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Il papato nel Medioevo - PPW, Slide di Storia

Il papato nel Medioevo - PowerPoint

Tipologia: Slide

2020/2021

In vendita dal 14/05/2021

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Scarica Il papato nel Medioevo - PPW e più Slide in PDF di Storia solo su Docsity! Treccani.it II papato nel Medioevo Lezioni d'Autore I papi del XX secolo, da Paolo VI a Francesco, hanno sempre più accentuato la visione universalistica della Chiesa di Roma. La potenza del papato deriva tutta dal proprio carisma spirituale. Nel Medioevo il papato si comporta come una tra le potenze politiche d’Europa, che utilizza il carisma e il potere religioso di cui dispone per affermare la propria supremazia sulle altre potenze. Episodio emblematico è la famosa ‘umiliazione di Canossa’ dell’imperatore Enrico IV di fronte al papa Gregorio VII. L’epoca di affermazione della Cristianità 1075: Gregorio VII pubblica il Dictatus Papae, raccolta di norme canoniche che affermano il primato papale su tutti i poteri temporali, compreso quello imperiale. Composto di 27 assiomi nei quali veniva sancito, tra l’altro, il potere esclusivo del pontefice romano di nominare i vescovi, di deporre gli imperatori, di scomunicare principi e imperatori e di liberare i sudditi dall’obbligo di obbedienza. Nel Medioevo essere scomunicati comportava la perdita dei propri beni e del proprio status sociale. Se, per esempio, un papa scomunicava un feudatario o addirittura un re, autorizzava implicitamente i suoi sudditi a ribellarsi ai suoi ordini. Gregorio VII (1073-1085) Enrico IV rivendica il potere di nominare vescovi concedendo investiture in cambio di denaro. Il confronto diventa scontro aperto: Il papa scomunica Enrico IV Enrico IV tenta di nominare un antipapa  Il tentativo fallisce per l’opposizione dei principi tedeschi  Enrico è costretto a pentirsi pubblicamente per ottenere il ritiro della scomunica. Ciò non ferma tuttavia la sua politica di rifiuto della supremazia papale sul potere imperiale. il numero dei principi e dei vescovi suoi alleati aumenta e indebolisce così papa Gregorio. Enrico IV contro il Dictatus Una seconda scomunica non sortisce gli effetti della prima Enrico aggredisce e invade Roma stessa.  Il pontefice è costretto a chiedere aiuto ai soldati normanni di Roberto il Guiscardo, duca di Puglia, Calabria e Sicilia, che liberano Roma dalle truppe imperiali, ma la devastano e la mettono a sacco essi stessi. La seconda scomunica a Enrico IV Intransigenza nell’affermare con ogni mezzo la supremazia del papato all’interno della Chiesa e degli enti religiosi. Grande abilità politica nei rapporti con l’Impero e le nascenti monarchie nazionali.  Cresce il prestigio spirituale e il potere temporale del papato. Lotta contro ogni eresia. Esemplare la crociata bandita contro gli Albigesi. Il pontificato di Innocenzo III (1198-1216) I guerrieri cristiani, guidati da navi e comandanti veneziani, si dirigono prima su Zara e poi su Costantinopoli, sede della Chiesa cristiana greca- ortodossa e dell’Impero Romano d’Oriente, che conquistano e saccheggiano. I territori dell’Impero sono in larga parte divisi tra Venezia e gli altri principi europei. Grave sconfitta politica di papa Innocenzo, che da tempo lavorava per arrivare a un concilio di riunificazione delle Chiese latina e greca. Il sacco di Costantinopoli di quell’anno ostacolò per secoli qualsiasi riavvicinamento tra ortodossi e cattolici. 1204 la quarta crociata contro l’Islam La lungimiranza di Innocenzo III impedì il distacco dalla Chiesa cattolica degli ordini mendicanti che in quegli anni sorgevano in Europa. Il papa guardò con attenzione favorevole all’Ordine francescano, comprendendone la portata rivoluzionaria, ma non eretica, per il rinnovamento del cristianesimo. Innocenzo III instaura un pieno accentramento monarchico e burocratico della Chiesa e ne rinsalda la compagine morale e spirituale con la lotta contro l'eresia e l'impegno per la riforma dei costumi. Innocenzo III e gli ordini mendicanti In Europa Bonifacio VIII si scontra con: - il re di Francia, Filippo IV il Bello - l’aristocrazia romana guidata dai Colonna - il movimento dei ‘francescani spiritualisti’ guidato da Jacopone da Todi. L’accusa più grave che si muoveva a Bonifacio era di simonia. 1303: Sciarra Colonna costringe il papa a rifugiarsi ad Anagni e lo tiene prigioniero per tre giorni. Il papa torna a Roma sotto la protezione degli Orsini. L’opposizione a Bonifacio VIII Il conclave che si apre dopo la morte di Bonifacio dura quasi un anno ed elegge un francese, Clemente V, che sposta la sede papale da Roma ad Avignone. Il re di Francia vuole comunque processare Bonifacio post mortem, accusandolo delle peggiori nefandezze. Dante critica aspramente Bonifacio VIII mettendolo – ancora vivente! – tra le anime dei simoniaci. Giotto lo raffigura mentre, nell’anno 1300, bandisce il primo Giubileo della storia della Chiesa. Una figura controversa Giotto, Bonifacio VIII promulga il primo anno santo da www.flickr.com
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