi Istmici,  ma Antioco rifiutò, obiettando di non avere intenzioni ostili nei confronti della città. La lega  etolica,  scontenta di non aver ricevuto benefici territoriali dopo il loro aiuto contro Filippo,  sostenne che la Grecia aveva semplicemente cambiato padrone dalla Macedonia a Roma ⇒  nel 192 si accordò Antioco per liberarsi dai falsi liberatori.  Nel 191 a. C. Antioco venne sconfitto alle Termopili   Nel 190 i fratelli Scipioni si spostarono in Asia minore  Nel frattempo la flotta sconfisse ripetutamente i Siriaci nel Mar Egeo ⇒ Magnesia, scontro decisivo  Nel 189 a. C  anche gli Etoli furono costretti alla resa  Pace di Apamea nel 188 a. C  Trasformazioni politiche e sociali Evidente come Roma abbia ampliato gli orizzonti dopo le vittorie ottenute tra la fine del III e gli inizi del II secolo a. C.  Ciò portò ad una serie di cambiamenti:   “Processo degli Scipioni” ⇒  nel 187 alcuni tribuni della plebe accusarono Lucio Cornelio Scipione di essersi appropriato di parte del bottino di guerra. Il pagamento di una multa fu impedito, ma nel 184  fu rinnovato l'attacco contro il fratello Scipione l'Africano,  che lo aveva aiutato  durante le guerre. Egli si rifiutò di rispondere alle accuse e si ritirò in esilio politico in Campania dove morirà.   Queste accuse furono appoggiate anche dal politico emergente Marco Porcio Catone,  che credeva che i personalismi rischiavano di mettere in pericolo la gestione della nobilitas  Promulgata la legge Villia nel 180 a. C  ⇒ Età minima per rivestire le magistrature +  intervallo di un biennio tra una carica e l'altra  Culto di Bacco :  nuovo culto misterioso  che prevedeva riti segreti con banchetti e vino, orge di uomini, donne e fanciulli, crimini di ogni genere, violenze,  falsi testamenti ecc. Esso fu represso duramente nel 186 a. C. insieme ai suoi seguaci, I Baccanali (alcuni imprigionati altri uccisi). La causa principale per cui il Senato represse le pratiche fu perché i devoti del Dio si erano dati un'organizzazione interna e autonoma rispetto a quella dello Stato Romano quindi potenzialmente pericolosa. Terza Guerra Macedonica (171 – 168 a. C) La pace di Apamea aveva espulso Il regno di Siria, ma non aveva soddisfatto le ambizioni di Filippo V.  Egli segretamente avrebbe iniziato a preparare una rivincita,  ma morì nel 179 a. C. Salì al potere il figlio Perseo,  ostile ai Romani,  che si era sbarazzato del fratello,  il filoromano Demetrio. Perseo fu appoggiato da molte città greche che erano sempre più insofferenti  nei confronti di Roma. Così Roma iniziò a considerare ogni azione di Perseo una minaccia  questi sospetti furono alimentati da Eumene di Pergamo che si presentò a Roma con un elenco di accuse contro Perseo.   171. a. C. prime operazioni di guerra :  Perseo ottenne aiuto solo dai Molossi nell'Epiro e dal Re d'Illiria Genzio.    nel 168 a. C  Genzio venne sconfitto e nello stesso anno anche Perseo  nella battaglia di Pidna  Perseo prigioniero in Italia e abolizione della monarchia in Macedonia  territori spartiti tra Pergamo e Rodi, i fedeli alleati   le città greche sulla costa escluse, ma guadagnarono l’autonomia 71 La regione fu suddivisa in 4 repubbliche indipendenti, che non potevano avere rapporti tra loro e neanche possedere terreni o case in più di uno Stato.  Stessa sorte ebbe l'illiria divisa in tre stati  tutti gli stati dovevano versare un tributo a Roma .  I Molossi invece furono devastati completamente e ridotti in schiavitù.  Rodi perse Caria e Licia in Asia minore e anche molte entrate di denaro. La Lega Achea dovette consegnare 1000 uomini. Quarta Guerra Macedonica /Acaica (149 - 146 a. C) La sistemazione di Roma in Grecia era inadeguata,  in particolare ebbe rapporti tesi con la Lega Achea, dopo la deportazione di 1000 achei a Roma. Era una lega di poleis greche del Peloponneso centro-settentrionale, costituitasi in età ellenistica dall'omonima regione dell'Acaia, della quale facevano parte le dodici città fondatrici ( Sparta, Argo, Corinto ecc).  Ci fu una rivolta interna in Macedonia dove un tale Andrisco, facendosi passare per il figlio di Perseo, volle riunire le forze macedoni in una monarchia,  ma venne sconfitto dai Romani nel 148 a. C. a Pidna.  Il Senato propose che la lega fosse sciolta,  ma l'assemblea della Lega dichiarò guerra, che fu brevissima . Sotto il  console Lucio Mummio,  l'esercito cheo fu definitivamente sconfitto e Corinto venne saccheggiata e distrutta nel 146 a. C. ⇒  la Macedonia divenne PROVINCIA ROMANA  Terza Guerra Punica (149 – 146 a. C)  Cartagine si era ripresa con rapidità dal punto di vista economico e politico, ma il re numida Massinissa nel  corso del secondo secolo iniziò  a volere sempre di più da Cartagine. Cartagine secondo i trattati non aveva il potere di dichiarare guerra senza il consenso di Roma, ma  nel 151 nella città prevalse il partito della guerra ⇒  una decisione disastrosa perché l'esercito verrà fatto a pezzi. Nel frattempo a Roma cresceva la voglia di distruggere Cartagine.  Nel 149 a. C un enorme esercito romano sbarcò in Africa e  I cartaginesi sotto Annibale cercarono di resistere per  tre lunghi anni,  nonostante si pensava che la guerra fosse perduta in partenza.   Solo nel 146 un appartenente adottivo della famiglia degli Scipioni, Scipione l’Emiliano,   fece saccheggiare e radere al suolo la città, trasformata in provincia d'Africa.  (Corinto e Cartagine distrutte nello stesso anno) Situazione in Spagna Roma raggiunse una egemonia incontrastata su quasi tutto il Mediterraneo, eppure non era riuscita a venire a capo  della situazione in Spagna.  I romani erano stabiliti in due distinte zone della Spagna:  nel meridione attorno alla città di Cadice  e nel settentrione sulla zona Costiera a nord dell' Ebro    nel 197  le due zone vennero trasformate nelle nuove province di spagna Citeriore e Spagna Ulteriore governante sempre da due pretori. Però la penetrazione verso l'interno si rivelò molto lenta e difficile perché dovettero affrontare varie tribù che si ribellavano.   