Il patto educativo globale. Una passione per l'educazione., Sintesi del corso di Teologia II

Scarica Il patto educativo globale. Una passione per l'educazione. e più Sintesi del corso in PDF di Teologia II solo su Docsity! Università Cattolica del Sacro Cuore - sede di Brescia Facoltà di Scienze della Formazione Elaborato per il corso seminariale di Teologia “Il patto educativo globale; una passione per l’educazione” Candidata: Anno Accademico: 2021-2022 Il volume “Il patto educativo globale; una passione per l’educazione”, a cura di Angelo Vincenzo Zani, ed. Scholé, raccoglie gli interventi più significativi pronunciati da Papa Francesco sui temi riguardanti l’educazione. Si tratta di una documentazione con spunti utili per orientare le istituzioni educative e per sviluppare principi fondamentali attinti dalla visione cristiana, importanti per vivere il contesto culturale odierno. I testi riportati toccano vari aspetti dell’educazione: il ruolo dei soggetti coinvolti istituzionalmente; i contenuti e i linguaggi dell’educazione; il rapporto dell’educazione con la missione evangelizzatrice della Chiesa e con la sua capacità di illuminare la ricerca della verità; il patto educativo globale. Papa Bergoglio promuove l’impegno a realizzare un patto educativo a livello mondiale. Questa iniziativa trova fondamento nell’esortazione apostolica “Evangelii nuntiandi” e nell’enciclica “Laudato sì”. Il primo documento contiene l’invito alla Chiesa a porsi in “uscita missionaria”. Si tratta di un annuncio che “non può escludere nessuno” e che dovrebbe incidere su tutti i processi della vita personale e sociale. È un invito a “prenderci cura”, sull’esempio di san Francesco d’Assisi, della fragilità del popolo. Diventano perciò prioritarie l’educazione e la formazione perché esse aiutano i giovani a diventare protagonisti diretti e costruttori del bene comune e della pace. È quindi richiesto un cambio di marcia che faccia prevalere l’unità sul conflitto. Da qui la necessità di avviare processi di condivisione. Le scelte indicate nei due documenti papali sopra richiamati sono rafforzate dai molteplici gesti e discorsi compiuti in occasione di incontri e viaggi nei luoghi più poveri del mondo. Il papa sta tessendo una rete utile alla costrizione di una casa comune più solida e sicura. Dal Congresso mondiale “Educare oggi e domani. Una passione che si rinnova – novembre 2015”, ci è pervenuto l’invito a sanare tre fratture che attraversano in profondità i processi formativi: la frattura fra l’educazione e la trascendenza; la frattura con le tante differenze legate al volto dell’altro; la frattura drammatica tra la natura e la società. Dal punto di vista cristiano, l’apertura alla trascendenza rende possibile il dischiudersi alla speranza. Questo “guardare oltre” permette alla persona di dilatare gli orizzonti della relazione e del cuore. La seconda frattura riguarda la dimensione orizzontale, cioè quella intergenerazionale, tra soggetti diversi, tra culture ed appartenenze diverse. L’educazione raggiunge il suo scopo se riesce a formare persone capaci di incontrarsi, di dialogare, di comprendere e di condividere, in un clima di accoglienza reciproca. Per far questo, occorre “uscire da sé stessi” per raggiungere le varie periferie degli svantaggiati. La terza frattura è quella tra l’uomo, la società, la natura e l’ambiente. Un soggetto che ama il mondo, la storia, che fa cultura, responsabile anche della vita pubblica sarà in grado di coltivare anche la dimensione politica, sociale ed economica. Si tratta di creare le condizioni per una cittadinanza ecologica. Il primo passo verso questo obiettivo è l’adozione di una “educazione in uscita”, con educatori capaci di compiere opere di inclusione, con nuovi orizzonti e nuovi linguaggi. Si tratta di un’educazione in uscita e sempre aperta, per favorire una cultura dell’incontro e dell’ascolto. I processi educativi devono misurarsi con la dilatazione provocata dall’evoluzione della realtà virtuale. Anche gli spazi delle classi e dei luoghi tradizionali devono trovare modi e criteri per utilizzare la tecnologia a fini costruttivi. Si tratta della cosiddetta “intelligenza artificiale”. Un’azione educativa “lanciata in avanti” e che “guarda al futuro” corrisponde a un “costruirsi”. Si tratta di un’educazione integrale, attuata attraverso percorsi informali, quindi flessibile e duttile. Curare la trasmissione dei saperi in termini di alterità e con l’introduzione di modelli informali corrisponde a una vera e propria “rifondazione antropologica”, caratterizzata da una rinnovata visione dei rapporti interpersonali. L’incontro rispettoso con la diversità dovrebbe rappresentare il percorso normale dell’esperienza quotidiana in cui ciascuno, a modo suo, rimane “altro” dall’altro, ma proteso a “farsi uno” con lui. Si tratta di un orizzonte di apertura e di presenza dinamica e propositiva della cultura moderna, che diventa efficace se esiste un accordo che lo assuma come elemento globale per far crescere un’umanità nuova. È questo il “patto globale” proposto da Papa Francesco, in una dimensione ecumenica, interreligiosa e interculturale. È un cammino educativo che supera frammentazioni e contrapposizioni per costruire un’umanità più fraterna. Deve innescarsi in un contesto di “cambiamento epocale”, caratterizzato da una metamorfosi non solo culturale ma anche antropologica, generatrice di nuovi linguaggi. “Ascolto paziente, dialogo costruttivo e mutua comprensione” sono le caratteristiche di questa rinnovata passione per un’educazione più aperta ed inclusiva.