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Vita e Opere di Giovanni Pascoli: La Poesia e la Politica, Appunti di Italiano

Storia Politica ItalianaBiografia di poeti italianiStoria della letteratura italiana

Biografia di giovanni pascoli, poeta italiano coevo di gabriele d'annunzio, noto per la sua attività politica e la sua poesia decadentista. La sua infanzia, la sua opposizione al governo, la sua prigionia e il suo impegno politico in età adulta, specialmente durante la conquista della libia.

Cosa imparerai

  • Perché Pascoli fu imprigionato?
  • Che ruolo ricoprì Pascoli nella conquista della Libia?
  • Che cosa ci dice la biografia di Pascoli sulla sua infanzia?

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 19/05/2022

anita-vitale
anita-vitale 🇮🇹

2 documenti

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Scarica Vita e Opere di Giovanni Pascoli: La Poesia e la Politica e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! VITA PASCOLI Nasce a San Mauro di Romagna. All’inizio se la passa bene perché la famiglia si trova in una condizione economica vantaggiosa. Il padre non è proprietario ma è amministratore di una tenuta nobiliare vuol dire che lavorava per il nobile che gli aveva concesso la gestione e l’amministrazione e questo fece si che il padre riuscisse a mantenere dignitosamente la famiglia abbastanza numerosa tant’è che Pascoli va a studiare in un prestigioso collegio di Urbino. A causa della morte del padre, le condizioni economiche della famiglia Pascoli peggiorano tant’è che lui dovrà tornare ad Urbino. Nella sua giovinezza, Pascoli manifesta un atteggiamento polemico nei confronti del Governo del tempo che gli costa una serie di punizioni per cui gli viene tolta la borsa di studio e per un breve periodo di tempo finirà anche in carcere perché era un simpatizzante del socialismo rivoluzionario. È quel movimento che difende i diritti e le condizioni del proletariato. Pur di difendere questi diritti è disposto alla rivoluzione. Dopo essere stato arrestato per 3 mesi, Pascoli deciderà di abbandonare il suo impegno politico e si dedica solo agli studi e alla scrittura finchè poi in tarda età si avvicinerà nuovamente a qualche argomento politico. La priorità di Pascoli è quella di salvaguardare il nido familiare, si sente un po il sostituto del padre e tenta per tutta la vita di mettere insieme ciò che è rimasto della sua famiglia tant’è che alla fine andrà a vivere con Ida e Maria e rinuncia a tutto pur di non disgregare questo nucleo familiare. Ad un certo punto anche Ida lo lascerà per sposarsi e lui diventerà l’unico riferimento per Maria dalla quale diventa indivisibile tant’è che rinuncerà a farsi una vita sua per stare con la sorella. Pascoli nel 1891 prepara una raccolta di 22 testi intitolati MYRICAE. Gabriele d’Annunzio e Pascoli sono due poeti coevi cioè contemporanei e sono entrambi i padri fondatori del Decadentismo italiano e rappresentano due movimenti diversi: ESTETISMO=D’ANNUNZIO, SIMBOLISMO=PASCOLI. Il rapporto tra questi due poeti è un rapporto di amore ed odio perché le loro personalità sono diverse, d’Annunzio è un eccentrico, ama essere sotto i riflettori. Pascoli invece ha una personalità più timida, riservata. Il motivo di fondo è che Pascoli sa che d’Annunzio pur di scrivere, di avere successo, è disposto a qualsiasi cosa anche a calpestare altre persone quindi Pascoli non lo sopporta, non sopporta l’idea che una personalità del genere abbia tutto questo successo, per lui il poeta per eccellenza è colui che scrive senza troppi ornamenti e che scrive ascoltando il suo cuore e non uno che scrive in modo artificioso. Secondo Pascoli il poeta è colui che canta e che si ispira ai sentimenti. Pascoli per tutta la sua vita aveva avuto il desiderio di ricoprire la cattedra di Letteratura italiana a Bologna al posto di Giosuè Carducci. Per lungo tempo aveva deciso di abbandonare ogni impegno politico ma ad un certo punto quando si ritrova a vivere un periodo difficile per l’Italia, siamo all’inizio del 900 quando l’Italia è attraversata da forti dissidi tra le classi sociali fino a quando non arriva Giolitti che prova a rimediare. Questo è il periodo in cui Pascoli riprende l’impegno politico non tanto per una scelta sua ma perché il ruolo che riveste cioè di docente universitario lo porta ad occuparsi di politica. Si riteneva necessario che l’Italia conquistasse la Libia perché la Libia poteva arricchire l’Italia ma soprattutto perché poteva essere una valvola di sfogo per una parte della popolazione (disoccupati). Si pensa che la conquista della Libia potesse soddisfare questa parte della popolazione che non
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