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il giardino di Armida: riassunto e analisi, Dispense di Italiano

riassunto e analisi del brano tratto dalla Gerusalemme liberata

Tipologia: Dispense

2021/2022

In vendita dal 09/04/2022

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gloria-pantarotto 🇮🇹

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Scarica il giardino di Armida: riassunto e analisi e più Dispense in PDF di Italiano solo su Docsity! RINALDO E ARMIDA RIASSUNTO La coppia procede cercando di resistere ai “richiami del piacere” (v.84) che derivano dalla vista di quel giardino incantato. Al verso 85 (leggi): ad essi fare quindi di vedere tra le fronde degli alberi il vago, inteso come invaghito, cioè Rinaldo e la diletta, cioè Armida. Costui riprende una delle posizioni riprodotte più spesso nell’arte del sedicesimo secolo: Rinaldo poggia il capo sul morbido grembo della donna, come descritto a verso 88. Dai versi 89 a 94 viene descritta la bella donna, semiscoperta sul petto da un velo mezzo aperto (v.89), con i capelli, elemento seducente, sparsi al vento e un sorriso lascivo (verso 94). Ella è quindi molto provocante e suscita in Rinaldo un sentimento di ammirazione, egli pende dalle sue labbra, come scritto al v.96: “’l volto al volto attolle”, cioè la guarda in maniera intensa. Il tema degli sguardi infuocati viene ripreso nell’ottava successiva (Leggi v.96-97). In tutta l’ottava vengono descritti “gli amorosi atti” che Carlo e Ubaldo vedono e l’intensità del sentimento è tale che sembra che “l’alma fugge e ‘n lei trapassa peregrina” (v.102-103). Nell’ottava successiva viene introdotto l’elemento magico per eccellenza, quasi come una bacchetta magica: (leggi 105-106). Ai versi 109-112 emerge quanto Rinaldo sia innamorato perso di Armida e di come lei, invece, guardi il proprio riflesso all’interno dello specchio. Domina il campo semantico della sensualità e della passione: petto (inteso come seno), infiammato, lascivo, famelici sguardi, dolci baci, sospiro, atti amorosi. ANALISI La realizzazione più compiuta dell’elemento magico nella Gerusalemme Liberata è rappresentata da Armida. Armida possiede tutti i caratteri pertinenti dell’incantatrice e richiama necessariamente la figura delle incantatrici omeriche, Circe e Calipso. In esse è ravvisabile il germe della misoginia. Non è un caso, infatti, se nella letteratura e nel patrimonio folkloristico dei popoli l’aspetto più terribile della magia nera è affidato alle figure femminili, che si servono delle arti magiche come strumento di seduzione nei confronti dell’uomo che, vulnerabile, finisce programmaticamente per cedervi andando incontro a fatalità mostruose. L’amore è ancora una volta tragico e diventa l’unico strumento in grado di allontanare gli uomini dal Bene. A questa tradizione di maghe seduttrici si ascrive la figura di Armida, dotata di una bellezza e grazia fisica autentiche e reali, frutto di nessun incantesimo, la quale è un personaggio in evoluzione nel corso del poema; tra tutte le sue vittime ce ne è una che costituirà il motivo scatenante della sua metamorfosi: il giovane Rinaldo. L’inizio del suo cambiamento avviene infatti quando si trova a contemplare il guerriero dormiente, portatore di una bellezza quasi incantatrice e decide di rapirlo e di portarlo su un’isoletta, dove userà tutte le sue arti non per inganno ma esclusivamente per piacere amoroso. Armida riesce quindi a sedurre con la sola forza della sua sensualità Rinaldo, il guerriero crociato, facendo barcollare, nella fede in Dio e nella fedeltà alla missione, la più promettente spada del Signore. La vera magia di Armida non risiede tanto negli inganni del suo giardino, ma nell’erotismo del suo corpo: nell’epoca in cui imperversava la Controriforma il vero sortilegio demoniaco non è quello dei sabba delle streghe, ma l’attrazione sessuale. Emblematico è l’utilizzo dello specchio, strumento erotico per eccellenza che sfrutta la potenza sessuale degli sguardi proibiti. Armida rimarrà però vittima della sua stessa magia e dell’incanto che tentava di suscitare, con successo, nel cuore di Rinaldo. Rimarrà vittima della sua natura umana, della sua essenza di donna e una forza più potente delle sue arti prodigiose la sconfiggerà: l’amore per il guerriero cristiano.
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