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IL GIRO DEL MONDO IN 80 GIORNI DI JULES VERNE, Sintesi del corso di Letteratura

Riassunto della trama e del viaggio in dettaglio e analisi dei personaggi:

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 31/07/2019

terri1994
terri1994 🇮🇹

4.3

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Scarica IL GIRO DEL MONDO IN 80 GIORNI DI JULES VERNE e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura solo su Docsity! IL GIRO DEL MONDO IN 80 GIORNI DI JULES VERNE Il giro del mondo in ottanta giorni (nell'originale francese Le Tour du monde en quatre-vingts jours) è un romanzo avventuroso dell'autore francese Jules Verne, pubblicato per la prima volta nel 1873. In questa storia il londinese Phileas Fogg ed il suo cameriere francese Passepartout tentano di circumnavigare il mondo in 80 giorni, per vincere una scommessa di 20.000 sterline stipulata con i compagni del Reform Club. Le innovazioni tecnologiche del XIX secolo avevano aperto la possibilità di circumnavigare il mondo rapidamente e la prospettiva incuriosì Verne ed il suo pubblico. Il libro potrebbe essere stato ispirato dalle azioni di George Francis Train che compì quest'impresa nel 1870. I personaggi principali nel libro: Phileas Fogg: Ricco gentiluomo londinese. Jean Passepartout: Un trentenne di nazionalità francese ex acrobata di circo. Agente Fix: Poliziotto inglese che segue Phileas. Miss Auda: Una bella e giovane donna indiana; viene salvata da Phileas mentre stava per essere sacrificata nel rituale del sati. RIASSUNTI: Capitolo Primo Londra, 1872: Phileas Fogg era uno dei membri del Reform Club; era un ricco gentleman non troppo in vista, sempre pronto ad offrire grosse somme di denaro per qualche nobile causa, con discrezione e nel più rigido anonimato. Di lui non si sapeva molto: parlava poco e conosceva bene ogni luogo della terra come se l'avesse percorsa in lungo e in largo. I suoi unici passatempi erano la lettura di giornali e il whist gioco a carte a cui vinceva spesso donando poi i proventi in beneficenza. Viveva da solo nella sua casa di Saville Row; gli bastava un maggiordomo dal quale esigeva regolarità e puntualità estreme. Non aveva mai alcun ospite e la sua giornata era scandita da orari rigorosamente determinati. Il 2 ottobre alle 11.30 Phileas Fogg stava per uscire per recarsi puntualissimo al suo club; quando qualcuno bussò alla porta del salottino. Era Jean Passepartout, che si presentava per ottenere un posto come maggiordomo. Accertate le referenze e stabilite le condizioni, il giovane fu assunto e Phileas Fogg uscì. Passepartout rimase così solo in casa. Capitolo Secondo Il neo maggiordomo si ritrovò a pensare al suo nuovo padrone: un uomo sui 40 anni, di figura nobile e bella, alto, slanciato, biondo di capelli e baffi, fronte liscia, colorito pallido, calmo, flemmatico, palpebra immobile, l'esattezza personificata. Quanto a Jean, detto Passepartout, da cinque anni abitava in Inghilterra. Era un bravo ragazzo dalla fisionomia gentile, le labbra un po' sporgenti, gli occhi blu, la corporatura robusta, una muscolatura vigorosa. Dopo una giovinezza movimentata, aspirava ad un po' di riposo, ad un lavoro tranquillo. Sarebbe stato quel domestico scrupoloso di cui Phileas Fogg aveva bisogno? La risposta sarebbe venuta solo dai fatti. Capitolo Terzo Phileas Fogg pranzò al Reform Club, in un imponente edificio in Pall Mall. Si dedicò alla lettura del Time e degli altri quotidiani e poi incontrò i compagni di whist. Parlarono di un furto di 55.000 sterline avvenuto alla Banca di Inghilterra tre giorni prima. Mr Fogg sosteneva che il ladro avesse scarse possibilità di nascondersi: la Terra era infatti sempre più piccina, visto che ormai in pochi mesi se ne poteva fare il giro completo. Lui stesso scommise che avrebbe fatto l'intero giro in 80 giorni: sarebbe partito la sera stessa. Capitolo Quarto Phileas Fogg, dopo aver vinto venti ghinee al whist, tornò a casa alle 7,50 e chiamò Passepartout per avvisarlo che avrebbero dovuto essere sul treno per Dover entro dieci minuti. " Il signore si mette in viaggio? " "Faremo il giro del mondo! " "E i bagagli? " "Nessun bagaglio, solo una valigia". Alle 8.45 il fischietto del