Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Industrializzazione e Crisi della Realtà nel Primo Novecento in Italia, Appunti di Italiano

Il processo di industrializzazione in Italia nei primi anni del Novecento e la crisi della concezione della realtà durante quel periodo. Vengono trattati fenomeni sociali come l'emigrazione, la formazione di grandi centri urbani, la Prima guerra mondiale e la crisi del positivismo. Inoltre, vengono presentate le nuove proposte culturali e le avanguardie letterarie e artistiche, come il Futurismo e il Dadaismo. Il testo include anche la diffusione della stampa quotidiana e periodica e la crescente unificazione linguistica in Italia.

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 16/06/2022

gaiag_03
gaiag_03 🇮🇹

4.3

(4)

13 documenti

1 / 9

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Industrializzazione e Crisi della Realtà nel Primo Novecento in Italia e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! IL FUTURISMO LA SITUAZIONE STORICA E SOCIALE IN ITALIA: Nei primi anni del Novecento il Nord Italia si avvia ad un lento processo di industrializzazione che comporta alcuni nuovi fenomeni sociali, come l'emigrazione dal Sud della penisola e la formazione di grandi centri urbani. La modernizzazione dell'economia non è sufficiente a risolvere i problemi legati all'occupazione e molti italiani sono costretti ad emigrare all'estero. Viene quindi intrapresa la politica coloniale italiana, che porta alla conquista della Libia (1911-12). Tra il 1903 e il 1914 la scena politica è dominata dalla figura di Giovanni Giolitti, esponente della corrente dei liberali, che tenta di risolvere i gravi conflitti sociali attraverso una serie di provvedimenti volti a migliorare l'amministrazione pubblica e soddisfare le richieste dei lavoratori. Nel 1912 estende il diritto di voto con la legge sul suffragio universale maschile, ma la sua politica di accordo tra i partiti fallisce in seguito alle resistenze dei conservatori di fronte al cosiddetto "patto Gentiloni”. La tensione accumulata nei rapporti internazionali esplode con la Prima guerra mondiale, alla quale l'Italia decide di partecipare a partire dal 1915, dopo un lungo dibattito tra neutralisti e interventisti. IDEOLOGIE E NUOVE MENTALITÀ: La concezione della realtà proposta dal Positivismo durante la seconda metà dell'Ottocento entra in crisi, soprattutto a causa di teorie rivoluzionarie: in campo scientifico Albert Einstein formula la teoria della relatività che dimostra il carattere convenzionale delle scienze "esatte", la psicoanalisi di Sigmund Freud cancella le vecchie concezioni in ambito psichiatrico, il pensiero filosofico si arricchisce grazie all'opera di Nietzsche, che smaschera i falsi miti delle ideologie ufficiali, e di Henri Bergson, che propone una concezione dinamica della realtà. L'atteggiamento degli intellettuali nei confronti della situazione sociale e politica si converte gradualmente: al senso di esclusione e di declassamento, subentra un nuovo impulso alla partecipazione attiva e alla promozione del cambiamento culturale. Il disprezzo per i valori borghesi determina la diffusione di tendenze nazionalistiche, che rivelano il bisogno di soluzioni forti e autoritarie. Contro queste posizioni irrazionali si schiera Benedetto Croce, esponente del pensiero idealistico che esercita un'influenza duratura sulla cultura italiana ed europea. LE ISTITUZIONI CULTURALI: Il desiderio di partecipare attivamente alla vita culturale e politica spinge gli intellettuali a cercare nuovi spazi di confronto e mezzi efficaci per raggiungere il pubblico. Per questo motivo nei primi decenni del Novecento si assiste alla creazione di numerose riviste, che si propongono di diffondere le nuove ideologie. Le iniziative più importanti da questo punto di vista si concentrano nella città di Firenze, dove vengono pubblicate importanti riviste come "Hermes", "La Voce" e “Lacerba". Le nuove proposte culturali si esprimono attraverso la formulazione di programmi e manifesti redatti dai gruppi di intellettuali che condividono le medesime idee sull'arte, sul costume e sulla società. La volontà di rompere con la tradizione provoca una frattura profonda con il sapere istituzionale. Il mercato