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Autismo: Ruolo della Scuola e del Educatore, Sintomi e Diagnosi, Appunti di Neuropsichiatria infantile

Una panoramica dell'autismo, una sindrome dello sviluppo caratterizzata da comportamenti sociali atipici, disturbi della comunicazione e comportamenti ripetitivi. Vengono descritti i sintomi, le difficoltà associate e la diagnosi del disturbo. Il documento include riferimenti a studi scientifici e opere letterarie.

Tipologia: Appunti

2023/2024

Caricato il 12/02/2024

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angela-castaldo-8 🇮🇹

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Scarica Autismo: Ruolo della Scuola e del Educatore, Sintomi e Diagnosi e più Appunti in PDF di Neuropsichiatria infantile solo su Docsity! DIPARTIMENTO DI SCIENZE FORMATIVE, PSICOLOGICHE E DELLA COMUNICAZIONE CORSO DI LAUREA SCIENZE DELL’EDUCAZIONE TESI DI LAUREA IN NEUROPSICHIATRIA INFANTILE GLI INTERVENTI RIABILITATIVI NEL DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO Relatore Candidata Gennaro Catone Alessandra Verde Matricola 111011625 ANNO ACCADEMICO 2023-2024 INDICE INTRODUZIONE CAPITOLO I: L’AUTISMO 1.1 Cos’è 1.2 Sintomi 1.3 Diagnosi CAPITOLO II: INTERVENTI RIABILITATIVI 2.1 Interventi riabilitativi e territorio 2.2 Il ruolo della scuola 2.3 Il ruolo dell’educatore 2.4 Linguaggio e comunicazione CAPITOLO III: NORMATIVA E LEGGI 3.1 Il rapporto autismo e scuola 3.2 Legge 104 3.3 Il PEI RINGRAZIAMENTI BIBLIOGRAFIA dicono e che gli viene detto per questo è consigliato esprimersi con un linguaggio pulito e privo di metafore e ironia. - Deficit di comportamenti ristretti e ripetitivi per es., stereotipie motorie semplici, mettere in fila giocattoli o capovolgere oggetti, ecolalia, frasi idiosincratiche. 2 Oltre a quesiti due deficit base che connotano tutti i soggetti con disturbo dello spettro autistico, ci sono altre difficoltà che le persone autistiche possono sviluppare in maniera più o meno marcata come : - disturbi sensoriali; - Problemi legati al sonno; - Problemi alimentari; - Disarmonia nelle abilità; - Scarsa autonomia personale e sociali; - Autolesionismo; - Aggressività; Tutti punti e sintomi che approfondirò nel paragrafo successivo 1.2. Nonostante l’avanzare del campo scientifico e medico, ad oggi le cause dell’autismo sono sconosciute. I ricercatori sostengono che per lo più le cause siano di natura genetica, ma concorrono correlate anche cause neurobiologiche e fattori a rischio ambientale. Alcune delle cause genetiche possono essere : 3 - la familiarità; molte persone autistiche hanno avuto e hanno parenti con patologie simili; - Essere portatori di malattie genetiche (sindrome di Rett). Infatti l’autismo è associato ad altre patologie come disturbi specifici dell’apprendimento, l’ADHD, sindrome di DSM autismo2 Militerni, Neuropsichiatria Infantile VII edizione, editore Idelson, 20213 Tourette, epilessia, disturbo ossessivo compulsivo, depressione, bipolarismo, disturbo del sonno, sclerosi tuberosi; - Il coinvolgimento di geni associati alla sfera del neurosviluppo. I sintomi in genere vengono riconosciuti nel secondo anno di vita (12-24 mesi di età) ma possono essere osservati prima dei 21 mesi es li ritardo dello sviluppo è grave, o dopo i 24 mesi es i sintomi sono attenuati. La descrizione della modalità id esordio può comprendere informazioni su precoci ritardi dello sviluppo o sulla perdita di abilità sociali o linguistiche. Nei casi in cui le abilità sono state perse, i genitori o i caregiver possono riferire una storia di deterioramento graduale o relativamente rapido del comportamento sociale o delle abilità linguistiche. In genere, tale deterioramento si verifica tra i 12 e i 24 mesi di età ed è distinto dai rari esempi di regressione dello sviluppo che si verifica dopo almeno 2anni di sviluppo normale (precedentemente descritta come disturbo disintegrativo dell’infanzia). Le caratteristiche 4 comportamentali del disturbo dello spettro dell'autismo iniziano a diventare evidenti nella prima infanzia, con alcuni casi di individui che presentano uno scarso interesse per le interazioni sociali già nel primo anno di vita. Alcuni bambini con disturbo dello spettro dell'autismo sperimentano fasi di plateau odi regressione dello sviluppo, con un graduale o relativamente precoce deterioramento del comportamento sociale o dell'uso del linguaggio, spesso durante i primi 2anni di vita. Queste compromissioni sono rare in altri disturbi e possono essere degli utili "campanelli di allarme” li disturbo dello spettro dell'autismo. 