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il mondo in questione P. Jedlowski, Appunti di Sociologia

riassunto del libro capitoli 1 e 2

Tipologia: Appunti

2017/2018

Caricato il 09/07/2018

je24je
je24je 🇮🇹

4.2

(5)

10 documenti

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Scarica il mondo in questione P. Jedlowski e più Appunti in PDF di Sociologia solo su Docsity! IL MONDO IN QUESTIONE La sociologia è un insieme di discorsi e di pratiche di ricerca che hanno per oggetto le relazione e le istituzioni umane, è la disciplina che si occupa della dimensione sociale della vita umana. È un insieme di problemi, di forme di indagine, di teorie e di concetti che si rispondono gli uni con gli altri condividendo il fine di promuovere e rinnovare l’autocomprensione della società. La sociologia è unificata dalla sua tradizione, è una forma specifica di curiosità che fa si che il nostro mondo sociale ci appaia come qualcosa che non possiamo dare per scontato. 1. LE ORIGINI DEL PENSIERO SOCIOLOGICO Il mondo moderno e le origini della sociologia: La sociologia è una costruzione intellettuale del mondo moderno. L’età moderna si fa iniziare dalla scoperta dell’America (1492), questa data è assunta come lo spartiacque tra una fase in cui il mondo era percepito come chiuso e statico ed una in cui il mondo apparve illimitato. Nella prospettiva sociologica sono due grandi rivoluzioni che segnano l’inizio della modernità vera e propria: la prima rivoluzione industriale (economica e tecnologica-seconda metà del 1700) e la rivoluzione francese (politica e istituzionale fine 1700). Segnano momenti di svolta della storia Europea ma furono anche percepite dalle persone che ne furono coinvolte come un mutamento radicale (accelerazione della storia- trasformazioni sociali e materiali). Si comincia a studiare la società quando essa non può essere data per scontata, muta in modo rapido e apparentemente inarrestabile pone il problema di comprendere le ragioni e le direzioni di questo cambiamento. Un altro processo fondamentale per comprendere l’epoca moderna e la sociologia è il concetto di scienza, la scienza è un insieme di strategie conoscitive in cui l’osservazione metodica unita all’applicazione di procedimenti logici mira alla scoperta di regolarità universali che riguardano i fenomeni studiati. L’osservazione metodica è la via maestra per il conoscere, ma in tutte le concezioni del sapere che conosciamo prima dell’avvento della modernità il vero sapere era assoluto ed eterno e posseduto solo da Dio. L’illuminismo francese e l’empirismo scozzese e inglese proporranno di applicare il metodo conoscitivo basato sull’osservazione (applicato ai fenomeni naturali) anche ai fenomeni sociali. È soprattutto dalla congiunzione della percezione del mutamento sociale e dell’idea moderna di scienza che ha origine il pensiero sociologico. La rivoluzione industriale e la rivoluzione francese un mondo in mutamento: parlare di rivoluzione industriale significa alludere all’avvio del processo di industrializzazione che ebbe luogo in Inghilterra nella seconda metà del Settecento; disponibilità di materie prime, controllo delle vie commerciali e coloniali, disponibilità di lavoratori per la fabbrica e disponibilità di nuove tecnologie. Dall’Inghilterra il nuovo modo di produrre si diffuse rapidamente in tutto il mondo, questo metodo di produrre ha la capacità di far crescere con una certa regolarità la produzione (si cresce economicamente). L’idea di progresso ha qui le sue basi, gli uomini si sono abituati all’idea che il mondo sociale e materiale di domani sarà di norma diverso da quello di oggi. Ma anche le rivoluzioni politiche che riassumiamo in quella francese hanno tra i loro effetti quello di squalificare una visione statica del mondo sociale. La rivoluzione francese è il momento culminante di un insieme di processi che conducono alla delegittimazione del potere feudale e allo stabilirsi di un nuovo tipo di potere fondato sul consenso della società civili, leggi razionalmente stabilite e sull’obbedienza a governanti liberamente eletti. Alle spalle della rivoluzione francese sta la pressione di una nuova classe costituita da banchieri, commercianti, dall’élite delle professioni tecniche che mira a rimuovere il potere delle aristocrazie e a sostituirlo con il proprio. La visione politica della società che ne derivò intende che tutti gli uomini godono