editoriale comincia a proporre un'offerta ampia e differenziata. I quotidiani, migliorano la qualità del loro servizio e si occupano di questioni di interesse sociale, attraverso pubblicazioni periodiche. LA LINGUA: Numerosi sono i fattori che concorrono alla diffusione della lingua nazionale. Primo tra tutti la scuola, che consente alla maggior parte della popolazione di comprendere e usare l'italiano, anche se la totale padronanza linguistica è raggiunta soltanto dall'esigua minoranza di coloro che riescono ad accedere all'istruzione media e superiore. La crescente diffusione della stampa quotidiana e periodica incide molto sulle abitudini linguistiche degli italiani, perché da un lato i giornali avvicinano alla lettura un pubblico sempre più ampio e dall'altro influenzano anche la lingua letteraria, che si avvicina sempre più alla lingua parlata. Anche i fenomeni migratori agiscono a favore dell'unificazione linguistica, poiché gli italiani che scelgono di trasferirsi nei centri urbani industrializzati si rendono conto dell'importanza dell'istruzione e della competenza linguistica come strumenti di integrazione. LE CARATTERISTICHE DELLA PRODUZIONE LETTERARIA: Nella letteratura del primo Novecento si allentano i confini tra la poesia e la prosa, e si giunge al superamento delle strutture narrative naturaliste. Il rinnovamento del romanzo si realizza grazie ai due maggiori autori del periodo, Luigi Pirandello e Italo Svevo. Nei romanzi e nei racconti di Pirandello il caos che caratterizza la realtà si traduce nella disgregazione dell'identità dei personaggi e nella dissoluzione delle forme narrative tradizionali. Nella produzione di Svevo invece la realtà viene filtrata attraverso la coscienza dei protagonisti e la descrizione degli eventi assume in questo modo un alto valore ironico e critico. La poesia è caratterizzata dalla volontà di abbandonare i temi tradizionali e le rigide forme metriche del passato, introducendo l'uso nascente del verso libero. I crepuscolari rifiutano il modello dannunziano e rivolgono l'attenzione agli aspetti più umili della realtà quotidiana. I vociani conducono nei loro versi un profondo scavo interiore ed esprimono la loro interiorità inquieta attraverso componimenti brevi (tendenza al “frammentismo"). Il movimento più rilevante risulta essere il Futurismo, in cui si riconosce un preciso programma e con cui riesce a raggiungere un'ampia diffusione in tutta Europa. Il suo fondatore, Filippo Tommaso Marinetti, si propone la cancellazione completa e definitiva di tutte le esperienze culturali e artistiche del passato. In campo teatrale il Futurismo decreta l'abbandono del dramma borghese e offre rappresentazioni provocatorie basate su situazioni assurde e irreali. Grande successo riscuote il teatro del "grottesco", che denuncia l'alienazione dell'uomo contemporaneo e tenta di smascherare le ipocrisie e le contraddizioni della società. LE AVANGUARDIE: Il termine "avanguardia" appartiene al vocabolario militare e indica la pattuglia di soldati che va in avanscoperta. Usata nell'Ottocento in senso politico, a indicare i gruppi che si ponevano a capo di movimenti rivoluzionari, la nozione si estende nel primo Novecento a designare anche alcune tendenze letterarie e artistiche. Per la prima volta viene impiegato, agli inizi del secolo scorso, a proposito di movimenti (il Futurismo, il Dadaismo, il Surrealismo) oggi detti "avanguardie storiche”. Questi gruppi si propongono compiti di rottura, rifiutando radicalmente non solo la tradizione culturale del passato, ma gli stessi canali della comunicazione artistica corrente. È una rivolta che vuole colpire le ideologie dominanti. L’intenzione è un rinnovamento totale della società. Ricostruire vuol dire rifondare, ma per rifondare bisogna distruggere, azzerando tutto ciò che lega il presente al passato. “MANIFESTO TECNICO DELLA LETTERATURA FUTURISTA”: Nel maggio 1912, compare per le "edizioni futuriste di Poesia" il "Manifesto tecnico della letteratura futurista" di Filippo Tommaso Marinetti. Esso presenta un programma tecnico con proposte riguardanti lo stile, la sintassi e l'uso delle parole. Marinetti enuncia i procedimenti su cui intende basarsi la nuova letteratura futurista. Il punto da cui iniziare deve essere la distruzione della sintassi, intesa come impalcatura, che rende possibile la trasmissione e le ricezione della comunicazione letteraria. Di qui la necessità di avanzare delle proposte alternative e sostitutive: 1. I sostantivi vanno messi a caso, di istinto, senza rispettare l’ordine della sintassi. 