Tra i Legionari romani e le truppe degli alleati italici si diffuse il malcontento per una guerra senza gloria e senza fine, ma I magistrati nel 149 a. C  crearono un  tribunale speciale e permanente per fare fronte a ciò. Due atteggiamenti diversi furono attuati dai due governatori delle province spagnole:   Marco Porcio Catone, il grande avversario degli Scipioni, venne inviato in Spagna Citeriore e sottomise la tribù nella valle dell'Ebro,  Ma i risultati furono effimeri perché altre tribù continuarono a ribellarsi 72   Tiberio Sempronio Gracco , Governatore della Spagna Citeriore anni dopo Catone ottenne significativi successi militari nel 178 a. C.  che concessero a Roma qualche anno di respiro Però dopo la metà del II secolo iniziò la lunga e difficile guerra (147 - 139 a. C) contro i Lusitani guidati da Viriato.  La guerra si concentrò attorno alla città di Numanzia e si rivelò inizialmente umiliante per Roma. Dopo che il potere passò nelle mani di Scipione Emiliano,  egli conquistò e distrusse la città nel 133 a. C. >>> Si venne formando sempre di più la figura di Tiberio Sempronio Gracco, figlio dell'Omonimo governatore della Spagna,  che Pochi anni dopo avrebbe impresso un importante svolta nella storia di Roma POLITICA INTERNA II sec Con la fine delle guerre puniche e l’inizio dell’espansione nel mediterraneo, a Roma si apre un terreno ricchissimo per quanto riguarda le rotte commerciali e lo sfruttamento delle grandi ricchezze che le nuove provincie acquisite da Roma potevano offrire. Durante l’Età dei Gracchi si sviluppano tutta una serie di fenomeni economici che hanno una ricaduta sulla struttura sociale romana e di conseguenza porteranno a cambiamenti anche in politica.  Insomma, l’età tardo- repubblicana vede l’inizio del processo che porterà al rovesciamento della struttura repubblicana stessa.  Mutamento degli equilibri sociali: - Le continue guerre avevano tenuto lontani i romani e gli alleati dalle loro case e possedimenti e ciò aveva provocato un afflusso di ricchezze nelle amni di pochi e moltiplicato le occasioni di sfruttamento - Bottini di guerra sono caduti in possesso di Roma - Nuovi commerci: olio, vino, grano, beni di lusso, schiavi in ambienti come porti e piazze  figura dei negotiatores= uomini d’affari che si occupano di grandi traffici, soprattutto del traffico più lucroso, quello degli schiavi  Ascesa degli EQUITES: durante l’Età Regia gli equites erano semplici soldati a cavallo, ovvero cavalieri appartenenti alle centurie equestri. Provenivano dalla classe plebea, ma erano sufficientemente ricchi da permettersi un cavallo da guerra. Dalla fine delle Guerre Puniche essi abbandonarono la guerra per dedicarsi al commercio, con i nuovi territori conquistati e si arricchirono ulteriormente. Dal tempo dei Gracchi si Conquiste romane dopo la Terza Guerra Punica FONTI PRINCIPALI: Plutarco di Cheronea, Posidonio di Apamea, Sallustio 75 - Legge frumentaria: assicurò ai cittadini residenti una quota mensile di grano a prezzo agevolato - Legge Giudiziaria: limitò il potere del senato in questo campo - Legge delle province consolari: prevedeva che il senato dovesse decidere prima delle elezioni consolari, quali province assegnare ai futuri consoli per impedire che una scelta a posteriori fosse influenzata ragioni personali o politiche La cittadinanza: Si occupò degli italici che in quell’epoca non avevano la cittadinanza romana. Dato che iniziarono a manifestare il desiderio di ottenerla per i privilegi che ne conseguivano, Gaio la propose. Solo con la cittadinanza romana si poteva votare a Roma e quindi essi avrebbero potuto orientare le scelte della politica romana Il senato RIFIUTA questa possibilità di estensione della cittadinanza. la nuova economia mediterranea aveva coinvolto non solo i romani, ma anche gli italici. Gaio partì per l’Africa nel 123 e tornò nel 122 : nel frattempo Marco Livio Druso approfittò della sua assenza per mutare la situazione politica. Dopo vari disordini e un tentativo di rielezione, Gaio si fece uccidere da un suo schiavo nel 121 a. C. >>> La riforma dei Gracchi dei risultati li ha avuti, ricreando, anche se su scala ridotta, una classe di piccoli proprietari terrieri ma, ad un certo punto, il sistema economico italico ha portato ad una nuova marginalizzazione dei piccoli proprietari. Le tracce del fatto che si tornò ad una situazione problematica, le leggiamo in connessione alla carriera di un altro personaggio politico, Gaio Mario. -------- Province ed espansionismo Prima del 133 a. C Roma aveva 6 province: Sicilia, Sardegna e Corsica, Spagna Citeriore, Spagna Ulteriore, Macedonia e Africa. La creazione di una nuova provincia, come abbiamo visto era un atto di guerra, non di annessione pacifica. Infatti Roma doveva risolvere talora situazioni difficili da controllare: il generale vittorioso fissava le linee generali di riferimento, obblighi e regolamenti per le città, definite impropriamente “leggi” (Lex Provinciae).  Nel 133 a. C Aristonico (discendente di Attalo di Pergamo) assunse il nome di Eumene III e si fece capo di una rivolta che coinvolse le comunità interne contro lo Stato romano, promettendo uno stato utopico dove tutti sarebbero stati liberi e uguali. La ribellione fu piegata e il console Manio Aquilio nel 129 a. C organizzò il nuovo territorio nella Provincia d’Asia (ex regno di Pergamo)  Roma metteva piede nella Penisola Anatolica  Poi i romani si concentrarono sulla Gallia Meridionale (Francia sud): l’alleata Marsiglia chiese aiuto a Roma contro le tribù liguri e galliche e furono inviati Fulvio Flacco e Caio Sestio Calvino che fondò Acquae Sextiae (Aix- en Provence). Venne poi fondata la nuova Provincia Narbonese  123 a. C conquistate le Baleari -------- L’Africa e i commercianti Scipione Emiliano regolò le questioni africane formando una provincia piccola ma ricca. Inoltre c’erano buoni frapporti con le città vicine e con i figli di Massinissa  soprattutto Micipsa, che divenne re di Numidia. Lui tramite la sua politica ereditata dal padre attirò i 76 commercianti e uomini d’affare romani e italici, speranzosi delle grandi possibilità economiche. Morto Micipsa nel 118 a. C il regno fu conteso tra 3 EREDI: Giugurta, Iempsale e Aderbale GIUGURTA uccise di Iempsale, mentre Aderbale fu costretto a rifugiarsi a Roma per chiedere l’intervento del Senato, che decise di dividere la Numidia tra i due superstiti - Aderbale: parte orientale più ricca - Giugurta: parte occidentale più vasta Giugurta voleva la porzione di Aderbale e assediò la capitale, facendo uccidere non solo lui, ma anche i