Scarica Il giovane Holden - Salinger. Riassunto e più Sintesi del corso in PDF di Sociologia Della Comunicazione solo su Docsity! Riassunto Il protagonista è Holden Caulfield, un sedicenne statunitense proveniente da una famiglia benestante. Il romanzo si apre con la sua figura solitaria che, assiste ad una partita di football della squadra delle superiori, sebbene la sua mente sia altrove. Quella che sta vedendo sarà la sua ultima partita in quella scuola, perché è stato espulso per non esser riuscito a passare abbastanza esami. Prima di tornare in camera decide di passare a trovare il suo ormai ex professore di storia Spencer ma non appena mette piede in casa del professore, questi lo rimprovera e Holden non può sopportarlo. Tuttavia, il professore è seriamente preoccupato dell'atteggiamento di Holden, ma non si rende conto che umiliandolo, non fa altro che accrescere la rabbia del ragazzo, che perde ogni simpatia che prima nutriva verso di lui. Tornato nel dormitorio incontra i suoi compagni di stanza Ackley e Stradlater. Non appena viene a sapere che quella sera Stradlater sarebbe uscito con una sua amica d'infanzia di cui era innamorato, Holden va su tutte le furie e fra i due comincia una rissa vera e propria. Holden, traboccante d'odio verso il suo compagno, il suo professore e l'intera scuola, prende le sue valigie decide di tornare a New York, urlando a tutta la scuola: "Sogni d'oro, imbecilli!". A New York, dal momento che i genitori non hanno ancora appreso la notizia della sua espulsione, decide di alloggiare nell’albergo Edmond. Holden va, poi, nel night club dell'albergo, dove trova tre ragazze, di età molto maggiore della sua, con cui decide di intrattenersi un poco e di ballare. Queste però dopo poco se ne vanno e Holden, per non restare da solo, decide di cercare un altro locale aperto che serva alcolici ai minorenni. Decide allora di andare nel locale di Ernie, un pianista che gode di buona fama nella Grande Mela. Una volta entrato, una vecchia amica del fratello chiede a Holden di sedere al suo stesso tavolo, ma l'adolescente, poiché riteneva che la ragazza stesse soltanto approfittando di lui per entrare nelle grazie del fratello, declina l'invito e barcollante ritorna in albergo. In ascensore, mentre sta risalendo nella sua camera, viene contattato da Maurice, un inserviente dell'albergo, che gli propone quindici minuti di piacere con una prostituta per soli 5 dollari. Holden, un po' ubriaco e molto depresso, senza pensarci su accetta la proposta di Maurice, cosa di cui dopo si pente amaramente. Una volta conosciuta la meretrice, Sunny, è sbigottito e si rende conto dell'errore che ha commesso e così le dice di rivestirsi, perché non se la sente. Passati i quindici minuti Sunny se ne va e Holden le dà i cinque dollari che le spettano. Nel cuore della notte però bussa alla porta della sua camera Maurice, che con una certa insistenza chiede al ragazzo altri cinque dollari, oltre a quelli pattuiti, affermando che lui aveva richiesto fin dall'inizio 10 dollari. Holden però oppone resistenza, riceve un ennesimo pugno nello stomaco e perde altri 5 dollari. Il mattino successivo abbandona la stanza dell'hotel e si reca in stazione, dove lascia al deposito tutte le sue cose. Dopodiché decide di chiamare una sua vecchia e snob amica, Sally Hayes. Nel pomeriggio i due assistono ad uno spettacolo intellettuale e raffinato. Insieme vanno poi a pattinare sul ghiaccio. Dopo aver trascorso un bel pomeriggio, mentre stanno facendo una piccola sosta in un bar, Holden inizia a chiedere ripetutamente a Sally di scappare insieme a lui e vivere in qualche posto isolato lontano dal caos urbano di New York. Sally però presta poche attenzioni ad Holden e risponde con superficialità che le sue sono soltanto idee strampalate ed impraticabili. Lui però, prendendosi troppo sul serio, le dice “mi stai proprio sulle scatole”, frase che urta talmente la sensibilità di Sally da farla piangere. Holden se ne va e decide di chiamare un'altra sua vecchia conoscenza, Carl Luce. Insieme si danno appuntamento al Wicker Bar. Carl Luce è stato un suo vecchio amico di scuola più grande di lui e adesso frequenta il college. È un tipo intellettuale e perciò piace ad Holden; inoltre conosce molte storie di sesso, tanto da poter sembrare quasi un pervertito, motivo in più perché ad Holden