Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Il Neoclassicismo: Arte e Letteratura tra XVIII e XIX secolo, Appunti di Italiano

Il movimento culturale del neoclassicismo, nato in Italia ed Europa nella seconda metà del 1700 e terminato con l’età napoleonica. Si analizza l'origine della corrente neoclassica, l'illuminismo, e la sua influenza sull'arte e la letteratura. Si paragona l'estetica neoclassica a quella barocca e si descrive l'importanza delle scoperte archeologiche di Ercolano e Pompei. Si analizza il fenomeno del Gran Tour e il ruolo di Johann Joachim Winckelmann nella teorizzazione del neoclassicismo.

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 04/12/2022

bruno-mangio
bruno-mangio 🇮🇹

10 documenti

1 / 5

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Il Neoclassicismo: Arte e Letteratura tra XVIII e XIX secolo e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! Il neoclassicismo (nuovo classico) Il termine neoclassicismo è stato coniato alla fine del 1800 in senso dispregiativo, ed è un movimento culturale ampio, complesso e principalmente artistico e letterario che si sviluppa in Italia e in Europa nella seconda metà del 1700 e termina con l’età napoleonica. Esponenti di spicco dal punto di vista letterario sono rappresentati dal Parini, da Vincenzo Monti a cui dobbiamo una traduzione dell'iliade e soprattutto dal Foscolo che è una figura centrale a cavallo tra il neoclassicismo e il romanticismo. All'origine della corrente neoclassica si pone l’illuminismo che proponeva un sapere ampio, una conoscenza e un sapere che illuminavano la ragione umana elevandola dall'ignoranza. L'illuminismo, da dove nascerà il neoclassicismo, è un movimento razionale, che si fonda sul progresso tecnico-scientifico da cui prenderà piede la rivoluzione industriale e sull'uguaglianza tra i popoli. Il neoclassicismo guarda all'arte del passato cioè all'arte greca e all'arte romana, allontanandosi sempre di più dagli sfarzi del barocco che erano ai tempi considerati come l'espressione dell'ancien régime, delle classi dominanti e caratterizzati da un decorativismo eccessivo. Paragone tra un'opera barocca e una neoclassicista: chiesa San Carlo alle 4 fontane del Borromini e il teatro alla scala di Milano. Se noi andiamo ad analizzare queste due immagini ci rendiamo conto come l'estetica neoclassica sia opposta rispetto all'estetica barocca, in quanto l'estetica neoclassica guarda all’arte greca e romana e concepisce la facciata del teatro come se fosse la facciata di un tempio greco, classico e vediamo come il timpano (triangolo in alto) con all'interno dei rilievi si appoggi ad una serie di colonne proprio come se fossimo davanti ad un tempio classico. Quindi l’architettura ha come modello non l'arte barocca che era caratterizzata da un decorativismo eccessivo, ma predilige modelli tratti dall'antichità classica. L’edificio barocco possiamo vedere come sia sobrio, con linee curve e dritte che si alternano, facendo “animare” la facciata. Determinante per la diffusione delle idee neoclassiche è stata la scoperta delle città vesuviane Ercolano e Pompei scoperte rispettivamente il 1738 e 1748. Queste due città erano state sepolte dalla lava del Vesuvio nel 79 d.C. e da quella data queste due città portuali della Campania erano state coperte da uno strato di lava che avevano conservato perfettamente le due città. A distanza di quasi 2000 anni attraverso i primi scavi archeologici queste città vennero portate alla luce. Una particolarità è rappresentata dalle persone di Pompei che per salvarsi dall’eruzione provarono a scappare verso il mare e morirono per via di una reazione chimica che fece sprigionare una nube che li avvolse e che diciamo non si decomposero, quindi oltre ad essere stati coperti dalla nube sono state coperte anche dalle ceneri del Vesuvio. Il secondo elemento che determina l’interesse nei confronti della civiltà classica fu rappresentato anche dalla nascita del collezionismo archeologico ovvero nacque tra i ceti più elevati il desiderio di possedere statue, sculture, opere d'arte appartenenti all'antichità classica e quindi ci fu interesse a voler conservare nelle proprie residenze opere che provenivano da un tempo lontano. Ma non solo opere originali, ma anche tutte quelle statue, tutti quei dipinti che rappresentavano i migliori monumenti della romanità per esempio il Colosseo. Un