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Il Corretto Utilizzo dei Colori Pantone in Grafica: Quadricromia o Speciali Inchiostri?, Dispense di Educazione artistica

Come i colori pantone, prodotti da una società americana, sono utilizzati nella grafica digitale e stampata. I colori pantone sono disponibili in diverse librerie, divise in due gruppi: quelle per stampa con inchiostri speciali e quelle per stampa in quadricromia. Il documento illustra le differenze tra questi due gruppi e la importanza di scegliere il gruppo appropriato in base al metodo di stampa utilizzato. Il documento include anche informazioni sui colori pantone più difficili da riprodurre in quadricromia.

Tipologia: Dispense

2018/2019

Caricato il 10/09/2019

orfisk
orfisk 🇮🇹

4.3

(7)

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Scarica Il Corretto Utilizzo dei Colori Pantone in Grafica: Quadricromia o Speciali Inchiostri? e più Dispense in PDF di Educazione artistica solo su Docsity! A.BB.AA. Napoli | – Tecniche e Tecnologie della Grafica – prof. Fabio Barisani Pantone: mai in quadricromia di Mauro Boscarol - 2007 Tutti i software di grafica (per esempio Photoshop, InDesign, Illustrator, XPress) danno la possi- bilità al progettista di scegliere un colore da una libreria, cioè da un elenco di colori con un no- me. In Italia le librerie più usate sono quelle di Pantone (non è ovunque così, per esempio in Germania sono più usate le librerie HKS e in Giappone le librerie Toyo). Pantone è il nome di una società americana che produce queste librerie (nel senso che produce i loro cataloghi, le "mazzette", e anche gli inchiostri). È un nome proprio, dunque indeclinabile. Perciò si dice "tre Pantone" e non "tre Pantoni" come capita spesso sentire e leggere, esatta- mente così come si dice "tre euro" e non "tre euri". Sono disponibili diverse librerie Pantone che si possono dividere in due grandi gruppi: le librerie di colori Pantone intesi per essere stampati (in offset) con un quinto (o sesto o settimo) inchio- stro e le librerie di colori Pantone intesi per essere stampati in quadricromia. In Photoshop ci so- no sei librerie del primo gruppo: si chiamano solid (coated, matte, uncoated), pastel (coated, uncoated) e metallic. Si tratta rispettivamente delle tinte unite normali (per carta patinata luci- da, opaca e non patinata), dei colori pastello (per carta patinata e non patinata) e dei colori me- tallici. Quando un grafico deve scegliere un colore, per esempio per un logo, è spesso tentato di sce- glierlo in una delle librerie Pantone, piuttosto che costruirlo con ciano, magenta, giallo e nero. Questo è corretto solo se la stampa (in offset) di quel colore avverrà con un inchiostro speciale (il cosiddetto "quinto inchiostro") e non semplicemente con gli inchiostri di quadricromia. Se il lavoro dovrà essere stampato in quadricromia, senza ulteriori inchiostri speciali, scegliere un co- lore Pantone è un errore che può costare caro. Ecco perché. È molto semplice: i colori Pantone sono stati creati per essere stampati con inchiostri speciali in offset, e solo per questo scopo. Sono stati creati proprio per poter utilizzare una serie di colori che in quadricromia non si possono ottenere (se il risultato si potesse ottenere anche in quadri- cromia, i Pantone sarebbero inutili). E infatti, andando a controllare, dei circa mille colori Panto- ne della libreria solid coated, la più usata, più dell'80% non si possono stampare in CMYK (cioè non ci sono valori CMYK che producano quel colore Pantone). Quelli che sono più fuori sono so- prattutto i blu (tra questi il famigerato Reflex Blue che è impossibile riprodurre in quadricromia anche con carta patinata). Il più fuori di tutti è il Pantone 2735, un blu che tende al viola. Proprio per questo motivo stampare un colore Pantone in CMYK è sempre una operazione che dà un risultato (molto o poco) approssimato. Se proprio si vuole simulare un Pantone in quadricro- mia (una operazione che, come detto, non ha senso, ma talvolta si è costretti a fare, per esem- pio per variazioni dell'ultimo minuto), bisogna tener conto non c'è una singola approssimazione
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