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Il Lazarillo de Tormes, Appunti di Letteratura Spagnola

Appunti sul Lazarillo de Tormes

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 28/03/2024

vivy-luna
vivy-luna 🇮🇹

2 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Il Lazarillo de Tormes e più Appunti in PDF di Letteratura Spagnola solo su Docsity! LAZARILLO DE TORMES I romanzo spagnolo in lingua castigliana I metà del 500 Opera anonima Archetipo/fondatore del romanzo picaresco 1554---4 edizioni a stampa del Lazarillo de Tormes: Edizione di Burgos- Edizione di Alcalà de Henares- Edizione di Medina de Campo- Edizione di Anversa. Fino al 1990 si conoscevano solo 3 edizioni, la quarta fu ritrovata a Medina de Campo in una falsa parete di una casa, questo ci induce a pensare che si tratta di un’opera proibita, che ha dei contenuti contro la doxa. Il lavoro filologico ha dimostrato che di queste edizioni nessuna è la princeps (I edizione a stampa da cui si sono tratte le copie) e che quindi sono tutte copie. 1552-1553 fu probabilmente pubblicata la I edizione; nel 1555 c’è un’altra edizione in cui un autore anonimo riprende la storia, la ripubblica e aggiunge una continuazione; Dal 1555 al 1573 non ci sono edizioni; Nel 1573 c’è un’altra edizione, poi nel 1587 e poi nel 1597; A partire da questo momento l’opera ha una larghissima diffusione, nel 1559 viene aggiunta all’indice dei libri proibiti. OPERA “SCOMODA” Protagonista: Lazaro, originario di Tormes deve guadagnarsi da vivere tramite sotterfugi. Lazaro è un picaro, anche se l’anonimo autore non lo definisce mai così. Il termine verrà utilizzato nel 1599 da Matteo Alemàn nel suo romanzo Guzmàn de Alfarache. Con Alemàn il genere della picaresca diventa centrale. In un dizionario del 1593 troviamo la definizione di picaro così riportata: uomo vile e di bassa condizione che va mal vestito e ha l’aspetto di un uomo di poco onore. Nel 500 si inventano a partire dai modelli medioevali nuovi romanzi cavallereschi. Il Lazarillo prende dai romanzi cavallereschi gli episodi che si susseguono (entralacement). Alcuni studiosi filologici attribuiscono l’opera a umanisti (citazione di Plinio nel prologo) di ambiente erasmista. Se a metà 500 un autore sceglie di pubblicare un’opera senza rivendicarne l’attribuzione vuol dire che quest’opera è scomoda. L’opera si compone di 1 prologo e 7 capitoli, è un’autobiografia in forma di epistola scritta in prima persona a qualcuno, è un romanzo di formazione. C’è una forte rivendicazione del pronome personale “io”, accompagnata da una forte autonomia del racconto, è una prosa che presenta meccanismi narrativi efficaci. Lazaro indirizza una lettera a Vuestra Merced, un personaggio di cui non si sa nulla, solo nel 7 capitolo capiamo che è un amico/servitore dell’arciprete superiore a lui socialmente. Vuestra Merced interroga Lazaro a proposito di un caso, Lazaro può parlare perché è stato interrogato, altrimenti non avrebbe potuto farlo. Lazaro può parlare perché deve spiegare il caso e questa spiegazione gli dà la possibilità di parlare della sua vita, d’altra parte la spiegazione della sua vita permette di chiarire il caso. L’opera si apre e chiude ad anello: il caso è origine e fine del discorso di Lazaro. È il caso a sigillare una storia che altrimenti per come era costruita (trame narrative proprie dei poemi cavallereschi) sarebbe potuta continuare all’infinito. ASCESA SOCIALE COMICALazaro si sposa, avrà una casa e un lavoro, tutto ciò a patto di condividere sua moglie con l’arciprete. Lazaro ascende socialmente ma non completamente, rivendicando la capacità di un uomo umile con la fortuna avversa di migliorare la propria vita. Lazaro