romani ed italici che ci lavoravano. >>> Roma scese in guerra nel 111 a. C , fino al 109 a. C quando furono posti al comando Quinto Metello e il suo legato Caio Mario. La guerra non fu conclusa e dopo ribellioni degli Africani, CAIO MARIO venne eletto console nel 107 a. C e fu al comando della guerra. Mario era un Homo Novus, non avendo nessun antenato illustre arrivato ai vertici dello Stato. Quindi era un nuovo modello di politico fuori dai ricchi equestri. (Sposò la zia del futuro Giulio Cesare) Riforma dell’esercito di Mario Dato che non svoleva avere difficoltà nel reclutamento dell’esercito, Mario limitò il censo minimo per partecipare, così che anche i più poveri poterono entrare e aprì addirittura l’arruolamento volontario tra i nullatenenti  già aperto in precedenza, ma solo per le emergenze, mentre dopo di lui diventerà regolare - Resta l’obbligo per i cittadini con un certo reddito, ma chiunque altro poteva essere reclutato. - Così l’esercito si riempie subito di proletari, ovvero nullatenenti che si candidavano per avere uno stipendio --- esercito inteso come lavoro e obiettivo di fare soldi - Guerra vista in modo diverso: diventa professionale, intesa come lavoro --- i membri pensano al loro interesse invece che all’interesse dello Stato. - Rischia di assomigliare ad un esercito di mercenari e non di soldati. Tendono ad essere più fedeli al generale che allo Stato Romano. Si crea un rapporto personalistico tra generale e soldati pericoloso (Es. Mariani), perché l’esercito ragiona come espressione del singolo soggetto politico e non segue le regole dello Stato  ciò porterà alle guerre civili, scontri tra esponenti politici Fine della guerra giugurtina: Con il suo nuovo esercito Mario ritornò in Africa per catturare Giugurta iniziò poi trattative diplomatiche per rompere l'alleanza tra Giugurta e il suocero Bocco re di Mauritania. Grazie all'aiuto di Lucio Cornelio Silla, legato di Mario, Bocco tradì Giugurta e lo consegnò ai Romani  e fu giustiziato  nel 104 a. C. , quando Mario fu rieletto console  lo fu per ben 5 volte di seguito (in tutto 7)  Cimbri e Teutoni Le due popolazioni germaniche che venivano probabilmente dalla  Danimarca,  nel frattempo iniziarono una migrazione verso sud in cerca di condizioni migliori.  Superate le Alpi si ritrovarono a combattere con i romani protetti da un console ai confini d'Italia. I romani subirono una sconfitta nel 113  a. C Noreia e nel 105 a. C a Arausio, dove il disaccordo di due comandanti dell'esercito causò una delle più vergognose catastrofi.   Come già detto  Mario venne eletto console nel 104 egli può affidare il comando della guerra. Mentre i barbari si concentrarono sui saccheggi della Gallia e la Spagna, Mario riorganizzò l'esercito. Ogni Legione non aveva più trenta piccole  unità( i manipoli),  ma dieci corti di circa 600 uomini. La  riorganizzazione toccò quasi tutti gli aspetti dell'attività militare: l'addestramento, l'armamento eccetera.  Le unità erano grandi  e consentivano più agilità, Infatti quando i Germani ricomparvero nel 103 a. C,  i romani furono pronti. i Cimbri e i 77 teutoni si erano divisi, i Teutoni avanzavano verso la Gallia meridionale mentre i Cimbri verso le Alpi.  Mario sterminò i teutoni ad Acquae Sextiae e i Cimbri  ai Campi Raudii (Vercelli).  Durante le guerre cimbriche Mario fu costretto a chiedere  soldati agli alleati.  Nicomede III di Bitinia, Ribellò sostenendo Che gran parte degli uomini del suo regno fu presa dai pirati o venduta in schiavitù.  Dopo vari provvedimenti scaturirono nuove rivolte servili in Attica ma anche di nuovo in Sicilia.(104-100) Eclissi di Mario  Mentre era impegnato sul fronte militare si appoggiò a Lucio Apuleio Saturnino, egli aveva fatto approvare Una distribuzione delle terre in Africa aveva proposto una legge frumentaria che riducesse il prezzo politico fissato da Caio Gracco  e stipulò la lex de maiestate,  che puniva il reato di lesione alla dignità del Popolo Romano. Quando Mario venne eletto per la sesta volta nel 100 a. C , Saturnino appoggiato da lui presentò una nuova legge agraria . Durante le votazioni nell'anno successivo, scoppiarono dei tumulti nei quali un competitore finì assassinato.  Così il Senato ricorse al Senatum Consultum Ultimum, che ordinava ai consoli di difendere lo Stato.  Mario dovette far uccidere i suoi alleati politici  Saturnino e il pretore affiancato a lui Glaucia e ne uscì fortemente provato, tanto che si allontanò da Roma in missione diplomatica presso Mitridate VI, re del Ponto. Pirati L'installazione di Roma in Anatolia l'aveva messa in contatto con la pirateria, un grave problema di quella zona.  Soprattutto nell'asia minore meridionale si verificavano spesso brigantaggio e attività piratiche sulla costa. La pirateria minacciava pesantemente l'asse Marittimo che da Egeo conduceva a Cipro e alla Siria. Roma inizialmente se ne disinteressò,   mentre finiva le guerre cimbriche. L'azione dei pirati si avvicinò mettendo in pericolo gli affari dei negotiatores nei mari greci ed egeo.  Così nel 102 a.C inviò Marco Antonio, nonno del futuro triumviro , per distruggere le basi dei pirati in Anatolia e ad appropriarsene.  L'azione 80 Poi mentre romani e italici si affrontavano nella Guerra sociale,  approfittando della situazione,  Mitridate  riprese  il suo espansionismo,  facendo invadere  la Cappadocia dal Re d'Armenia  e spostando il nuovo re di Bitinia. Roma inviò in Oriente un’altra commissione in missione diplomatica per far tornare sul trono illegittimi sovrani di Bitinia e Cappadocia.  Dopo varie scorrerie,  Mitridate dichiarò guerra ai romani. La sua fama fu il risultato di  una propaganda al mondo greco  e sfruttando il malcontento orientale verso i romani, si presentò come benefattore e  liberatore. ⇒  nell 88 a. C  invase la Grecia centrale e ottenne  il sostegno di Beozia, Sparta, Peloponneso, Atene, Delo —-  solo Rodi fedele a Roma.  Lo stesso anno Roma decise di reagire affidando il comando della guerra a Lucio Cornelio Silla,  che dovette sbrigare  a chiudere la  guerra sociale contro gli italici che stava combattendo.  