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Il mito nel corso dei secoli, Appunti di Italiano

che cosa è il mito e come viene usato nella società moderna

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 14/04/2020

giugigsdyusw
giugigsdyusw 🇮🇹

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Scarica Il mito nel corso dei secoli e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! COMPORRE Secondo te quali personaggi marchi prodotti oggetti icone feticci della modernità possono assumere oggi rilevanza “mitografica”? Perché? Il mito nelle società antiche e forse sino alla modernità, era utilizzato, spesso da chi deteneva il potere o la conoscenza, a vari fini. Poteva essere utilizzato per spiegare cose o eventi che, alla mente dei più, potevano apparire come misteriosi o indecifrabili, per dare dei limiti ai comportamenti, trasmettere delle paure o per educare il popolo. Il mito era uno strumento semplice, una storia che tutti ricordavano facilmente, che veniva raccontata anche ai più piccoli, con un preciso fine. Attraverso il mito si formavano le coscienze, persino le identità nazionali, si spingevano i popoli ad attuare comportamenti, sino a convincerli della necessità di una guerra. Il mito, come detto, veniva trasmesso da principio in modo orale, ma era anche oggetto di opere poetiche, che potevano essere lette in pubblico o di opere teatrali, cui il popolo assisteva. Oppure poteva essere oggetto di un dipinto, di un affresco esposto in luoghi pubblici o chiese, che attraverso la raffigurazione riusciva ad essere ancora più evocativo. Furono i regimi, fascisti e comunisti, che ne capirono l’importanza nel mondo moderno e che utilizzarono il mito per la comunicazione, attraverso i media, manifesti, giornali e radio. Ad esempio, le teorie sulla superiorità di razza, sull’oppressione del capitalista o sulla meschinità degli ebrei furono veicolate attraverso piccole storie, di ordinaria quotidianità, che erano esplicative della propaganda di regime. Nel dopoguerra, la televisione, principale media del secondo novecento, creò nuovi miti, per fini diversi e spesso politici. L’educazione del popolo fu affidata al mitico Maestro Manzi, che insegnava a leggere e scrivere ad un popolo per lo più analfabeta. Poi la pubblicità, attraverso la quale si creava una società di consumatori. Ed ecco Carosello, con i suoi lunghi spot ed i personaggi famosi. Persino le tragedie nazionali, come quella morte del piccolo Alfredo a Vermicino, caduto in un pozzo, il cui salvataggio, in diretta TV, tenne col fiato sospeso l’intera nazione, venne utilizzata per creare una coscienza collettiva, l’idea dell’italiano buono. La nazionale di calcio ed i suoi giocatori che univano l’intera nazione, festante per un gol o per una vittoria. E poi Mediaset, la “televisione privata”, che ci mostrava un mondo americano, diverso e luccicante, che ci faceva pensare di essere ricchi e spensierati. Nel tempo, il potere politico ed economico, che ha sempre determinato cosa avesse dignità di essere pubblicato e cosa no, ha sempre utilizzato il mito per comunicare quei valori che riteneva utili, positivi o no. Nel nuovo secolo però, l’avvento di Internet ha modificato molte cose. Ognuno di noi, oggi, ha la possibilità di rendere pubblico il proprio pensiero, la propria musica, le proprie immagini o video. Ognuno può scegliere cosa guardare e cosa seguire, in un mare enorme di informazioni e di possibilità. I social poi hanno messo in contatto le persone in modo più diretto ed hanno determinato la formazione di coscienze e di idee per gruppi, grandi o piccoli. Siamo arrivati alla frammentazione più grande: c’è chi crede che la terra sia piatta, chi alle velenosità delle scie chimiche, chi pensa che i vaccini siano nocivi, che l’uomo non sia mai andato sulla luna… Ecc. Ecc. Miti sono diventati gli “Influencer”, che veicolano il loro modo di vivere e che altro non sono che un moderno modo di fare pubblicità ad alcuni prodotti che le aziende moderne vogliono reclamizzare. Ci sono ragazzi che pubblicano musica su YouTube, che mai raggiungeranno i canali distributivi tradizionali, che sono dei veri miti per gli adolescenti di oggi. Oggi è un mito la tecnologia, l’ultima e più moderna, magari quella con il marchio a forma di mela. L’ultimo cellulare, l’ultimo paio di cuffie, un computer veloce, i videogiochi. Tutto questo passa per la rete e funziona attraverso la rete. Google, che tutto pervade e tutto sa, che è in ogni cosa della vita moderna ed è il mito dei miti, il vero feticcio della coscienza collettiva, essenza stessa della rete, senza il quale niente potrebbe funzionare. E così accade che si vincano o si perdano le elezioni politiche asseconda della capacità di utilizzare la rete ed i social.
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