capotreno diede inizio all'avventura. Capitolo Quinto Lasciando Londra, il nostro gentleman non sospettava certo l'enorme effetto che la sua partenza avrebbe provocato: tutta l'opinione pubblica era sconvolta da questa faccenda del giro del mondo. Pochi si schierarono con Fogg, i più contro di lui. Tra i quotidiani, solo il Daily Telegraph lo sostenne.Si puntava su di lui come su un cavallo da corsa. Sette giorni dopo la partenza, un incidente trasformò il gentleman Fogg in un ladro di banconote: l'identikit del ladro delle 25.000 sterline corrispondeva infatti a quello di Fogg, la cui partenza improvvisa appariva ora come il chiaro tentativo di depistare gli agenti di polizia inglesi. Egli, sul piroscafo Mongolia che lo trasportava dall'Italia a Suez , non si preoccupava di nulla, se non di rispettare la tabella di marcia. Dal canto suo Passepartout, ripresosi dallo stupore per la partenza improvvisa, scese a Suez, dove non immaginò che l'agente Fix, agente inglese nei possedimenti britannic i, sospettasse il suo padrone di furto: lui era troppo preoccupato per lo strano comportamento del suo orologio, non più in accordo con l'ora locale, ma non volle spostarlo e neppure sentir parlare di fusi orari. Capitolo Sesto Lasciata Suez, il Mongolia stava navigando abbastanza tranquillo e veloce, per non arrivare in ritardo a Bombay. Sulla nave c'era un nuovo passeggero, l'agente Fix, che a nessun prezzo voleva lasciarsi sfuggire il presunto ladro, mister Fogg. La traversata del inferriate. Malgrado le loro proteste furono portati in tribunale e i tre sacerdoti del tempio apparirono per testimoniare contro Passepartout, mentre Fix stava in disparte nascosto in un angolino dell'aula. Dopo un po' il gentleman capì che non si discuteva del rapimento di Audà, ma dell'irruzione di Passepartout nella pagoda di Bombay. Il giudice con una parrucca bianca , fece vedere le scarpe a Passepartout e questo, riconoscendole, ammise di aver commesso un reato senza comprendere del tutto il significato. Sia Passepartout che Mr Fogg furono condannati a otto giorni di prigione. Il cuore di Fix gioiva di felicità: in otto giorni il mandato d'arresto per Fogg sarebbe sicuramente arrivato. Ma Fogg riuscì a evitare la galera pagando una cauzione di duemila sterline, e facendo di colpo cambiare umore a Fix. Difatti, man mano che Fogg spendeva i soldi che Fix credeva rubati alla Banca d'Inghilterra la percentuale della somma recuperata destinata al detective, diminuiva. Fogg con Passepartout e Mrs Auda arrivò quindi al porto, dove era ancorato il Rangoon diretto a HongKong. Capitolo Tredicesimo Fix seguì Fogg e Passepartout nel viaggio da Calcutta ad Hong Kong, l'ultimo lembo di territorio inglese dove avrebbe potuto utilizzare il mandato di cattura che stava aspettando ansiosamente. Erano sul Rangoon, un piroscafo che costeggiava l'arcipelago delle Andamane e che, passando attraverso lo stretto di Malacca , entrò nei mari della Cina. Fix, sempre convinto che Fogg fosse il ladro della banca e incuriosito dalla presenza di Mrs. Audà, cercò informazioni tramite Passepartout, e il bravo domestico non sopettò le reali intenzioni dell'ispettore. Fogg, intanto, si occupava di Mrs. Audà con la massima cortesia, ma anche con apparente freddezza. La giovane, invece, cominciava ad apprezzare sempre di più il proprio salvatore e a provare per lui qualcosa di più della semplice riconoscenza. Capitolo Quattordicesimo Passepartout fu insospettito dalle coincidenze che univano lui e i suoi compagni con l'agente Fix. Dopo lunga riflessione si convinse che l'ispettore fosse una spia del Reform Club, ma decise di non parlarne col suo padrone per non fargli avere altre preoccupazioni. Prima dell'arrivo a Hong Kong il Rangoon fece scalo a Singapore per rifornirsi di carbone: contrariamente alle sue abitudini, Phileas Fogg scese a terra per accompagnare Mrs. Audà a visitare la città, sempre seguiti dal sospettoso Fix che si tenne nascosto. Il gentiluomo e la giovane indiana apprezzarono la vegetazione del luogo, lussureggiante: ananas , mango , spezie dal profumo penetrante, alte palme. Nelle foreste non mancavano le tigri, ma per fortuna non fecero brutti incontri. Dopo la breve sosta il piroscafo ripartì con