nel frattempo a Roma emerge la figura di Publio Sulpicio Rufo,  un tribuno della plebe che cercò di privare Silla dal comando di guerra e nel frattempo si batteva per il problema dell'inserimento degli italici nelle tribù romane. Fece approvare il trasferimento del comando di guerra da Silla a Mario — effetti della Riforma di Mario, le truppe mariane si sentivano ormai più legate al proprio comandante che allo Stato. Silla dopo la notizia della sostituzione marciò su Roma  e dichiarò i suoi avversari nemici pubblici. Riuscì ad eliminare Rufo, ma Mario se la scampò. Silla intento a continuare la guerra mitridatica si diresse in Oriente  e sbarcò nell'Epiro nell’ 87 a. C . Lì  saccheggiò Atene, poi sconfisse le truppe pontiche  nelle battaglie di Cheronea e Orcomeno nell’86 a. C. ⇒  fine del dominio di Mitridate in Grecia  nel frattempo a Roma nell’86 vennero eletti due consoli non favorevoli a Silla: Mario, per la settima volta, insieme a Cinna.  Mario però morì poco dopo essere entrato in carica. Cinna fu rieletto console fino all’ 84 a. C  e fu risolta la questione della cittadinanza facendo entrare i neocittadini in tutte e 35 le tribù.  Prima venivano immessi in un numero limitato di tribù per far sì che pochi avrebbero potuto influire effettivamente sul voto,  ma a causa di ciò scoppiarono rivolte e razzie, per cui Rufo e ora Cinna si erano battuti. Fine guerra: due armate romane di opposte fazioni (una mandata da Cinna che morì prima  e l’altra da Silla)  agirono parallelamente contro Mitridate.  La prima guerra mitridatica si concluse con  la pace di Dardano nell'85 a. C.=>  Mitridate rimasto solo con il suo piccolo regno, costretto ad evacuare il resto dell'Asia  e a consegnare la propria flotta e il bottino. Seconda Guerra Mitridatica (83 - 81 a. C) Silla  tornò in Italia nell’83. a. C per affrontare finalmente i mariani  e lasciò in Anatolia Licinio Murena, che però non smise di effettuare incursioni in territorio pontico. All'ennesima provocazione, Mitridate reagì sconfiggendo Murena e tentando di nuovo l’invasione della Cappadocia. Solo con l'intervento di Silla il prolungamento del conflitto venne stroncato nell'81 a. C. Guerra civile -  MARIO VS SILLA (82 - 81 a. C) Scontro politico e militare che vede protagonista di nuovo Caio Mario, contrapposto a Silla. Si tratta di una contrapposizione politica essendo Mario un populare e Silla un optimate; Silla fa gli interessi del senato mentre Mario gli interessi del popolo. - Caio Mario era morto nell’ 86  e suo figlio Caio Mario Il giovane, capo dei seguaci Mariani.  Silla sconfisse Caio Mario il Giovane e poi grazie all'aiuto di Marco Licinio Crasso (futuro triumviro),  si impadronì di Roma e annientò le ultime resistenze nella battaglia di Porta 81 collina dell'82 a. C. Gli oppositori che si trovavano in Sicilia e in Africa furono invece sconfitti da Cneo Pompeo, alleato di Silla. Provvedimenti di Silla:  Liste di proscrizione : elenchi di avversari politici i cui nomi venivano  detti al pubblico. chiunque poteva ucciderli, si dovevano confiscare i loro beni ed escludere i loro discendenti da ogni carica. Gli obiettivi principali erano ovviamente i senatori e i cavalieri più famosi, che furono eliminati subito. Ciò portò al cambiamento della aristocrazia romana, dato che intere famiglie scomparvero e altre si arricchirono a loro spese  Colonie dei veterani : le comunità italiche che erano dalla parte dei Mariani  subirono confische territoriali, che furono utilizzate da Silla per creare colonie per i suoi veterani  La Lex Valeria :  Silla fu nominato dittatore con l’incarico di redigere le leggi e organizzare lo Stato. Questa dittatura però non era la tradizionale a tempo determinato di 6 mesi, ma illimitata.  Inoltre  era anche compatibile con il consolato. ==>Egli fu console e dittatore fino all'80 a. C  Il Senato fu portato a Seicento membri,   il numero dei pretori fu innalzato a otto,  Dato che i tribunali permanenti si stavano moltiplicando  e ad ognuno di essi spettava uno solo dei principali reati ( estorsione, alto tradimento,  appropriazione dei beni pubblici, assassinio ecc)  Regolamentata la successione e l’età minima per l'accesso alla magistratura  Dimensionati i poteri dei tribuni della plebe:  limitato il diritto di veto e annullato quello di proporre le leggi  Il pomerio, limite sacro entro il quale non era lecito  usare le armi,  fu esteso lungo una linea virtuale tra Arno e Rubicone, e comprendeva tutte le zone d'Italia che avevano la cittadinanza   Nuova Provincia: Gallia Cisalpina  Nel 79 a. C  Silla abdicò  e si ritirò a vita privata in Campania, dove morì l'anno dopo. Reazione antisillana Marco Emilio Lepido nel 78 a. C tentò di ridimensionare l’ordinamento sillano, ripristinando ciò che aveva tolto lui. L’opposizione ai suoi progetti provocò una rivolta in Etruria, dove le espropriazioni erano state più pesanti. Lepido marciò su Roma reclamando un secondo consolato e la restituzione dei poteri ai tribuni della plebe  Senato: nuovo senatus consultum ultimum per difendere lo Stato con qualsiasi mezzo. Dato che non si erano ancora tenute le elezioni consolari venne eccezionalmente affidato “l’Imperium” a Pompeo. Per la prima volta, infatti, si conferiva ad un privato che non aveva mai rivestito cariche, un potere militare straordinario e di natura illimitata. Fu una chiara violazione dei principi costituzionali repubblicani e giustamente viene rappresentato come un’anticipazione di quelle istituzioni che sarebbero sorte solo più tardi con Augusto. Lepido fuggì in Sardegna dove morì. L’ultima resistenza mariana – Sertorio Quinto Sertorio si distinse contro i Cimbri e i Teutoni e nella guerra sociale. Nell’82 a. C dopo le prime vittorie di Silla divenne governatore della Spagna Citeriore => dove creò uno Stato Mariano in esilio Ci furono tentativi di abbatterlo, ma grazie alla sua perfetta conoscenza del paese mise in atto una guerriglia contro le truppe di Silla della Spagna Ulteriore. Nel 77 a. C si erano aggiunte ai mariani in Spagna le truppe superstiti di Lepido comandate da Marco Perperna. Dopo varie vicissitudini e accuse di alleanze con i pirati e con Mitridate, Roma ricorse un’altra volta all’imperium verso Pompeo. Pompeo, arrivato in Spagna chiese con una lettera minacciosa al Senato dei rifornimenti. 