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Il mondo contemporaneo (Sabbatucci, Vidotto), Sintesi del corso di Storia Contemporanea

Riassunto del corso di storia contemporanea basato sul manuale "Il mondo Contemporaneo" di Sabbatucci e Vidotto, integrato con gli appunti delle lezioni.

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

Caricato il 17/02/2021

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Scarica Il mondo contemporaneo (Sabbatucci, Vidotto) e più Sintesi del corso in PDF di Storia Contemporanea solo su Docsity! Il mondo contemporaneo Giovanni Sabbatucci, Vittorio Vidotto Dalla seconda metà del’800 si presentano processi che ritroveremo tutti nei fenomeni/problemi del 900. 1 capitolo “Borghesia e classe operaia”: Assistiamo all’ascesa della borghesia grazie all’economia che si trasforma, non sono più i nobili aristocratici a commerciare (economia terriera) ma vediamo il ruolo fondamentale della borghesia. La borghesia è un mondo composito, vario: -Grandi magnati, élite ristretta (finanza) - Borghesia medio-alta (avvocati, medici, imprenditori, mondo delle professioni) - Piccola borghesia (maestri, impiegati, livello di reddito molto più basso) Anche se divisa in diverse fasce la borghesia fa blocco comune, condivide dei valori comuni. Valori borghesi: culto del lavoro, della famiglia classica; che si scontrano con la classe popolare, classe operaia, che è sempre crescente. L’evoluzione della borghesia avviene in tempi e modi diversi (in Inghilterra con la prima industrializzazione assistiamo a questo fenomeno già dalla seconda metà del ‘700, in altri paesi arriveremo molto più tardi, oppure abbiamo molte regioni che si sviluppano e altre no). Rivoluzione industriale= modernizzazione dell’agricoltura, trasporti (i prodotti vengono smerciati anche a distanza), il progresso non avviene solo nelle fabbriche o nei centri della città, anche l’agricoltura viene sconvolta dai cambiamenti. Seconda metà dell’800: POSITIVISMO cultura legata al progresso e all’ascesa della borghesia, libera l’uomo dalle superstizioni e credenze popolari, dobbiamo fidarci solo di ciò che può essere misurato/dimostrato scientificamente. Borghesia che vuole affermare la propria supremazia. Intellettuale simbolo di questo movimento: Charles Darwin, padre dell’evoluzionismo, colui che sconvolge la tradizione classica dell’evoluzione dell’uomo che è frutto di un’evoluzione della vita lunghissima; supera la tradizionale evoluzione spiegata invece dalla Bibbia. Per questo sarà contestata per molti anni e vista come una minaccia dalla chiesa. Positivismo, culto del progresso; tra illuminismo e positivismo prende corpo il progresso come sarà poi nel 900, trasformazioni straordinarie attuate poi dall’uomo, idea che non ci siano limiti al progresso. Fine ‘800 sviluppo poi in letteratura della fantascienza. Sviluppo economico di pari passo con quello scientifico. Il mondo diventa e sembra sempre più piccolo, fortemente interconnesso. Il manuale pone l’accento sui trasporti e sulle comunicazioni, evoluzione della ferrovia con l’energia del vapore, la ferrovia significa trasporti regolari anche in zone molto lontane e sperdute. Grande sviluppo dei trasporti via mare (elica a vapore) collegamenti transoceanici con tempi certi. Il progresso tecnico consente di avere tecniche di refrigerazione moderne che consentono il trasporto di merci più sicuro (celle frigorifere ad esempio che consentono di vendere le merci anche molto lontano). 1873, ambientato il romanzo di Joules Verne “Il giro del mondo in 80 giorni” Si immagina il viaggio di questo ricco inglese attorno al mondo in 80 giorni: ormai si tratta di linee di trasporto pubbliche, il giro del mondo può avvenire in tempi certi. Negli anni 70 dell’800 il mondo era connesso e con tempi certi. 1869, taglio dell’Istmo di Suez. (Consiglio, studiare con le carte geografiche) Collegamento ferroviario tra Atlantico e Pacifico negli Stati Uniti, che sta emergendo come paese importante da un punto di vista mondiale. Frontiera del west che si sposta sempre più in là. Guerra di secessione: 1865, vittoria del Nord rispetto al sud, che segna l’economia statunitense. I paesi più industrializzati sono quelli protestanti (Inghilterra, Germania) problema della chiesa nei confronti della società, la chiesa era conservatrice, non vedeva bene i cambiamenti, positivismo, evoluzionismo sono tutte minacce perla chiesa. La chiesa cattolica si schiera contro la modernità. Durante il pontificato di papa Leone XIII, DE RERUM NOVARUM, il pontefice deve fare i conti con la lotta sociale e propone la collaborazione delle classi e un giusto salario per gli operai che non devono opporsi al padrone. Poi nel ‘900 la chiesa cerca l’alleanza della borghesia, il socialismo faceva paura. Società di massa, urbanizzazione, industrializzazione, anche la politica tende a diventare di massa, tra 800 e 900 ci sono una serie di leggi che allargando il diritto di voto fino ai ceti più umili della società. In Italia in un primo momento il partito socialista verrà bandito dalla politica, ma poi verrà riammesso perché dovevano capire che il modo giusto di cambiare le cose era attraverso la politica e non attraverso la rivoluzione. La borghesia va contro il vecchio assolutismo (che in alcune epoche storiche è stato utile per andare contro a tutti quei particolarismi medievali ad esempio). La borghesia illuminata voleva dialogare col movimento operaio, i riformisti creano una dialettica tra il settore più comprensivo della classe socialista. Capitolo 2 Le trasformazioni degli ultimi 30 anni dell’800 sono talmente importanti che si parla di una seconda rivoluzione industriale, che consiste nell’accelerazione tecnologica, dinamica, sistema capitalista (Sean Peter, sistema caratterizzato da cicli ed evoluzioni, i settori più importanti perdono potere e viceversa). C’è l’avvento dell’energia elettrica, energia “pulita” rispetto al carbone. Età dell’acciaio, che diventa un’unità di misura per capire l’importanza del potere dei paesi che lo posseggono, boom del petrolio, industria chimica. Prende corpo la grande industria, l’americano Harry Ford introduce la catena di montaggio (nella prima rivoluzione industriale l’operaio era ancora artigiano), ora ogni operaio segue procedure omologate, standard ed elementari, i pezzi che escono alle fabbriche sono tutti uguali, base della produzione di massa. Cambia la figura dell’operaio, ognuno è specializzato sull’unica parte del processo che lo riguarda. Cambia anche il finanziamento, entrano in gioco finanzieri e banche, durante la prima rivoluzione industriale per diventare imprenditori bastava l’autofinanziamento, ora non basta più e hanno bisogno delle banche, intrecci tra mondo dell’imprenditoria banche e finanze, in Germania nasce la banca mista (definizione del libro a pagina 28,intreccio tra banche e imprese: capitalismo finanziario, autore di riferimento, Rudolf Hill): che distingue il rapporto con i clienti normali (piccoli risparmiatori, persone che hanno un conto) e i grandi investimenti per le imprese, utilizzando tutto il risparmio per aiutare i grandi investimenti. Intreccio tra imprenditori manager banchieri finanzieri dove entrano anche militari e politici che sono interessati nell’industria di base e nell’industria pesante (armamenti), è nell’interesse dello stato favorire questo tipo di industria, queste infatti vengono finanziate proprio da interventi pubblici. Ultimi 20 anni dell’800, negazionismo: mettere delle limitazioni all’importazione per favorire l’industria nazionale. Le grandi acciaierie di Terni nascono con l’impulso del governo dell’epoca con la speranza che l’Italia scali posizioni a livello di potenze nel campo dell’acciaio, e con lo scopo della guerra e per importanza nell’industria pesante degli armamenti, stessa cosa a Genova col gruppo Ansaldo. L’avvento di questa seconda rivoluzione coincide anche con il cambiamento di egemonia delle potenze che ora vede nel suo vertice la Germania (forte della vittoria contro la Francia che vede finalmente il paese unificato che nasce quindi come un colosso industriale, Bismark: l’unione della Germania si fa col ferro e col fuoco, industrializzazione e guerra) e gli Stati Uniti che minacciano quindi la precedente egemonia inglese. La storia procede per cicli, le varie potenze si susseguono superandosi di volta in volta con nuovi progressi, il nuovo paese egemone si inserisce nel nuovo progresso tecnologico, quello superato invece comincia ad avere impianti obsoleti, l’Inghilterra ancora andava a carbone (c’è una tradizione e un’inerzia nei confronti delle nuove fonti di energia) rispetto ad altri paesi europei che utilizzavano elettricità e petrolio. In Inghilterra i minatori continuano ad avere grande importanza anche da un punto di vista sindacale fino agli anni ’70 (poi gli inglesi troveranno il petrolio nel Mare del Nord. Nella storia tutti i settori sono collegati. La Germania supera quindi la Gran Bretagna (nella Grande Guerra l’Inghilterra si schiererà contro la Germania). Gli USA a partire dagli anni ’70 (dopo la guerra di secessione) diventeranno grande potenza egemone, soprattutto nel XX secolo, anche se nell’ 800 rimangono molto fuori dal contesto europeo, fino al 1917 (quando l’America scende nella 1 G.M.), quando diventerà chiara la forza degli USA anche ai paesi europei. Anche il Giappone comincia ad affacciarsi al mondo dei commerci col mondo occidentale alla fine dell’800, fino a questo momento era un paese isolato e chiuso, c’è una particolare riforma industriale, i guerrieri diventano ingegneri e imprenditori, il Giappone diventa talmente potente dal punto di vista tecnologico che nel 1904 sconfigge la Russia dopo uno scontro avuto per la conquista della Manciuria (Cina). Il Giappone tendeva a conquistare colonie sul continente, la Russia voleva l’espansione verso il pacifico> epopea della Transiberiana, che prende 10-11 fusi orari (che vengono inventati proprio in questo periodo perché il mondo sta man mano diventando” più piccolo” per i rapporti sempre più intensi tra diversi paesi, quindi si comincia con l’istituzione delle ore nazionali, standardizzazione degli orari anche per i treni, e poi istituzione dei fusi). La flotta (le grandi flotte da guerra sono all’epoca al vertice tecnologico in ambito bellico) da guerra giapponese ha la meglio su quella russa, la meglio dei “gialli” sui “bianchi”, si comincia a parlare di minaccia gialla, i popoli asiatici si appropriano delle tecnologie europee e le sfruttano a loro favore contro gli europei, discussione anche a livello razzista. Capitoli 3-4 NO, solo da leggere, non sono oggetto di domande all’esame Capitolo 4 pagina 61, la guerra di secessione è distruttiva ma porta l’industria del nord ad un grandissimo slancio “Nel 1882 serviva manodopera, così il governo americano fu reso possibile a tutti, eccezion fatta per i criminali ed i malati di mente”. L’America così crea una società variegata, milioni di persone attirate nel nuovo continente, dall’Europa ma anche dall’Asia, tantissimi lavoratori cinesi infatti lavorano alle ferrovie americane. All’inizio del ‘900 la più grande città con popolazione italiana è New York, l’America diventa un paese continente. Le banche protagoniste della seconda rivoluzione industriale sono quelle miste nate in Germania), prima le banche erano divise, banche che avevano a che fare con il piccolo risparmiatore e banche che avevano a che fare con le imprese, ora questi due settori sono unite in un’unica banca. Imperialismo e imperi coloniali, capitolo 5 Imperialismo, in cosa è diverso dal colonialismo? Nell’imperialismo c’è proprio l’interesse dello stato nell’intervenire direttamente nelle colonie, ed è reso più semplice con le rivoluzioni tecnologiche un po’in tutti i campi. Molti popoli sottomessi non avevano una tradizione orale o un’organizzazione statuale come quella europea, e per questo sono considerati inferiori e gli europei si sentono in dovere di imporre la propria lingua, religione e organizzazione statale. Uno degli esempi più cruenti è quello del Congo belga, il Congo era un possedimento diretto del re del Belgio, dove si instaurò una forma di terrore, di sfruttamento del lavoro e stragi per tutti coloro che si rifiutassero di lavorare in maniera costretta, coatta. Altro esempio è quello di sottomissione degli Erero da parte dei tedeschi che si risolse come un vero e proprio genocidio. È come se tutta questa brutalità fosse giustificata dall’idea di supremazia bianca. La visione darwinista viene poi collegata anche all’uomo che prende appunto il nome di Darwinismo sociale, c’è l’idea che la storia sia una storia di scontri tra forti e deboli, e i deboli, i non adatti a vivere sopperiscano ai piedi del più forte, l’uomo europeo è convinto che tutto questo porterà al progresso assoluto. La chiesa accompagna il colonialismo perché c’è una forte idea di evangelizzazione, però in molti casi si schiera per rendere meno brutali alcuni metodi di conquista. Alla chiesa vengono affidati molti compiti nelle nuove colonie, una tra tante è quella della scuola e dell’educazione. In Africa scoppia una grande guerra tra inglesi e boeri, in Africa del sud dal 600 c’erano i boeri (Olanda), ma ad un certo punto gli inglesi si interessano a questa parte dell’Africa, la zona del Capo, perché è un punto molto strategico anche per la circumnavigazione del continente. Così i boeri iniziano una marcia verso nord e costituiscono due stati: Orange e Trasfall. Quando in questi paesi vengono trovati oro e diamanti si creano grandissime tensioni tra boeri e inglesi, anche perché questi ultimi volevano creare una colonia continua dal sud al nord Africa. Cecil Roades, spingeva molto per il conflitto contro i boeri. Scoppia così la guerra anglo-boera, che è una guerra in piena regola che vede alcuni sviluppi anche molto drammatici, vengono costruiti veri e propri campi di concentramento per i prigionieri boeri. I boeri ricorrono alla guerriglia contro un nemico molto forte e più grande di loro, alla fine hanno la meglio gli inglesi, e nel 1910 la colonia del Capo si trasforma nel Sud Africa e si viene ad instaurare anche il concetto di Dominion (riferimento pagina 350-351 del manuale, capitolo 16, che non fa parte del programma d’esame, ma si consiglia di leggere per capire la decolonizzazione), istituto dell’ impero britannico che nell’ultimo decennio dell’800 decide di riconoscere uno status particolare alle colonie di popolamento bianco: Canada, Sud africa(dove c’era stata una mistione tra inglesi e boeri) , Australia e Nuova Zelanda. Anche se l’Inghilterra riconosce questo stato sociale lo fa solo perché la componente dominante della popolazione era bianca, comunque le popolazioni autoctone erano state sottomesse (infatti anni più tardi ci sarà il fenomeno dell’apartheid in Sud Africa, che avrà poi la sua figura simbolo in Nelson Mandela). Il Dominion continua a riconoscere la corona britannica e la regina Vittoria (che regna dal 1837al 1901) come capo del governo, ma ottiene una larga autonomia interna, ha un potere legislativo autonomo, c’è un governo, una classe dirigente locale. Dal sistema di Dominion nascerà poi il Commonwealth (1926). Questo sistema di gestione dell’economia gli inglesi li applicheranno poi anche per gestire la decolonizzazione, darà l’autonomia anche alle colonie non bianche mantenendo però l’influenza economica in queste zone, ancora oggi il Commonwealth è fondamentale, e probabilmente ha garantito all’Inghilterra la possibilità di concretizzare la Brexit. Il Commonwealth porta comunque vantaggi non solo all’Inghilterra ma anche ai paesi extra europei che potevano confrontarsi con un sistema economico più grande e moderno e garantiva scambi vantaggiosi alle colonie che ne facevano parte. In India oltre alle classiche colonie sono presenti anche i protettorati inglesi; all’est dell’india è presente l’Indocina francese, il Siam (attuale Thailandia) sfugge al dominio coloniale, stato cuscinetto pensato a tavolino dalle potenze europee, stessa cosa dell’Afghanistan, utilizzato come cuscinetto tra India e Impero Russo. Guerra russo giapponese, con la vittoria dei giapponesi, alcuni storici fanno iniziare il fenomeno della decolonizzazione proprio da qui, uno schiaffo alle teorie razziale, un popolo bianco sconfitto da un popolo giallo. Guerra dell’oppio: gli inglesi portano in India i prodotti della loro industria tessile e costringono gli indiani a lavorare con i prodotti tessili inglesi, così le coltivazioni si concentrano totalmente sull’oppio; gli inglesi costringono gli indiani a coltivare l’oppio che sarà venduto in Cina come droga, con i ricavi poi sosterrà le spese economiche per il