5 Di fatto come abbiamo già detto ad oggi su base medico-scientifica non vi è una vera risposta a cosa sia l’autismo o all’origine delle sue cause, ma una concomitanza di fattori. DSM AUTISMO4 DSM AUTISMO5 1.2 Sintomi Come abbiamo anticipato nel paragrafo precedente i sintomi manifestati dallo spettro autistico sono molteplici; compromissione intellettiva, del linguaggio, abilità irregolari, dissonanza motoria, andatura stravagante. In adolescenti e adulti è facile che si sviluppi ansia, depressione e comportamento catatonico. Col tempo può manifestarsi 6 aggressività e autolesionismo. La manifestazione dei sintomi non è detto che avvenga in ugual modo, intensità per tutti gli individui, e non è detto che tutti gli autistici abbraccino tutti i sintomi. In ogni caso essi manifestano col progredire evolutivo del soggetto nelle varie tappe dell’età: - nel primo anno di vita lo sguardo è sfuggente e la comunicazione avviene tramite elementi basilari per la sopravvivenza del bambino (pianto, sorriso). Quando il caregive li prende in braccio escano rigidi e contratti (anomalia del dialogo tonico). - In età prescolare i sintomi iniziano ad essere più evidenti, soprattutto in ambito familiare. Il bambino non guarda negli occhi, non si gira quando viene chiamato per nome, non è attento a ciò che dice o fa l’altro. Questo fenomeno è chiamato deficit dell’intersoggettività primaria, ovvero il bambino non ha l’attenzione congiunta e limitazione congiunta . 7 - In ambito scolastico non partecipano, stanno per conto loro e non comunicano. Come abbiamo detto i sintomi dell’autismo sono alquanto variabili e proprio per i livelli diversi della manifestazione dei sintomi, i bambini autistici sono stati distinti in : - bambini inaccessibili: sono i casi più gravi con cui l’interazione è impossibile. Si presentano con un grave deficit nella comunicazione sociale verbale e nn verbale. Risposta minima se non assente nelle interazioni sociali. Hanno interessi limitati e comportamenti ripetitivi, come il dondolo e cose che girano. I bambini con questo lentezza durante l’esecuzione di alcune azioni6 es: se normalmente vedo un bambino che gioca con le costruzioni, ci gioco anche io; il 7 bambino autistico questo non lo fa. contatto visivo quando viene chiamato il loro nome o non rispondere affatto. Questo è un segno di autismo, ma è anche comune tra i bambini con disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD). Sebbene possa essere difficile stabilire quale sia il disturbo di un bambino, la differenza tra i due è solitamente riscontrabile nella tempistica. Infatti di solito l'ADHD si manifesta nella prima infanzia, mentre i segni dell'autismo si manifestano nei primi tre anni di vita. - Sguardo perso; In genere, i bambini rispondono al mondo che li circonda con curiosità e interesse. I bambini autistici, invece, hanno spesso uno sguardo smarrito quando sono circondati da nuovi panorami, suoni e sensazioni. Questo fenomeno si chiama "sguardo perso" ed è uno dei principali segnali dell'autismo. Un neonato con lo sguardo perso può non stabilire un contatto oculare, non mostrare interesse per ciò che lo circonda e non allungare la mano per esplorare il suo mondo. 