di uguali diritti e che in quanto cittadini di uno stato hanno il diritto di partecipare al governo attraverso l’elezione dei propri rappresentanti (idea moderna rispetto al mondo feudale), lo svincolare il destino dell’individuo dalla sua nascita è uno dei tratti più caratteristici della cultura occidentale moderna (mutamento come fenomeno normale). Gli uomini riuniti insieme hanno la facoltà di definire e ridefinire continuamente le proprie leggi sulle basi di un confronto razionale. Illuminismo: l’idea si una scienza della società: la società moderna è una società che emerge distruggendo un ordine precedente, quello feudale. La sociologia ha le sue radici nel confronto con un mondo umano che non appare più vincolato e garantito dalla tradizione, con un mondo che quindi non può essere considerato ovvio; sul piano propriamente culturale le origini della sociologia non sono comprensibili senza riferirsi all’ illuminismo. L’illuminismo è un movimento culturale che segna il XVIII secolo, ebbe un ruolo fondamentale nella critica dell’ordinamento feudale, svolse tale critica nel nome della ragione; nulla è legittimo se non ciò che è motivato razionalmente. Il mondo umano procede verso il progresso che coincide con il procedere del rischiaramento che il lume della ragione porta sulle vicende umane. L’idea che il mondo sia osservabile e descrivibile razionalmente è della scienza ma è l’illuminismo che trasferisce questa idea al campo degli oggetti sociali, la società appare come una sorta di natura che si dota di leggi proprie e dunque può conoscerle e trasformarle secondo ragione. Il primo a utilizzare il termine “sociologia” è Auguste Comte intorno alla metà dell’Ottocento ma il primo sociologo fu Montesquieu. Montesquieu scrisse due libri che per noi sono particolarmente importanti: le lettere persiane (1721) e lo spirito delle leggi (1748). • Lo spirito delle leggi: in questo libro avvia un discorso comparativo basato sull’osservazione delle leggi che governano l’uomo in diverse società, si prova a mettere in relazione tali ordinamenti con altri elementi come il clima, i costumi, le relazioni tra i membri, i fatti sociali e così via. Osserva come vivono gli uomini e constata la relatività delle leggi così come delle abitudini; osserva la varietà di istituzioni umane e prova a spiegarle, questo atteggiamento è alla base del pensiero sociologico. • Le lettere persiane: romanzo epistolare, l’autore finge di pubblicare alcune lettere che il principe persiano invia agli eunuchi e alla moglie insieme ad altre che riceve. Inizialmente il lettore è messo a confronto con un mondo che gli appare esotico, ma poi il principe che è in viaggio arriva in Europa e comincia a descriverla in queste lettere. Il lettore vede quindi la propria nazione con gli occhi di uno straniero, non può più dare per scontata la propria realtà abituale, vede come esotico il proprio mondo. La curiosità sociologica inizia con uno sguardo straniante, esotici lo siamo tutti, dipende dalla prospettiva. L’empirismo inglese e il problema dell’autoregolazione della società: l’illuminismo è un movimento sviluppatosi soprattutto nella cultura francese, un altro movimento culturale è decisivo nelle origini della sociologia: l’empirismo che si sviluppa in Inghilterra e Scozia nello stesso scorcio del XVIII secolo. Anche gli empiristi si rivolgono alle cose umane con un occhio antimetafisico, l’osservazione è il loro credo, l’analisi disincantata sostituisce i dogmi. L’empirismo non condivide con l’illuminismo la stessa fede nella capacità della ragione di venire a capo di tutta la realtà ma condivide lo stesso atteggiamento critico nei confronti di ogni dogma. Per Ferguson il mondo socilae è il prodotto dell’attività degli uomini ma non corrisponde al disegno individuale di nessuno bensì al risultato dell’ interazione di tutti. la società è un insieme regolato grazie al mercato, questo pensiero è associato ad Adam Smith. L’idea fondamentale di Smith è che la ricchezza di una nazione sia correlata alla sua capacità di produrre, e che questa a sua volta dipenda dal grado raggiunto dalla divisione del lavoro. La divisione del lavoro accresce le capacità produttive della collettività; più aumenta la divisione del lavoro più aumenta però la dipendenza di ognuno rispetto agli altri membri della società, l’individuo sarà dunque costretto a
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