commercio con la Cina. I cinesi cercano di proibire questo commercio illegale, ma si scatenerà una guerra che lo renderà obbligatorio. L’impero cinese è costretto ad accettare gli accordi voluti dagli stati europei. Attraverso questa guerra Hong Kong viene ceduta all’Inghilterra e ridata alla Cina solo nel 1997, dopo un accordo durato 150 anni. L’Olanda comanda gran parte dell’Indonesia, gli Inglesi invece hanno Singapore, roccaforte strategica per il commercio, anche per le rotte marittime. Le Filippine nell’Oceano Pacifico sono una colonia degli Stati Uniti, nel 1898 dopo la guerra ispano-americana, la guerra per il controllo su Cuba, che viene vinta dagli USA, e che dà loro lo spunto per espandere i propri possedimenti coloniali anche nelle Filippine ad esempio. La società di massa (capitolo 7 del manuale) La società di massa è una società in cui le masse diventano protagoniste e c’è il problema della gestione delle masse e del loro inserimento nella società. Questa nuova tipologia di società dipende molto dalla seconda rivoluzione industriale, che significa anche meccanizzazione dell’agricoltura e quindi migrazione di massa dalle campagne alla città, fase di integrazione dei mercati (es. inizia ad arrivare il grano dall’America) c’è sempre meno bisogno di persone nelle campagne, le persone quindi cercano lavoro e fortuna in città, crescono le industrie e i servizi che richiedono sempre più mano d’opera. Crescita dei colletti blu (operai chiamati così per il colore della loro tuta), crescita anche dei colletti bianchi (ceto medio, piccoli borghesi). La città si trasforma, ci sono infatti quartieri operai, quartieri borghesi, c’è un forte segno di classe, quartieri più ricchi e altri più poveri. Anche la scuola diventa di massa, problemi di alfabetizzazione, la società diventa dinamica, per vivere e inserirsi nel lavoro sono necessarie delle competenze specifiche, l’istruzione diventa quindi compito dello stato e non più solo della chiesa come era stato fino ad ora. C’è un grande investimento sulla scuola pubblica, l‘istruzione primaria viene resa obbligatoria e viene potenziata, c’è bisogno di cittadini in grado di vivere in questo mondo nuovo. Tutto questo processo va di pari passo con la nazionalizzazione delle masse. Il grande spartiacque è il passaggio tra Ancien Règime e mondo nuovo sono la Rivoluzione francese dal punto di vista politico e le due rivoluzioni industriali con l’ascesa della borghesia (da un punto di vista economico). Dopo queste rivoluzioni prende vita un nuovo tipo di stato, che prima era uno stato di sudditi, dove l’opinione pubblica non vale nulla e non ha diritto di parola, c’è l’assolutismo, il monarca che regna per diritto divino, anche se dopo ci sarà la Restaurazione, un tentativo di tornare indietro all’assolutismo, che però con l’avanzare del tempo si rivelerà fallimentare. Prende vita lo stato nazione dove la sovranità è del popolo e abbiamo il passaggio da sudditi a cittadini che possono votare, ci saranno infatti molte riforme nell’800 che porteranno sempre più ad allargare il diritto di voto, fino ad arrivare alle donne (prima negli stati protestanti e poi in quelli cattolici). Nel 1861 in Italia vota solo il 2% della popolazione, agli altri non era concesso, il suffragio universale maschile verrà nel 1913, e il suffragio universale nel 1945. Politica di massa, ai cittadini, ed è per questo che in questa fase è così importante l’istruzione e la nazionalizzazione delle masse, in molti paesi inoltre si passa dai dialetti ad una maggiore conoscenza della lingua nazionale. consapevolezza nelle masse; e se tutto questo cambiamento ci si fosse ribaltato contro? Le tensioni non mancavano, anche gli scontri tra le varie potenze, e c’era allarme su questo, anche per la crescente attenzione sugli armamenti, il progresso tecnologico infatti si era anche rivolto alla costruzione di armamenti, perché ovviamente questo avrebbe portato ad un esito distruttivo mai visto nella storia. Alfred Nobel, industriale svedese che aveva fatto fortuna attraverso la chimica e la costruzione degli esplosivi, tra cui appunto la dinamite, che inizialmente era utilizzata in maniera positiva per la costruzione delle ferrovie sotto le montagne ad esempio. Ma ben presto gli esplosivi cominciano a rifornire gli arsenali dei vari eserciti degli stati più all’avanguardia. Nobel in risposta alle critiche che gli erano state fatte istituisce il premio per la pace, il premio Nobel appunto, secondo lui poi la crescente avanzata degli armamenti avrebbe fatto capire agli uomini che la guerra avrebbe perso di razionalità perché sarebbe stata troppo distruttiva anche per i vincitori. Karl Von Klausewitz “la guerra è la prosecuzione della politica con altri mezzi”. La guerra viene legittimata come prosecutrice degli interessi del paese. La grande ascesa dell’impero tedesco muta gli equilibri europei, nel 1871 la Germania si unifica, grosso fatto nella politica europea, per molti secoli i popoli germanici non avevano mai avuto una forte coesione tra loro, non erano mai stati solidi. La Germania è il paese guida della seconda rivoluzione industriale (nella prima era stata l’Inghilterra). A partire dalla fine dell’800 la Germania lancia la sfida all’Inghilterra, Bismark dopo il 1870 aveva fatto una politica molto cauta, la sua intenzione era quella di unificare la Germania, quindi una volta fatto questo aveva cercato di tenere un profilo basso, aveva tentato di isolare la Francia (dopo averla sconfitta in guerra), aveva creato un’alleanza con la Russia e l’impero austro-ungarico. Negli anni 90 esce Bismark e il nuovo imperatore è Guglielmo II che ha obiettivi molto più alti e ambiziosi, la Germania deve spiccare e lanciare la sfida all’Inghilterra. Parte così la sfida triangolare: Impero germanico, Impero d’Inghilterra e Stati Uniti d’America che stanno diventando la più grande potenza industriale del mondo. La Germania si propone di costruire una grande flotta da guerra e si butta nel “gioco” coloniale (in questi anni la vera e propria potenza, l’apice del progresso tecnologico militare erano le grandi navi da guerra); questa era quindi la chiara manifestazione del desiderio di imporsi come egemone globale da parte dell’impero della Germania. Accade quindi quello che Bismark aveva cercato di evitare: una diffusione di paura nei confronti della Germania e quindi le alleanze che si sarebbero create tra gli altri stati europei. Qui c’è anche la natura degli stati europei, sempre in rivalità l’uno con l’altro e sempre pronti a nuove alleanze nel momento in cui l’equilibrio di egemonia tra vari stati sarebbe stato minacciato di cambiare. Tra gli anni 90 si crea una grande alleanza di contenimento della Germania, si alleano Francia e Impero russo, si tende a circondare la Germania e a costringerla a impegnarsi su due fronti (così sarà nella prima grande guerra, pur avendo un grande esercito dovrà dividerlo). La Germania fa parte della triplice alleanza, con l’impero Austro-ungarico e l’Italia; anche se quest’ultima nell’epoca del Risorgimento era nemica della Germania, ma poi a causa di diversi scontri con la Francia si allea con Vienna e Berlino. L’impero austro-ungarico diventa una duplice monarchia, divisa tra Austria e Ungheria; c’è un crescente malcontento qui tra le popolazioni slave. Il nazionalismo è il nazionalismo dei paesi che esistono, ma c’è anche il nazionalismo dei paesi dei popoli che vorrebbero avere una nazione e che vorrebbero riavere l’indipendenza perduta (esempio: Polonia, che era stata spartita e non esisteva più come paese indipendente). Il nazionalismo slavo ha dei punti di riferimento, la Serbia ad esempio, stato slavo, diventa punto di riferimento per i popoli slavi nell’impero austro-ungarico, quindi c’è questo astio tra i due paesi che genera una forte tensione nei Balcani tra serbi e austriaci. Ci troviamo poi davanti alla nascita dell’Albania, che nasce come tentativo di fermare l’espansione della Serbia verso l’Adriatico, è una scelta di italiani e austriaci; nasce sulla scia della crisi dell’Impero turco, qui per secoli l’impero ottomano era stato egemone e per ben due volte i turchi erano arrivati alle porte di Vienna, poi a partire dal 700 c’era stata la crisi di questo impero per vari motivi. Uno tra tanto il mancato sviluppo sull’onda del progresso che invece aveva caratterizzato il resto degli stati europei, e quindi c’era stato un indebolimento anche sul fronte militare, poi aveva perso la Grecia, c’era stata la nascita della Romania della Bulgaria della Serbia, la fine dell’impero ottomano verrà poi con la Prima guerra mondiale e si ridurrà territorialmente poi alla Turchia odierna. L’Austria dopo il Risorgimento aveva perso il controllo sull’Italia, anche zone ricchissime come il veneto, e quindi per compensare la loro perdita italiana aveva cominciato a riprendere territori nei Balcani. Nel gioco dei Balcani si inserisce anche la Russia perché nel quadro dei nazionalismi si sviluppa anche il panslavismo, l’idea di fratellanza e bisogno di aiutarsi tra tutti i popoli slavi, e la Russia si pone come stato guida in questo clima di panslavismo. La Russia scende quindi in favore della Serbia, mentre l’impero austro-ungarico ha il sostegno della Germania (già quici sono le basi per quella che sarà poi la Prima guerra mondiale) nel corso dell’800 l’Austria aveva messo le mani sulla Bosnia Erzegovina in occasione della guerra tra Russia e Turchia. Nel 1907-1908 scoppia il movimento dei giovani turchi, ufficiali che ritengono che la Turchia debba darsi una svegliata. La Bosnia da un punto di vista etnico religioso era molto complessa (l’espressione Macedonia indica un mischiamento tra popoli e culture, riferimento alla macedonia di frutta). Con questa ribellione gli ufficiali tentano di prendere il potere a Costantinopoli e vogliono costringere il sultano a modernizzarsi, altrimenti il declino turco sarà certo, è un tentativo di ribellione verso i conservatori; gli austriaci approfittano di questo disordine e annettono la Bosnia. Questo provoca un irrigidimento della Serbia, perché era visto come un tentativo di inglobarli e di non potersi espandere. Scoppia anche una guerra con l’Italia che vuole inserirsi nel gioco coloniale e invade la Libia che all’epoca era divisa tra Tripolitania e Citerania, che all’epoca era sotto il controllo dei turchi. Era una società tribale, l’Italia sbarca e tenta di approfittare della situazione, il nazionalismo italiano individue nella Libia la quarta sponda (dopo le tre della penisola); la guerra con la Libia può essere chiamata anche guerra Italo- turca, con questa scoppiano anche le guerre balcaniche che si combattono tra 1912 e 1913, i popoli balcanici tentano di approfittare della crisi dell’impero turco per raggiungere l’indipendenza, ed è in questo contesto che nasce l’Albania, come tentativo di sedare l’avanzata serba che si sta espandendo. La zona dei Balcani è come una polveriera. Le tensioni si trasferiscono quindi sulla Bosnia. Le guerre balcaniche sono due: la guerra italo turca e le guerre balcaniche; nel primo ciclo tutte le terre balcaniche dichiarano guerra alla Turchia, la sconfiggono e tutti ne traggono benefici, ma nella divisione del bottino emergono incomprensioni e sembra che abbia guadagnato troppo la Bulgaria, che nel suo progetto si affacciava su due mari, scoppia quindi una seconda guerra per sedare la Bulgaria. Nel 1914 c’è un viaggio dell’erede al trono d’Austria Francesco Ferdinando nella Bosnia, regione annessa all’Impero ma comunque esplosiva, e ci sono operazioni clandestine in Bosnia con componente serbe che complottano contro l’impero, queste compagnie attuavano con l’appoggio del vicino stato serbo. Francesco Ferdinando era tra gli esponenti della casa regnante più illuminati, voleva attuare delle riforme per emancipare le autonomie degli slavi; cade vittima nel giugno del 1914 di un attentato da parte di un membro della mano nera, viene quindi ucciso insieme alla moglie, Gavrilo Princip viene arrestato e si sa subito che l’attentato è avvenuto per mano di compagnie serbe. Inizialmente non si vede la necessità di una guerra di grandi portate, ma poi iniziano una serie di irrigidimenti dopo che l’Austria in accordo con la Germania decide di ridimensionare la Serbia anche a costo di una guerra. Chiudere la situazione della Serbia nei Balcani affermandosi come paese più forte. Questo provoca inevitabilmente un irrigidimento della Russia; da una crisi locale comincia ad essere una crisi che riguarda le grandi potenze; gli austriaci forti dell’alleanza con la Germania emanano delle regole da imporre alla Serbia, un ultimatum: gli ispettori austriaci avrebbero potuto esercitare liberamente in campo serbo per sistemare la questione dell’attentato, la Serbia non può assolutamente Le condizioni tecnologiche dell’epoca favorivano gli eserciti che si difendevano rispetto a quelle che attaccavano. Ad esempio, la mitragliatrice riesce a sparare mi8gliaia di colpi al minuto è un’arma statica che può usare chi rimane indietro e difende, non può essere portata da chi avanza. Per farsi un’idea “Orizzonti di gloria” di Stanley Kubrik, ambientato nella Grande Guerra, rappresenta col massimo realismo le condizioni dei soldati che si trovarono ad affrontare la grande guerra; racconta come i comandanti non erano preparati a questo tipo di guerra, erano preparati alla mobilitazione di una grossa massa di uomini, come le guerre napoleoniche, prevedevano di combattere per pochi mesi, non anni, infatti i soldati non erano attrezzati con indumenti invernali; c’era l’idea che in estate tutto sarebbe finito. C’è un’impreparazione di fondo dei comandanti che studiano ancora una guerra di vecchio tipo; e questo provocherà delle spaventose carneficine con degli effetti minime, decine e decine di morti con il fronte che non avanza. Papa Benedetto X quinto: “la guerra, un’inutile strage”. Con la Prima guerra mondiale entriamo nella dimensione novecentesca, l’uomo che inizia a riflettere sul lato oscuro del progresso; crollano le speranze della borghesia ottocentesca. La totalità della guerra: tutte le risorse della nazione sono mobilitate con l’obiettivo di vincere, il paese dove si raggiunge il massimo della militarizzazione è la Germania. Stato chiuso nel centro dell’Europa, che al contrario dei suoi nemici non poteva cercare risorse altrove. La chimica tedesca fece dei veri e propri miracoli per andare avanti nella guerra, ma nonostante questo da un punto di vista alimentare non poteva rifornirsi come i suoi nemici, in Germania l’apporto di calorie nel popolo tedesco è bassissimo, la popolazione è ridotta alla fame, alla fine della guerra la Germania crollerà anche a causa della stanchezza della sua popolazione. Anche il ruolo della donna cambia, deve sostituire l’uomo che è al fronte, va a lavorare, guida il tram eccetera. La guerra fu rivelatrice delle risorse che poteva portare la donna alla società. Mondiale: viene combattuta prevalentemente in Europa, ma viene combattuta da grandi imperi coloniali che mobilitano quindi tutta la popolazione dei loro imperi, soldati di tutto il mondo combattono in Europa, un numero importante di uomini viene mobilitato nelle industrie nelle colonie, al fine di costruire lo sforzo bellico; guerra che provoca dei cambiamenti anche nei paesi che non lo rivolgono direttamente, ad esempio l’America latina che rimane fuori dalla guerra avrà comunque dei grossi cambiamenti nella società e nella realtà industriale, una serie di prodotti che prendeva dall’Europa ora deve farseli da sola, non si può commerciare con l’Europa in questo periodo. Entrata in guerra di potenze extra europee, la prima è il Giappone, che alleato dell’Inghilterra dichiara guerra alla Germania con lo scopo (poi riuscito) di prendere i possedimenti tedeschi in Cina. Il Giappone si era modernizzato velocemente e in pochissimo tempo con l’industrializzazione di massa. L’altra grande potenza non europea è l’America che entra in guerra nel 1917, che sarà poi anno di svolta della guerra. Nel 1914 l’Italia era legata tramite un accordo con la Germania e l’Austria, questo accordo aveva già portato a scontri tra Austria e Italia. L’Austria aveva annesso la Bosnia senza riconoscere compensazione all’Italia. L’alleanza era di tipo difensivo, dovevi entrare in guerra solo se i tuoi alleati fossero stati attaccati, infatti inizialmente non entra in guerra anche per prendere tempo. In autunno si vede che la guerra potrebbe essere una cosa abbastanza lunga, così il governo italiano comincia a prendere in considerazione l’idea di entrare in guerra, ma sta decidendo con chi allearsi. Il governo italiano inizia a trattare in maniera riservata, la Germania invita gli