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Il Neoclassicismo: Un Movimento Storico, Artistico e Culturale, Appunti di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche

Storia dell'arte romanaStoria dell'arte grecaTeoria dell'arteStoria dell'Arte Moderna

Il Neoclassicismo è un movimento storico, artistico e culturale che va dalla metà del XVII secolo fino al 1815. Con la Rivoluzione Industriale, i lavori svolti da animali e uomini vengono svolti da macchine, nascono nuovi mezzi di trasporto e il mondo diventa più piccolo: gli scambi culturali sono più veloci. In questo documento, si parla di Elisabetta I, il Grand Tour, Joachim Winckelmann, Antonio Canova e il mito di Minotauro. Winckelmann è un teorico dell'arte tedesco che elenca le regole per comporre opere neoclassiche, mentre Canova è uno scultore italiano che crea opere ispirate a queste regole.

Cosa imparerai

  • Che regole stabilisce Winckelmann per comporre opere neoclassiche?
  • Che significa il termine 'Neoclassicismo'?
  • Che opera di Canova è considerata il suo capolavoro?

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 16/10/2022

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Scarica Il Neoclassicismo: Un Movimento Storico, Artistico e Culturale e più Appunti in PDF di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche solo su Docsity! IL NEOCLASSICISMO Si tratta di un movimento storico, artistico e culturale che parte dalla metà del XVIII secolo fino al 1815, anno del Congresso di Vienna. In questo periodo, si può constatare la RIVOLUZIONE AGRICOLA, che ha causato un aumento della produzione alimentare. Anche la RIVOLUZIONE INDUSTRIALE ha portato dei vantaggi, poiché i lavori svolti da animali e uomini vengono svolti da macchine. Nascono nuovi mezzi di trasporto e il mondo diventa più piccolo: gli scambi culturali sono più veloci. Si passa dalla campagna alle città, che spesso erano sovraffollate. Vi è un senso di alienazione. Anche la RIVOLUZIONE FRANCESE porta a dei cambiamenti, poiché per la prima volta si sente parlare di uguaglianza. Si può notare la nascita della classe del proletariato e del capitalismo. I capitalisti possedevano il capitale e i proletari la prole, poiché i figli davano una mano nel lavoro. Nel 1700 si sviluppa l’illuminismo e Kant sostiene che l’uomo si è ridotto a vivere una vita tale (da “minorenne”) solo per causa sua, perché non ha avuto il coraggio di seguire le proprie idee. Negli studioli settecenteschi i pater familias si recavano per lavorare, e tali luoghi erano ricchi d’opere d’arte classiche (latine e greche). Inizia il COLLEZIONISMO SFRENATO di sculture classiche e i rampolli delle famiglie più importanti venivano inviati in viaggio a studiare. Questa pratica è nata con Elisabetta I, che dava la possibilità a dei giovani di partire per l’Europa (borsa di studio). Si tratta del GRAND TOUR. Spesso questi viaggi trovavano il loro culmine in Italia e i viaggiatori si fermavano a Roma (anche a Milano, Firenze e Venezia). Nel 1748, tuttavia, viene scoperta Pompei, che surclassa immediatamente tutte le copie classiche. Infatti, a Pompei ed Ercolano, era tutto originale e bloccato all’epoca classica, dunque il Grand Tour devia percorso e si spostò nel napoletano. JOHANN JOACHIM WINCKELMANN Johann Winckelmann è un teorico dell’arte tedesco, vissuto in Italia. A Roma c’erano i più grandi salotti artistici e dibattiti culturali. Egli è un teorico dell’arte, in quanto elenca i dettami (le regole) per comporre opere neoclassiche. Egli fa una graduatoria e stabilisce che l’arte greca è migliore di quella romana, poiché è nata prima e perché bisogna seguire l’epoca greca dell’età di Pericle. A quei tempi, fu istituita la democrazia diretta, dunque si seguiva l’ideale di libertà molto presente nel 1700 (Rivoluzione francese). Risalgono all’epoca di Pericle Policleto e Pirrone, grandi maestri della