stesse simpatico. Holden immaginava di trovare lo stesso Carl Luce dei tempi della scuola, senza rendersi conto che ormai era quasi un adulto, tanto che il protagonista più volte chiede a Carl qualche storiella sul genere di quelle che raccontava a scuola, ma Carl più volte gli raccomanda di abbassare la voce per non farsi sentire da tutti, molto imbarazzato. Carl se ne va quasi subito quasi snobbando Holden e gli consiglia di rivolgersi ad uno psicanalista. “- Supponendo che andassi da tuo padre e mi facessi psicanalizzare e tutto quanto, - dissi. - Che cosa mi farebbe, lui? Voglio proprio sapere, che cosa mi farebbe? - Non ti farebbe un accidente. Lui parlerebbe a te e tu parleresti a lui, Dio santo, ecco tutto, Tanto per cominciare, ti aiuterebbe a riconoscere i tuoi schemi mentali.” Holde, poi, beve ancora molto alcool e uscito dal bar inizia a girovagare per New York. Ripresosi dalla sbornia, non avendo la minima idea di dove andare, decide di andare a casa dei suoi genitori, per incontrare la sorellina. Entra in casa e si dirige cautamente nella camera della sorella, la sveglia e le parla a lungo. Lei gli dice che i genitori non sono in casa e che nell'appartamento ci sono soltanto lei e la governante sorda; poi capisce che il fratello è stato ancora una volta espulso da scuola. Inizialmente si arrabbia molto per questo fatto, ma poi si mette a ballare con lui. Ad un tratto però entrano in casa i genitori, quindi Holden si nasconde nell'armadio, mentre la sorella distrae la madre per non farlo scoprire. Esce dall'armadio cercando di muoversi quanto più silenziosamente. Uscito di casa decide di chiedere ospitalità ad uno dei pochi professori per cui nutre una profonda stima: il professor Antolini, insegnante di letteratura inglese. Il professor Antolini lo accoglie con calore. Inizialmente, questi cerca di fargli un serio discorso costruttivo e nonostante fosse “brillo”, riesce a far presa sulla coscienza del ragazzo. Poi, Holden si addormenta, ma ad un certo punto si sveglia di soprassalto e si accorge che il professore gli sta accarezzando la testa, cosa che interpreta come un tentativo di approccio sessuale: così, sudando freddo per lo spavento e l'imbarazzo, se ne va rapidamente. A questo punto il ragazzo, ancora più scoraggiato e depresso, decide di fuggire da New York e dalla società. Prima di far ciò però, decide di salutare per l'ultima volta la sua sorellina. Il giorno seguente si reca a scuola e chiede alla bidella di riferire un messaggio alla piccola: di andare, all'ora di pranzo, al museo di storia naturale. Holden passa la mattinata nel museo dove l'avrebbe dovuta incontrare rimuginando sul suo passato da bambino e di tutto il tempo speso in quel luogo negli anni della sua infanzia. Verso mezzogiorno la sua sorellina si presenta con una grande valigia, avendo capito le intenzioni del fratello. Si trova molto spaesato e così, del tutto involontariamente, finisce con il litigare con la sorellina, che in un primo momento si allontana stizzita, ma poi si riappacifica con lui, dopo che lui le ha comprato dei biglietti per la giostra dei cavalli. Con la figura di Holden felice, che, sotto la pioggia, guarda la sorellina sulla giostra, si chiude il romanzo. Nelle ultime pagine viene fatto un ulteriore accenno alla malattia di cui poi il giovane si ammalerà (ne aveva parlato solo nel primo capitolo), la tubercolosi, e si comprende anche che Holden entra in analisi, come consigliato dall'amico Carl. Aspetti sociologici Difficoltà nelle relazioni con gli adulti e con i coetanei “Garantito che in vita vostra non avete mai visto tanti palloni gonfiati, tutti che fumavano come camini e parlavano della commedia in modo da farsi sentire e fare apprezzare a cani e porci quanto erano geniali.” (p.60) “Una cosa rivoltante. Il buffo era che probabilmente si erano visti una volta sola a qualche ricevimento balordo. (...) Era uno di quei palloni gonfiati che quando rispondono a una domanda devono farsi spazio.” parlando di un amico di Sally. (p.60) “È tutto. Odio vivere a New York e via discorrendo. I tassí, e gli autobus di Madison Avenue, con i conducenti e compagnia bella che ti urlano sempre di scendere dietro, e essere presentato a dei palloni gonfiati che chiamano angeli i Lunt …” (p.61) “Sono fatto molto male. Sono fatto in modo schifo. Senza dubbio.” (p.62)