austriaci a fare dei trattati con l’Italia per farla rimanere nella triplice alleanza, o per farle avere una neutralità collaborativa. Si svolgono delle trattazioni segrete con Francia e Inghilterra. Nel paese si forma uno schieramento interventista e uno neutralista. I neutralisti sono: neutralismo cattolico, socialista e liberale (componente che si raggruppava attorno alla figura di Giolitti). Giolitti era per una linea di trattativa senza però impegnarsi nella guerra, e ragionando sul cammino dell’Italia, ancora si stava finendo di fare gli italiani, a sua idea era che mettersi in una grande guerra totale contro le grandi potenze europee avrebbe messo l’Italia in grossa difficoltà. Interventismo: nazionalista (estrema destra), per loro era inconcepibile che l’Italia ne rimanesse fuori, i futuristi accompagnavano questo movimento, Marinetti “guerra come sola igiene del mondo”. Si erano formate delle correnti irrazionaliste contro il positivismo, che volevano sconvolgere la borghesia e i loro ideali, credevano che la guerra avrebbe ridato eroismo ai popoli. Interventisti: irredentisti, bisogna completare il risorgimento e prendere Trento e Trieste; interventismo democratico, che si voleva mettere contro agli stati centrali e ridare libertà ai popoli, pensano che l’Italia abbia la missione di far liberare altri popoli dal controllo austriaco; interventismo rivoluzionario, vedono la guerra come apertura alla rivoluzione (estrema sinistra). Il liberalismo con Giolitti vuole stare fuori dalla guerra, e poi liberalismo con Sandra e Sonnino che invece vogliono entrare. C’è l’idea che non entrare in guerra non avrebbe fatto diventare l’Italia una grande potenza, questa idea è in tutta la storia italiana e riceve uno stop nella Seconda guerra mondiale quando l’Italia verrà occupata. L’interventismo liberal conservatore conduce le trattative finché il 26 aprile 1915 firma il patto di Londra entrando quindi al fianco degli alleati, impegna l’Italia ad entrare in guerra entro un mese, e garantisce all’Italia in caso di vittoria il Trentino, la Venezia Giulia, Trieste, parte della Dalmazia e l’Istria, in più parte dei possedimenti coloniali. Era un patto segreto. A questo punto in parlamento Giolitti può contare sulla maggioranza, avviene la crisi di maggio, un vero e proprio colpo di stati: Salandra comprende che non ha la maggioranza in Parlamento e qui di non può avere pieni poteri, così rassegna le sue dimissioni al senato che però rimanda Salandra davanti alla camera per mantenere la fiducia esercitando una pressione sui parlamentari. Ci sono manifestazioni che vengono represse (quelle neutraliste) e vengono supportate le manifestazioni interventiste nazionaliste, vengono minacciati i parlamentari neutralisti, viene richiamato dalla Francia Gabriele D’Annunzio, che inneggia la guerra. Lo stesso Giolitti viene informato che il sovrano si è segretamente accordato con Londra e così dice ai suoi che bisogna concordare con il governo, il parlamento cede con la sola eccezione dei socialisti, vota la fiducia al governo. L’Italia dichiara guerra all’Austria e l’anno dopo anche alla Germania. Si rompe così la prassi parlamentare che negli anni precedenti aveva visto la monarchia comunque sempre rispettosa delle decisioni parlamentari. Nonostante la lettera dello statuto albertino dicesse che il presidente del consiglio dovesse avere l’approvazione del re, la fiducia del re; in realtà da Cavour in poi il parlamento si trova al centro delle decisioni di governo. Ma questo aveva sempre portato a delle ambiguità. Lo statuto diceva che sulla politica di difesa e sulla politica esterna la corona esercitava la prerogativa. Questa è stata la prima delle alterazioni della legalità, che sfoceranno poi nel 22 sulla marcia su Roma. La guerra è una colossale iniezione di autoritarismo nelle società che la sperimentano, alcuni paesi nel dopoguerra scivoleranno verso posizioni autoritarie; i paesi autoritari cominceranno a diffondersi. “L’Italia vincerà la guerra ma perderà la pace”. Il partito socialista lancia la linea del né aderire, né sabotare. Il mondo cattolico poi si piega, la guerra sarà un’occasione per i cattolici di integrazione al governo; ci sarà poi la nascita del partito popolare italiano con Don Luigi Struzo. La Prima guerra mondiale è combattuta da società di massa che non farà altro che accelerare il processo; negli anni 20, i partiti saranno completamente di massa. Emilio Lussu “Un anno sull’altipiano”, libro di ricordi sul fronte nel piano dell’Asiago, storia di disillusione di soldati che si trovarono davanti al massacro delle trincee e davanti all’incapacità dei generali. L’esercito italiano era formato da una massa contadina che moto spesso non capiva nemmeno il motivo per cui si trovasse lì. Si tengono le lezioni per l’Assemblea costituente, bolscevichi 25%, la forza vincitrice è quella dei socialisti rivoluzionari, Lenin prende una decisione forte, con la forza scioglie l’Assemblea costituente perché ritiene che sia superata, e soprattutto perché doveva spartire il potere con essa, e quindi mantiene in piedi il potere rivoluzionario. I bolscevichi si trovano davanti una situazione difficile, si formano le armate bianche (contro di loro) formate dai generali delle ex forze zariste, si accendono conflitti e scoppiala guerra civile, i bolscevichi creano l’armata rossa capeggiata da Trotskij. La guerra civile dura un paio d’anni e si intrometteranno anche forze straniere a favore delle armate bianche, i bolscevichi infatti erano rivoluzionari e pericolosi perché avrebbero potuto anche ispirare altri paesi. La guerra riporterà la Russia all’anno 0, ritorna addirittura al baratto. La rivoluzione di febbraio che doveva portare il paese fuori dalle sofferenze farà l’esatto opposto. (l’armata bianca non fu mai completamente coesa, le varie rivalità tra i generali portarono poi alla loro debolezza e diedero la meglio all’armata rossa). I bolscevichi durante la guerra civile per ottenere dalle campagne il sostentamento necessario tentò alcuni accordi con la parte più umile della popolazione contadina, e in alcuni casi ricorsero a sistemi durissimi, con uccisioni e imprigionamenti, tra cui il comunismo di guerra, un sistema di requisizioni rigidissimo per vincere la guerra, i contadini avrebbero dovuto collaborare con le buone o con le cattive. Al crollo della Russia è legato l’intervento americano che intervengono nell’aprile 1917, legato anche alla guerra sottomarina iniziata dai tedeschi, che affondavano anche le navi commerciali. Gli USA dovevano venire incontro all’Intesa per fermare la Germania che stava iniziando a trasferire le forze nel fronte occidentale, la Russia non era più in condizione di combattere. Infatti, l’America aveva anche investito molto economicamente per aiutare Francia e Inghilterra. L’entrata in guerra degli Usa significa che la macchina produttiva viene ormai riconvertita per la guerra totalmente, vengono mandati soldati americani in Europa. Forza industriale e militare rendono chiaro che quando gli americani saranno produttivi al 100% la meglio l’avrà l’intesa, quindi per i tedeschi si apre una corsa contro il tempo. Infatti, cercano di lanciare una serie di offensive, l fronte occidentale però resiste. La battaglia di Caporetto: la più grande sconfitta dell’esercito italiano nella prima guerra, le truppe austriache erano state rinforzate dai tedeschi, e ci fu lo sfondamento di Caporetto, gestito non bene dall’esercito italiano. Le truppe italiane si riaffermano sul fiume Piave, linea difensiva più corta dove si attesta l’esercito italiano che riesce a non far avanzare ulteriormente gli austriaci. Ci sarà poi il successo dell’Italia nella battaglia di Vittorio-Veneto. Nell’autunno del 17 il fronte italiano resiste, come quello italiano, quindi la situazione tedesca diventa sempre più complicata. Gennaio 1918, Il presidente Wilson spiega perché l’America combatte, si pone come la missione, il discorso dei 14 punti, spiegando perché l’America combatte. Gli americani non vogliono conquistare popoli o territori, l’America ha una missione: riproporre le relazioni internazionali tra paesi. Affermano il principio dell’autodeterminazione dei popoli, che devono avere la possibilità di autogovernarsi, questa cosa avrà grande impatto sull’impero austro- ungarico, nel 1916 l’imperatore Giuseppe era morto, e l‘imperatore Carlo avvia delle trattative segrete di pace per lasciare la situazione come c’era prima, rinunciando a vantaggi territoriali ed economici; questa proposta non poteva però essere accettata, dato che si erano combattuti troppi anni di guerra sanguinosa per tornare poi al punto di partenza (concetto di guerra totale). L’intesa comincia a fare propaganda per le diverse nazionalità che componevano l’impero austroungarico, incitandole ad abbandonare la guerra. Libertà dei mari e di commercio: gli americani volevano interessi comuni, una comune prosperità, un mondo interdipendente, con un interesse comune, che quindi scaccerebbe via l’ipotesi di nuove guerre. Condanna della diplomazia segreta, che ha prodotto poi la guerra e la corsa agli armamenti, politica estera diplomatica e disarmo imposto dagli americani verso gli sconfitti che sarà poi preludio ad un disarmo generalizzato, un mondo con le nazioni disarmate sarà un mondo dove i governanti non cercheranno più di fare guerre, chi si occuperà di questo disarmo? La società delle nazioni, organizzazione che sarà fondata nella futura conferenza di pace, che dovrà punire i paesi con intenzioni minacciose. Bisogna dire di no al diritto di uno stato di dichiarare guerra, valeva la massima del generale prussiano Von Kasemiz “La guerra è la prosecuzione della diplomazia” dove un sovrano non arrivava per vie politiche e diplomatiche doveva perseguire gli interessi del Paese attraverso le guerre. Ma ora non ci si può più permettere la guerra, che sta portando alla rovina del mondo. La società delle nazioni ha questo compito, cambiare le relazioni tra stati e cambiare la concezione mondiale (ma soprattutto europea) di guerra. “Wilson contro Lenin” libro di Meier, il discorso di Lenin è del 1918, dopo le tesi di Lenin del 1917; Wilson voleva combattere il messaggio rivoluzionario di Lenin di smettere di combattere, di ribellarsi; Wilson vuole combattere propagandisticamente questo modello proveniente dalla Russia dando agli europei un messaggio liberal democratico, che dia agli eserciti dell’intesa lo stimolo per lo sforzo finale, per perseguire la pace democratica; cerca anche di riferirsi al popolo nemico proponendo proposte di pace clementi, eque, con condizioni giuste. Tra primavera ed estate 1918, l’esercito tedesco cerca di dare nuove spallate, i tedeschi arrivano quasi fino a Parigi ma vengono respinti, gli americani entrano pienamente in guerra, la Germania è stremata. Nell’autunno 1918 abbiamo il doppio crollo, quello tedesco e quello Austro ungarico, in Germania il Kaiser fugge e viene proclamata la Repubblica, così come a Vienna. A Parigi si tiene la conferenza di pace, dove i popoli sconfitti non vengono invitati, saranno poi informati delle decisioni. Ci sono vari tavoli, quello che si occupa della Germania, della Bulgaria e dell’Austria. Conferenza di pace di Parigi. Nella parte occidentale dell’Europa i confini rimangono sostanzialmente invariati, eccezione per Alsazia e Lorena che vengono riprese dalla Francia, tolte alla Germania; le vere differenze ci sono nell’Europa orientale: si sfasciano i tre imperi, impero tedesco, austro ungarico e impero russo (e poi quello ottomano). Viene ridisegnata la cartina politica europea, la Finlandia diventa indipendente, c’è il ritorno della Polonia sulla carta geografica che nel 1700 era stata spartita tra Germania, Austria e Russia); la Prussia orientale viene staccata dal resto della Germania per dare lo sbocco nel Baltico alla Polonia attraverso la città d Danzica. La separazione della Prussia orientale sarà poi uni dei temi di scontro tra Hitler e la Polonia. A sud della Polonia abbiamo l’Austria e l’Ungheria che vengono drasticamente rimpicciolite e gli viene tolto anche lo sbocco al mare (come è anche oggi). A nord abbiamo la Cecoslovacchia, la Romania è molto ingrandita, paese premiato per essere stato dalla parte dell’intesa, viene punita invece l’Ungheria, a cui viene toltala Transilvania (romena, ma con grande percentuale di popolazione ungherese, anche in età più recente è stata causa di conflitto); abbiamo poi la Jugoslavia, che oggi non esiste più in seguito ad una serie di sanguinose battaglie civili; la Turchia viene ridotta ai confini odierni, cessa di essere un impero. Ogni popolo doveva avere una propria autonomia, si doveva eliminare il problema delle nazionalità oppresse; la questione si rivela più difficile del previsto, perché si finisce sempre per inglobare delle minoranze all’interno di altri stati. C’è l’appello degli stati sconfitti di ricorrere ai principi wilsoniani, di pace equa e giusta; qui c’è la dialettica tra pace giusta e pace punitiva; gli austriaci si appellano a questi principi e chiedono di essere annessi alla Germania, loro erano comunque tedeschi e non avevano ragione di rimanere soli come stato, gli alleati però dicono di no: la Germania era stata sconfitta, non poteva essere ingrandita territorialmente, gli italiani erano fortemente contrari, altrimenti avrebbero avuto la Germania al confine, invece in questo modo avrebbero comunque avuto la piccola Austria come sorta di stato cuscinetto; i francesi volevano ridurre ulteriormente i confini tedeschi, vuole prendere come esempio la Russia, nascono molti partiti comunisti, e ci sono tentativi rivoluzionari, in Ungheria ad esempio si crea un governo comunista. Nel corso degli anni 20 sempre più paesi dell’Europa orientale prendono una svolta moderata e in alcuni casi autoritarie. Un paese dove ci sono tentativi rivoluzionari di tipo sovietico è la Germania. Nell’autunno del 1918 il Kaiser fugge in Olanda e viene indetta la Repubblica, in questo periodo vengono anche fondati i soviet e si crea la lega di Spartaco, embrione di quello che sarà il partito comunista tedesco, che poi provano ad attuare un colpo di stato a Berlino, che finisce però in maniera violenta. Ci sono insurrezioni socialiste anche in Baviera, si rischia così la divisione della Germania. Anche alla luce di questi fatti gli stati alleati tentano di proporre la pace di Versailles alla Germania. C’è la paura della rivoluzione e quindi c’è l’organizzazione di queste squadre paramilitari di reduci, c’è un grande caos, dove l’ordine nelle strade e nelle piazze è mantenuto da queste squadre di orientamento di estrema destra. Tra 1919 e 1920 irrompe il sistema delle riparazioni (in Francia il motto degli Bleux Horizonts è “la Germania pagherà”); la Francia doveva pagare i debiti di guerra agli americani, e quindi aspettava i soldi delle riparazioni dalla Germania. Si creano una serie di polemiche, si tendono conferenze economiche sulla questione delle riparazioni, i tedeschi cominciano a pagare le riparazioni ma continuano le lamentele, e inizia una politica di inflazione, la Germania inizia a stampare più carta moneta, con una moneta più debole è più facile esportare denaro, e quindi attuano una politica scorretta; attuando una politica inflazionistica i tedeschi avevano dei vantaggi, ed erano anche agevolati nel commercio avendo una moneta più debole. Il fenomeno inflazionistico c’era stato anche durante la guerra, il sistema era legato con la sterlina al centro, e ogni paese attraverso le proprie riserve auree attuava una circolazione monetaria basata soprattutto sulle monete e non sulle banconote che vengono invece stampate in periodo di guerra per finanziare quest’ultima, il sistema monetario si allontana quindi sempre di più dall’oro. La politica inflazionistica la Germania continua a farla anche perché mette d’accordo imprenditori e sindacati. La polemica però si inasprisce, fino al 1923, occupazione dell’esercito francese e belga della Rur giacinto minerario della Germania, dopo quattro anni da Versailles. La popolazione tedesca non collabora, il governo impone ai propri operai la rivolta passiva (minatori e addetti al trasporto dei minerali non lavorano più) e la crisi divaga, i francesi scoprono che stare in un territorio ostile ti impedisce di prendere le risorse, si crea quindi una situazione di stallo dove precipita poi la politica inflazionistica. L’occupazione della Rur si rivela una catastrofe finanziaria anche per la Francia, e se ne esce fuori tramite la ripresa del dialogo, Gustav Stresemann al tempo capo del governo capisce che è il momento di riprendere il dialogo col nemico, fa una riforma monetaria e accetta di tornare