mimesis. Winckelmann si oppone al barocco, poiché promuove una società privilegiata e discrepata. Egli stabilisce tre regole da seguire assolutamente nella produzione di opere neoclassiche: I. IMITAZIONE: bisogna riprodurre le opere classiche ispirandosi alle opere della Grecia di Pericle, mettendo anche del proprio. In passato, in Grecia, le statue venivano modellate col metallo, mentre i Romani le modellavano col marmo; dunque, i materiali condizionavano le condizioni di equilibrio delle sculture. Durante il 1700, però, c’erano solo copie romane, poiché le statue in bronzo o metallo venivano spesso fuse per costruire altro (ad esempio armi). Le opere greche, inoltre, erano colorate, mentre Winckelmann sosteneva fossero bianche; II. NOBILE SEMPLICITÀ E QUIETE GRANDEZZA: l’arte neoclassica deve mantenere equilibrio e perfezione interna e deve esprimere sentimenti e movimenti al di sotto; senza eccessi barocchi. Ci si ferma prima o dopo il momento più alto di pathos; degli esempi di questa regola sono “Amore e Psiche” di Canova e l’”Apollo” del Belvedere; III. IL BELLO IDEALE: trovare la bellezza ideale è un lavoro intellettuale. Esistono dei dettagli perfetti che l’artista unisce nell’opera. Il bello è soltanto ideale, poiché non esiste nella realtà. Come un’ape che prende il polline da più fiori per fare il miele, così l’artista prende spunto da vari soggetti. ANTONIO CANOVA Antonio Canova è nato a Possagno nel 1757. Alla morte del padre, all’età di 4 anni, viene affidato al nonno paterno Pasino. Egli è uno scalpellino ed educa Canova con rigore. Lo invia in una bottega a Oderzo. Leggenda vuole che, seduto a tavola con gli altri allievi, ricavò da un panetto di burro, un leone messinese. Va a Venezia e, poi, a Roma per tutta la sua vita, finché non si ammala e torna in Veneto. Canova aveva numerose committenze, così creò una bottega in cui i suoi collaboratori erano al suo servizio per creare delle opere. Egli era costretto a molti viaggi e temeva che la famiglia Bonaparte, maggiore committente, lo sequestrasse. Canova non ama la politica di Napoleone, quindi non accetta le sue committenze con piacere, lo fa forzatamente. Con il Trattato di tolentino, sottoscritto dal papa e da Napoleone, la Francia non poteva espandersi in Italia, ma poteva portarsi tutte le opere d’arte dello Stato Pontificio. Si tratta di un vero e proprio saccheggio autorizzato. IL papa non poté che accettare l’accordo, poiché Napoleone era l’autorità politica più potente dell’epoca. Anche i grandi imperatori romani, quando conquistavano un territorio portavano a casa dei cimeli come premi di guerra, come a rimarcare la propria egemonia su uno stato o su un territorio. Dei soldati non potevano però comprendere il valore delle opere d’arte, quindi raccoglievano tutto e con barbara veemenza. C’è una diatriba, poiché il popolo nota l’atto barbaro, anche se non lo capisce. Si rinvigorisce l’unità nazionale, questo evento viene vissuto come un vero furto. Durante il Congresso di Vienna, Canova si fa nominare ambasciatore dello Stato Pontificio, e, avanzando le sue pretese artistiche, permise all’italia di riottenere l’80% del patrimonio rubato. Egli viene troncato nella sua carriera da una malattia, così torna a Possagno. Si tratta di una lacerazione dell’addome, lì dove faceva leva nell’uso di alcuni trapani che utilizzava nella scultura. TESEO SUL MINOTAURO Si tratta dell’opera che da successo a Canova. Il tema è mitologico, poiché viene ripreso il tema classico. Lo scopo dell’arte neoclassica è di insegnare. CI troviamo a Creta, dove il re di Atene regala a Minosse un toro da sacrificare a Poseidone. Il re di Creta, tuttavia, non immola il toro, dunque Poseidone si vendica, facendo innamorare Pasifae, moglie di Minosse, del toro regalato. Ella chiede a Dedalo di costruire una mucca di legno, cosicché possa
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