numerosi nuovi passeggeri. Passepartout si meravigliò molto che Fogg restasse insensibile a tutte le attenzioni che Mrs. Auda gli rivolgeva. Capitolo Quindicesimo Il Rangoon venne rallentato da una tempesta che fece esplodere di rabbia Passepartout, senza avere ripercussioni sul flemmatico Fogg. Per colpa della burrasca il gruppo arrivò a Hong Kong con ventiquattro ore di ritardo e salvo un miracolo avrebbe perso il Carnatic, il piroscafo diretto a Yokohama. Invece, per un provvidenziale guasto, l'imbarcazione era ancora in porto. Sceso a terra, il gruppo si divise: Passepartout fu mandato a comprare i biglietti per il Carnatic e Fogg andò alla ricerca dei parenti di Mrs. Audà. Scoprì però che non risiedevano più lì da due anni e decise di portare la donna in Europa, dove sarebbe stata al sicuro. Sistemato tutto per la partenza, Phileas Fogg e Mrs. Audà si concessero una notte di riposo all'Hotel du Club, in attesa della partenza, fissata per il mattino successivo. Passepartout si diresse al porto e, arrivato alla biglietteria, trovò Fix che, con suo grande disappunto, non aveva ancora ricevuto il mandato di cattura per Fogg. Nell'acquistare i biglietti per Yokohama vennero a conoscenza di un cambiamento di programma: il Carnatic aveva terminato la riparazione alla caldaia e sarebbe ripartito la sera stessa e non l'indomani mattina. Passepartout, contento dell'anticipo, stava per avvertire il padrone, ma Fix, che cercava con ogni mezzo di trattenere Fogg a Hong Kong, invitò Passepartout a bere qualcosa con lui. Senza che se ne rendesse conto, il giovane fu condotto in una fumeria d'oppio, dove Fix lo mise a parte dei propri sospetti. Passepartout non gli credette affatto e rifiutò con decisione di tradire il proprio padrone: così Fix prima lo fece bere e poi lo drogò con l'oppio. Il bravo giovane perse i sensi. Capitolo Sedicesimo Il giorno seguente Phileas Fogg si diresse in città in cerca di Passepartout senza nessun riuscire a trovarlo, ma grazie al proprio carattere flemmatico non si preoccupò e, accompagnato da Mrs. Audà, si recò alla banchina del porto, per salire sul Carnatic, ma scoprì che questo era già partito la sera prima. Fogg, con la sua solita calma, si diresse in cerca di un'altra nave che lo potesse portare fino a Yokohama; al capitano sarebbe andata una grossa ricompensa. Dopo lunghe ricerche trovò una piccola imbarcazione: la Tankadère, capitanata da John Bunsby. Allettato dalla grossa ricompensa promessa da Fogg, il capitano accettò di prendere a bordo il gentiluomo, Mrs. Audà e l'agente Fix, che si aggregò al gruppo: non li avrebbe portati a Yokohama, ma a Shangai , in Cina, da cui sarebbe partito il piroscafo diretto negli Stati Uniti che poi avrebbe fatto scalo a Yokohama. La piccola nave salpò quasi subito. Capitolo Diciassettesimo Il viaggio che Mrs. Auda e Phileas Fogg dovevano compiere con quella goletta era piuttosto arrischiato, per le tempeste frequenti durante il solstizio , ma il capitano John Bunsby era un marinaio esperto. Mrs. Auda e Phileas Fogg speravano che Passepartout si fosse imbarcato sul Carnatic, così che si sarebbero potuti incontrare a Yokohama. Gli uomini della Tankadere ce la mettevano tutta, ogni vela era rigorosamente tesa. Tutto procedeva per il meglio. Il giorno dopo la goletta faticò molto per le onde e i risucchi causati dalle controcorrenti vicino all’isola di Formosa; verso sera il cielo s’incupì, il barometro scese e presto un tifone si abbatté sulla goletta con tanta violenza che John Busby propose a Phileas Fogg di fermarsi nel porto più vicino. Phileas Fogg disse con la sua impassibilità che il tifone arrivando da sud li avrebbe spinti nella giusta direzione; così continuarono fino a Shanghai, dove però videro il piroscafo in partenza per Yokohama già in mare. Per richiamare l’attenzione misero la bandiera a mezz’asta e spararono dei bengala per segnalare il pericolo, nella speranza che il piroscafo americano tornasse indietro cambiando rotta e dirigendosi verso la Tankadere. Capitolo Diciottesimo Passepartout, dopo essere uscito dalla fumeria, ancora sotto l’effetto dell’oppio si imbarcò sul Carnatic e, aiutato da alcuni marinai che lo portarono in una cabina, dormì fino alla mattina seguente. Svegliatosi