alla ripresa dei trattati, accettando l’accordo che prevede che la Germania pagherà come si deve le riparazioni, ma a rate e con i prestiti richiesti a Wall street. L’America si trova costretta a dover entrare di nuovo in questioni europee, e questo ci fa capire che il vero motore economico globale è ora l’America. La Germania paga gli ex nemici europei con i soldi americani, gli ex nemici della Germania ripagano poi gli americani dei debiti di guerra con i soldi delle riparazioni. Alla riconciliazione economica abbiamo poi la riconciliazione che si ha col trattato di Locarno 1925 ed entrata ella Germania nelle società delle nazioni. La Germania accetta la perdita dell’Alsazia e della Lorena (trattato di Locarno). Il disarmo tedesco, degli sconfitti, è solo l’inizio di un disarmo che sarà poi generalizzato, le regole del disarmo sarà quindi globale, per tutti, i tedeschi quindi chiedevano delle regole che valessero per tutti e che avrebbero portato la guerra alle spalle. Ne 1925 la sterlina torna ad essere riallacciata all’oro e Briandt e Kellog nel 1928 firmano un patto che mette al bando la guerra (patto Biandt-Kellog) da mettere a confronto con l’articolo 11 della nostra costituzione; si rinuncia alla guerra che fino ad allora era considerata come un diritto della sovranità. A partire dal 1929, queste speranze verranno spazzate via, con l’inizio della crisi economica. Il dopoguerra italiano L’Italia si trova nel fronte dei paesi vincitori, alla conferenza di Versailles la delegazione italiana si trova tra i grandi anche se con una posizione leggermente inferiore, Orlando, capo del governo italiano si trova nelle foto con il presidente Wilson, il leader britannico George e Clemenceau. Nel paese si crea un clima di scontri, difficoltà e recriminazioni che fanno sembrare invece l’Italia un paese sconfitto, il nazionalismo italiano si ritiene offeso. L’Italia ha una serie di difficoltà con gli alleati all’inizio dei trattati di pace. L’Italia ai sensi del trattato di Londra si vede riconosciuta l’annessione di una serie di territori, tra cui la zona del Trentino e dell’attuale Alto-Adige; l’annessione all’Italia di Trieste e della Venezia-giulia, e più a sud tutta la zona del Carso e la penisola Istriana; le difficoltà si hanno per la Dalmazia, che era stata assegnata all’Italia, ma il patto di Londra era stato firmato con l’idea che dopo la guerra sarebbe rimasto in piedi l’impero asburgico e nasce invece la Jugoslavia che in quanto stato nazionale chiede alla conferenza il principio Wilsoniano di auto determinazione dei popoli. Chiedere anche la Dalmazia solleva una serie di difficoltà, anche se l’Italia chiede che venga portato a compimento il patto di Londra, e quindi ottenere cosa gli spettava. La questione si complica data la presenza della città di Fiume che non era stata assegnata all’Italia, perché il patto di Londra prevedeva ancora l’esistenza dell’impero asburgico, dato che si toglieva Trieste e Pola all’impero si doveva dare uno sbocco sul mare agli Asburgo, che era appunto Fiume. Ora però la città è reclamata dagli italiani per il principio di nazionalità, questo crea uno scontro di Wilson che colpevolizza agli italiani il fatto di ricorrere al principio di nazionalità solo nel momento in cui gli fa comodo (infatti per annettere la Dalmazia lo aveva negato). Questo crea un braccio di ferro con l’Italia. La crisi porta ad un gesto clamoroso, la delegazione italiana abbandona la conferenza di Versailles, Orlando e Sonnino tornano in Italia e si crea soprattutto negli ambienti di destra l’idea di vittoria mutilata, c’è grande eccitazione nazionalistica. L’assenza dell’Italia alla conferenza però non porta a nulla, quindi la delegazione italiana è costretta a tornare a Parigi, poi nel giugno del 1919 il governo di Orlando cade e viene sostituito da Nitti, uomo politico che si pone il problema di migliorare le condizioni di vita delle masse, di chi ha combattuto, mantenere quindi le promesse al popolo dopo lo sforzo che hanno compiuto per la patria. Agitazione per il caroviveri che diventano veri e propri scontri, paura che in Italia possa accadere qualcosa di analogo alla Russia. Nonostante la vittoria il paese si scopre molto impoverito, debole e diviso. Il 1919 è un anno tumultuoso in Italia. Il clima che si crea è quasi da paese sconfitto. Soprattutto al sud i contadini tornati dalla guerra cominciano ad occupare i latifondi, creando grandissime tensioni, ci sono vari scioperi e proteste nelle industrie. Settembre 1919, occupazione di Fiume, una parte dell’esercito appoggia la spedizione di Gabriele d’Annunzio per prendere la città, la spedizione riflette il caos interno del paese, che non era assolutamente appoggiata dal governo. In questo clima si va a votare nell’autunno del 19, prime elezioni dopo la guerra, elezioni col sistema proporzionale che dà maggiore forza ai partiti che si risolvono la con la vittoria del partito socialista e del partito popolare (partiti di massa), gli sconfitti sono i liberali, che dai tempi del risorgimento aveva avuto il controllo del parlamento. In tutti i paesi vincitori le lezioni premiano i partiti che avevano voluto la guerra e che l’avevano vinta, in Italia il contrario: vincono i partiti che si erano dichiarati neutrali, e che quindi non volevano la guerra. Questo porta uno scombussolamento della classe media e della parte più povera della popolazione che dopo i vari sacrifici di guerra si aspettava un riconoscimento. Questo si ripercuote per tutto l’anno 20, dove si raggiungono livelli di scontro molto alti, e nemmeno il governo di Nitti di riforme riesce a risollevare la situazione, infatti deve essere sostituito da Giolitti, quasi ottantenne, che era stato dipinto come un residuario del passato; invece la sua richiamata dà l’idea di una classe dirigente che ottengono nel biennio rosso una serie di conquiste: l’imponibile di manodopera: costringono i proprietari ad accettare dalle leghe il numero di braccianti e le giornate di lavoro che devono coprire, (visto dai proprietari come attentato al diritto di proprietà); il resto del mondo della campagna li vede come una minaccia >blocco tra i piccoli proprietari e grandi che appoggiano il fascismo: i braccianti si ritrovano isolati. (I fascisti si ritengono portatori di una missione: eliminare il movimento dei braccianti). Mussolini cerca di porsi come l’uomo che può rappresentare e controllare lo squadrismo, cerca di diventare punto di riferimento politico, leader nazionale (non locale). Marcia su Roma: 1922, si forma Governo di Mussolini, di coalizione, governo di tipo nuovo, un governo che rispetto al parlamento ha un rapporto particolare, tende a “scavalcare” il parlamento. -Istituzione del gran consiglio del fascismo che deve fare da raccordo tra il partito(fascista) e il governo; -Costituzione della milizia volontaria della sicurezza nazionale : regolamentazione dello squadrismo ,diventa un corpo pubblico dello stato con ufficiali divisa regolamenti ; Mussolini rassicura da un lato l ‘opinione pubblica sugli squadristi e regolarizza—messaggio di ordine, e toglie potere ai ras locali , dall’altro consolida la sua posizione personale, per fare questo egli deve assumere il controllo del Parlamento.( subordinando Parlamento al governo); -1923, Legge acerbo: prevedeva un premio di maggioranza per la lista che alle elezioni avesse ottenuto maggioranza relativa,( si votano le liste, non si vota il singolo esponente ma la lista , si vede quanto hanno preso in percentuale le diverse liste ; L’attribuzione dei seggi in parlamento non segue un sistema proporzionale : alla lista di maggioranza relativa più votata vengono attribuita 2 /3 dei seggi = sistema che può risultare fortemente maggioritario). Si cercava di fare nella lista fascista la lista + votata, e mettere sotto controllo il Parlamento. Elezioni 6 aprile 1924: si formano liste governative in cui non ci sono candidati solo fascisti ma anche liberal conservatori chiamati fiancheggiatori, forze non fasciste che decidono però di collaborare e accettano l’invito di Mussolini di entrare in queste liste nazionali. Si tengono queste elezioni e la differenza è che, mentre il fascismo riesce a costruire queste liste unitarie in cui convergono più forti, gli oppositori non possono competere perché sono divisi (socialisti, dai quali si è staccato il partito comunista, c’è poi cattolicesimo democratico e i liberali più progressisti dunque, forza di Mussolini = divisione dei suoi avversari). Queste elezioni si concludono con il successo della lista fascista. (maggioranza assoluta) Quando si insedia la nuova camera, il leader del partito socialista riformista, Matteotti, pronuncia alla camera alla fine di maggio un discorso durissimo contro il fascismo e le elezioni, dicendo che sono elezioni irregolari che il parlamento che ne è uscito è illegittimo: appello affiche si torni indietro, discorso che attacca frontalmente Mussolini. Matteotti dice ai suoi colleghi di aver firmato la sua condanna a morte con il suo discorso; circa 10 giorni dopo, viene prelevato da una banda di squadristi, pugnalato, il suo corpo verrà ritrovato circa 2 mesi dopo. Si apre una crisi molto grave, c’è scandalo. Si crea una situazione di grande tensione, vengono fatte poi indagini che inducono a arrestare i colpevoli , ( esponenti del fascismo legati a un quotidiano fascista molto vicino al governo) non fu però mai provato il ruolo dei grandi capi ,questo consentirà a Mussolini di uscirne però è costretto a fare un passo indietro per il grande scandalo, lascia il ministero degli interni come garanzia di imparzialità nelle indagini della polizia. C’è un’iniziativa da parte delle opposizioni che non riconosco + la legittimità di quel parlamento frutto delle elezioni di aprile e abbandonano Montecitorio e si riuniscono in separata sede, la cosiddetta “Secessione del ‘Aventino “, chiede nuove elezioni e fa appello al sovrano affinché Vittorio Emanuele III spinto anche dall’ opinione pubblica, tolga l ‘incarico a mussolini e forma un governo provvisorio che conduca il paese a nuove elezioni. Nei mesi seguenti, diventa sempre più chiaro che la corona non intende togliere la fiducia a Mussolini, alla fine del 24, Mussolini decide di passare al contrattacco: 3 gennaio 1925 si presenta alla Camera e presenta un discorso molto duro, che sfida l’opposizione e l’autorità del Parlamento, si assume responsabilità storiche di quello che è successo. A questo discorso segue una raffica di provvedimenti , “ la dittatura a viso aperto” : si passa a una dittatura piena, ci sono le leggi fasciatissime ( tutti i mezzi di informazioni vengono messi sotto controllo, vengono fatti fuori i sindacati normali , patto tra Confindustria e sindacato unico fascista , il partito nazionale fascista è l’unico riconosciuto , vengono dichiarati decaduti i deputati aventiniani , istituzione del tribunale speciale della sicurezza dello stato formato non da giudici ma da militari che giudica con sistemi militari qualsiasi forma di opposizione , viene reintrodotto il confino per gli oppositori ) si crea la base per quello che sarà poi chiamato il Regime fascista . (CAPITOLO 12 si può collegare al capitolo 15: il regime fascista in Italia). Con le leggi fasciatissime l’ Italia è diventata dittatura a viso aperto, o si è con il fascismo o contro; Ad esempio Benedetto Croce è tra gli intellettuali che mantiene un atteggiamento di attesa, è un vecchio liberale , non pronuncia una condanna del fascismo perché pensa che porta riportare a ritorno al ‘ordine, quando c’è questa svolta autoritario si contrappone a Mussolini e fonda il manifesto letterario degli antifascisti ,al quale si oppone Gentile con il manifesto letterario dei fascisti. Gentile vede nell’applicazione fascista dello Stato l’applicazione delle sue idee filosofiche. {Difensore supremo della nazione, regime che purifica la nazione e ne coltiva radici e virtù migliori (popolo guerriero, popolo di scienziati, artisti)propaganda fascista vs propaganda fascista vs realtà} CAPITOLO 13 : la grande crisi economia e società negli anni 30 Il periodo tra le due guerre, 1919 al 1939, è un periodo diviso a metà dalla crisi che scoppia nell’autunno del 1929, che diventa una gravissima e prolungata depressione economica che prende poi tutti gli anni 30 ; mentre dopo tutte le difficoltà della guerra si era creata l ‘illusione di un ritorno alla stabilità nella seconda metà degli anni venti, viene spazzata via dalla crisi del 29 che inizia alla borsa di New York ma si estende poi e rivela l ‘interdipendenza del sistema mondiale.(Proprio per questo dopo la 2 guerra mondiale si cercano di definire strumenti per governare questa interdipendenza). Per capire la crisi del 29 dobbiamo capire cosa erano diventati gli Stati uniti degli anni 20 , passati alla storia come “ i ruggenti” : Terra in cui tutto sembra possibile, America uscita rafforzata dalla guerra che ripiega su se stessa attraverso l’isolazionismo; è un laboratorio della modernità : prima grande società di massa regolata da consuetudini e consumo di massa, che coinvolge tutta la società ; America del fordismo, della produzione e del consumo di massa. Tutta una serie di beni durevoli , radio automobile, vengono prodotti e poi venduti su un unico grande mercato nazionale; Si crea una situazione per cui il pubblico europeo va al cinema e sogna, perché l’ America è vista come la Terra del futuro , si crea nell’immaginario collettivo l’immagine dell’America come Terra dei sogni ; c’è una vera e propria industria del divertimento che possano sfornare prodotti : tutto diventa business, tutto diventa consumo .(-Video su YouTube : A da’ pelature ) America in cui permangono delle grosse sacche di esclusione: quel tipo di vita non se lo possono permettere tutti ma c’è fiducia verso il mercato e nel fatto che questa prosperità possa estendersi a tutti ;Il mercato risolve tutto . Tale America ha anche un volto di chiusura e intolleranza, che sceglie l’isolazionismo, che nel corso degli anni 20 vengono approvate delle leggi che restringono la possibilità di emigrare negli stati uniti, questo è un grande problemi per molti paesi, anche per l’Italia;( lo sviluppo industriale che c’è alla fine del 800 fu anche grazie alle rimesse degli emigrati, degli italiani lavoratori all’estero). C’è una contraddizione, tra l’interdipendenza molto forte che ormai c’è , un ruolo fondamentale dell’America per far funzionare questo sistema interdipendente, ma L’America scappa da questo sistema , on l'isolazionismo non fa funzionare la Società delle Nazioni ,chiudendo i rubinetti dell'emigrazione mette in difficoltà il mercato del lavoro europeo ,con le barriere commerciali impedisce all'industria europea che attuato la riconversione di trovare nel ricco mercato nordamericano un possibile sbocco; la contraddizione che porterà a quella crisi drammatica è che c’è un interdipendenza che non viene governata, dalla potenza principale ( quella americana) questo mancato governo del mondo, si vedrà poi dopo il 29 crisi che porterà alla seconda guerra mondiale. In questa chiusura dell’America c’è anche la paura del mondo esterno, paura di essere contaminati dall’ Europa: paura del bolscevismo, quindi un movimento socialista che possa mettere in discussione il ciò gli crea anche molti nemici che pensavano che andava contro le libertà americane dell’imprenditore, lo accusavano di introdurre il bolscevismo, la realtà era evidente che lui voleva salvare il capitalismo tramite tali strumenti. Tutte le principali riforme del NEW DEAL alla metà degli anni 30 vengono dichiarate incostituzionali dalla Corte Suprema. Roosevelt vince le elezioni del 36 e ripresenta le stesse leggi con alcune modifiche; il New Deal viene rilanciato e arricchito. Gestisce le opposizioni per il grande consenso che ebbe. Gli effetti del New Deal: fece uscire il paese dalla fase più dura del paese ma non riesce a riportare i dati della disoccupazione al periodo precedente al 1929. L’uscita definitiva ci sarà con la Seconda Guerra Mondiale, tanto che si parlerà di keynesismo militare: lavoro creato dalla guerra. Citazioni di un documento del 1934, 2 anni dopo New Deal in cui si esprime, il dinamismo della società americana, sistema che deve far girare il denaro; rapporto tra il nuovo ruolo dello Stato ma tradizionale voglia di fare espressa dalla società americana; Appoggio degli intellettuali al New Deal, che collaborarono con Roosevelt. A un certo punto negli anni 30 si creò in generale una grande sfiducia nel mercato, e nella democrazia; fu una crisi economica e politica. Negli anni 30 mentre il mondo capitalista è in questa crisi, l’Unione Sovietica conosce un grande sviluppo: modernizzazione