definisce lo stile in cui scrive grocero (umile)De esta nonada que en este grocero estilo escribo. C’è una trattativa sullo stile delle epistole, Angelo Poliziano nel suo commento inedito alle Silvae di Stazio distingue tra epistola gravis et severa e epistola giocosa. Nell’epistola gravis et severa si ragiona dietro un’interrogazione su un argomento calando l’argomento stesso nella vita di chi lo racconta, nell’epistola giocosa si ci concentra su un solo aspetto in cui l’oggetto della burla è l’autore stesso, chi scrive la lettera si prende in giro da sé, spesso sono apocrife. Il Lazarillo de Tormes è pieno di ambiguità che nascono dal fatto che l’autore sa che sta scrivendo un’opera contro la doxa. I TRATADO Pues sepa Vuestra Merced; questo pues avvalora l’ipotesi che il testo nella princeps (che non abbiamo) non fosse diviso in trattati ma fosse un unico blocco di prosa, un romanzo, senza interruzione. [verso 3] mi nacimiento fue dentro el rio Tormes; nascita nel fiume tipica degli eroi cavallereschi, Lazaro si attrbuisce un denatali illustri, si autonobilita. [verso 12] ciertas sangrias mal hechas; sangrias da un lato significa salasso, dall’altro indica lo squarcio del ladro per sottrarre il denaro. [verso 12] en los costales; allude ai fianchi dei sacchi ma anche delle persone. Con queste 2 ambiguità il padre di Lazaro ci viene presentato come un furfante, che ruba e ferisce nei fianchi delle persone. [verso 14] padeciò persecucion por justicia; questo por può essere letto in 2 chiavi diverse, in un primo caso il padre è un furfante, quindi viene punito dalla giustizia (complemento d’agente), in un altro caso abbiamo l’immagine di un uomo vittima che subisce a causa della giustizia (complemento di causa). Il por ha un valore polisemico, si può interpretare anche come causa perché nel verso 15 c’è un’implicita citazione (espero in Dios…) che avvalora l’ipotesi che il por sia anche complemento di causa. [verso 16] cierta armada contra moros en los cuales fue mi padre; il padre combatte contro i mori o è un moro? Il padre di Lazaro muore nel 1510 in battaglia, la madre rimasta vedova, inizialmente si prende cura di alcuni studenti, gli prepara da mangiare, gli lava i panni…(eufemismi per dire che si prostituisce), successivamente va a convivere con il moro Zaide, entrambi saranno puniti con 100 frustate, inoltre Zaide riceverà un’ulteriore punizione, sulle sue ferite gli si farà colare del lardo sciolto. Nell’opera ritorna sempre il consiglio che la madre dà a Lazaro: arrimate a los buenos (fattela con i migliori). Lazaro fa proprio questo consiglio seguendolo però in maniera distorta, come dirà nel 7 capitolo. La madre ha necessità di liberarsi del figlio poiché non può mantenerlo, così lo affida ad un cieco che arriva nella locanda. (PARENTESI CULTURALE) Il ragazzo che guida il cieco, destròn, era una presenza reale e letteraria molto presente nella Spagna del 500. Ci sono proverbi sulla coppia servo-cieco nella tradizione folklorica e comica, ma se nella tradizione questa coppia agisce per brevi segmenti narrativi, qui diventa un elemento chiave, Lazaro infatti senza il cieco non avrebbe iniziato il percorso che lo porta all’ascesa sociale. Da questo momento inizia la narrazione delle avventure di Lazaro che si organizza in tratados, ciascuno corrispondente ai padroni che Lazaro incontra. Di questi, il cieco è quello più importante, l’incontro con il cieco si struttura in 7 unità narrative, 2 delle quali sono simmetriche: la prima e l’ultima iniziano e finiscono con una zuccata. Le altre 5 unità corrispondono ai tentativi di Lazaro di rubare (per necessità) il cibo al cieco.
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