cercò Mr. Fogg e Mrs. Auda, chiese loro notizie, ma scoprì che non si erano imbarcati su quella nave, e pensando a ciò che era successo, maledì Fix. Studiò la situazione: il viaggio e il vitto a bordo erano pagati in anticipo, così poiché Passepartout non aveva un soldo, durante la traversata mangiò e bevve in modo incredibile. La mattina del tredici, sceso a Yokohama, Passepartout bighellonò per le vie cercando il modo di sfamarsi, ma arrivò la notte senza che avesse trovato da mangiare, malgrado la città fosse affascinante. Capitolo Diciannovesimo Passepartout era a Yokohama, seconda città del Giappone e già sede dello Shogun, e doveva trovare un modo per racimolare un po' di denaro: prima di tutto in una bottega scambiò i suoi abiti con altri giapponesi, ottenendo anche alcune monete con l'effigie del Mikado, che spese subito in una ècasa da t, in cui si rifocillò. Poi si immerse nella folla variopinta e rumorosa: pensò che avrebbe potuto guadagnarsi da vivere come cantante girovago, ma la musica che conosceva lui era troppo diversa dalla musica orientale. Decise quindi di visitare i piroscafi in partenza per l’America, pensando che si sarebbe offerto come cuoco o come domestico in cambio del vitto e dell’alloggio; poi, arrivato a San Francisco, se la sarebbe sbrigata. Mentre si avviava al porto, nelle strade che erano un brulichio di coolies >, persone in kimono , seguaci di Budda e di Confucio, scorse un uomo-sandwich che esponeva un enorme cartello che informava che ci sarebbe stata l’ultima rappresentazione, prima della partenza per gli Stati Uniti, dei " NASI LUNGHI". Passepartout colse al volo l’occasione, e si diresse dal proprietario del circo; fu assunto per sostituire un acrobata nell’esibizione dei " NASI LUNGHI", esercizio di abilità che consisteva nel formare una piramide umana poggiata su nasi, cioè su canne di bambù.. Tutto andò per il peggio, perché Passeparout fece crollare la piramide quando vide Fogg tra la folla e rovinò lo spettacolo; però ritrovò il suo padrone che era arrivato a Yokohama e per un sesto senso si era diretto al circo, dopo essersi rivolto agli agenti consolari francesi e inglesi e dopo aver percorso inutilmente le strade della città. Phileas Fogg dovette pagare i danni fatti da Passepartout al proprietario del circo e insieme salirono a bordo del piroscafo americano, nel momento in cui stava per partire. Capitolo Ventesimo Mrs. Auda raccontò a Passepartout quello che era successo in prossimità di Shanghai: i segnali della Tankadere erano stati scorti dal piroscafo per Yokohama , che li aveva soccorsi e li aveva presi a bordo, dopo che Fogg aveva versato a John Busby le 550 sterline pattuite. Arrivati al porto di Yokohama il 14 novembre, Fogg si era messo subito in cerca di Passepartout e un presentimento lo aveva condotto al circo Batulcar, dove aveva trovato il suo domestico che si esibiva come acrobata. Salirono sul General Grant, che li doveva portare a San Francisco la sera stessa. Dopo nove giorni di viaggio erano agli antipodi di Londra, al °180 meridiano; e Passepartout esultò perché il suo orologio segnava la stessa ora dei cronometri di bordo; questo perché , essendo dalla parte opposta del mondo, il suo orologio segnava le nove di sera mentre lì erano le nove del mattino. Passepartout non raccontò niente a Mr. Fogg di Fix, ma quando l’aveva visto salire sulla sua nave l’aveva assalito a pugni. Più tardi, dopo una chiacchierata, Fix disse che sarebbe diventato alleato di Passepartout, perché aveva interesse che Fogg ritornasse in territorio britannico per poterlo arrestare. Il 3 dicembre il General Grant arrivò a San Francisco: Mr. Fogg non aveva né guadagnato né perso un giorno, e facendo i calcoli pensava che ce l’avrebbe fatta ad arrivare in tempo a Londra. Capitolo Ventottesimo Il China, partendo, sembrava aver portato con sè l’ultima speranza di Phileas Fogg. Passepartout era con il morale a terra e sapeva che la colpa di tutte le sventure del suo padrone era sua. Fogg, con un colpo d’occhio alla Guida Generale Bradshaw, capì che nessun bastimento o piroscafo avrebbe potuto essergli d’aiuto. Tuttavia non si perse d’animo. L’indomani era il 12 dicembre; Fogg lasciò l’albergo di Broadway da solo. Ormeggiata