imposta da Stalin al Paese; Per questo alcuni vedono nei sistemi sovietici il futuro, il successo sovietico rientra in questa crisi di mercato e sfiducia nella democrazia. CAPITOLO 14 Il New Deal è un grande esperimento democratico, per cercare nuovi modi per superare la crisi ma, nel corso degli anni 30 molte risposte alla crisi furono risposte non democratiche ma in senso autoritario. C’era l‘ idea che la democrazia non fosse più un sistema di governo adeguato; c’è un’affermazione generale delle dittature. Alcuni sistemi saranno così ferrei che non parleremo più di semplici autoritarismi ma totalitarismi. Il caso più drammatico fu quello della Germania: 1933 va a capo del governo Adolf Hitler, caduta della repubblica democratica di Weimar, al potere vanno i nazisti che costruiscono un sistema autoritario ferreo. Vittoria del nazismo= vittoria di un modello fascista in un paese molto forte. Nel dopoguerra Hitler è uno dei tanti piccoli capi dell’estrema destra, nel 23 Hitler, a monaco di baviera c’è un tentavo di colpo di stato fatto dal generale Ludendorff con gruppi di estrema destra in particolare con i nazisti, colpo di stato che viene sconfitto, Hitler viene condannato, capisce che deve avere dalla sua forza i poteri forti. Tra 23-24 sembra un uomo finito; Il fattore fondamentale che porta Hitler al potere fu la crisi economica in Germania, colpo che si rivela mortale per la democrazia di Weimar. Alle elezioni del 32 il nazismo prende 1 terzo dei voti dei tedeschi, diventa il partito + votato. C’è una crisi dei partiti tradizionali che hanno gestito la crisi seguendo i sistemi tradizionali. Nelle elezioni di quegli anni il voto si polarizza: estrema destra partito nazista, estrema sinistra partito comunista tedesco: si crea una situazione di paura per una possibile rivoluzione comunista in Germania. Nel corso del 32 con la crisi che non passa, i poteri forti della società tedesca (militari, grande burocrazia, industriali, agrari, ceto medio) si convincono che per uscire dalla crisi si debba lavorare con in nazisti, gli unici che potevano bloccare l’avanzata del comunismo. All’inizio del 33 Hitler viene chiamato come capo del governo, per formare un governo di coalizione, nel giro di pochi mesi (nel 34) diventa fuhrer, decade la repubblica e proclama la nascita del 3° Reich. (Mussolini non era riuscito a costruire un sistema così ferreo). Hitler convoca nuove elezioni nel 33, si fa votare pieni poteri al governo e con questi pieni poteri emana la legislazione autoritaria che mette fine all’autorità del Parlamento, il governo ottiene potere legislativo e costruisce così una dittatura piena, viene creata una rete di lager (primo a Dachau):la Germania diviene il regno del terrore. Tale campagna viene rafforzata quando Hitler stabilisce un patto di ferro con l’establishment, con i militari , attraverso un episodio sanguinoso, la notte dei lunghi coltelli nel giugno 1934 : Hitler si appoggiava molto alla forza delle squadre paramilitari, soprattutto SA, in cui erano molto forti idee radicali “socialisteggianti”, questa componente di sinistra molto forte nelle SA concepiva l’andata al potere come primo passo di una rivoluzione ; Si rischiava che si creasse una guerra interna, per questo Hitler in questa notte fa uccidere tutti i suoi oppositori interni. Da quel punto, la componente di sinistra del nazismo viene azzerata. Hitler prende poi il ruolo anche di Capo dello Stato nel 34, e in quanto tale le forze armate giurano fedeltà a lui, decade la repubblica di Weimar e nasce il terzo Reich. Questo sistema viene definito totalitario, cioè c’è un partito unico al potere con un’ideologia ufficiale, con un leader supremo, un apparato repressivo onnipresente, un controllo totale sui mezzi di informazione in grado di fare un vero e proprio lavaggio del cervello. Questi sistemi non si reggono però solo sul terrore, per capire la stabilità del fascismo in Italia e nazismo in Germania, dobbiamo capire il consenso che ebbero questi sistemi. Si reggevano anche sulla mobilitazione attiva; Il nazismo ottiene consensi perché lo Stato agisce in modo nuovo sulla società, che si afferma in modo autoritario (non democratico come fese invece Roosevelt). La Germania vede come uscire dalla crisi la via del riarmo, del prestigio nazionalista e dell’espansionismo. Era un sistema che si reggeva anche sulla partecipazione della popolazione. Vicende Sovietiche: I Bolscevichi vincono la guerra civile ma a dei costi spaventosi, milioni di morti; 1921 c’è inoltre una carestia (circa 3 mln di morti). La situazione è così grave che le roccaforti di sostegno ai Bolscevichi cominciano a insorgere e protestare: il livello di vita, le condizioni alimentari, erano così drammatiche che si chiedono dei cambiamenti; nella primavera del 1921 fece sensazione la rivolta dei marinai di Kronstadt. cittadella navale, in cui si era accesa la scintilla della rivoluzione, lì i marinai fanno un ammutinamento contro il governo bolscevico e chiedono la fine delle misure draconiane con cui si è combattuta la guerra civile, l’insurrezione viene repressa nel sangue ma Lenin comprende che bisogna dare al paese una paura di respiro, una tregua per avviare la ricostruzione. Questa pausa viene lanciata come una nuova politica viene chiamata NEPP nuova politica economica, lanciata da Lenin nel 21 che convince tutti i dirigenti del bolscevismo che questa è la linea da seguire. La nepa è il tentativo di rimettere in movimento meccanismi economici e sociali che consentano al paese di riprendersi : vengono date maggiori libertà ai contadini ( debbono versare una parte del raccolto ma poi le eccedenze possono essere commercializzate da loro liberamente ) ,si effettua una liberalizzazione anche in campo industriale : lo Stato cede delle parti all’iniziativa privata , in particolare industria leggera e dei consumi , mentre mantiene nelle sue mani l ‘ industria pesante e degli armamenti ; vi è in generale un rivalutazione dei cosiddetti specialisti borghesi : il Paese per andare avanti ha bisogno di competenze, risorse, specialisti e funzionari che prestavano servizio fino alla Rivoluzione. La Nepa poneva dei problemi perché era una tregua, veniva vista come un passo indietro rispetto alle aspirazioni rivoluzionarie. Lenin quando aveva preso il potere voleva accendere la rivoluzione su sala europea, globale. Dal 22 Lenin, per motivi di salute, esce di scena. Nel 24 muore. LA rivoluzione perde il suo leader + prestigioso. In questo contesto si apre la lotta per la successione, che verrà poi vinta da Stalin, che all’inizio non era neanche stato uno dei collaboratori più importanti di Lenin. Quello che dà a Stalin la possibilità della scalata al potere è il suo ruolo di Segretario del Partito; nel 1922 Nasce la riunione delle repubbliche socialiste sovietiche, (URSS), nome che fa riferimento al potere dei soviet ma in realtà è sempre una dittatura di partito, potere non ai soviet. Stalin controllando il partito, mette in minoranza i suoi rivali e alla fine diventa capo incontrastato; - 1922-1929 lotta per il potere, intrecciata alla battaglia politica su quanto e come far durare la Nepa, che tipo di linea politica seguire. Inizialmente lo scontro è fra Stalin e Trotskij (conduttore dell’armata rossa) ma, quest’ultimo non aveva il controllo del partito che aveva Stalin; lo scontro fra i due, 23, è sulla strategia da seguire: mentre Trotskij combatte la Nepa e dice che bisogna tornare alla rivoluzione, Stalin oppone la linea d’un socialismo a un paese solo: l’Urss deve consolidarsi e rafforzarsi, per costruire il socialismo (non c’è bisogno di una rivoluzione globale). Trotskij viene sconfitto. Dopo la lotta con Trotskij Stalin attua un braccio di ferro con Zinoviev e Kamenev i quali, scendono in campo contro di lui e il punto è sempre quello della Nepp, chiedono delle misure che porti a lasciare la Nepp. Trotskij fa lega con Zinoviev e Kamenev e cercano di abbattere il potere di Stalin , mentre Stalin fa leva con Bucharin . Sconfitta di Zinoviev Kamenev E Trotskij, Stalin comincia ad usare l ‘accusa di frazionismo: chi si oppone alla sua linea viene accusato di voler dividere il partito, e in nome di questa accusa viene messo ai margini. (Trotskij viene esiliato, diventerà poi il grande oppositore di Stalin all’estero, in Francia, in Messico, viene parallelo cambiamento nella posizione del partito comunista; Come l’URSS cerca di collaborare con i governi borghesi per fermare la Germania così i partiti comunisti devono collaborare con i partiti socialisti e le forze borghesi democratiche per fermare l’espansione del fascismo : è la cosiddetta linea dei fronti popolari. (1935) Queste coalizioni, di centro sinistra antifasciste, si riuniscono e in Spagna e in Francia vincono le elezioni (36). In Spagna la situazione sfugge di mano , nell’estate del 36 ci sono vari attentanti ,occupazioni di terre e la ribellione di una parte dell’esercito al fronte popolare e c’è un tentativo di colpo di Stato , che riesce solo a metà : una parte di Spagna resta sotto il governo del fronte popolare, una parte sotto il controllo dei militari ribelli (guidati da Francisco Franco) , che avevano a sostegno Italia e Germania, mentre a sostengo del fronte popolare interviene l’URSS e tutto l’antifascismo europeo. 1939= vittoria di Francisco Franco, dunque estensione del fascismo anche in Spagna. La guerra di Spagna porta definitivamente all’unione di Italia e Germania, (asse Roma -Berlino) che firmeranno poi il patto d’acciaio. Le democrazie occidentali, sono invece incerte, e Hitler si convince che la via della forza è una via che farà ottenere molto alla Germania; Inghilterra e Francia non intervengono in Spagna: questo perché la Francia era un paese spaccato in due in cui c’era una destra molto aggressiva che simpatizzava x nazismo e fascismo. 7/11 -Abbandono della conferenza sul disarmo da parte della Germania: questo crea ovviamente un clima di paura per un riarmo; poco dopo la Germania esce dalla Società delle Nazioni (ed entra invece l’URSS); si crea l’idea della sicurezza collettiva: tutti insieme attraverso lo strumento della società delle nazioni si possa arginare il revisionismo tedesco nascente. All’inizio l’Italia viene visto come un paese che può inserisci in questa coalizione di contenimento della Germania (in Austria c’era stata una svolta autoritaria, si era creato un regime presieduto da Dolfuss, si parla di clerico fascismo, L’Austria era diventata un paese nell’orbita dell’Italia. Quando i nazisti austriaci uccidono Dolfuss e cercano di favorire un’annessione dell’Austria alla Germania nel 34, Mussolini manda l’esercito al Brennero minacciando la guerra in caso di annessione; Hitler si ferma (il riarmo tedesco inizia poi nel 35) e ordina i nazisti austriaci di far rientrare la loro azione. Nella primavera viene dunque riannunciato il riarmo (esercito, aviazione e poi anche navale) ci sono delle proteste, Conferenza di Stresa, accordo militare tra Francia e URSS, ma poi nella seconda metà del 35 il clima cambia perché c’è la guerra d’Etiopia che vede l’Italia per i suoi obiettivi espansionistici rovinare i rapporti con Francia e Inghilterra, che guidano proprio la condanna dell’Italia e la proclama di sanzioni economiche verso L’Italia. Gli inglesi avrebbero potuto chiudere il canale di Suez, ma non vogliono rompersi del tutto i ponti con Mussolini. Nonostante le sanzioni nel maggio del 36 le truppe italiane arrivano a Adis Abeba, passano poi tre mesi e scoppia la guerra in spagna; avvicinamento tra ita e Germania (asse Roma -Berlino). L’Inghilterra cerca di trovare una soluzione alla questione tedesca per evitare la guerra, accoglie l’idea che si può accettare il riarmo tedesco ma deve essere negoziato, in modo che superi determinate proporzioni. (accordo navale Inghilterra- Germania 18 giugno 1935) Nell’atteggiamento di Francia e Inghilterra di fronte al nazismo, si vede la speranza di riuscire a evitare una nuova grande guerra; Possiamo dire che Hitler cercò di sfruttare questa situazione per strappare più concessioni possibili, anche lui non voleva una guerra ad ovest, ma voleva espandersi ad est della Germania: x sottomettere gli slavi considerati popoli inferiori, e sconfiggere il comunismo. Hitler, nella sua visione razzista del mondo, vedeva positivamente gli imperi coloniali di Francia e Inghilterra, non voleva una guerra con loro! Nel 1937 ci sono sviluppi che incoraggiano i tedeschi; in Inghilterra va al governo Chamberlain, esponente del partito conservatore, in politica estera di fa portatore della politica dell’“appeasement” pacificazione, conciliazione: idea che si debba negoziare con Hitler, per stabilire rapporti con la Germania. Alla fine del 37, inizio 38, Hitler allontana tutti i politici della vecchia guardia, non nazisti, e mette uomini di sua stretta fiducia. Nel marzo 1938 Hitler realizza l’annessione dell’Austria. Reazione degli altri paesi : La Francia è molto divisa in preda a una crisi morale, non prende iniziative forti , L’Inghilterra fa note di proteste ma accetta quello che è avvenuto .Si apre subito un nuovo capitolo , che coinvolge la Cecoslovacchia, era uno stato creato che metteva insieme Boemia Moravia e Slovacchia, in cui c’era una regione tedesca dei Sudeti ; Hitler d’accordo con il partito nazista dei Sudeti , dà vita a una campagna ( quasi tutto inventato) contro le discriminazioni di questa minoranza dei Sudeti ,intervengono anche gli Inglesi . A settembre lo stesso Chamberlain va in Germania per parlare con Hitler: questo non si accontenta + di accordi che tutelino i Sudeti, chiede di staccare i Sudeti dalla Cecoslovacchia, altrimenti avrebbe iniziato la guerra. Il tipo di guerra a cui ci si prepara è un tipo di guerra apocalittico, una previsione che veniva fatta era dei bombardamenti aereo -chimici. Conferenza di Monaco di Baviera, per risolvere il problema dei Sudeti, a fine settembre 1938, su proposta dell’Italia: partecipano la Germania, la Francia, l’Inghilterra e l ‘ Italia (Urss esclusa dalla conferenza); la conferenza di monaco accoglie le richieste della Germania: Sudeti annessi al reich, in cambio Hitler si impegna a concordare ogni cambiamento o richiesto con Francia, Inghilterra e Italia. Nel marzo del 39, i carri armati tedeschi arrivano a Praga: Boemia e Moravia diventano dei protettorati e la Slovacchia diventa uno stato satellite filofascista controllato dalla Germania, è la fine della Cecoslovacchia. In Inghilterra c’è però una scossa: accordo di Hitler non rispettato. Hitler inizia poi ad avanzare richieste verso la Polonia , a quel punto Inghilterra e Francia danno garanzia militare alla Polonia in caso di aggressione ; il contrasto con la Polonia sorge a proposito del cosiddetto corridoio polacco (per dare uno sbocco al mare alla Polonia si era individuata la città di Danzica come porto della Polonia, si era creato un corridoio territoriale ma per fare questo la Prussia orientale si era trovata separata dal resto della Germania) ;Hitler non accetta questa separazione per stabilire continuità territoriale, ma Il governo polacco non accetta di trattare ; Nel maggio del 1939 ci fu poi il patto di acciaio, tra Italia e Germania, che rafforza l’asse: alleanza militare forte, alleanza finalizzata a una guerra espansionista. Hitler, ad agosto fa l’accordo con Stalin, (Patto Molotov Ribbentrop), di fronte agli interessi di potenza, dello stato ogni altro elemento viene accantonato. Per Hitler tale accordo significa coprirsi dal rischio di una guerra su due fronti, ovvero evita il rischio di un accordo tra Urss, Francia e Inghilterra (a favore della Polonia). Tale patto (Molotov Ribbentrop) prevedeva la divisione della Polonia: tedeschi polonia occidentale e sovietici polonia orientale; Dopo l ‘invasione tedesca della polonia nel 1° settembre del 1939, ci fu anche l’invasione da parte dei sovietici. Anche per Stalin era molto utile tale accordo, si convinse che Francia e Inghilterra non avrebbero preso le parti dell’Urss contro l’espansione tedesca, dunque si alleò lui con Hitler anche per guadagnare tempo, da un possibile attacco tedesco, tempo che gli serviva anche per riorganizzare l’esercito (dopo le purghe). Dopo l’invasione della Polonia, Francia e Inghilterra mantengono fede al patto fatto con la Polonia, dichiarano guerra alla Germania: Seconda Guerra Mondiale; (all’inizio riguardava solo la Polonia spartita). Inglesi guidati da Churchill, sostenuti anche da Stati Uniti. ITALIA FASCISTA: capitolo 15 : schematizzazione dei temi + importanti Italia degli anni 30 , regime in vigore ; Rapporto fra Stato Italiano e partito nazionale fascista : dovendo scegliere fra stato e partito ,Mussolini sceglie di appoggiarsi