82  Ottenuti, la situazione migliorò e la popolarità di Sertorio iniziò a calare  Nel 72 a. C Perperna uccise Sertorio  Nel 71 a. C Pompeo uccise Perperna 3° rivolta schiavile (73 a. C) – dopo le due del 140 -132 e 104-100 - Ribellione scoppiata a Capua in una scuola per gladiatori - Schiavi da ogni parte d’Italia raggiunsero gli allievi : diseredati, scontenti, sbandati - Spartaco e Crisso se ne posero a capo - La rivolta si estese a tutto il sud Italia , ma mancava un piano unitario e preciso. Spartaco voleva condurli aldilà delle Alpi , ma spesso essi preferivano abbandonarsi a razzie e saccheggi. - Il Senato affidò un comando eccezionale a Licinio Crasso, allora pretore  li isolò in Calabria - Li sconfisse in Lucania - Alcuni superstiti tentarono di fuggire verso nord, ma furono intercettati da Pompeo  Pompeo grazie al trionfo ottenuto, nonostante non avesse raggiunto l’età minima né una carriera, fu eletto console insieme a Crasso.  smantellamento dell’ordinamento sillano – essi restaurarono tutti i poteri dei tribuni della plebe  tolsero l’esclusività delle giurie dei tribunali permanenti ai senatori – aggiunta di cavalieri Pompeo in Oriente - due minacce riemerse - contro i pirati : essi approfittarono dell’instabilità e l’indebolimento delle strutture politiche. I Romani li estirparono dai mari dell’Italia, ma li lasciarono fare in Oriente. Le basi piratiche principali erano sulle coste dell’Asia Minore , Creta e Litorale africano. Attaccavano le lente navi commerciali depredandole dai carichi.  trasporto merci diventato rischioso e costoso Si tentò di rafforzare la presenza romana in Cilicia e la Cirenaica divenne provincia romana come base per combatterli. Le operazioni contro Creta finirono anch’esse bene e Creta divenne provincia. Nel 67 a. C venne affidato per la 3° volta l’Imperium Infinitum a Pompeo su tutto il Mediterraneo . Nonostante la grande opposizione verso un provvedimento che concentrava tutto nelle mani di una persona, esso fu approvato e Pompeo sconfisse i pirati. - contro Mitridate : dopo la pace di Dardano egli tentò una rivincita nel 74 a. C , quando il regno di Bitinia fu lasciato in eredità ai romani dal suo sovrano deceduto Nicomede. La Bitinia fu ridotta in provincia e così i Romani avevano l’accesso sul Mar Nero  Mitridate la invase. Contro di lui furono mandati i due consoli Cotta e Locullo che ottennero successi fino a che furono rallentati da malcontenti dei soldati stanchi.  Venne chiesto a Pompeo di comandare anche la guerra e poco dopo riuscì a sconfiggere Mitridate cacciandolo dal Ponto , egli si fece uccidere Pompeo rese Siria e Palestina province Romane e unì la Bitinia e il Ponto in un’altra unica provincia Nel 62 a. C rientrò a Roma trionfante e con il bottino. Cirenaica Cilicia 85 Situazione di Roma Clodio aveva terminato il suo anno da tribuno e tornò ad essere privato cittadino, ma non smise di usare le bande come strumento di pressione. Uno dei suoi bersagli era diventato Pompeo, che, preoccupato anche dei successi di Cesare in Gallia richiamò Cicerone nel 57 a. C. Nel frattempo la popolazione di Roma era sempre più in crescita e date le distribuzioni gratuite decise da Clodio, aumentarono le esigenze di approvvigionamento. Così vennero affidati a Pompeo poteri straordinari per 5 anni per provvedere all’approvvigionamento della città (Cura annonae) I successi di Cesare misero in allarme i suoi legati che si riaccordarono a Lucca (ai confini con la Cisalpina) nel 56 a. C: il nuovo accordo prevedeva che Crasso e Pompeo si sarebbero candidati al consolato l’anno seguente e dopodiché Crasso avrebbe ottenuto il governo della Siria e Pompeo quello delle provincie spagnole; Cesare invece vedeva rinnovato il proconsolato in Gallia per altri 5 anni. Cesare, tornato in Gallia, trovò la Bretagna in aperta rivolta. Così costruì un'armata di Battelli piccoli e leggeri grazie anche all'ingegno del suo legato Decimo Bruto,  che ebbe la meglio sui poderosi vascelli oceanici avversari.  Si spostò sul fronte del Reno,  dove sconfisse  le tribù germaniche di Usìpeti e Tèncteri.   Nel 54 a. C  iniziò la campagna militare in Britannia  raggiungendo il Tamigi e sottomise parecchie tribù. La grande crisi si verificò nel 52 a. C  in Gallia centro- occidentale,   dove  si erano sollevati gli Arverni sotto la guida del re Vercingetorige.  Cesare si precipitò in Arvernia in pieno inverno dove bloccò temporaneamente le popolazioni, ma  per la stanchezza delle sue truppe fu costretto ad andare via.  Si diresse verso nord per ricongiungersi al legato Tito Labieno,  che aveva sconfitto tribù insorte presso Lutetia Parisiorum (la futura Parigi) e insieme inseguirono Vercingetorige,  che si rinchiuse nella piazzaforte di Alesia in attesa di rinforzi. Dopo un lungo assedio e combattimento, egli si arrese e fu imprigionato a Roma per poi venire decapitato nel 46 a. C.  Cesare senza aspettare il Senato creò la Provincia Comata. Crasso, in qualità di proconsole in Siria, per raggiungere la popolarità di Pompeo e Cesare tentò di allargare i confini romani e di invadere il regno dei Parti (regno formatosi intorno al 250 a.C. quando alcune tribù provenienti dall’Asia si erano insediati nella Partia per poi dilagare in Persia fino all’Eufrate). Egli non combatteva ormai da vent’anni e infatti la battaglia vide come esito la disfatta dei romani e la morte di Crasso e l’accordo perse uno dei suoi protagonisti. I successi di Cesare erano dovuti alla disunione delle tribù galliche, alla sua capacità di adattare le tattiche al tipo di situazione, alla condivisione delle fatiche e delle paure con i suoi soldati, cosa che li legava strettamente a lui. NORMANDIA 86 >>>>> Da tempo erano iniziati a venire meno i vincoli politici e familiari che univano Pompeo e Cesare. Giulia morì di parto e Pompeo declinò ulteriori matrimoni con parenti di Cesare, sposando Cornelia, vedova del figlio di Crasso. L’anno dopo morì Crasso e Pompeo per varie ragioni si accostò alla fazione anticesariana. Durante il caos dilagato Roma vigeva l’anarchia , che giunse al colmo nel 52 a. C, quando le bande di Clodio, che aspirava alla pretura, affrontarono quelle di Silone, che aspirava al consolato=>Clodio morì Pompeo venne nominato console senza collega e approfittando della situazione i nemici di Cesare volevano metterlo sotto accusa per il modo in cui aveva condotto la guerra. Egli era stato ininterrottamente assente da Roma per anni e secondo lui il suo mandato sarebbe scaduto nel 49 a. C, ma gli