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Il Gattopardo e La Chimera, Appunti di Italiano

Riassunto dei due libri in particolare trama e intestazione storica

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 11/01/2019

giuliapapandrea
giuliapapandrea 🇮🇹

4.8

(5)

2 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Il Gattopardo e La Chimera e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! IL GATTOPARDO Gattopardo è un romanzo storico ispirato alla storia della famiglia dello scrittore, i Tomasi di Lampedusa, ed è ambientato nel Risorgimento, quando realmente visse il bisnonno dell’autore, Giulio Fabrizio Tomasi, che viene chiamato nel romanzo principe Fabrizio Salina. Siamo nel 1860, in Sicilia, e le vicende del libro iniziano proprio nel maggio dello stesso anno, durante la spedizione dei Mille. Don Fabrizio, principe di Salina, è un aristocratico proprietario terriero di una tenuta vicino Palermo e vede con impassibilità, disprezzo e scetticismo l’arrivo delle truppe garibaldine. Il cambiamento è in atto: come sappiamo Garibaldi consegnerà il potere ai Savoia e sarà davvero la fine di un epoca. Se da un lato c’è Don Fabrizio, dall’altro troviamo suo nipote, Tancredi Falconeri, che si arruola volontario tra le fila dell’esercito sabaudo. Quando lo zio esprime delle riserve in merito, Tancredi risponde con la celebre frase: “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”. La scena dell’azione si sposta nel mese di agosto: Tancredi si innamora della bellissima Angelica, figlia di Don Calogero Sedara, sindaco di Donnafugata, residenza estiva dei Salina. L’amore e la passione tra i due giovani sono molto forti, ma lo è ancora di più il legame che si sta andando a creare: Tancredi in fondo è legato ad una famiglia nobile, ma di suo non ha molto e stringendo questa unione potrà trovare nelle ricchezze della famiglia Sedara un ottimo strumento per coltivare le proprie ambizioni politiche. Intanto, Concetta, figlia di Don Fabrizio ed innamorata di Tancredi, rimarrà profondamente delusa da questo legame amoroso. Il principe di Salina, Don Fabrizio, è talmente ancorato ai valori tradizionali della sua Sicilia che non accetta di buon grado tutte queste repentine trasformazioni e, addirittura, quando il cavaliere piemontese Aimone de Chevalley, segretario della prefettura, esponente del parlamento sabaudo gli offre la nomina regia a senatore, Don Fabrizio rinuncia, indicando Don Calogero al proprio posto. Il Regno delle due Sicilie sta però attraversando una fase di cambiamento, e ciò è evidente anche nella famosa scena del grande ballo nel palazzo dei Ponteleone. Il ballo infatti segna l'entrata nel mondo dell'antica nobiltà di Angelica e della classe dei nuovi ricchi: ormai le barriere sono state abbattute dal denaro e dalle vicende storiche. Don Fabrizio morirà nel 1883 in una camera d’albergo di ritorno da un viaggio napoletano, mentre Tancredi è divenuto deputato. Il romanzo si chiude molti anni più tardi, nel 1910: le figlie nubili di Don Fabrizio, Concetta, Caterina e Carolina sono preoccupate di salvare quel che resta di prezioso del patrimonio nobiliare di famiglia e le ritroviamo intente a recuperare i loro cimeli, simbolo ormai della decadenza dei Salina. Tutto quello che resta di questa famigli verrà buttato nei rifiuti e disperso per sempre. Il romanzo si chiude con l’arrivo in automobile di Angelica, decisa ad organizzare i festeggiamenti per il cinquantesimo anniversario della spedizione dei Mille. LA CHIMERA
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