sulle strutture tradizionali dello Stati ( sui prefetti ) Il regime fascista è un regime di massa, che si regge su tutta una serie di organizzazione di massa legate al partito , che cercano di tenere alto il livello della mobilitazione e del consenso nella popolazione ad esempio - il dopolavoro, che gestisce e organizza il tempo libero dei lavoratori – organizzazione paramilitare della gioventù : da quando si è bambini a quando si fa all’università ci sono organizzazioni che organizzano educazione fisica e militare dei giovani. (Lezioni sul fascismo di Palmiro Togliatti svolte alla metà degli 30 a Mosca, lezioni raccolte e pubblicate poi negli anni 70) --Rapporto con la chiesa: Mussolini stabilisce una serie di accordi con i poteri tradizionali della società italiana, accordi con agrari, industriali militare, monarchia e anche con la chiesa. Accantona dunque il suo anticlericalismo ; nel 1929 c’è la firma dei Patti Lateranensi: che chiudono la cosiddetta questione romana (nel 1870 quando c’era stata la breccia di Porta Pia e la presa di Roma da parte dell’esercito sabaudo, il Papa si era chiuso in Vaticano , non aveva accettato la perdita di potere temporale e si era creato un forte scontro tra papato e regno d’Italia, tanto che il Papa chiedeva alle masse di non votare) ; tali “Patti Lateranensi” possono essere scomposti in tre parti: 1)Trattato internazionale, Per la prima volta il Papa (Partito comunista nato nel 21, nel 22 nel partito comunista c’è una spaccatura tra i massimalisti (Radicale) e i riformisti (moderata), nel 1930 mentre permane una divisione con i comunisti, i due tronconi del socialismo ritornano sotto lo stesso partito; solo nel 34 patto tra socialisti e comunisti che si romperà con la crisi ungherese nel 56). Un grosso momento di esperienza comune per gli antifascisti fu poi la guerra di Spagna: gli antifascismi vanno a combattere, (Con la resistenza del 43, molti leader avevano già combattuto in Spagna). - Movimento giustizia e libertà: cerca di favorire una conciliazione tra i principi del liberalismo e i principi del socialismo e cerca di fare concorrenza al partito comunista per creare una rete attiva in Italia. La seconda guerra mondiale scoppia 39 , diventa pienamente mondiale nel 42 con in coinvolgimento degli stati uniti , e si concluse nel 45; è una guerra che completa il lavoro della prima : la prima guerra mondiale dà un colpo all’assetto eurocentrico , negli anni 20 c’è l’illusione che il vecchio mondo possa essere restaurato , scoppia la grande crisi negli anni 30 , il passaggio dal vecchio mondo al nuovo mondo ha bisogno di una guerra per compiersi tanto che alcuni storici presentano il periodo dal 14 al 45 come un blocco unitario ( secolo breve, età della catastrofe) c’è chi parla di “guerra civile europea” ; -Seconda Guerra mondiale ,definita costituente perché darà un nuovo ordine internazionale . Rispetto alla prima è ancora più globale, totale che coinvolge i popoli nel loro complesso, (oltre il 50% delle vittime è tra i civili). Schematizzazione: -39-giugno 41 = guerra europea in cui la Germania diventa padrona della maggior parte dell’Europa. - Giugno -dicembre 41= la guerra diviene pienamente mondiale (operazione barbarossa; aggressione tedesca all’unione sovietica, dicembre: attacco di Giappone a Stati uniti, a Pearl Harbor). -1942 = culmine dell’espansione dei paesi aggressori, Germania Ita e Giappone. -1942-43 = svolta della guerra. -1945-45 = controffensiva vittoriosa dell’alleanza antifascista, ritirata dei paesi che hanno causato la guerra fino alla loro sconfitta. Leggi Razziali del 38 : la svolta razzista fu un qualcosa che riguardò l ‘evoluzione del regime ; responsabilità interna italiana Capitolo 17 : La guerra inizia nel 39 : ripresa della 1 guerra mondiale , la Germania attacca la Polonia, spartizione della polonia , la guerra rimane ferma sul fronte occidentale e: Francia(linea margino) Inghilterra entrano a sostegno della polonia ma rimangono poi ferme lungo il fronte . Nel 40 abbiamo l’attacco tedesco a Danimarca e Norvegia per evitare possibili operazioni della marina britannica. Poi la Germania sferra un ‘ offensiva contro la Francia: un nuovo tipo di guerra, guerra di movimento che possa evitare la guerra di posizione del 14-18; nel comando tedesco c’è il timore che si possa aprire nuovamente il fronte di una lunga guerra, ma nel giro di poche settimane la forza militare francese viene sconfitta da questa “guerra lampo” tedesca. In Giugno sarà firmato l ‘armistizio ; la sconfitta della Francia favorisce l’ingresso in guerra dell’Italia ; Mussolini ha timore che si possa andare a una pace senza che l’Italia abbia partecipato alle operazioni militari ; il 10 giugno 1940 c’è la dichiarazione di guerra a Francia e Inghilterra, ma emerge la grande impreparazione dell’Italia: attacco alle Alpi, che causano vittime per il freddo ; L’Italia si muove poi in Egitto dove sono stanziate le forze britanniche, per arrivare al canale di sue ed eventualmente al medio oriente .L’obiettivo di Mussolini è quello di una guerra parallela , nel settembre del 1940 viene fermato il patto tripartito fra i paesi militaristi , Germania Italia e Giappone: è una sorta di spartizione del mondo. Nell’autunno del 40 Mussolini lascia a sorpresa attacco contro alla Grecia, che si difende e contrattacca; nonostante dunque i propositi di afre una guerra parallela autonoma dalla Germania, L’Italia si vede costretta a chiedere aiuto alla Germania. Nel giro di poche settimane le forze tedesche riescono a occupare Iugoslavia e Grecia , ma ci fu un primo insuccesso con l’Inghilterra : Hitler cerca di avere un’intesa con l’Inghilterra, che doveva riconoscere la preminenza tedesca sull’Europa, considerava il popolo inglese un popolo con cui si doveva fare un’alleanza strategica ; nel 40 Chamberlain viene sostituito da Churchill, esponente del partito conservatore + determinato a fare guerra contro Hitler, il quale avvia la più grande campagna aerea contro l’Inghilterra, “Battaglia d’Inghilterra”, si infliggono molti danni ma l’Inghilterra regge il colpo . L’Inghilterra è ormai sola in Europa ma ha alle spalle i rifornimenti forniti dal suo grande impero e ha l’appoggio degli Stati Uniti; Roosevelt soprattutto dal 41 inizia a schierare gli Stati Uniti in una sorta di guerra non dichiarata contro la Germania; Nel 41 viene approvata la legge di affitti e prestiti, per aiutare quei paesi la cui integrità e sopravvivenza vengano considerate fondamentali per gli Stati Uniti. Nell’Atlantico ci sono convogli che portano riferimenti all’Inghilterra, che subiscono spesso attacchi tedeschi. Nell’estate del 42 c’è un incontro significativo tra Churchill e Roosevelt e apportano “la Carta Atlantica”: una sorta di riedizione dei 14 punti di Wilson. Ci fu un ulteriore svolta: decisione di Hitler di rompere il patto con Stalin e attaccare l’URSS. Hitler dopo la guerra lampo contro la Francia, voleva applicare un disegno di guerra lampo anche contro l’unione sovietica. La costruzione di un grande impero all’est rimane missione fondamentale di Hitler. Quando si firma la carta atlantica, la Germania aveva attaccato l’URSS e nel giro di poche settimane la guerra è devastante per l’URSS, buona parte finisce sotto il controllo tedesco, sembra che l’Urss sia sul punto di crollare; Poi i tedeschi, arrivati alle porte di Leningrado e Mosca, sono costretti a fermarsi, c’è poi una controffensiva sovietica. Si va verso l’inverno 41/42 senza aver ottenuto il crollo dell’Urss. Alla fine del 41 si manifesta una guerra prolungata su due fronti: ad est contro l’Urss, ad ovest contro Inghilterra appoggiata da Stati Uniti, che alla fine del 41 entrano in guerra. Sale inoltre la tensione con il Giappone. Nell’estate del 41, Gli Stati uniti Lanciano un ultimatum al Giappone: o si ritira dai territori che ha occupato o sarà decretato un embargo contro il Giappone un embargo economico- commerciale totale; In Giappone si apre un dibattito su cosa fare, prevale l’idea di respingere l’ultimatum e far prevalere la via espansionistica. Alla fine del 41 ci fu l’attacco di Pearl Harbor, in cui c’era a flotta americana del Pacifico, per approfittare della paralisi americana per completare la conquista di nuovi territori. Questo attacco determina l’entrata in guerra di stati uniti contro Giappone, ma alla fine del 41 anche Italia e Germania dichiarano guerra agli Stati Uniti. Si crea una grande coalizione antifascista, antitedesca che unisce Stati Uniti, impero britannico e Urss. - Dal 42, tutta l’Europa occupata deve essere messa al servizio per alimentare la macchina da guerra tedesca (pag. 377.378) guerra impressionante condotta con un ‘ideologia razzista; si parlava di schiavi di Hitler, prigionieri di guerra, che vengono costretti a lavorare fino alla morte. La Germania paga per questo dei prezzi: in molti territori popolazioni disposte a collaborare con l’occupante, si ribellarono, la Germania rinuncia a giocare la carta del coinvolgimento volontario delle popolazioni, la linea dura dell’imposizione e sfruttamento del razzismo porta a ribellioni = crescita della Resistenza, che diventa un elemento che gioca a favore dell’armata rossa; la lotta contro la resistenza stimola il carattere repressivo dell’occupazione tedesca. Accanto al fenomeno della resistenza vi è il fenomeno del collaborazionismo, (paragrafo 17.6) chi vede nella collaborazione con l’occupante la via per migliorare la propria posizione, chi si mette dalla parte dei nazisti e li serve. Ad esempio, La Francia, quando deve accettare la resa riesce a mantenere una parte del proprio territorio sotto l’autorità di un governo francese: la Francia centrale e meridionale viene governata dalla repubblica di Vichy (cerca di inserirsi nell’ordine nazista pur avendo una sua autonomia). Anche ad esempio la repubblica di Salò in Italia. SHOAH 17.7 annientamento di un intero popolo ; il concetto di progresso e civiltà subisce un grande colpo, una tale tragedia poteva essere realizzata solo da una potenza industriale , i filosofi dopo Aushwitz hanno riflettuto sul concetto di progresso .In un sistema di questo tipo c’è una completa disumanizzazione della vittima, vittime come accessori, materie prime di un processo produttivo. L’antisemitismo ha base biologica razziale, (prima di parlava di antigiudaismo quindi discriminazione dal punto di vista religioso); la soluzione finale del 42 è legata alla guerra totale, guerra sterminatrice e coloniale. Nel momento in cui si inizia con questi massacri di massa, si decide come perfezionarli, si passa così allo sterminio per poi concludere nella cosiddetta “soluzione finale”, è un crescendo drammatico legato alla crescente totalità della guerra. 14/11 Domande: Franco (dittatore della Spagna)era inserito nel sistema dell’asse, ma rimane fuori dalla guerra, riceve una serie di pressioni per entrare in guerra ; i soldati spagnoli partecipano alla guerra contro la Russia , viene formato un prospettiva di un’avanzata massiccia dell’armata rossa, c’è l’idea che non si può lasciare che sia solo l’Urss ad arrivare in Germania, devono partecipare anche loro, le forze alleate . Si inizia a ragionare sull’Europa del dopoguerra, ogni potenza vuole tutelare i propri interessi. Nel momento in cui lo sbarco in Normandia riesce, e i tedeschi sono costretti ad arretrare, da quel momento si ha la certezza che la guerra sarà vinta dalla coalizione antifascista e quindi aumenta ancora d’importanza il problema del dopoguerra ; nell’estate del 44 ci sono due conferenze in cui vengono prese una serie di decisioni importanti dal punto di vista politico ed economico : conferenza di Umberto Oaks e la conferenza di Bretton Woods (per le questioni economiche) ; Sotto la guida soprattutto di Roosevelt si gettano i pilastri politici ed economici per il dopoguerra ; nella prima si prendono decisioni che saranno fondamentali per la nascita dell’ONU, Roosevelt riprendendo gli ideali di Wilson , ritiene che si debba rinnovare l ‘esperienza della società delle nazioni , senza che l’America ricada nell’isolazionismo, per questo coinvolge anche Stalin. Nel 1943 Stalin scioglie il Comintern, pone fine alla terza internazionale (segno di moderazione verso i paesi occidentali). (La coalizione poi con la guerra fredda si sfascerà, ma questo non era scontato ed inevitabile in partenza, il motivo fu il fallimento ; ) Stalin chiede comunque delle garanzie come il diritto di veto: l’ONU ha assemblea generale e consiglio di sicurezza, dove ci sono paesi che hanno uno status particolare, il seggio permanente , e sono Gran Bretagna , Stati Uniti ,Urss ,Francia e la Cina( poi nel 49 in Cina vincono i comunisti che chiedono di avere il seggio all’ONU ma gli americani si oppongono , si crea un braccio di ferro che si sbloccherà solo negli anni 70). A questi paesi viene riconosciuto anche il diritto di veto. Durante la guerra fredda questo bloccherà quasi completamente l’ONU. La Conferenza di Bretton Woods vuole evitare un nuovo 29, una nuova crisi economica devastante, non governata dal sistema internazionale, nessuno si prese la responsabilità; in quella conferenza prende corpo il nuovo sistema monetario internazionale basato sul dollaro, sistema che si basa sulla convertibilità del dollaro in oro, viene poi creato il fondo monetario internazionale. I rapporti fra gli alleati riescono a produrre accordi molto importanti, all’inizio del 45 la posizione della Germania in Europa si è fatta disperata, ed è in questa situazione che nel febbraio del 1945 Churchill Stalin e Roosevelt si incontrano in Crimea. Churchill, Roosevelt e Stalin propaganda fascista vs Conferenza di Yalta, febbraio 45, nei giorni dell’importante conferenza in cui i tre grandi gettavano le basi per il mondo del dopoguerra. La Germania era presa d’assedio, il Giappone è sull’orlo della sconfitta, bisogna prendere decisioni: i tre grandi riuscirono ad accordarsi su questioni delicate, come quella della Polonia. Inghilterra e Francia erano entrate in guerra proprio per sostenere la causa dell’indipendenza della Polonia e invece Stalin se l’era spartita con Hitler ; la soluzione che venne trovata fu :la parte orientale la prendono i sovietici nel 39 , la riperdono poi con l’attacco tedesco , c’è poi il contrattacco dell’armata rossa , e questa parte viene poi incorporata nell’URSS dunque la Polonia perde territori ad est, ma guadagna territori a Nord e ad Ovest ai danni della Germania sconfitta ; la Prussia orientale viene divisa in 2 parti , una parte alla Polonia e una è dell’URSS;(La polonia ha adesso un’ampia fascia costiera sul baltico, ) questo è il tipo di accordo territorio che viene raggiunto a Yalta e fissa i confini della Polonia come sono ancora oggi ; si trovò anche un accordo sui governi. -Un secondo accordo fu la decisione di divedere la Germania in zone di occupazione e di imporvi misure di denazificazione; Berlino, che sta nella zona sovietica sarà divisa in quattro zone: oriente parte sovietica, mentre ad ovest parte francese inglese e britannica. Queste divisioni rimarranno permanenti (fino al 1989). Un altro punto importante riguarda la guerra nel Pacifico. Stalin era stato in guerra solo contro la Germania ,l’Urss non aveva fatto la guerra contro il Giappone anzi , tra i due paesi era stato firmato un patto di non aggressione ; a Yalta Stalin si impegna segretamente a entrare in guerra contro il Giappone entro 3 mesi dalla fine della guerra in Europa (cosa che farà nel 45), questo ci fa capire che , chiedere all’URSS di entrare in guerra in Asia voleva dire che Roosevelt , come puntava a coinvolgere l’URSS in una questione contro la Germania, lo stesso voleva farlo contro l’Asia ; cooperazione che poi non si realizzerà, per una serie di motivi, come la morte di Roosevelt nel 45, il suo successore Truman aveva infatti un atteggiamento molto + rigido verso l’Urss. Tra la fine di aprile e maggio finisce la guerra in Europa, (condanna a morte di Mussolini e fine guerra in Italia negli stessi giorni le truppe sovietiche si incontrano con quelle angloamericane c ‘è l’assalto a Berlino.) Il Giappone ormai assediato nella madrepatria, si prepara lo sbarco alleato, è in corso delle trattative. Nel mese di luglio viene sperimentata la prima bomba atomica (progetto Manhattan, sviluppato dagli Stati Uniti) due bombe vengono inviate nel Pacifico con l’idea di utilizzarle contro il Giappone, Stalin viene informato che è stata sperimentata una nuova arma, nel frattempo il Giappone cerca di uscire dalla guerra con difficoltà; Alla conferenza di Postdam viene lanciato un ultimatum, al Giappone: viene chiesta una resa senza condizioni. C’è una parte che pensa non ci si possa arrendere, chi prende in considerazione la