avversari volevano che finisse nel 50 a. C. Cesare quindi voleva presentare la sua candidatura da console e godeva di privilegi eccezionali concessi ad personam che, essendo impegnato nel proconsolato gli avrebbero permesso di presentare la sua candidatura anche restando lontano da Roma. Ma varie leggi e opposizioni stavano facendo scemare i suoi privilegi speciali nel 51 a. C ci fu un dissidio tra Cesare che voleva l’estensione fino al 49 a. C e gli oppositori che volevano la sostituzione già dal 50 a. C  Per porre fine alla situazione nel 50 a. C Caio Scribonio, tribuno della plebe, propose che per uscire dalla crisi si sarebbero dovuti abolire tutti i poteri sia di Pompeo che di Cesare. Guerra civile - POMPEO VS CESARE (49 – 45 a. C) All’inizio del 49 Cesare inviò una lettera al Senato in cui si dichiarava disposto a deporre il comando solo se anche Pompeo lo avesse fatto , ma i suoi avversario volevano che si deponesse solo lui. Minacciato dal veto di due tribuni, il Senato votò il senatus consultum ultimum che affidò a Pompeo la difesa dello Stato  Cesare passò il fiume Rubicone armato (segnava il confine tra l’Italia e la provincia della Gallia Cisalpina) con le sue truppe dirigendosi verso Roma. Si trattava di un vero e proprio atto di ribellione, che decise di compiere dicendo letteralmente: ("il dado è tratto"). Cesare mirava a stabilire il suo comando personale.  Rapidamente sottomise l'Italia, sconfisse in Spagna i seguaci di Pompeo, il quale, divenuto l'estrema difesa del partito senatoriale, si recò in Grecia, dove sperava di poter sconfiggere Cesare e riconquistare l'Italia. Ma Pompeo venne battuto a Farsalo nel 48; e, sentendosi perduto, si rifugiò in Egitto, contando sulla protezione del re Tolomeo XIII, che però lo uccise.  Cesare entrò in Egitto e risolvendo una diatriba tra successori al trono , confermò Cleopatra VII regina d’Egitto. Lei nominò suo figlio Tolomeo Cesare  garanzia di protezione verso di lui  Sconfisse gli ultimi pompeiani in Africa, che si erano accordati con il re di Numidia Giuba. Cesare vinse e Giuba si suicidò  Numidia divenne provincia romana chiamata “Africa Nova” Mesopotamia India Mar Caspio PersiaDeserto siriaco Siria 87  Infine dovette affrontare i figli di Pompeo in Spagna che però sconfisse nel 45 a. C a Munda Acquisito il potere assoluto, Giulio Cesare, che, di fatto, aveva assunto il ruolo di un re senza corona, decise di trasformare le istituzioni statali in senso monarchico, convinto che Roma non potesse più essere efficacemente governata come una repubblica, al fine di garantire l'ordine ed evitare i conflitti in Italia. Ricoprì il consolato fino al 44 a. C, per la quinta volta e in quell’anno si fece eleggere dittatore a vita, (dictator perpetuus) e gli vennero attribuiti gli onori e i poteri tipici di un sovrano. - Ottenne la potestà tribunizia, ovvero tutte le prerogative dei tribuni della plebe, pur non ricoprendone la carica, che essendo patrizio gli era vietata - Potere di fare trattati di pace o dichiarare guerra senza consultare Senato e popolo - Richiamò gli esuli condannati in patria - Aumentò il n. di senatori da 600 a 900, con l’immissione di molti suoi seguaci - Ampliò la cittadinanza agli abitanti della Transpadana - Confermò le distribuzioni gratis di grano ma limitò gli aventi diritto - Nuove colonie per sgombrare Roma e Italia - Ristrutturazione urbanistica - Riforma del Calendario civile: che era in ritardo di tre mesi rispetto a quello astronomico. Venne aiutato da un astronomo e dal papa Gregorio XIII  regola ancora oggi l’alternarsi di anni ordinari e bisestili Le Idi di marzo Gli eccessivi poteri e onori, il fatto che Cesare dovesse dare consenso per ogni minima cosa, atteggiamenti inclinati verso la regalità  CREARONO ALLARME tra gli ex pompeiani , senatori, ma anche tra i suoi seguaci. Egli aveva preparato una grande campagna militare contro i Parti per ristabilire l’egemonia romana in Asia, compromessa dal disastro di Crasso, ma aumentarono le voci di aspirazioni monarchiche. Fu allora ordita una CONGIURA prima della sua partenza - guidata da Bruto e un discendente di Cassio. --- Alle idi di marzo, 15 marzo, del 44 a. C, Cesare fu pugnalato in Senato e morì trafitto di fronte alla statua del suo avversario Pompeo. I cesaricidi erano felici di averlo fatto fuori e di aver restituito la libertà repubblicana, ma non si preoccuparono di eliminare anche i suoi principali collaboratori Marco Lepido e Marco Antonio. Essi si organizzarono: - Lepido voleva assalire i partecipanti della congiura in Campidoglio – vendetta di sangue - Antonio riuscì a imporre un COMPROMESSO  amnistia dei congiurati e convalida degli atti di Cesare e organizzazione dei suoi funerali di Stato Publio Cornelio Dolabella, destinato a sostituire Cesare dopo la sua partenza per la spedizione partica, sarebbe stato console con Antonio. Fu *AMNISTIA: Rinuncia nel perseguire i reati commessi da qualcuno Il figlio Sesto Pompeo si salvò 90 !!! Ottaviano era il padrone incontrastato del mondo romano e dell’intero mediterraneo e si apprestava a dare vita ad un nuovo regime con il quale si sarebbe chiusa la storia della res pubblica. L’enorme quantità di dettagli di questo I sec a. C si deve al fatto che possiamo leggere i resoconti dei protagonisti. Si affermò un nuovo genere storiografico , I COMMENTARII. In origine non erano opere letterarie --- appunti personali, diario scritto ad uso privato. Nel corso del I secolo il termine definisce la messa in bella copia, l’adattamento alla pubblicazione di memorie personali. - SILLA: “Commentari delle proprie imprese - CESARE: Commentari della guerra gallica, della guerra civile, della guerra alessandrina e africana (egli parlava in terza persona per dare una veste obiettiva alla narrazione, ci si fidava di più delle affermazioni che si leggevano - AUGUSTO: Commentari della propria vita, Le proprie gesta - CICERONE: di cui possiamo leggere di più--- decine e decine di opere conservate. Era console nell’anno del colpo di Stato di Catilina 63 a. C . Era vicino a Pompeo , dopo la conclusione della guerra civile. Dopo l’assassinio di Cesare  Orazioni: ne abbiamo circa 50, pronunciate per difendere o accusare qualcuno di molto famoso. Processi che coinvolgevano grandi questioni  Lettere: vita privata ma anche contenuti politici molto importanti per gli storici, molto dettagliate(c’è la data) Poi c’erano gli storici veri e propri: i più importanti erano SALLUSTIO e APPIANO. Poi uno storico greco CASSIO DIONE, molto tardo rispetto a questi eventi: scrisse nel III sec d. C. Senatore romano che aveva a disposizione tutti gli archivi. Fu infatti autore di una “Storia Romana” in 80 libri di taglio annalistico. Opera monumentale pur essendo in lingua greca, riscrive tutta la storia. Non ci è arrivata intera (selezione di argomenti) e abbiamo vicende molto dettagliate riguardo Ottaviano e Augusto 91 L’ETA IMPERIALE (31/27 a.C. – 476/568 d.C.) ↓ ↓ ↓ OTTAVIANO AUGUSTO (27 a. C– 14 d. C) Le soluzioni adottate da Ottaviano dopo il 31 a. C furono innovative e segnarono una cesura nella storia romana.  