2. I verbi devono essere coniugati all'infinito per comunicare il senso della durata. In questo modo si accentua la durata e l'atemporalità. 3. Si devono abolire gli aggettivi perché sminuisce il valore del sostantivo. 4. Si deve abolire l'avverbio perché danno informazioni aggiuntive superflue. 5. Ogni sostantivo deve avere il suo doppio, cioè le analogie di parole unite dal trattino (es. porta-rubinetto) senza l'uso della congiunzione (come, quale, così) che collega le due parole. 6. Si deve abolire la punteggiatura perché non essendoci più gli aggettivi, gli avverbi e le congiunzioni se ne può fare benissimo a meno. La punteggiatura può essere sostituita dai segni matematici (+ - : = ><) e i segni musicali. 7. Si deve fare ricorso all'analogia con paragoni sempre più vasti. 8. Le parole e le immagini non devono essere suddivise in categorie perché sono tutte sullo stesso piano. È quindi l'intuizione che coglie l'elemento della vita e lo riproduce. Bisogna rifiutare tutto ciò che impedisce la vita. 9. Per dare dinamismo bisogna agire sulla trama delle relazioni analogiche, in quanto simula il movimento, la velocità, la simultaneità. 10. All'ordine dell'arte tradizionale si contrappone un massimo di disordine. 11. I futuristi non cercano il "bello", anzi lo disprezzano, "cercando coraggiosamente il brutto". “BOMBARDAMENTO”: Marinetti descrive il bombardamento ad opera dei Bulgari della città turca di Adrianopoli, a cui assistette, come inviato del giornale “Gil Blas”, durante la guerra tra queste nazioni (seconda guerra balcanica), nel 1912. Da “Zang Tumb Tumb”, pubblicato nel 1914 nelle “Edizioni futuriste di Poesia”, il poemetto in prosa parola libera si divide in dieci parti. Il componimento offre una rappresentazione, in parte verbale e in parte visiva, con l’uso di parole in neretto e maiuscole e con la particolare disposizione delle parole sulla pagina, del bombardamento subito nell’ottobre 1912 da Adrianopoli a opera dei bulgari. Il brano celebra il rito della guerra, del quale vuole esprimere sulla pagina scritta tutta la forza dinamica. La violenza e la ferocia della guerra sono recepite da Marinetti come musica, come spettacolo bellissimo e purificatore. L’autore vuole rappresentare le sensazioni suggerite dal bombardamento nella maniera più oggettiva e fedele possibile. Le forme sulla pagina imitano lo sconquasso provocato dai bombardamenti. Sul piano linguistico, spiccano tre fenomeni: - la mancanza di punteggiatura; - l’uso ossessivo dell’onomatopea; - l’uso dell’accumulo verbale. FUTURISMO RUSSO: Lo scoop dell’avanguardia è quello di distruzione e della rivoluzione; il suo linguaggio porta ad un massimo disordine. Il Futurismo Russo, il cui maggior esponente è Majakovskij, si propone di ricreare un’arte del proletariato. Anche per i viaggi in Russia di Marinetti, il Futurismo si Estes anche in Russia, dove Majakovskij ne fece l’espressione di un attivismo che vedrà i futuristi russi a fianco della rivoluzione bolscevica. La sua poesia non nasce da una forma di individualismo, ma da uno sfondo di valori collettivi, che ricorda la tradizione dell’epica russa. DADAISMO E SURREALISMO: Il Dadaismo nasce a Zurigo durante la guerra e si trasferisce nel dopoguerra a Parigi, ottenendo l’adesione di un grande numero di artisti. Resta incerta l’origine del termine “dada”, usato nel senso di giocattolo. Il dadaismo contesta la struttura di gruppo del Futurismo. Il suo programma, formulata da Tzara nel 1918, considera l’arte come una forma anarchica di assoluta libertà. A differenza dei futuristi, i dadaisti non vogliono far nascere un mondo nuovo; si rivolgono alla pura provocazione fino alla ricerca del disgusto. Si ha una visione di arte totale che racchiude letteratura, pittura, musica e spettacolo. Nel 19224 alcuni artisti si staccano da questa corrente e pubblicano il “Manifesto del Surrealismo”, dove viene teorizzato il procedimento della “scrittura automatica”, con cui si