resa questo ma chiede garanzie per preservare la figura dell’imperatore. Si arriva alla decisione di utilizzare la bomba atomica, il 6 agosto, ad Hiroshima, il 9 agosto a Nagasaki, il 15 il Giappone si arrende. Comunque, già da mesi il Giappone aveva avviato trattative, per portarle a buon esito il governo di Tokyo si era rivolto alla diplomazia sovietica senza sapere che in realtà l’URSS si stava accingendo a dichiarare guerra al Giappone (dichiarazione di guerra dell’8 agosto), probabilmente fu proprio questa dichiarazione a dare a Tokyo la forza finale a chi si voleva arrendere per prevalere su i militari più radicali. In quella situazione la bomba atomica può essere considerata l’atto conclusivo della Seconda guerra mondiale ma anche l’atto iniziale della guerra fredda, era un’esibizione di forza del potere americano, in modo che i sovietici lo riconoscessero. Stalin decide di varare un programma nucleare che conduca l’URSS ad avere l’arma atomica, (nel 1949), questo sarà ovviamente un colpo per gli Americani che pensavano di avere un vantaggio più lungo. Dopo la Guerra prosegue l’applicazione del modello staliniano degli anni 30propaganda fascista vs concentrazione assoluta sugli obiettivi militari : l’URSS vince la guerra ma continua ad essere un paese in guerra; resta aperta la rete dei campi di lavoro, clima di pressione ; nel 46 c’è il discorso di Churchill(sconfitto dai laburisti) discorso della cortina di ferro : sta accadendo che nelle zone dove sono arrivati i sovietici , nell’Europa orientali, in accordo con i partiti comunisti locali si stanno muovendo per affermare il proprio potere. Il modello che Stalin aveva applicato in unione sovietica viene poi trasferito anche ai paesi dell’Europa orientale, che diventa poi dopo la guerra il cosiddetto blocco sovietico. Dunque, Europa orientale sotto controllo sovietico mentre L’Europa occidentale è sotto il controllo americano ma con una differenza fondamentale: mentre il dominio sovietico sull’Europa orientale è basato sull’occupazione militare, coercizione e politiche di terrore, il modello americano è diverso è basato su una promessa di benessere di sviluppo, meno coercizione, ma forza attrattiva verso il sistema del consumo, nuovo benessere (mito americano). Da un punto di mista militare, economico, sociale, il modello americano è più forte. L’America nel 45 ha una posizione di forza incredibile, a differenza dell’URSS che, pur avendo vinto la guerra, è un campo di rovine. Si parla di bipolarismo asimmetrico. Quando gli Americani vanno ad occupare la Germania avviano subito piani di sostegno alimentare alla popolazione, investono molto mentre nelle zone di occupazione sovietici, c’è un atteggiamento punitivo e inoltre, i sovietici non hanno le risorse per sostenere il popolo tedesco, perché si muore di fame nella stessa Urss. 1949 -Europa divisa in due blocchi. -Alleanza occidentale, (paesi aderenti alla NATO), nel 1949 sarà firmato il patto atlantico: l’America si impegna in un’alleanza permanente in Europa, (compresa la Grecia Turchia, Spagna Portogallo...) -Blocco sovietico (Bulgaria, Cecoslovacchia Polonia ecc. e anche Repubblica Democratica Tedesca propaganda fascista vs Nel 1948 c’è la crisi di Berlino, che si risolve nel 49 con la divisione definitiva delle due Germanie. Svizzera Austria e Iugoslavia; Svizzera ed Austria erano stati neutrali fino ad allora, Vienna viene divisa in zone di occupazione come Berlino (zona sovietica e zona occidentale) fu liberata alla metà degli anni 50. La Iugoslavia è governata dai comunisti, che liberano i l paese ma nel 48 si arriva alla rottura tra Tito, leader Iugoslavo e Stalin; Anche l’Albania romperà poi con l’URSS. In questa divisione venne realizzato l’obiettivo strategico ovvero il blocco dell’accesso al Mediterraneo dell’Urss. Quando scoppia la guerra fredda? L’anno chiave fu il 47, in cui c’è una dichiarazione di guerra: dottrina Truman; il Presidente americano si presenta al congresso e socialismo ma la novità è che si può coesistere. Inoltre, Krusciov enuncia il cosiddetto rapporto segreto, accusa Stalin di una serie di crimini; si arriva a una pubblicazione e scoppia un caso mondiale e ci sono conseguenze destabilizzanti. In Polonia si arriva a un cambio di governo , la classe dirigente stalinista fa un passo indietro e va al governo un esponente del partito comunista, mentre in Ungheria la situazione scappa di mano : il partito perde la sua autorità ; Nagy cerca di riportare ordine nel paese, lui delinea un cammino verso un sistema nuovamente pluralista con delle riforme forti rispetto al modello che si era affermato negli anni precedenti, e nel 56 si arriva a un intervento militare dell’unione sovietica. Nagy dichiara l’uscita dell’Ungheria dal patto di Varsavia, spera di portare l’Ungheria in una condizione di neutralità ma al contrario ci fu l’invasione sovietica e una vera e propria insurrezione sanguinosa. Questo passaggio dell’Ungheria non blocca i tentativi di dialogo delle superpotenze; quando ci sono le elezioni di Kennedy, sembra esserci un dialogo con Krusciov. Negli anni 60 ci sono due gravi crisi , una in Europa e la crisi di Cuba ; la prima , a Berlino, si crea un nuovo braccio di ferro che turba molto il clima internazionale ,Krusciov minaccia gli occidentali di lasciare tutta la responsabilità della gestione di Berlino ai tedeschi orientali ( tale governo non era riconosciuto dai paesi occidentali); ci sono una serie di problemi , tra cui il continuo esodo dalla parte sovietica verso la parte occidentale…La cosa viene risolta poi nel 61 con il muro( viene deciso a Mosca in consultazione con le autorità della Germania orientale). L’altra crisi fu la Crisi di Cuba; alla fine degli anni 50 c’è la cacciata di Batista da cuba, il dittatore viene cacciato dalla rivoluzione castrista; i castristi prendono il potere all’Havana, quando Fidel Castro compie alcune iniziative, per cui gli Americani sorreggono un tentativo di sbarco, di esuli anticastristi, a Cuba. Questa guerra da parte degli americani, spinge Castro verso l’Urss; Cuba firma un ‘alleanza militare con l’Urss. Gli americani, con i loro voli spia scoprono che a Cuba sono state costruite rampe missilistiche ed è in carso l’istallazione di missili sovietici caricati con testate nucleari; c’è un confronto drammatica tra Kennedy e i suoi consiglieri militari: c’è chi dice di invadere Cuba, ma Kennedy decide di stabilire un blocco navale intorno all’isola, in questo modo, cerca di bloccare il completamento di questa installazione e verificare l’atteggiamento sovietico. Krusciov accetta poi il blocco, e negli anni seguenti saranno tolti i Missili; si giunge a un accordo tra Mosca e Washington che prevede impegno di Americano di non rovesciare Castro, e disinstallazione dei missili. Dopo Cuba inizia un dialogo tra le superpotenze, stabilizzazione dell’ordine della guerra fredda e capacità di realizzare un serie di accordi ; nel 63 c’è un accordo di limitazione dei test nucleari , 67 trattato di smilitarizzazione dello spazio, 68 trattato per la non proliferazione nucleare( vengono chiamati i paesi che non hanno la bomba atomica a non costruirla mentre quelli che li hanno si impegnano al disarmo in prospettiva della messa al mando della armi nucleari , 72 trattato SALT, primo accordo storico tra americani e sovietici per fermare la corsa delle armi nucleari ; culmine della distensione nel 75 con la conferenza di Helsinki in cui vengono riconosciuti i confini della seconda guerra mondiale. Americani e sovietici ci legittimano reciprocamente, ma devono gestire molte critiche interne al loro blocco. Si arriva alla fine degli anni 50 inizio 60 a una clamorosa rottura fra unione sovietica e Cina, fino a una guerra di confine alla fine degli 60. Nel 59 c’è lo storico viaggio di Krusciov negli Stati Uniti, quando torna passa per Pechino e sospende l’assistenza militare nucleare alla Cina. Periodizzazione : dalla Fine seconda guerra mondiale alla caduta di Berlino possiamo fare questa divisione : Dal 45 al 47 anni degli origini della guerra fredda; 47-53 anni più cupi , ultimo stalinismo maccartismo negli Stati Uniti ; 54 -59 prove di disgelo , riprende un po’ il dialogo , 59-62 crisi di Berlino e di Cuba, rottura tra Urss e Cina ; 63-75 anni della distensione( accordi) ma anche anni di tensioni in Vietnam ; 76-79 crisi distensione, invasione sovietica dell’ Afghanistan del 79 ; 79 -85 periodo chiamato della seconda guerra fredda ; 85-89 fine de comunismo e caduta del muro. ( fine della guerra fredda) Dopo il 63 c’è una stabilizzazione: dopo una serie di crisi c’è una legittimazione reciproca, gli americani accettano l ‘Urss come controparte e l ‘Urss accetta di negoziare con gli americani. La tendenza sia americana che sovietica a dialogare con l’altro è rafforzata dal fatto che entrambe le superpotenze hanno delle difficoltà all’interno del proprio blocco: gli americani hanno difficoltà a trattare con gli europei, nel campo sovietico il problema principale è la rottura clamorosa con la Cina che crea grossi problemi strategici. In un sistema come quello della guerra fredda, basato sul terrore, sul fatto che nessuno poteva permettersi una guerra nucleare, questo sistema si riesce a gestire meglio se le due superpotenze hanno il monopolio dell’arma nucleare ; gli americani cercano di mantenere il monopolio delle armi nucleari e anche i sovietici ma, i primi avevano dovuto accettare che anche la Gran Bretagna aveva controllo di armi nucleari dagli anni 50 ; in più , nel contesto della NATO si deve passare a una nuova organizzazione basata sui missili ; contrasti con la Francia : De Gaulle porta la Francia fuori dalla NATO e decide che anche la Francia dovrà avere la sua arma atomica( che otterrà negli anni 60 ) . Per quanto riguarda il campo comunista, la rottura con la Cina comporta la decisione sovietica di non fornire assistenza alla Cina per costruire l’arma nucleare, i cinesi arrivano a dotarsi di armi nucleari negli anni 60. Dunque, le due superpotenze (usa e Urss) faticano a tenere a pieno tutte queste tensioni. -Integrazione europea: processo significativo, riceve una spinta forte dopo la 2 guerra mondiale quando i paesi europei dell’Europa occ. devono attuare la ricostruzione; Figura importante fu Alcide De Gasperi. Tale integrazione trova soprattutto una via economica, già il piano Marshall, poi anche iniziative di liberalizzazione commerciale e nel 1951 costituzione della CECA: comunità europea del carbone e dell’acciaio (volontà di non farsi + la guerra), aderiscono a questo progetto Francia, Germania (occidentale che ha come leader Adenauer) si crea l’asse franco tedesco; anche Italia e Benelux (Belgio Olanda e Lussemburgo). La Gran Bretagna no, continua ad avere alleanza con stati uniti e progetto Commonwealth. La Ceca ha gran successo, l’integrazione funziona e negli anni seguenti c’è anche un tentativo di promuovere un’integrazione politico militare : progetto della CED comunità europea di difesa : no eserciti dei diversi paesi ma le forze dei paesi vengono integrate i un unico esercito unico , anche per consentire il riarmo della Germania ; nel 54 tale progetto viene bloccato dal Parlamento francese, gli americani nel 55 impongono l’entrata della Germania occidentale della nato e inizia così il riarmo , ma la gran parte degli investimenti continueranno ad essere retti dagli stati uniti , questo consente ai paesi dell’ Europa occidentale di spostare risorse per la ripresa civile. La Ci fallisce ma, nel 56- 57 si decide di intensificare l’integrazione economica: firma dei trattai di Roma e nascita della CEE comunità economica europea: gli accordi che prima riguardavano carbone e acciaio vengono estesi anche al complesso del sistema produttivo, si crea un mercato europeo si parlerà infatti di MEC =mercato europeo comune; inoltre viene fondata anche l’EURATOM, grande agenzia per l’energia atomica. Il mercato europeo decolla, anni 58-63 sono considerati anni d’oro del miracolo economico per l’Italia. Negli anni 60 l’integrazione economica ha dunque grande successo, tanto che volevano entrare anche gli Inglesi. Nel 73 entrano Gran Bretagna Irlanda e Danimarca. CAPITOLO 19: Decolonizzazione e terzo mondo La decolonizzazione è un grande processo che c’è dopo il 45, profondamente legato alla Seconda guerra mondiale che dà il colpo finale all’assetto eurocentrico. L’Europa perde posizione. Il discorso dell’autodeterminazione dei popoli, adesso viene applicato su scala globale. Tale processo arriva alla metà degli anni 70. Decolonizzazione: dapprima nel sud- est asiatico asia meridionale, data chiave indipendenza dell’india 1947; poi Medio Oriente e africa settentrionale e poi, decolonizzazione nell’africa sub sahariana. LIBRO: differenza tra Approccio britannico e approccio francese=la gran Bretagna aveva sempre avuto approccio + pragmatico e quando possibile aveva costruito un sistema che si appoggiava sulle élite locali , quindi riescono a preparare meglio il terreno per la decolonizzazione, il loro obiettivo è riconoscere indipendenza politica ma mantenere quei paesi sotto la loro sfera economica, mentre i francesi hanno un approccio assimilazionista, ovvero l’idea che si dovrà riconoscere la libertà ai popoli coloniali ma integrandoli ei riconoscendo loro una cittadinanza uguale a quella francese. In Asia la Seconda guerra mondiale aveva sconvolto imperi coloniali occupati con l’avanzata giapponese. in india gli inglesi in cambio dell’appoggi indiano alla guerra avevano promesso concessione dello statuto di dominion (i dominions erano le colonie di popolamento insostenibile con la fine della guerra fredda quando la minoranza bianca non potrà più svolgere questo ruolo. Concetto di neocolonialismo: capitolo 19, leggo PAROLA CHIAVE. indipendenza politica ma non economica. Ad esempio, repubblica democratica del Congo, in cui ci fu uno sfruttamento e repressione disumana, il Congo è un esempio di come poi l ‘indipendenza non sia stata minimamente preparata dai colonizzatori europei; non fa in tempo ad essere proclamata l’indipendenza che viene proclamata la secessione del Katanga. I paesi nell’ africa nera nascono ereditando i vecchi confini coloniali, sono dei confini che non tengono contro della distribuzione delle risorse, dell’etnia; nascono con dei problemi interni enormi, sono dei confini artificiali che tengono insieme cose anche molto diversa e spesso gli europei all’ interno di quei possedimenti coloniali hanno messo etnie contro altre, hanno giocate su divisioni interne, ad esempio caso del Sudan, o caso dell’Iraq. Gli anni successivi al 45 sono anni di globalizzazione, si parla di tre mondi; mondo occidentale (usa) comunista (Urss (e terzo mondo che è quello dei paesi in via di sviluppi formato in gran parte dei paesi della decolonizzazione che si stanno rendendo indipendenti. Decolonizzazione Conferenza di Bandung: conferenza internazionale dell’indipendenza dei paesi dell’Africa e dell’Asia. Gli ex paesi colonizzati sono i protagonisti e fanno sentire la propria voce; c’è la partecipazione del Giappone e della Cina (anche se apparteneva al blocco socialista). Il mondo appare diviso in tre parti: - Mondo occidentale (dove a volte rientra anche il Giappone); - Mondo socialista; - Paesi in via di sviluppo (3° mondo). L’Unione Sovietica appare come il modello alternativo alla modernizzazione capitalistica e prevedeva infatti una modernizzazione per tappe forzate. I paesi di Bandung non vogliono inserirsi né nel blocco sovietico e nemmeno in quello americano. Dopo Bandung nascerà un movimento dei “non allineati” (uno tra i più importanti è la Jugoslavia, paese europeo e socialista), per resistere insieme alle pressioni della Guerra Fredda. La Jugoslavia non entrerà mai nell’Unione Sovietica, Tito ha rapporti con tutti e tre i mondi, nel 1980, al suo funerale sono presenti tantissimi capi di stato. É difficile rimanere esterni alla guerra fredda, infatti Cuba si allea con la Russia, e il Pakistan è alleato dell’America, nonostante essi fossero paesi non allineati. Raul Precisa parla dello sviluppo della periferia (CEPAL), parlando appunto del rapporto centro (prodotti tecnologici) e periferia (materie prime); indicando appunto una disparità di mercato, i paesi del terzo mondo devono creare un’indipendenza nazionale dal punto di vista delle fabbriche. I paesi dell’America latina, ad esempio, erano indipendenti politicamente dall’800, ma dipendevano ancora dal punto di vista economico. L’Italia repubblicana 45-48: Nascita della Repubblica, 48-53: Anni del centrismo Degasperiano e della ricostruzione, 53-62: Crisi del centrismo, incubazione del centro-sinistra e miracolo economico, 63-68: Centro-sinistra, crisi e movimento del 68-69 (Età del terrorismo nero e rosso). 