1.3 Diagnosi Eugen Bleuler , psichiatra svizzero, fu il primo ad utilizzare il termine autismo nel 10 1911. Durante gli studi della psicosi si accorse di due condizioni: -la prima era un atteggiamento di chiusura; -la seconda quella di una mente disarticolata, ovvero ogni parte del cervello funzionava per conto proprio in disarmonia con il resto; Determinò così la schizofrenia. Emil Kraepelin, uno dei più importanti psichiatri del 900, studiò l’autismo concentrandosi sulle psicosi delineandone due: -la psicosi del maniaco depressivo (disturbo bipolare) -la demenza precoce, ovvero uno stato di distacco perenne dalla realtà. Leo Kanner, psichiatra statunitense 1943, parla del disturbo dell’autismo per la prima volta attraverso l’articolo “Disturbi autistici del contatto affettivo” parlando per la prima volta di autismo infantile. Militerni, Neuropsichiatria Infantile VII edizione, editore Idelson, 202110 Hans Asperger riprende gli studi di Kanner, pubblicando anche lui un articolo esponendo una forma di autismo più lieve “autismo ad alto funzionamento” chiamato anche Sindrome di Asperger. 11 Negli anni e con il progredire degli studi la diagnosi dell’autismo si è evoluta. Dai criteri di Kanner : 12 1- incapacità di relazione sociale, isolamento, chiusura; 2- abilità linguistica sviluppata con ritardo e senza funzioni comunicative; 3- buone potenzialità cognitive e di memoria, non c’era nessun problema di intelligenza; 4- disturbo dell’alimentazione, non mangiano oppure mangiano sempre le stesse cose; 5- panico per rumori ed oggetti in movimento, sono molto spaventati dai rumori forti; 6- ripetitività monotona, ovvero fanno sempre le stesse cose; 7- buone relazioni con oggetti inanimati; 8- fisico normale ma possono avere un impaccio motorio; 9- appartenenza a famiglie intelligenti cioè famiglie di standard socio-culturale alto negli anni 70 si è passati all’approccio neuro-scientifico e ai vari criteri del DSM. Attualmente di questi criteri solo il 1-2-5-6-7 vengono ritenuti validi mentre gli altri non sono considerati validi in quanto spesso il quoziente intellettivo è basso, spesso non sono in salute ma hanno malattie genetiche, non sempre hanno disturbi alimentari, e non è vero che appartengono sempre a famiglie benestanti. 13 Inoltre inizialmente si riteneva che i disturbi derivassero dal rapporto fallimentare madre-bambino. Con l’approccio neuro-scientifico invece si iniziano a considerare i Militerni, Neuropsichiatria Infantile VII edizione, editore Idelson, 202111 Fred R. Volkmar-James C.McPartland-G Vivati, La diagnosi di autismo da Kenner al DSM-5, 12 Editore Erickson, 2014 è un bias, un errore nel campione di bambini studiati da Kanner : egli lavorava in una clinica 13 psichiatrica a Baltimora, in cui erano praticamente tutti ricchi fattori genetici e neurobiologici, quindi si studia il patrimonio genetico del bambino. Riferendoci al DSM-5 per diagnosticare l’autismo vi devono essere dei criteri, tra ii 14 quali i primi due (A-B) essenziali: CRITERIO A: deficit persistente della comunicazione e interazione in molteplici contesti, che può essere deficit delle reciprocità socio-emotiva, ovvero l'incapacità di iniziare o continuare interazioni sociali, deficit della CNV, ovvero anomalie anche nel linguaggio del corpo, incomprensione dell'uso dei gesti, deficit di sviluppo, gestione e comprensione delle relazioni, cioè il non sapersi adattare ai diversi contesti socio- relazionali; CRITERIO B: indica la presenza di pattern comportamentali ripetitivi, caratterizzati da 4 fattori: movimenti stereotipati o ripetitivi di suoni, gesti e parole, insistenza nella sameness (immodificabilità), con una routine inflessibile e disagio davanti ai cambiamenti, interessi molto limitati e fissi, iper-reattività o poreattività in risposta agli stimoli sensoriali; CRITERIO C: i sintomi devono essere presenti sin dalla prima infanzia e nel periodo precoce di sviluppo; CRITERIO D: i sintomi compromettono i funzionamenti in ambito sociale, scolastico, lavorativo; CRITERIO E: i sintomi non sono spiegati dalla disabilità intellettiva, anche se essa spesso coesiste in comorbidità. Il disturbo dello spettro autistico si può manifestare anche con altri sintomi come aggressività, problemi motori o di linguaggio, selettività alimentare, epilessia e altri disturbi del neuro sviluppo. Diagnostic and statistical manual of mental disorders (5th ed.). Arlington, VA: American 14 Psychiatric Publishing, 2013. Edizione italiana: Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali.
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