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Il pensiero filosofico di Jean-Paul Sartre e la corrente esistenzialista., Sintesi del corso di Filosofia

Trattazione generale ma esaustiva della filosofia esistenzialista e del pensiero del filosofo Sartre. Concentrazione sulla critica della ragione dialettica di Sartre.

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

In vendita dal 27/09/2020

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Ag-P 🇮🇹

4.5

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45 documenti

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Scarica Il pensiero filosofico di Jean-Paul Sartre e la corrente esistenzialista. e più Sintesi del corso in PDF di Filosofia solo su Docsity! ESISTENZIALISMO filosofia ma anche "clima" culturale che caratterizza il periodo tra le due guerre atmosfera culturale che scaturisce dalla crisi in cui le società si trovano problemi fondamentali: – esistenza: modo di essere proprio dell'uomo (diverso dagli altri enti per la responsabilità), considerato "esistente" – rapporto tra esistenza e essere (= uomo e essere) – l'uomo ha infinite possibilità di realizzazione grazie alla scelta (non necessità ma possibilità) → non è già definito ed è singolo, nessuno può decidere per lui – esistenza: finita e limitata – senso di instabilità, debolezza connesse al dolore e che derivano dalle scelte vissute Jean-Paul Sartre (1905-1980) stretta relazione tra la coscienza dell'uomo e il mondo, gli altri tratto fondamentale dell'esistenza dell'uomo: essere-nel-mondo (= poter sempre attribuire significati al mondo - il mondo non ha in sè dei significati da indagare, ma i significati sono quelli che l'uomo libero gli attribuisce con l'immaginazione) → quindi le emozioni sono una maniera possibile di vivere i rapporti con la realtà l'essere si manifesta in due modi fondamentali (strutture dell'essere): – essere in sé (il dato, le cose nel mondo che non sono coscienza ma con cui essa si rapporta) – essere per sé (la coscienza stessa) → la coscienza annulla il dato riconducendolo al proprio significato, è potenza nullificatrice l'uomo è coscienza = l'uomo è libero (annulla la realtà attribuendole significati che la dominano) → libertà = nullificazione coscienziale del mondo mediante l'attribuzione ad esso di significati l'uomo è libero e quindi responsabile del mondo e di se stesso → nulla di ciò che accade all'uomo può essere detto " inumano " (c'è sempre un'alternativa) l'uomo è libero davanti al mondo, ma non è libero di essere libero (sceglie il senso del suo essere ma non il suo essere stesso, viene obbligato a esistere come libertà) → assurdo: il fatto di essere nel mondo, senza spiegazioni al di là del fatto stesso di esistere (gli scopi e il senso nascono con l'uomo stesso) esperienza dell'assurdità → nausea: perfetta gratuità dell'esistenza (non c'è uno scopo se non quello che attribuisce ciascuno) 1. La critica della ragione dialettica tesi centrale dell'opera: affermazione della struttura dialettica del corso storico, inteso come una totalizzazione mai conclusa, in quanto processo il cui soggetto è l'uomo con i suoi bisogni la storia contiene in se stessa la possibilità di alienazione nelle relazioni tra individui – si rapportano tra loro come meri oggetti di una "serie", estranei l'uno all'altro – formano un "gruppo" che agisce contro un nemico, ma si scioglie quando il nemico è sconfitto e gli individui ritornano ad essere oggetti di una serie
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