45-48 Avvento della Repubblica e scrittura della Costituzione, l’Italia è influenzata dalla Guerra Fredda. 25 Aprile: liberazione Abbiamo l’accordo tra monarchia e CNL (combattiamo insieme, poi il popolo sceglierà tra monarchia e repubblica ma con una costituzione e non più lo Statuto Albertino. Dopo Parri il nuovo presidente del consiglio sarà Alcide DE Gasperi dal 45, esponente della democrazia cristiana (il 1° presidente del consiglio non democristiano ci sarà nel 1981). 2 Giugno 1946, si va a votare (1°volta per molte donne) per scegliere tra monarchia e repubblica. Nel referendum vincerà la repubblica, anche se questa vince da Roma in su, al sud è la monarchia ad avere la meglio. Questo fatto ci mostra la profonda differenza che ancora vige in questi anni tra nord e sud, che era scaturita già all’epoca della questione meridionale dopo il 1861 (non se ne era più parlato con il fascismo). Per la Costituente abbiamo invece i seguenti dati: - Socialista 20% - Comunista 19% (18,9%) - Democrazia Cristiana 35% (35,2%) Prima volta che i partiti si contano. 48-53 18 aprile 1948, la campagna elettorale della Dc diceva che se avesse vinto la campagna popolare l’Italia avrebbe fatto la fine della Cecoslovacchia. Le elezioni del 48 vedono il trionfo della Dc, che si afferma come mantenimento dello schieramento dell’Italia, la DC ha l’appoggio dell’America e della chiesa. La sua vittoria insieme a quella di DC Gasperi vede la nascita del centrismo (alleanza tra Dc e alleati minori di centro, repubblicani; social democratici, la parte del partito socialista che aveva negato l’alleanza con i comunisti). Questa alleanza esclude la sinistra (comunisti e socialisti) e la destra (ex-monarchici e neofascisti). L’Italia nel 49 firmerà il patto Atlantico che diventerà poi NATO, partecipa da protagonista alla nascita dell’Unione Europea. De Gasperi era un uomo di frontiera (veniva dal Trentino) e questo lo rendeva molto sensibile ai temi di scambio di culture e di unione tra paesi diversi. Per le masse operaie e contadine sono tempi molto duri, al sud abbiamo ancora la realtà del latifondo, ci sono molti morti alle manifestazioni, proteste per maggiori diritti, c’è la popolazione di Matera che ancora vive nei sassi in condizioni malsane, anche al nord ci sono persone che vivono nei bunker, perché non hanno soldi per una casa. C’è una realtà di forte miseria per la maggior parte degli italiani. De Gasperi e cosciente di questa situazione e vede il centrismo non come un’alleanza statica, lui è per le riforme, misurate e graduali. Infatti, sono anni importanti per le riforme sociali, ad un certo momento prende forza la sinistra interna che chiede delle riforme, tra le più importanti abbiamo la riforma agraria del ’50, che tocca grade parti del latifondo meridionale. Questo fu un momento storico significativo: per la prima volta dall’unità italiana avvennero degli espropri delle terre, le famiglie dei baroni meridionali subiscono un colpo e perdono l’importanza che avevano da sempre avuto nel meridione; abbiamo poi la formazione della cassa del mezzogiorno, soldi per le infrastrutture essenziali. Si pensava che così gli imprenditori avrebbero avuto modo di espandersi e lavorare anche al sud, e quindi dare forza anche alle industrie del nord. Abbiamo anche il piano casa, che aveva come obiettivo dare casa a chi l’aveva perduta e tirare su l’edilizia. E tante altre riforme attuate dal centrismo. 53: anno spartiacque, in cui si votò per formare il parlamento della seconda legislatura, De Gasperi sapendo che non avrebbe avuto il successo del 48 tentò di salvare il centrismo; a causa delle riforme e altre iniziative avevano portato ad una perdita di voti della DC in favore della destra. De Gasperi cerca di salvare il centrismo facendo una riforma maggioritaria (di maggioranza), al partito o all’unione di partiti che avessero preso il 50%+1 dei voti sarebbero stati assegnati 65 posti in Parlamento, questa passò alla storia come legge truffa, perché questo premio di maggioranza era tagliato su misura per il centro, l’unico che avrebbe potuto raggiungere questi voti; avere i 2/3 dei seggi dava la possibilità di cambiare la costituzione, c’era quindi anche la paura che De Gasperi avrebbe potuto cambiare la costituzione su modello della Spagna franchista, con una svolta conservatrice e autoritaria. C’è anche la grande angoscia della guerra nucleare, è la prima generazione che può concedersi stili di vita altissimi rispetto a prima, ma sullo sfondo di questa grandissima guerra tecnologica c’è anche il rischio di autodistruzione. Inizia la generazione globale, non si può più parlare solo di nazionalismo, perché questo concetto è superato, va oltre; nasce anche una nuova solidarietà. Il 68 è un fatto globale rilevatore delle trasformazioni dell’età dell’oro (capitolo 21). Cesura degli anni 70. Gli anni 70 vedono la fine della Golden Age. Date chiave: 1944 Bretton Woods, Sistema monetario fondato sul dollaro; e 73: anno del primo grande shock petrolifero. Ad andare in crisi sono gli Stati Uniti che si trovano a dover reggere la sfida della Guerra Fredda (costi della guerra, e delle imprese spaziali), gli Usa negli anni 60 del presidente Kennedy aprono un ciclo di spesa sociale, anni del Welfare state, Great society, progetto di Johnson, programma in cui si vuole promuovere l’aumento delle condizioni sociali della comunità afroamericana ad esempio. Abbiamo inoltre la guerra del Vietnam che pesa molto. L’America va quindi in difficoltà a causa di tutti questi fronti. Gli americani non possono più fare cosa vogliono in tutti i mercati internazionali, perché la crescita dell’economia di nuovi paesi ha creato nuovi concorrenti in ambito economico, anche l’Europa unificata è un problema dal punto di vista economico (Power Point su file di teams). Nel 1970 perla prima volta dal 1894 gli Usa registrano un deficit commerciale, il valore delle merci che importano è superiore al numero delle merci che esportano. C’è anche il fenomeno degli euro dollari: gli americani garantivano la convertibilità del dollaro in oro per tutti i dollari che circolavano nel mondo, tutti i paesi dell’Europa occidentale cominciano ad accumulare i dollari come riserve auree che gli americani sono obbligati a convertire, questo porta alla crisi delle riserve auree degli stati uniti, nel 1948 le riserve auree degli Usa ammontavano a 24 miliardi di dollari, nel 1970 a 11 miliardi, la cifra si è più che dimezzata. Nel 1971 il 15 agosto il presidente Nikon davanti alla televisione sospende la convertibilità del dollaro, questo porta ad una grande polemica nei confronti dell’Europa occidentale, che era stata aiutata a ricostruire e non aveva saputo gestire la convertibilità del dollaro, inoltre gli europei criticavano gli Stati Uniti per la guerra del Vietnam. Dall’età di sviluppo continuo e stabilità passiamo ad una età di incertezza. Tra 74 e 75 abbiamo un calo di scambi che si riprenderà poi nel 76 ma con degli alti e bassi. Finisce definitivamente la Golden Age che sembrava intramontabile. Nel 1973 abbiamo lo shock petrolifero; uno dei settori base della Golden Age era stata l’energia a buon mercato, è il petrolio dunque il simbolo dell’età dell’oro, inoltre il petrolio è legato il concetto di motorizzazione di massa. I paesi produttori ed esportatori di petrolio si erano riuniti nell’Opec (esistente ancora oggi), molti di questi paesi sono del terzo mondo, che capiscono che potrebbero guadagnarci molto di più. Un processo che ci mette un po’ di tempo ma che trova poi compimento nel 73 anche per motivi politici internazionali. I conflitti del Medio Oriente in particolare lo scontro arabo israeliano (lo stato d’Israele nasce nel 48) e da subito ci sono scontri e guerre tra queste due nazioni. Nel contesto della guerra fredda Israele era il bastione del blocco occidentale, Egitto e Siria invece faceva riferimento all’Unione sovietica. L’unione sovietica impone all’OPEC a quadruplicare il prezzo del petrolio (shock petrolifero del 1973), ci sarà infatti un calo della produzione, aumenta il costo di tutto, il petrolio è un fattore base che condiziona poi tutto. CAPITOLI 22-23 GUERRA FREDDA: tale periodo si potrebbe dividere nei seguenti sottoperiodi 1)45- 47 dopoguerra 2) ultima stagione di Stalin, guerra di corea, 47-53 3) fase di disgelo con Krusciov, 53-62. 4) fase della distensione piena 63-75 dialogo che parte dopo la crisi di cuba, all’atto finale della conferenza di Helsinki 5) dal 76 abbiamo di crisi della distensione, tanto che si parla di seconda guerra fredda 76-85, anno in cui va al governo Gorbaciov, dà vita a una serie di riforme; 6) 85-91. Questi sono anche gli anni della guerra del Vietnam, che esplode nel 64 , in cui c’è un attacco alle navi americane al largo delle coste vietnamite e il presidente Johnson coglie questa occasione per dichiarare impegno pieno degli americani in Vietnam e partono i bombardamenti a nord, accusato di alimentare la guerriglia al sud ; solo nel 43 si otterrà l’accordo del disimpegno americano; nonostante questo l’America continua nel dialogo con il mondo comunista, si crea sulla scena mondiale una sorta di gioco triangolare , tra stati uniti e unione sovietica si inserisce anche la Cina di Mao , che al ‘ inizio degli anni 60 aveva rotto definitivamente con Mosca; alla fine degli anni 60 quando diventa presidente Nixon , a Washington matura l’ idea di accordarsi con i cinesi ( paragrafo 11 capitolo 18 ) sfruttando la rottura che ci è stata con il mondo comunista, per indurre i sovietici a essere più malleabili nei negoziati. Nel 71 ci fu il viaggio segreto di Henry Kissinger a Pechino, che prepara il terreno che sarà la visita di Nixon nel 72, è un fatto epocale : due nemici giurati intorno a un tavolo ;Nixon a Pechino vuol dire anche ammissione della Cina popolare alle nazioni unite ; in quei mesi viene firmato a mosca nel 1972: Trattato sulla limitazione degli armamenti strategici “Salt” ( non c’è sul libro), limiti alla crescita dei propri arsenali strategici , negli ; inoltre viene firmato anche il trattato atm trattato sui missili antimissile : gli americani e i sovietici si impegnano a costruire un numero limitato di questi missili ; accettando di rimanere vulnerabili di fronte a un possibile attacco nemico . Quando le due potenze si accordano per costruire i missili antimissile, potevano colpire i missili nemici, rinuncio cosi a difendermi e si mantiene l’equilibrio del terrore, non posso sperare di attaccare e farla franca, sarò a mia volta distrutto dunque : difesa dei missili antimissile che consentiva di concepire l ‘attacco ; Questa distensione ha come protagonisti americani e sovietici , ma anche l’Europa; La Figura più importante è la cosiddetta, Post politiche , politica verso l’oriente, fatta dalla Germania over sotto la giuda di Willy Brandt , nel dopoguerra diventa sindaco di Berlino ovest nei mesi drammatici della crisi che porterà alla costruzione del muro , va dapprima in un governo di coalizione tra social demografici e cristiano demografici, poi alla fine degli anni 60 si rompe la coalizione e la social democrazia assume la guida dell’esecutivo e Willy diventa cancelliere, realizza storici accordi con Germania est , Polonia : La Germania occidentale riconosce i confini usciti dalla seconda guerra mondiale (inoltre Willy nel 1970 va a fare un omaggio al ghetto di Varsavia , si inginocchia : simbolo della nazione tedesca che riconosce le sue responsabilità ), accordi anche con l’URSS; Un altro simbolo della distensione è l ‘incontro(1975) in orbita fra l’americana Apollo e la sovietica Soyuz; c’è la speranza di un ‘ondata liberalizzatrice ad est ,l ‘idea che con la distensione le due europea vadano avanti nel segno di un crescente dialogo; (ANNI 70 CRISI ECONOMICA E SPERANZA POLITICA ); Il segno di questo mutato clima è il programma con il quale si presenta Jimmy Carter: programma di riforma delle relazioni internazionali, superamento della guerra fredda, nuovo internazionalismo dei diritti umani ,nuova centralità data alla questione nord sud rispetto a est ovest (idea di reagire alla crisi economico rilanciando la missione economica di sviluppo dell’America su scala mondiale) ; Tutte le speranze cedono poi il posto agli scenari della seconda guerra fredda ;gravi responsabilità da parte dell’unione sovietica: la leadership sovietica alla metà degli anni 70 invece di cogliere la distensione come un’ occasione per diminuire spese degli armamenti e avviare riforme interne, continua a ragione in termini militari , crisi del capitalismo, punta sull’idea di una crisi americana, c’è un clima che cambia, torna il clima di guerra, si riaccende la guerra fredda nell’ africa meridionale con l africa del sud che fa da basitone degli interessi occidentali , intervento sovietico nel corno d africa. La seconda guerra fredda accende anche medio oriente e asia centrale, alla fine degli anni 70 va in crisi in Iran , il regime dello “Scià “in Afghanistan che era un bastione della presenza occidentale americana in quell’ area, va in crisi anche perché falliscono una serie di progetto di modernizzazione e scoppia lì una rivoluzione, che vede alla fine prevalere l’elemento religioso , ayatollah cosiddetti sacerdoti del clero sciita; si crea una teocrazia, un regime che basa la sua autorità sul potere religioso , un colpo per gli americani , ma anche per i sovietici : questa svolta All’inizio dell’anno 1989 c’è la Polonia ad essere protagonista perché vengono indette le elezioni libere e si forma il primo governo non comunista in Europa dell’est, anche in Ungheria, vengono dati gli onori a chi si era ribellato all’URSS. Poi in estate l’Ungheria apre le frontiere, smantella la frontiera militarizzata con l’Austria; si apre una breccia nella cortina di ferro che non è più impenetrabile. Le persone dalla Germania dell’est vanno in Ungheria, Austria per poi passare nella Germania dell’ovest e ricongiungersi con amici e parenti. Nel corso dell’estate c’è un grosso movimento riformatore in Germania est (e Gorbaciov non dall’intervento dell’esercito russo: la Germania deve andare avanti con le riforme). Poi finalmente si arriva alla notte berlinese, quando il muro sta di fatto cadendo. Il socialismo in un certo modo fallisce perché aveva promesso alcuni ideali, stili di vita e benessere che non è riuscito poi a raggiungere. La Jugoslavia, paese che ha dei problemi già dall’80 (quando muore Tito che era riuscito a tenere tutti insieme) si sfascia con la guerra civile tra i vari popoli che ne facevano parte, ci saranno in Bosnia addirittura delle deportazioni, bombardamenti sulla Serbia eccetera. È una guerra che prenderà tutti gli anni 90. L’altro 1989: anno della caduta del muro di Berlino, ma anche anno in cui la Cina sbarra la strada alle riforme politiche; si crea un movimento di studenti per le riforme democratiche; a maggio c’è la visita di Gorbaciov a Pechino, gli studenti chiedono al loro governo di fare come lui, riforme democratiche e dialogo con il mondo occidentale. I cinesi si aprono ad un capitalismo senza democrazia, un’apertura e crescita economica che non vede però la libertà politica, si pone come un terzo modello economico-politico (modello capitalistico europeo, modello socialista). 1991: implosione dell’URSS. Quello che accade in Europa aumenta le resistenze dei conservatori. I riformatori gli dicono di andare più velocemente, e i conservatori invece che combattono, si irrigidiscono nella loro posizione dicendo che Gorbaciov ha portato alla rovina l’URSS. Estate del 91, un gruppo di dirigenti del partito tentano di attuare un colpo di stato, sequestrano Gorbaciov nella sua Dacia, cercano di convincerlo a fargli firmare la legittimazione del loro intervento, ma lui si rifiuta e rimane sequestrato alcuni giorni nella sua casa. C’è una protesta del popolo, a Mosca; finché poi golpisti rinunciano al loro progetto perché prevederebbe delle misure drastiche. Eslin è il rappresentante del nuovo nazionalismo russo, e vede il socialismo come qualcosa da superare, la Russia non crede più nell’Unione Sovietica, e da questo crolla tutto, il sistema non ha bisogno di riforme, va cambiato proprio. Il dicembre 1991 cade l’URSS. Si esce dall’età della Guerra Fredda, Gorbaciov esce dalla scena. Nella Russia di Eslin i nuovi imprenditori si prendono interi pezzi dell’economia, mentre le masse si impoveriscono, la Russia degli anni 90 conosce delle umiliazioni molto forti. L’America non interverrà, non aiuta Gorbaciov, gli americani volevano stravincere la guerra fredda, se fosse crollata, l’unione sovietica sarebbe stato meglio per loro.
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