davanti alla Batteria, una nave mercantile ad elica lanciava segnali di partenza imminente: era l’Henrietta il cui capitano, classico lupo di mare, dapprima deciso a non trasportare passeggeri, si lasciò convincere (con ottomila dollari) a dare un passaggio al gruppo di Fogg fino a Bordeaux, sua meta. Cinque minuti prima delle nove, i quattro passeggeri erano a bordo. Capitolo Ventinovesimo Il 13 dicembre, a mezzogiorno, un uomo salì sul ponte di comando dell’Henrietta: era Phileas Fogg. Il capitano Speedy si trovava invece chiuso a chiave nella sua cabina dalla quale lanciava urla selvagge. Era stato quello l’unico modo per fare rotta su Liverpool modificando l’itinerario che prevedeva lo scalo a Bordeaux. Fogg governava la nave con maestria e Passepartout era sempre più in visibilio di fronte all’abilità del suo padrone. Fix non sapeva invece più cosa pensare. Il giorno 13 passò sulla coda del banco dell’isola di Terranova dove in inverno nebbie e raffiche di vento regnano incontrastati. I forti venti rallentavano la velocità e il 16 dicembre (il settantacinquesimo giorno dalla partenza da Londra) l’Henrietta era a metà della traversata e il ritardo non era ancora allarmante. Due giorni più tardi, il 18 dicembre, il macchinista annunciò che il carbone sarebbe finito in giornata. Non restava che bruciare le strutture in legno della nave per avere combustibile. Fogg liberò il capitano Speedy e gli offrì una cifra enorme per comprargli la nave. Speedy, che in fondo ammirava Fogg, acconsentì. Cassero, cabine, castello, ponte, alberi, andarono ad alimentare le caldaie e il 21 dicembre la carcassa della nave approdava al porto di Queenstown. All’una e mezza del mattino presero il treno per Dublino per imbarcarsi poi sul vapore diretto a Liverpool che raggiunsero il giorno 21 prima di mezzogiorno. Lì giunti, Fix arrestò Phileas Fogg. Capitolo Trentesimo Phileas Fogg era in prigione. Aveva a disposizione nove ore e cinque minuti per presentarsi al Reform Club e gliene bastavano sei per raggiungere Londra. Mai la situazione era stata così drammatica. Fogg era apparentemente calmo, in attesa, ma dolorosamente immobile. Alle due e trentatrè minuti si udì un gran baccano: la porta si aprì e Mrs Auda, Passepartout e Fix si precipitarono verso di lui. Fix era stravolto e gli porse le sue scuse: il vero ladro, con cui Fogg aveva una leggera somiglianza, era stato arrestato. Fogg, senza una parola e producendosi nell’unico movimento scattante della sua vita, colpì con entrambi i pugni il disgraziato ispettore che fu consapevole di aver avuto quel che meritava. Si scaraventarono sul primo treno e, giunti alla stazione, suonavano le nove meno dieci di tutti gli orologi di Londra. Mr Fogg , dopo un intero giro del mondo, arrivava in ritardo di cinque minuti. Aveva perso. Capitolo Trentunesimo L’indomani, la casa di Saville Row non rivelava segni di vita: porte chiuse, finestre sprangate. Tutto appariva uguale a quella famosa sera di mercoledì 3 ottobre, escluso un particolare: appena entrato in casa il buon Passepartout si era affrettato a spegnere il becco a gas della sua stanza. Phileas Fogg era rovinato, dopo tante rocambolesche avventure, per uno stupido equivoco. Per tutta la mattina la casa continuò a sembrare disabitata e quando rintoccarono le undici e mezzo alla Torre del Parlamento, per la prima volta Fogg non si recò al club. Non v’era ragione di andarci. Un altro problema rimaneva da risolvere: chiese a Mrs Auda un incontro, le rivelò che, se fosse stato ancora ricco l'avrebbe chiesta in moglie e le propose di prendersi cura di lei per quanto gli consentivano le poche risorse rimastigli. Lei fu più audace: dichiarò di voler diventare sua moglie. Fogg chiuse gli occhi e la scommessa persa smise di essere importante. Erano le otto di sera e decisero di sposarsi l’indomani. Passepartout fu mandato a prendere accordi col pastore. Capitolo Trentaduesimo Nell’opinione pubblica di tutto il Regno Unito si era prodotto un incredibile mutamento. Tre giorni prima Fogg era un criminale, ora si conosceva il vero autore del furto alla Banca d’Inghilterra: un certo James Strand. Il nome di Fogg tornò ad essere quotato in borsa.
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