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Il jazz dalle origini all'era dello swing, Appunti di Storia della musica

PRIME FORME AFRO- AMERICANE, NASCITA DEL JAZZ, LOUIS ARMSTRONG

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 24/07/2019

giulia-aonso
giulia-aonso 🇮🇹

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Scarica Il jazz dalle origini all'era dello swing e più Appunti in PDF di Storia della musica solo su Docsity! Il Jazz dalle origini all’era dello Swing Il Jazz nasce dall’incontro tra la cultura degli africani deportati in America per essere ridotti in schiavitù e quella dei bianchi. In Africa la musica tradizionale era caratterizzata da - vivacità ritmica - uso della poliritmia - l’abitudine di adottare lo stile detto call and response (stile responsoriale), cioè alternanza tra un solo ed il tutti - l’ improvvisazione. PRIME FORME AFRO- AMERICANE: Work songs: canti di lavoro, sviluppatisi nell’era della schiavitù, tra il 1600 ed il 1800. Poichè fanno parte di una cultura a trasmissione orale, non avevano una forma fissa e cominciarono ad essere registrati solo dopo il 1865, anno dell’abolizione della schiavitù. Erano cantati dagli schiavi per ricordare la loro terra, mentre altri vennero incentivati dagli schiavisti per alzare l’umore e mantenere un ritmo costante di lavoro. Il loro scopo era anche quello di alleviare le fatiche del lavoro e per esprimere la rabbia e la frustrazione attraverso la creatività o per esprimere, seppur velatamente, la propria protesta. Sono tutti basati sullo stile responsoriale: il leader intonava una strofa o più e gli altri rispondevano con il ritornello. All’inizio della schiavitù fu permesso usare strumenti a percussione per mantenere il ritmo, successivamente furono proibiti per il timore che gli africani avrebbero potuto utilizzarli per lanciare messaggi di incitamento alla ribellione. Così gli africani cominciarono a sostituirli con gesti suono (battito di mani-piedi…). Canti religiosi: gli africani abbandonano le loro religioni e diventano protestanti. A partire dalla fine del 1700 in America nasce il movimento metodista che predica tra l’altro l’impegno al fine di ottenere riscatto sociale, facendo breccia sulla popolazione di colore che ambisce ovviamente a vedere migliorare la sua condizione. Nasce così lo SPIRITUAL: Brano su testo religioso, originariamente monodico ed a cappella, adotta lo stile responsoriale (alternanza solista-coro) e unisce al canto dei movimenti del corpo, spesso di danza. Nel 1867 viene pubblicata la prima raccolta di questi brani, intitolata Slave songs of the Unites States e contiene spirituals famosi come: Nobody knows the trouble I’ve seen e Roll Jordan Roll. L’interesse notevole che lo spiritual suscitò nei bianchi indusse alcuni compositori a scrivere arrangiamenti di alcuni di essi per coro polifonico. Quindi coesistono due tipi di esecuzione di spiritual: uno più estemporaneo ed a trasmissione orale, l’altro più dotto e naturalmente scritto. Dallo Spiritual si passa successivamente al GOSPEL (letteralmente Vangelo) caratterizzato dalla massiccia presenza di strumenti quali pianoforte o organo, batteria, chitarre, ecc.. Dal 1925 l’industria discografica lancia i cosiddetti “race records” destinati al pubblico di colore ed il Gospel si impone come il genere più richiesto. Anche gli interpreti di Gospel cominciano ad acquistare sempre più importanza. IL BLUES: ha origine dai work-songs ed in altri simili canti solistici degli schiavi impiegati nelle piantagioni del sud degli USA. L’origine più remota va ricercata nel repertorio di musiche per voce e strumento a corda (Kora) della vasta regione delle savane dell’Africa occidentale. Le caratteristica principale del Blues consiste nell’uso di una specifica scala che a differenza di quella maggiore presenta il 3 ed il 7 grado abbassato, oscillante , le cosiddette “Blue Notes”. Il Blues si diffuse tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento dapprima nelle aree rurali, nei piccoli centri. I bluesmen sono quasi sempre cantanti-chitarristi e si esibiscono in locali di infimo ordine, lo stile vocale può essere aggressivo al limite dell’urlo. Nel corso degli anni Venti si verifica una cospicua migrazione di lavoratori di colore dal Sud verso il Nord industriale, alla ricerca di migliori condizioni di lavoro. Anche i musicisti si insediano nelle metropoli consolidando negli anni Trenta il city blues: le città interessate sono St. Louis nel Missouri, Chicago, Detroit, Indianapolis, Kansas City….. La fioritura del blues urbano prosegue poi, soprattutto a Chicago, con il Rhytm and Blues. NASCITA DEL JAZZ La città che diede i natali al Jazz è New Orleans, in Louisiana, posta sul delta del fiume Mississipi, ove tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900 convivevano diverse comunità: i neri ex schiavi, i creoli, nati da un padrone ed una schiava, i francesi, ex proprietari della colonia, inglesi, irlandesi, italiani. Ogni gruppo viveva in un quartiere diverso, ma l’incontro tra le loro culture musicali fu ovviamente inevitabile. Nei giorni festivi era abitudine ritrovarsi in una piazza della città e dar vita ad esecuzioni estemporanee nelle quali si mescolavano così diversi stili. Prima formazione in cui si realizza il Jazz è la banda. Il repertorio bandistico trova il massimo compositore in J.P.Sousa: il repertorio consiste in marce,danze e trascrizioni di brani classici. Ci sono Brass bands (Ottoni) che allietano i pic-nic all’aperto , oppure accompagnano i funerali, ma anche string bands (chitarra, pianoforte e batteria) che si esibiscono nei locali da ballo. Semplici quartetti vocali intrattengono i clienti nei saloni dei barbieri (barbershop), mentre nelle chiese metodiste si cantano Spirituals e Gospels. Anche nel quartiere a luci rosse di Storyville, sia nei bordelli che nei locali vicini, si possono ascoltare solisti o gruppi musicali che propongono questa musica. Il ragtime Tra gli elementi importanti che confluirono nel jazz, vi è il ragtime: musica pianistica diffusa dalla gente di colore e non improvvisata, ma scritta. Si tratta di melodie sincopate affidate alla mano destra, mentre la sinistra alterna bassi ed accordi. Ci sono più temi e la struttura può essere sintetizzata: AABBACCDD. Il più significativo compositore è Scott Joplin autore di brani famosi quali The entertainer e Maple leaf rag. Il Jazz delle origini ha: un andamento ritmico elastico, noto con il nome di SWING L’intonazione degli strumenti risente delle fluttuazioni della scala blues ed inoltre è lontana dal “ bel suono” che caratterizza la musica classica, prevale la ricerca di un suono originale e personalizzato. L’estemporaneità a volte reale a volte simulata è un elemento caratterizzante. Il jazz non rimase a lungo confinato a New Orleans: i musicisti cercavano altrove occasioni di lavoro, nelle sale da ballo e nei teatri o sui battelli che solcavano il Mississipi. Nei primi venti anni del secolo le mete furono: New York, la California e soprattutto Chicago. L’attività musicale era intrecciata con quella criminale: i gangsters gestivano o controllavano tutti i locali notturni, ricordiamo che siamo all’epoca del protezionismo. (Lo stato aveva dichiarato illegale la produzione e la vendita di alcolici).
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