ERRORE: pensare che Ottaviano aveva un progetto già ideato e preciso, messo in atto da un momento all’altro. È evidente che la sua presenza come primo imperatore fu il risultato di continui aggiustamenti e ripensamenti durati anni Ma comunque convenzionalmente nel 31 a. C si fa iniziare l’età imperiale. Ciò che noi chiamiamo Impero, in realtà dovrebbe essere chiamato “PRINCIPATO” e gli imperatori che governarono dovrebbero essere definiti “principi”=> princeps= ruolo che essi SX: FASI SECONDO LE DINASTIE: Non dà un senso dello sviluppo storico generale. CENTRO: FASI SECONDO LE ETÀ:  Alto imperiale  Medio imperiale  Tardo imperiale +  Regni romano- germanici DX: DUE ETÀ: - PRINCIPATO: Alto + Medio imperiale. struttura repubblicana, c’era più autorità superiore. Imperatore=Princeps (Primo tra pari) - TARDO ANTICA: Tardo + I fase dei regni romano-germanici. Imperatore=Dominus 92 rivestirono. La figura di principe acquisiva sempre più importanza e aveva il compito di gestire l’esercito ed era un punto di riferimento ed equilibrio tra Senato, esercito, plebe e province che avrebbe portato Roma in una situazione di benessere e sicurezza. - Anni 31 – 27 a. C: ritorno alla normalità e posizione di preminenza. - Anni 31 - 23 a. C: venne ininterrottamente eletto console, condividendo il posto con fidati. Es. negli anni 28 – 27 lo condivise con l’amico Marco Agrippa e insieme eliminarono dal Senato i membri ritenuti indegni, abrogarono le norme emanate nell’età triumvirale e nelle guerre civili. 13 gennaio 27 a. C: in una seduta del Senato , Ottaviano, che era entrato nel suo settimo consolato, rinunciò a tutti i suoi poteri straordinari, accettando solo il comando decennale sulle province “non pacificate” e sui rispettivi eserciti (parte della Spagna, le Gallie, la Siria, La Cilicia, Cipro ed Egitto). Fu ridato al popolo il potere decisionale sulle provincie “pacificate”, in cui non c’era bisogno di grossi contingenti militari (Africa, Asia, Acaia, Epiro, Macedonia, Illiria, Sicilia, Sardegna, Corsica, Creta , Cirenaica e Ponto). Tale ripartizione permetteva il suo controllo sulla maggior parte delle forze legionarie ed evitava che altri generali potessero acquistare gloria conquistando fronti nuovi.  Qualche giorno dopo il Senato lo proclamò “AUGUSTO” : termine che non apparteneva alla politica, ma alla religione, infatti deriva da “augere” che significa “innalzare”. Gli venne consegnata una CORONA fatta di foglie di quercia, per aver portato salvezza ai cittadini e uno SCUDO D’ORO sul quale erano elencate le sue virtù. Dopo la drammatica esperienza delle guerre civili, l’opportunità di concentrare il potere nelle mani di una persona non era più così inimmaginabile. Le strutture repubblicane, tuttavia, non furono abolite, anzi il loro funzionamento divenne molto più regolare => però in quel sistema si è instaurata la figura del principe - Dal 26 al 23 a. C: continuò ad essere eletto console fino all’XI volta. In quegli anni si recò in Gallia e in Spagna contando su colleghi fidati a Roma per sottomettere altri popoli all’Impero. Così si dimostrava pacificatore delle zone a lui assegnate. Negli anni successivi alternava 3 anni nelle province e 2 anni a Roma, in modo da instaurare il nuovo ordine in modo graduale e rispettare il governo di Senato, popolo e magistrati, svolgendo il suo compito nelle province.  Nel 26 a. C però SI AMMALÒ fino a sfiorare la morte e iniziarono a sorgere i primi problemi di successione e una crisi che però si risolse perché guarì nel 24 a. C. Nacquero prime irritazioni dal momento che aveva occupato in modo permanente il consolato dal 31 a.C, limitando le aspirazioni di molti. Perciò Augusto depose il consolato, lasciato nelle mani dell’aristocrazia , MA ottenne un imperium proconsolare a vita. - gli consentiva di agire come magistrato in tutte le province, anche talora in quelle che erano state riservate al popolo - non gli consentiva di agire nella vita politica, di convocare senato e popolo dall’estero (solo quando tornava a Roma poteva) Eliminò questo impedimento facendosi attribuire le prerogative proprie dei tribuni della plebe, diventando così protettore della plebe, potendo proporre leggi, porre il veto e convocare il Senato, oltre a godere della Sacrosantitas  divenne sacro e inviolabile. Deteneva in questo modo tutti poteri che presi singolarmente erano compatibili con il sistema repubblicano,---- incompatibile era il fatto che li detenesse tutti una sola persona. 95 - La città fu ripartita in 14 regiones (circoscrizioni) suddivise in quartieri. Più quartieri riuniti organizzavano la gestione della regione e delle città. Province – le divise in:  Provincie imperiali o non pacificate > province di recente conquista in cui c’erano anche più legioni. Erano sotto la sua responsabilità e crebbero da 5 a 13 durante il suo Principato. Venivano governate da legati Augusti, scelti tra senatori, che avevano mandato di durata variabile a discrezione del principe. L’unica cosa di cui non si occupavano era riscuotere le tasse, affidate a procuratori equestri.  Provincie del popolo o pacificate > di competenza del popolo romano, che arrivarono a 10. In generale erano prive di legioni e le governavano sempre dei senatori, scelti però a sorte e restavano in carica per solo un anno. Augusto poteva intervenire anche su queste. Un’eccezione di tale ordinamento era l’Egitto che, dopo la vittoria su Antonio e Cleopatra. Era stato assegnato a un prefetto di rango equestre nominato da Augusto. Comandava le legioni e amministrava la giustizia. Decisione presa per l’importanza che aveva nell’approvvigionamento granario.  