possono esprimere le fantasie dell’inconscio e della psiche. La ricerca di un impegno politico porta alcuni esponenti ad aderire al comunismo. GUILLAUME APOLLINAIRE: In “Calligrammes” sperimenta la poesia visiva unendo lettere, parole e frasi in disegni complessi. La lettura tradizionale della poesia, secondo assi lineari (dall’alto al basso, da destra a sinistra) diventa impossibile. La colomba, simbolo di pace e amore, viene pugnalata. La guerra ha distrutto le relazioni affettive del poeta, “Douces figures poignardées”. Diverse interpretazioni possono spiegare questo testo: la colomba sembra zampillare dal getto d’acqua, ma allo stesso tempo cade al suolo. La continuità tra il getto d’acqua e il primo disegno è suggerita dal verso "Mais près d'un jet d'eau qui pleure et qui prie". E' chiaramente distinguibile un movimento verticale, ascendente "jaillissent vers le firmament", ma anche una caduta ("Le soir tombe" alla fine del testo.) . Il getto d’acqua evoca, secondo alcune interpretazioni, anche l’immagine di un pianto: “Le jet d’eau pleure sur ma peine.” La base del disegno, di forma ovale, rimanda sicuramente al catino dal quale la fontana ha origine. Può anche essere letto come una bocca (ricollegandosi all’inizio della poesia, “Chères lèvres”) o come un occhio aperto dal quale sgorgano delle lacrime, con sua la pupilla (O) al centro. Il disegno, quindi, non ha solo una funzione decorativa ma è polisemico e chiarifica il senso delle parole. La guerra ha privato Apollinaire delle sue numerose amanti, i cui nomi sono riportati nella colomba in lettere maiuscole. Seguendo lo stesso schema, gli amici dispersi vengono commemorati nel getto d’acqua. I nomi sono qui tutti maschili e in alcuni di essi si riconoscono pittori e poeti contemporanei: Braque, Max Jacob. Questo calligramma assume l’aspetto di un poema-oggetto per l’importanza della componente figurativa.Ma restano fondamentali il ritmo e i giochi fonetici. SVILUPPI DELL’AVANGUARDIA: Il messaggio dell'avanguardia ha condizionato profondamente gli sviluppi della letteratura del 900, che si troverà comunque a fare i conti con il carattere rivoluzionario delle soluzioni da essa proposte, sia per rifiutarle, sia per riprenderne lo spirito più innovatore. È questa la linea che della che potremmo definire della "rottura dell'ordine", a cui si contrapporrà l’esigenza di un "ritorno all'ordine",che tende alla “conservazione" della tradizione. Si inaugura una dialettica che può riguardare anche uno stesso scrittore: la prima raccolta poetica di Ungaretti, “L’allegria”, distrugge il verso tradizionale, risentendo della lezione del Futurismo, mentre le raccolte successive riproporranno forme più abituali. L'eredità dell'avanguardia si manifesta sopratutto nello "sperimentalismo" di una ricerca letteraria che si prefigge il compito di rompere gli schemi. Tra i più significativi esponenti di questa tendenza ci sono due scrittori di area anglosassone, Ezra Pound e Thomas Eliot. I CREPUSCOLARI: Il movimento crepuscolare (da crepuscolo, il momento del giorno tra tramonto e sera) è la tendenza di alcuni poeti che si oppongono alla poetica del Decadentismo e Futurismo. Ai contenuti aulici e sublimi del passato, contrappongono le atmosfere grigie e malinconiche della vita quotidiana, rievocate attraverso un linguaggio dimesso: si tratta di una poesia che rispecchia l'opacità dell'esistenza borghese, ostentando la propria inutilità. Tale orientamento di fondo caratterizza poeti che provengono da aree geografiche lontane. La solitudine, la sofferenza legata alla malattia e il desiderio di morte, il mondo delle piccole cose, l’inutilità della poesia nella società moderna, sono i temi principali. Gli esponenti più importanti sono il romano Sergio Corazzini (1886-1907) e il torinese Guido Gozzano (1883-1916), per cui la poesia è una sorta di sostituto artificiale della vita. Degradata e ridotta a merce, la letteratura può sopravvivere solo come finzione, collocandosi al di fuori della vita e della storia. Il carattere artificioso della poesia si accompagna a una serie di espedienti formali, come la mescolanza del lessico alto con quello basso della parlata quotidiana, con finalità ironiche.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved