Manifesto del Partito Comunista: La dialettica della storia e la lotta di classe, Dispense di Storia

Scarica Manifesto del Partito Comunista: La dialettica della storia e la lotta di classe e più Dispense in PDF di Storia solo su Docsity! Il Manifesto del Partito Comunista Si apriva con l’espressione “Uno spettro si aggira per l'Europa”. Lo spettro sarebbe il comunismo, ovvero bisognava averne paura. Nell'Ottocento parlare di abolizione della proprietà privata è qualcosa di cui spaventarsi, è pericolosa, è mettere in discussione la struttura politica e statale. “Operai di tutti il mondo unitevi” così termina il manifesto. È un invito globale alla rivoluzione, alla collettività di tutti gli operai; è un invito alla creazione di un movimento transnazionale. L’invito fu accolto subito. In Inghilterra Engels e Marx riuscirono ad organizzare la prima Internazionale. Il Manifesto del Partito Comunista si divide in 3 parti: 1) Funzione storica della borghesia 2) Questione della lotta di classe 3) Critica ai socialismi esistenti Funzione storica della borghesia Nell'Ottocento le classi sociali antagoniste e fondamentali non sono più il clero e la nobiltà. Ma le classi sociali si sono ridotte a due: la classe borghese e la classe proletaria e tra queste due si è innescato il conflitto. La borghesia ha scatenato cambiamenti irreversibili positivi: tutte le trasformazioni ottocentesche (delle città, economia, industrializzazione, migliore vita generale) sono gli effetti della lotta dei borghesi. La borghesia ha fatto cose magnifiche. La vita è cambiata grazie all’opera della borghesia. Dall’architettura delle città alla produzione di beni che migliorano la vita quotidiana dei cittadini. Ma se da una parte la borghesia ha prodotto meraviglie, ma dall’altra per produrle ha usato una classe sociale: ha creato la classe sociale che con il tempo si è rivoltata contro. Questo perché? Il proletariato ha una spinta verso il futuro, il progresso, la borghesia invece è conservatrice. La dialettica della storia è fatta da una classe sottomessa che vuole cambiare i rapporti di produzione, mentre la borghesia vuole mantenerli. Quindi, la borghesia li ha creati ma poi non è più riuscita a gestirli. La dialettica della storia è l'equivalente della lotta di classe. Che cosa è la lotta di classe? È la lotta della classe che è stata sottomessa all’interno di un sistema economico di produzione nuovo, quello della fabbrica, che si è ingrandito a tal punto da riunirsi contro i loro stessi sviluppatori. Per arrivare al momento in cui gli sfruttati si sentono abbastanza forti da fare una rivolta, è necessario, secondo Marx, che la classe degli sfruttati prenda coscienza di essere una classe. Loro, dentro la fabbrica, si fanno sfruttare perché non si sono ancora resi conto della propria forza. Se gli operai non si rendono conto della propria forza, continueranno ad essere sottomessi e né tanto meno faranno una protesta e non cambieranno mai la loro condizione, Il Partito Comunista Qui interviene il partito comunista => serve a fare in modo che la classe operaia prenda coscienza delle potenzialità della propria forza. L'acquisizione della propria forza porterà al conflitto, lo scontro contro la classe della borghesia, gli sfruttatori. La classe degli sfruttati, unendosi, riuscirà a stravolgere i rapporti di produzione. Più la classe operaia prenderà coscienza di sé, più sarà in grado di far cambiare i rapporti di produzione. Il partito comunista si fonda sulla rivoluzione -> la lotta di classe si fa con la rivoluzione. La società che ne uscirà fuori, a seguito della rivoluzione proletaria, sarà una società senza classi sociali,