La suddivisione fu in continua evoluzione: a seconda della necessità si applicavano soluzioni idonee.  Fu necessario creare un sistema per l’esazione delle tasse che mitigasse ciò che si era deciso post guerre. C’era una tassa fondiaria sui terreni detta Tributum soli, che i cittadini non romani dovevano pagare in base al censo. L’esercito - Il n. di uomini impegnati superava le necessità e i mezzi a disposizione - I costi da sostenere per la paga dei soldati e della liquidazione dei veterani erano alti - Congedati circa 300.000 uomini , che ricevettero come premio di congedo terre o denaro In Italia non ci furono riforme amministrative. Dopo la Guerra sociale e la legislazione cesariana, tutti gli abitanti erano cittadini romani. Le circa 400 città italiche godevano di autonomia e governi interni. -Augusto la divise in 11 REGIONI, che servivano in primo luogo per il censimento delle persone e delle proprietà, senza che ci fossero funzionari appositi. -Vennero organizzati una rete stradale e un servizio di comunicazioni -Rinnovamento edilizio nelle città: mura, acquedotti, porte e strade 96 - Il servizio militare rimase volontario: professionisti che restavano in servizio per 20 anni e più - Si vennero a costituire 25 legioni, designate da un numero e da un nome - Altra innovazione fu l’istituzione di una guardia pretoriana permanente comandata da un prefetto equestre. Era un corpo d’elite di 9000 uomini romani , pagato di più e godeva di migliori servizi - Istituì truppe ausiliarie uomini presi dai paesi soggetti, una volta congedati ottenevano la cittadinanza - La flotta stazionava in 2 porti. Ravenna e Miseno  anche i marinai dopo il congedo diventavano cittadini Politica estera Un campo considerato di sua diretta competenza - si considerava tutore della Pace Augusta e lo dimostrò con un atto simbolico per dimostrare che iniziava una stagione di pace: chiudere il Tempio di Giano , le cui porte restavano aperte in tempo di guerra. Gli obbiettivi di Augusto erano due: pacificare i territori dell’impero e continuare il processo di civilizzazione di Roma. Dietro la spinta conquistatrice di Roma si celava l’idea secondo la quale solo un mondo unificato avrebbe garantito la pace  si spiegano dunque le campagne contro i Barbari che minacciavano l’Oriente e l’Occidente. ORIENTE - Preferì la diplomazia alle armi - In Egitto vennero estesi i confini meridionali, per consolidare le vie commerciali - Nel regno Partico vennero stabiliti accordi di amicizia con i sovrani di tali Stati Tali trattati li ponevano in un rapporto di patronato – clientela con l’Imperatore, infatti sono spesso definiti Regni clienti che dovevano fornire contingenti e si creavano così Stati cuscinetto che dovevano controllare zone poco urbanizzate. - L’Armenia , aldilà dell’Eufrate, era una zona critica : gli interessi romani si scontravano con quelli partici. Tiberio, figlio del primo matrimonio di Livia (moglie di Augusto), incoronò Tigrane II re d’Armenia, che divenne re cliente Nell'8 a. C,  quando Tigrane II morì ci fu un conflitto di interessi tra romani e Parti per la successione.  Data la situazione critica si arrivò all'intervento di Tiberio  e del nipote di Augusto Caio Cesare Fu un successo, ma Caio morì. Attraverso gli accordi ridusse l’intervento militare e amministrativo in Oriente, per concentrarsi sull’Occidente OCCIDENTE - Dal 27 al 19 a. C si concentrò nella penisola iberica,  che fu finalmente conquistata dopo una lotta piena di massacri e stragi ad opera di Agrippa.  Augusto organizzò l'amministrazione della Spagna dividendola in tre province:  Spagna ulteriore o Betica(del popolo) Spagna Citeriore o Tarraconense e Lusitania (Imperiali).  - Anche la Gallia fu divisa in tre province: aquitania, lugdunese e belgica +  narbonese(del popolo) - Nelle aree Alpine i romani erano sviluppati in modo asistematico  e non unitario. I luoghi erano difficili da difendere e le comunicazioni erano precarie. Nell'area occidentale fu fondata la colonia di Augusta  praetoria, l'attuale Aosta. A sud il re Cozio,  che acquisì il titolo di prefetto, mantenne il proprio regno sulle Alpi cozie e sul passo del Monginevro.  Infine i territori delle Alpi Marittime  organizzati in piccole province. - Nel 21 a. C  venne esteso il controllo Romano nell'africa meridionale e sud occidentale - Erode- re di Giudea - Archelao – re di Cappadocia - Polemone – re del Ponto 97 - Nel settore del Reno e del Danubio si alternarono vittorie e sconfitte per molti anni. Il 16 a. C molte regioni furono trasferite lungo il Reno,  si voleva  conquistare il territorio compreso tra il Reno e l'Elba (Germania). Molte conquiste furono opera dei suoi figliastri Druso e Tiberio. » vittorie: Norico, Rezia, Pannonia (attuale Ungheria)  e Mesia (attuale Bulgaria) » sconfitta: Germania. Domani arrivarono all'Elba con Druso nel a. 9 C.  Durante la marcia di ritorno Druso morì dopo essere caduto da cavallo e prese il suo posto Tiberio. Egli voleva sconfiggere i Marcomanni, in Boemia, sotto la guida del loro re Maroboduo,  ma una volta pronto a sferrare l'attacco scoppiò una rivolta a sud del Danubio,  perciò dovette concentrarsi.  Allora stabilì un accordo con Maroboduo , che divenne  re socio amico dei romani.  Scoppiò poi una grande rivolta delle tribù germaniche, guidate da Arminio, che si risolse in tragedia per i romani nella foresta di Teutoburgo.  Nonostante le successive spedizioni la frontiera dovette fermarsi al Reno senza spingersi verso Oriente. La successione Uno dei problemi del principato Augusteo riguardava la sopravvivenza dello schema delineato da lui , voleva che qualcuno continuasse ad avere il suo ruolo, senza però imporre apertamente una monarchia alle istituzioni.  Aveva via via ricevuto sempre più poteri che non erano trasmissibili e lo resero una figura unica.  In teoria dopo la sua morte la gestione dello Stato sarebbe tornata agli organismi istituzionali precedenti, ma la situazione che si era creata presupponeva che ci fosse una figura monarchica al potere, ma data la mancanza di una prassi da seguire per la sua sostituzione, c'era il rischio di un vuoto di potere.
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