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La Prima Internazionale: Nascita del Socialismo e dell'Anarchismo, Appunti di Storia

La prima internazionale, fondata nel 1864, fu la prima organizzazione internazionale di lavoratori. Nati da un'idea di migliorare le condizioni di lavoro della classe proletaria, l'associazione vide la partecipazione di diverse ideologie, tra cui socialismo e anarchismo. La genesi di queste correnti politiche, le divergenze tra i loro principali esponenti come marx e proudhon, e la fine della prima internazionale nel 1877.

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 09/07/2022

esterzanoni
esterzanoni 🇮🇹

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Scarica La Prima Internazionale: Nascita del Socialismo e dell'Anarchismo e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! LA PRIMA INTERNAZIONALE Negli ultimi decenni del 800, si sente la necessità di affrontare il problema legato alle condizioni di lavoro della classe proletaria. La questione sociale si rifà a quella volontà da parte degli intellettuali e del papa [Rerum Novarum (“delle cose nuove”), un’enciclica di Papa Leone XIII in cui veniva affermato che il conflitto delle classi era legato ai nuovi metodi industriali] di migliorare la condizione misera dei lavoratori. Il 28 settembre 1864 a Londra un gruppo di operai e rivoluzionario inglese, francesi, italiani e tedeschi danno vita a un’Associazione internazionale operaia, la quale coordina le lotte operaie a livello continentale e stende l’Indirizzo alla classe operaia. La Prima Nazionale comprende tutti i movimenti socialisti e democratici, anche i mazziniani e anarchici. L’Indirizzo nasce dal compromesso delle ideologie facenti parte dell’Associazione; non rispecchia la concezione esposta nel Manifesto da Marx (faceva parte del comitato direttivo). La meta del movimento è espresso in termini vaghi (emancipazione della classe lavoratrice, abolire ogni dominio di classe) e non c’era nessun accenno all’idea marxista di dittatura del proletariato*. L’associazione si caratterizza per il fatto di non essere omogenea dal punto di vista ideologico: al suo interno erano presenti figure diverse tra loro, che partivano da presupposti filosofici ed ideologici distanti, ma che trovavano solo nell’azione concentra un punto di incontro. *dittatura del proletariato= nel comunismo rozzo esiste uno stato che serve per coordinare aspetto sociale e politico, in modo che tutti possano chiedere ciò di cui hanno bisogno. Non si tratta di uno stato borghese, ma Marx definisce tale stato come dittatura del proletariato. Nel passaggio da comunismo rozzo a comunismo autentico, anche la dittatura del proletariato viene abbattuta perché non ci sarà più bisogno di un’entità che controlli gli individui. I principali avversari di Marx furono i seguaci di Proudhon, operaio francese autodidatta che non si opponeva al concetto di proprietà in sé, ma alla concentrazione di essa nelle mani dei borghesi. La sua società ideale era pre- moderna dato che egli vedeva con diffidenza l’industrializzazione e considerava naturale che le donne occupassero condizione subordinata rispetto gli uomini. Proudhon sognava struttura sociale basata su famiglia e su piccola proprietà (beni di famiglia), mentre considerava lo stato il pericolo per la libertà umana. Nonostante le divergenze tra proudhoniani e marxisti, non si ebbero scontri importanti in quanto tra 1867-1860 la preoccupazione principale dell’Internazionale fu quella di sostenere scioperi in cui gruppi operai di diversa nazionalità erano impegnati. Per manifestare la loro solidarietà, inviavano denaro e sussidi agli scioperanti in modo da proseguire l’azione. Tali proteste divennero sempre più temute da capitalisti e da stato. PROUDHON socialista utopistico francese. Nel 1840 pubblicò un opuscolo “Che cos’è la proprietà?”. La sua analisi conduce a sostenere che la proprietà è un furto; se la proprietà dei mezzi di produzione si concentra infatti in poche mani, il lavoro viene separato dal godimento dei suoi frutti e la proprietà si trasforma in una “rendita parassitaria”. Secondo Proudhon, la proprietà privata è un furto in quanto è nelle mani della sola borghesia. Tutte le altre classi sociali non hanno accesso alla proprietà privata. Marx dichiarerà che in “che cos’è la proprietà?” per la prima volta l'istituto della proprietà viene analizzato, messo in discussione e sottoposto ad esame critico. Marx insolite afferma di aver tratto ispirazione dall’analisi compiuta da Proudhon. Il marxismo si fonda sulla necessità di abolire la proprietà privata BAKUNIN E SOGNO DELL’ANARCHISMO Le prime divergenze all’interno dell’Internazionale si ebbero dal 1869 quando fu ammessa l’Alleanza internazionale della democrazia socialista, fondata dal russo Michail Bakunin. Egli era il principale esponente dell’anarchismo, corrente filosofica e rivoluzionaria che si poneva in concorrenza con il marxismo. Sarà lo scontro tra Bakunin e Marx a far crollare la prima Internazionale. Al centro dell’ideologia di Bakunin stava la libertà del singolo individuo, che veniva concepita come assoluta e non limitabile. Veniva esclusa l’esistenza di un Creatore, alla cui volontà l’individuo dovrebbe obbedire e sottomettersi. Non si riconosceva validità positiva alle autorità umane, tra cui lo Stato, concepito come il nemico maggiore della libertà umana e come principale ostacolo da abbattere in vista del raggiungimento della felicità individuale. Anche la proprietà privata e le convenzioni morali (pone limiti ad espressione degli affetti e sessualità) erano nemici della libertà. L’anarchismo rifiuta tutte autorità che vada contro la libertà del singolo individuo, quindi rifiuta stato e chiesa —> assoluta libertà
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