altro fattore che determinò il gusto neoclassico era rappresentato dal cosiddetto “Gran Tour”. Il gran tour era un viaggio che le élite europee compivano In Italia, il Grand tour è un fenomeno molto interessante che vede i migliori esponenti della borghesia europea mandare i propri figli in Italia a fare un viaggio in modo da poter completare la loro formazione culturale. Le città più frequentate erano Roma, Firenze, Venezia, le città campane e la Sicilia (perché colonizzata dai Greci). In sostanza questo gran tour non poteva essere definito come una vacanza, in quanto il fine era quello di poter completare la figura dell'individuo e se quest’ultimo non avesse mai visto il “Bel Paese” (Italia), non avrebbe mai completato la sua formazione. Una volta terminato questo viaggio, i figli dei ricchi borghesi ritornavano in patria specialmente in Germania e prendevano il posto tra le file dell'elite dominante. Durante questi viaggi venivano presi dall'Italia anche numerose opere antiche che sono andate a comporre le collezioni private europee e che poi sono confluite nei grandi musei di Stato. Tra questi, uno dei più importanti fu Goethe che scrisse un diario di viaggio pubblicato in tre parti intitolato “viaggio in Italia”. Il teorizzatore del neoclassicismo è stato Johann Joachim Winckelmann ovvero un tedesco, storico dell'arte antica e figlio di un ciabattiere che ebbe modo di compiere grandi studi nella sua terra natia e poi di giungere a Roma e di entrare a far parte dell'élite del cardinale Alessandro Albani (uno straordinario mecenate). Il Winckelmann pubblica due opere molto importanti che sono alla base dell’estetica neoclassica: la prima venne pubblicata nel 1755 che si intitola “pensieri sull'imitazione dell'arte greca” dove l'autore per la prima volta pone l'accento sull'importanza di imitare gli antichi. Imitare non vuol dire copiare ma significa lasciarsi ispirare dall'imitazione di un modello da eguagliare, In questo caso il modello da eguagliare era l'arte greca. Sempre nello stesso anno Winckelmann giunge a Roma dove entra a far parte del cerchio del cardinale Alessandro Albani, uomo di chiesa ecclesiastico, uomo potentissimo e straordinariamente ricco che sulla via Salaria a Roma, aveva una villa chiamata villa Albani dove era presente in questa villa una copiosa biblioteca e una collezione di opere d'arte, sculture antiche. Possiamo vedere a pagina 72 un dipinto che il cardinale Albani chiede a un pittore di dipingere la volta di uno dei suoi palazzi dove viene rappresentato il parnaso di Apollo, ovvero il secondo monte più importante della Grecia dopo il Monte Olimpo. Nel parnaso appunto vi era Apollo insieme alle sue Muse e in questo dipinto vediamo come Apollo viene rappresentato in centro e circondato da tutte le Muse del canto o della poesia epica per esempio. Quindi come nell'antichità classica, Apollo era il signore delle arti, così nella Roma dell'Ottocento il cardinale Albani era diventato il nuovo Apollo delle arti e della bellezza. Sfruttando la biblioteca e le bellissime opere d'arte che erano esposte il Winckelmann pubblica nel 1763 la sua seconda opera più importante intitolata “storia dell'arte nell'antichità”. Questo è il maggior testo che è dedicata all'arte classica ed era importante perché aveva messo ordine alla confusione che allora vigeva perché le opere sia greche che romane non venivano divise cioè cercò di incasellare le statue in base allo stile di esse entro determinati periodi storici, quindi non è soltanto un'opera importante perché cercava di mettere ordine a tutta quella confusione che vi era allora, ma fu importante perché riuscì a incasellare tutte le statue in base al periodo storico. Aveva in sostanza affermato che secondo lui l'arte greca fosse superiore rispetto all’arte romana e quindi aveva strutturato una storia dell'arte principalmente basata su ragioni di tipo estetico. Tuttavia la visione che aveva il Winckelmann aveva influenzato negativamente lo sviluppo di questa disciplina nel corso dei secoli dando vita a tutta una serie di errori e fraintendimenti. Tra questi possiamo vedere come il Winckelmann riteneva che l’arte classica aveva raggiunto il suo massimo splendore e che quindi a partire da quel momento sarebbe iniziata la sua decadenza. Ma aveva commesso un errore cioè si riteneva che l'arte
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved