Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Il futurismo riassunto, Appunti di Italiano

Riassunto generale del futurismo e dei manifesti e del bombardamento

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 24/03/2020

davide-bottini-1
davide-bottini-1 🇮🇹

5

(1)

1 documento

Anteprima parziale del testo

Scarica Il futurismo riassunto e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! IL FUTURISMO Il futurismo è un’avanguardia storica di matrice totalmente italiana. Nato nel 1909, grazie al poeta e scrittore Filippo Tommaso Marinetti, il futurismo divenne in breve tempo il movimento artistico di maggior novità nel panorama culturale italiano. Si rivolgeva a tutte le arti, comprendendo sia poeti che pittori, scultori, musicisti, e così via, proponendo in sostanza un nuovo atteggiamento nei confronti del concetto stesso di arte. Ciò che il futurismo rifiutava era il concetto di un’arte élitaria e decadente, confinata nei musei e negli spazi della cultura aulica. Proponeva invece un balzo in avanti, per esplorare il mondo del futuro, fatto di parametri quali la modernità contro l’antico, la velocità contro la stasi, la violenza contro la quiete, e così via. In sostanza il futurismo si connota già al suo nascere come un movimento che ha due caratteri fondamentali: ·         l’esaltazione della modernità; ·         l’impeto irruento del fare artistico. Il futurismo ha una data di nascita precisa: il 20 febbraio 1909. In quel giorno, infatti, Marinetti pubblicò sul «Figaro», giornale parigino, il Manifesto del Futurismo, nel quale sono contenuti tutti i caratteri del nuovo movimento. Il futurismo insorse contro la cultura dell’Ottocento che era stata troppo condizionata dai modelli storici, ed era vincolata dal passato. La tarda cultura ottocentesca si era inoltre caratterizzata per quel decadentismo che proponeva un’arte fatta di fuga dalla realtà nel mondo dei sogni: il futurismo cercò invece un’arte che esprimesse vitalità e ottimismo per costruire un mondo nuovo basato su una nuova estetica. L’adesione al futurismo coinvolse molte delle giovani leve di artisti, tra cui numerosi pittori che crearono nel giro di pochi anni uno stile futurista ben chiaro e preciso. Tra essi, il maggior protagonista fu Umberto Boccioni al quale si affiancarono Giacomo Balla, Gino Severini, Luigi Russolo e Carlo Carrà. Il movimento ebbe due fasi, separate dalla prima guerra mondiale. Lo scoppio della guerra disperse molti degli artisti protagonisti della prima fase del futurismo. Boccioni morì nel 1916 in guerra. Carrà, dopo aver incontrato De Chirico, si rivolse alla pittura metafisica e come lui, altri giovani pittori, quali Mario Sironi e Giorgio Morandi, i cui esordi erano stati da pittori futuristi. Nel dopoguerra il movimento finì per integrarsi nell’ideologia del fascismo, esaurendo così la sua spinta rinnovatrice e finendo paradossalmente assorbito negli schemi di una cultura ufficiale e reazionaria. Parte della cultura italiana, per questo motivo, ha sempre visto questo movimento come qualcosa di folkloristico e provinciale. La sua rivalutazione sta avvenendo solo da pochi anni e solo dopo che soprattutto la storiografia inglese ha storicamente rivalutato questo fenomeno artistico. Il futurismo, tuttavia, nonostante il suo limite di essere un movimento solo italiano, e non internazionale, ha esercitato notevole influenza nel dibattito artistico di quegli anni, contribuendo in maniera determinante alla nascita delle avanguardie russe, quali il Cubofuturismo, il Suprematismo e il Costruttivismo. Il manifesto tecnico della letteratura futurista La letteratura futurista rifiuta la tradizione, tutto ciò che è vecchio, che è legato alla morte ed esalta invece tutto ciò che è vita. Il testo di Tommaso Marinetti è pubblicato nel 1912 sulla rivista. L’autore definisce le nuove regole del testo letterario, affermando che: - la sintassi impedisce la lingua ad esser diversa, impedisce la comunicazione; - I sostantivi si devono mettere come capita; - Si devono abolire gli aggettivi; - I verbi devono essere all'infinito; - Si deve abolire anche l’avverbio, infatti, gli avverbi sono quelli che danno informazioni aggiuntive; - L’analogia è un paragone non legato ad una logica ben chiara, è molto più complessa di una metafora, mentre quest’ultima è facilmente comprensibile. Marinetti dice che bisogna abolire la punteggiatura perché imprigiona la comunicazione, perché crea delle soste, ne diminuisce la forza espressiva. Per accentuare la velocità e la direzione si usano, invece, i segni matematici, ossia + - : = > <, e i segni musicali. Bisogna fare ricorso all'analogia con paragoni sempre più vasti; gli autori del passato paragonavano gli uomini agli animali. Le parole, le immagini non sono diverse, sono tutte sullo stesso piano quindi è l’intuizione che coglie l’elemento della vita e lo riproduce. Bisogna rifiutare tutto ciò che impedisce la vita, si va avanti per intuizione; bisogna andare avanti e non impedire la vita, e ciò bisogna farlo anche con la letteratura. I futuristi possono essere anche rivoluzionari ed un esempio lo è, la russa, Maria Foschi. Marinetti teorizza un uso dell’aggettivo che non è più tale, perché diventa sostantivo. Bisogna considerare gli aggettivi come segnali ferroviari o semaforici dello stile, che servono a regolare lo slancio,i rallentamenti e gli arresti della corsa delle analogie. Secondo Martinetti anche la forma come si presenta un testo è importante. Le provocazioni in quanto tali durano poco BOMBARDAMENTO Da Zang Tumb Tumb, pubblicato nel 1914 nelle Edizioni futuriste di Poesia, dopo qualche anticipazione su Lacerba, il poemetto in prosa parola libera si divide in dieci parti. Il componimento offre una rappresentazione, in parte verbale e in parte visiva (con l’uso di parole in neretto e maiuscole e con la particolare disposizione delle parole sulla pagina), del bombardamento subito nell’ottobre 1912 da Adrianopoli, una città turca, a opera dei bulgari. Il passo costituì il cavallo di battaglia di Marinetti declamatore. Il brano celebra il rito igienico della guerra, del quale vuole esprimere sulla pagina scritta tutta la forza dinamica. La violenza e la ferocia della guerra sono recepite da Marinetti come musica, come spettacolo bellissimo e purificatore. Lo stile sostiene il messaggio: le parole in libertà servono a commentare come didascalie l’avvenimento guerresco. L’autore vuole rappresentare le sensazioni suggerite dal bombardamento nella maniera più oggettiva e fedele possibile. Non descrive, perciò, ma raccoglie con ossessiva attenzione le impressioni, le immagini, i suoni e i colori di una giornata di guerra. Le forme sulla pagina imitano lo sconquasso provocato dai bombardamenti. Sono ripetuti ed evidenziati i sostantivi chiave, che esprimono le virtù e i valori che si vogliono celebrare. Sul piano linguistico, spiccano tre fenomeni: - la mancanza di punteggiatura; - l’uso ossessivo dell’onomatopea, che diviene pienamente comprensibile solo se il brano viene letto ad alta voce e recitato. - infine l’uso dell’accumulo verbale: incontriamo serie di verbi all’infinito /sventrare, balzare, scandere ecc.), sequenze di vocaboli che si richiamano per analogia (azzannarlo, sminuzzarlo, sparpagliarlo; oppure alture, palchi, loggione). Malgrado tutto Marinetti non riesce però a ricorrere in maniera esclusiva alle parole in libertà.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved