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Marx e la Storia: La Lotta di Classi e la Società Moderna, Dispense di Filosofia

Le idee di marx sulla storia, in particolare sulla lotta di classe e la nascita della società borghese. Marx descrive la storia come una serie di battaglie tra classi egemoni e subalterne, con la progressione dovuta alla lotta tra di esse. La società borghese è nata con la rivoluzione industriale e ha portato alla fine della società feudale. Marx analizza la classe borghese, che ha distrutto i rapporti feudali e ha portato al mondo moderno, ma che anche ha lato negativi come l'sfruttamento dei lavoratori. La borghesia deve continuamente rivoluzionare gli strumenti di produzione per mantenersi in vita, ma i lavoratori, ora consapevoli di classe, chiedono cambiamenti ai rapporti di produzione.

Tipologia: Dispense

2022/2023

Caricato il 26/01/2024

maria-ridolfi
maria-ridolfi 🇮🇹

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Scarica Marx e la Storia: La Lotta di Classi e la Società Moderna e più Dispense in PDF di Filosofia solo su Docsity! MARX Marx è un filosofo che si occupa un po’ di tutti gli aspetti della realtà, non si occupa di metafisica, di morale, ma soprattutto dell’esistenza dell’uomo, ma non come se ne occupava Kierkegaard, Pascal, in maniera metafisica, ma se ne occupa in maniera molto pratica, un filosofo molto pratico, questo infatti criticava Hegel di essere stato molto teorico e per nulla pratico, si occupa dell’esistenza anche materiale delle persone, di economia , di politica, di ogni aspetto della società, in particolare non è assolutamente convinto come Hegel che tutto fosse già scritto, ma è un sostenitore al contrario del latismo, il filosofo deve guidare il popolo al cambiamento, a risolvere le questioni che non vanno, cioè secondo il ruolo che l’intellettuale è un vate , colui anche guida il popolo, al di là di alcune questioni economiche, il Capitale ha un linguaggio un po’ più complicato, il Manifesto del partito comunista lo faremo ora, il Capitale è un po’ più economico. Il linguaggio è un po’ più semplice di quello che troviamo in Hegel, in Schopenhauer, perché parla anche di cose che conosciamo meglio, di borghesia, di proletariato, di lavoro. PAG. 31 l’introduzione di Marx, il Manifesto è suddiviso in varie sezioni, prima di tutto c’è questa introduzione, Marx e Engels, “ Uno spettro si aggira per l’Europa , lo spettro del Comunismo…, ecco dice Marx, è come se tutti parlano di comunismo , tutti si accusano vicendevolmente di essere comunisti, ma non tutti hanno capito bene che cosa è il comunismo, due conseguenze: il comunismo viene riconosciuto da tutte le potenze europee come una potenza , è gran tempo che i comunisti espongano apertamente a tutto il mondo la loro prospettiva, i loro scopi, le loro tendenze e oppongano alla favola dello spettro de comunismo il manifesto del partito, cioè ve lo diciamo voi che cosa è il comunismo così ci chiariamo una volta per tutte!, a questo scopo si sono radunati a Londra comunisti delle più diverse nazionalità, e hanno redatto il seguente manifesto che viene pubblicato in lingua inglese, francese, tedesca, italiana, fiamminga e danese. Sezione 1 Cominciamo a dire chi sono i borghesi, chi sono i proletari. Si apre il manifesto con una cosa fondamentale per Marx che è la storia di ogni società è stata sinora la storia di lotte di classe per Marx tutta la storia la possiamo leggere come un susseguirsi di lotte di classe, il progresso è dovuto secondo Marx a questo, c’è sempre stata una o più classi egemoni una o più classi subalterne che hanno lottato tra di loro, una che aveva il potere, una che lo voleva, tutta la storia è un storia di lotta, quindi non c’è armonia nella storia ma conflitto, uomo libero e schiavo, patrizio e plebeo, barone e servo della gleba, membro di una corporazione artigiana, oppressori e oppressi……” c’è sempre una battaglia interrotta che ha portato o ad una rivoluzione, ad una trasformazione rivoluzionaria, oppure con la fede di entrambi le classi ne è emersa una terza, quindi ci spiega cosa è successo nella storia, è la filosofia della storia, i filosofi spiegano come è andata nella storia, cercano di spiegarci il corso degli eventi, La società borghese è nata con la rivoluzione industriale, Marx dice prima ce ne erano diverse di ceti e di classi adesso ce ne sono due grandi, abbiamo semplificato, borghesia e proletariato, Abbiamo scoperto l’America, siamo andati in Cina , abbiamo cambiato i mezzi di scambio, abbiamo cambiato i modi con cui ci spostiamo, tutte scoperte che hanno fatto tramontare la società feudale, sono tutte quelle cose che ci hanno portato alla fine del medioevo alla visione dell’età moderna. Sono nate le fabbriche e la manifattura. Marx ci racconta come è nata la borghesia, ricordate questa frase” Il potere statale moderno è solo un comitato che amministra gli affari comuni di tutta la classe borghese” secondo Marx ogni Stato difende sempre gli interessi della classe egemone, quindi lui dice siccome adesso, la classe egemone è la borghesia, il potere statale moderno non serve altro che a difendere gli affari della borghesia; Marx nella sua idea ci presenterà una società senza Stati, una sorta di anarchia, perché lo Stato difende sempre una classe di persone, quella più forte. Ci ha spiegato come è andata avanti la storia, come lotta di classe adesso ci presenta la classe al momento egemone che la classe della borghesia, fa un’analisi della classe borghese, che secondo lui non ha tutti i lati negativi, perché è stata la classe più rivoluzionaria, progressista , è che adesso il problema è che è una classe che sfrutta i lavoratori, ma ha anche dei lati positivi, : la borghesia ha distrutto i rapporti feudali. La borghesia è quella classe che ha portato avanti gli ideali della Rivoluzione francese, ha levato i vincoli feudali, non apparteniamo più ad un ceto dalla nascita, ci ha liberato dallo sfruttamento delle illusioni religiose, politiche, però ha instaurato un nuovo tipo di sfruttamento, che è quello sul lavoro. La borghesia ci ha mostrato un mondo nuovo, perché è sempre stata la classe progressista, e soprattutto ci dice Marx la borghesia non può esistere senza rivoluzionare continuamente gli strumenti di produzione, facciamo chiarezza: ogni moto di produzione che ci è stato nella storia si basa sempre su forze produttive e rapporti di produzione, le forze produttive sono uomini e mezzi, uomini che lavorano con i mezzi che utilizziamo per lavorare, i rapporti di produzione, sono i rapporti che si instaurano tra le persone che lavorano ad esempio nella stessa fabbrica, i rapporti tra operai, i rapporti tra operai e datore di lavoro, cioè le classi che si creano a causa della la divisione del lavoro, quindi i rapporti di produzione a cui la produzione dà origine, le forze produttive sono uomini e mezzi di produzione. Che dice Marx, dice che la borghesia non può esistere senza rivoluzionare continuamente gli strumenti di produzione, cioè i mezzi, cioè le macchine , perché la borghesia ha bisogno di un lavoro che sia sempre in cambiamento, in evoluzione, guardate all’evoluzione dei macchinari quanto è veloce, i borghesi, i capitalisti per arricchirsi devono sempre stare al passo, quindi gli strumenti di produzione devono evolversi sempre, dunque i rapporti di produzione allo stesso modo e dunque tutti i rapporti sociali, però che succede?, che quando evolvono i mezzi di produzione cambiano anche i rapporti di produzione se io cambio il modo di lavorare anche i rapporti cambiano, però questo la borghesia non lo vorrebbe, …”la prima condizione di esistenza di tutte le classi industriali precedenti era l’immutata conservazione dell’antico modo di produzione… “ lavorare sempre allo stesso modo garantiva il potere a chi ce lo aveva sempre avuto. L’epoca della borghesia è in continua evoluzione, tutto è in continuo mutamento nell’epoca della borghesia, (perché è iniziato l’imperialismo, c’era bisogno di nuovi mercati) La borghesia capitalistica ha dato origine al commercio globalizzato, le materie prime si cercano dove costano meno, il lavoro si impianta dove costa meno, al miglio prezzo, si devono aprire nuovi mercati soprattutto all’estero, non ha più senso parlare di industrie nazionali ma internazionali. E’ stata così importante la borghesia che ha influenzato ogni aspetto della nostra esistenza, che cosa ha fatto la borghesia?, cerca di accentrare il potere economico nelle mani di poche persone, e non più piccoli proprietari, piccoli industriali, la borghesia capitalistica vuole grandi industriali, il potere in mani di pochi, anche quello politico, la conseguenza necessaria dice Marx è l’accentrazione politica, cioè lo Stato che difende gli interessi della borghesia così come la borghesia accentra il capitale, così lo Stato accentra il potere politico, lasciandone poco ai poteri locali, alle province. Fin qui sembra che Marx ci parli bene della borghesia, ha fatto anche buone cose. Quando la borghesia ha cambiato le forze produttive, il modo di produrre, i rapporti feudali non andavano più bene, la società divisa in classi non andava più bene, il fatto che i nobili detenevano il potere che non lavoravano, quelli che lavoravano fossero i subalterni, non andava più bene, ostacolavano la produzione, il fatto che i soldi fossero nelle mani di coloro che non lavoravano, ostacolava la produzione e quindi che cosa è successo? Che quei vecchi rapporti sono stati rotti, sono catene spezzate, al loro posto sono entrati la libera concorrenza, prima dello sviluppo sociale vi erano le corporazioni, ma le corporazioni erano vincolanti per chi produceva, non c’era il libero scambio, il prezzo veniva deciso dalla corporazione, non c’era un salario libero, ognuno pagava l’operaio quanto voleva, decideva la corporazione, erano legami veramente che sembravano delle catene, che dovevano essere spezzate, finché l’economia capitalistica potesse evolvere, l’economia capitalistica aveva bisogno del libero mercato. “Simile è lo sviluppo che si sta svolgendo sotto ai nostri occhi… “ La borghesia ha messo in moto un cambiamento, una strategia più a rimanere in piedi per la grande concorrenza dei grandi proprietari terrieri che applicano il capitalismo pure alla gestione della terra, sono obbligati a vendere e a diventare anche loro gli operai. Quando i proprietari sono solamente una classe in sé, , non hanno coscienza di classe, non sono consapevoli che sono una classe intera e possono combattere contro l’altra classe quella egemone, prendono di vista poche cose che vogliono, come i risultati immediati, per es. l’orario lavorativo più basso , il salario più alto, a volte se la prendono con le macchine, non fanno una grande rivoluzione, fanno delle piccole rivolte, che poi sono rivolte per mettersi contro non tanto la borghesia, ma i vecchi nemici della borghesia, fanno la rivolta contro il grande proprietario terriero, che era il nobile, e che era un nemico della borghesia, quando la classe è una in sé, non riesce ad essere compatta verso il nemico borghese, il nemico capitalista, ma con lo sviluppo dell’industria…; poi la classe proletaria ad un certo punto diventa consapevole, si sveglia, però all’inizio non riesce a far fronte compatto, magari nascono delle piccole associazioni, i sindacati, e combattono per un’idea comune , es. per i salari più alti, e qualche volta vincono, ma non è quella la vera battaglia, dice Marx, perché per Marx la vera battaglia è l’abbattimento del capitalismo, in fondo, dice Marx, queste piccole battaglie servono, perché compattano sempre di più il proletariato, ora i mezzi di collegamento creati dai borghesi per far girare le merci, servono anche per far girare i proletari, per mettere i proletariati di vari parti dello stesso Paese, vi ricordate, quando Marx diceva la borghesia ha creato i germi della propria distruzione, ha avvicinato località lontane per spostarle merci ma in questo modo ha avvicinato i proletari che fanno sempre più fronte compatto. La borghesia è in lotta contro la borghesia degli altri paesi stranieri, perché? La concorrenza delle merci. Il proletariato viene anche istruito dalla borghesia, per es. i borghesi vogliono il protezionismo, che difende le proprie merci rispetto al lavoro estero, e quindi spiega questo concetto ai proletari,” dobbiamo convincere a mettere i dazi doganali altrimenti io non guadagno più , ma tu non lavori più” però in questo modo spiega al proletario cos’è il protezionismo, istruisce il proletario, lo rende un po’ più capace di rivoltarsi contro di lui; Dice Marx ,com’è che anche alcuni borghesi cominciano a difendere questa idea?, non dimentichiamo che anche Marx è un borghese, perché hanno capito che la storia va verso quella direzione, ormai, secondo Marx, la rivoluzione è inevitabile, che la classe borghese è una classe in decadenza, e che la nuova vera classe è quella proletaria, e quindi alcuni borghesi si avvicinano al proletariato. Chi è che vuole l’abbattimento del capitalismo?, chiede Marx, solo il proletariato i piccoli commercianti non lo vogliono, gli artigiani non lo vogliono, gli artigiani non vorrebbero abbattere l’economia capitalista, vorrebbero tornare indietro, a quando non c’erano le fabbriche e il era il loro lavoro quello più apprezzato, e più pagato, ma non vogliono andare avanti quindi non sono veramente rivoluzionari, ma reazionari, gli unici che possono volere il comunismo sono i proletari, sono loro, gli unici che possono far progredire la civiltà grazie alla rivoluzione; I proletari non hanno nulla da perdere, per questo fanno la rivoluzione, L’unica cosa che può fare il proletariato è fare la rivoluzione e cambiare tutto. Ognuno pensi alla propria nazione. Fino ad ora la classe dominante ha fatto sempre sopravvivere più o meno bene la classe oppressa, non gli ha dato solo la sussistenza ma un po’ di più , in maniera che non facesse la rivoluzione, invece secondo Marx, più si va avanti, la condizione del proletario peggiora, non riesce a mantenersi così, perché il capitalista deve guadagnare sempre di più, deve sfruttarlo sempre di più, e arriverà il momento in cui per forza il proletariato farà la rivoluzione, perché non avrà più niente, neppure da mangiare; capitolo II del Manifesto Che cosa vuole fare i Comunismo? Abolire la proprietà privata. La moderna proprietà è quella borghese, pertanto aboliamo la proprietà privata. Quali sono le accuse che possono essere mosse a cui Marx risponde. In realtà limita la libertà personale, si cessa di essere persone se si limita la proprietà privata, questa è un’idea che veniva da Locke, se non c’è niente, è un diritto fondamentale la libertà privata, diceva Lock, ma Marx risponde è già stata soppressa perché la libertà privata ce l’ha solo i borghesi e solo loro sono persone?, siccome è andata a finire nelle mani di poche persone , allora tanto vale che la sopprimiamo, altra opposizione: se aboliamo la proprietà privata non c’è più guadagno, e quindi le persone possono impigrirsi e fare il minimo indispensabile, perché in fondo, non devono più accumulare, e come risponde Marx?, lui dice abolendo la proprietà privata non garantiamo l’accumulo di prodotti o di ricchezza, solo che l’accumulo di ricchezza viene spartito tra tutti quanti, non è che nella futura società comunista i lavoratori lavoreranno per niente, i lavoratori lavoreranno perché il loro lavoro migliorerà la condizione di tutti, e quindi anche la propria, e allora perché dovrebbero impigrirsi, se potrebbero migliorare anche la loro condizione, mentre adesso non migliorano la loro condizione e allora dovrebbero essere pigri; altra obiezione rivolta è la cessazione della cultura di classe, quale è la cultura che adesso hanno i proletari?, ancora una volta dice Marx, pensate che a perdere sarà la cultura, ma la cultura di chi? Sempre della minoranza, la cultura per la maggioranza è diventare macchine, è una buona cultura del lavoro? No, tanto vale che scompaia. Andando avanti Marx mette in discussione l’abolizione della famiglia, e quindi la comunanza delle donne, come diceva Platone, la perdita della patria, come bisogna agire?, la comunanza delle donne, Marx come risponde?, essa è quasi sempre esistita, dice Marx, il matrimonio borghese è la comunanza delle donne mascherata, non siate così moralisti, non siete dei mariti così fedeli, accusa la morale borghese di essere così rigida, ma di facciata, anzi dice Marx, a suo avviso, la mercificazione delle donne a suo avviso che è motivata da necessità economiche potrebbe sparire con l’abolizione della proprietà privata; sull’accusa della perdita della patria che cosa dice Marx?, il comunismo non è nazionalista, è un’idea cosmopolita, tant’è che il Manifesto si chiude con quella frase “proletari di tutto il mondo unitevi” , non ha patria il proletario, perché secondo Marx , lo Stato prende sempre le parti di qualcuno, per cui la società non dovrebbe prevedere gli Stati, quindi nemmeno le nazioni, per questo ci sono state le internazionali socialiste, le internazionali comuniste, perché si parla di partiti sovranazionali. Come bisogna agire per abolire questa proprietà privata?, l’instaurazione del comunismo passa attraverso delle fasi, prima fase la rivoluzione, prima di tutto unirsi per la rivoluzione armata, che deve eliminare il potere che c’è adesso, qualsiasi forma di Stato ci sia adesso, una volta fatta la rivoluzione, gli operai devono prendere il potere, seconda fase dopo la rivoluzione, è la dittatura del proletariato, perché è necessaria la dittatura del proletariato secondo Marx?, come possiamo abolire la proprietà privata, con le riforme?, chiedendo alla borghesia di abolire se stessa?, solo se i proletari prenderanno il potere si potrà decidere sull’abolizione delle proprietà privata, loro i proletari la vogliono, gli altri no, una volta che la proprietà privata è stata abolita, e non c’è più la vecchia società, il capitalismo, una volta che il lavoro del proletario è finito, devo abbandonarlo il potere, questa è la differenza con ciò che invece è accaduto in Russia, ci sono andati al potere in Russia ma non lo hanno più lasciato!, Marx dice, ok la rivoluzione armata, ok la dittatura del proletariato che serve per cambiare le cose, ma poi si deve lasciare il posto ad una società senza Stato, non che lo Stato deve diventare il grande capitalista come è successo in Russia, non c’era più la proprietà privata , tutto è nelle mani dello Stato che nazionalizzava le cose, invece il comunismo vuole una società senza Stato, una sorta di anarchia, dove i mezzi di produzione vengono socializzati non nazionalizzati, sono cioè di tutti, le macchine sono di tutti, le fabbriche sono di tutti, quindi dopo la dittatura del proletariato c’è lo Stato comunista, che è una società senza Stato, in cui viene dato a ciascuno, i mezzi di produzione sono socializzati e poi ognuno quanto guadagna?, dice Marx, no bisogna dare ad ognuno secondo il lavoro, perché?, perché una persona può lavorare tanto perché è di sana e robusta costituzione, e poi vive da solo, non ha bisogno di così tanto, ma un padre di famiglia che ha 4 figli ed è ammalato, non può lavorare più di tanto e deve sfamare 4 figli, allora il principio dell’uguaglianza comunista è : ciascuno secondo le possibilità ( cioè ognuno lavora secondo le possibilità), a ciascuno secondo il bisogno, tutti lavorano quello che possono a ciascuno diamo quello di cui ha bisogno. Una grande utopia quella di Marx , è quello che succedeva nelle primitive comunità cristiane, mettevano tutto in comune e poi ognuno prende quello di cui ha bisogno, c’è bisogno di tanta onestà , sia nel lavorare secondo le proprie forze, sia nel prendere solo quello di cui si ha bisogno. Però un’utopia che quando hanno provato a metterla in pratica, ad un certo punto si sono fermati, perché il comunismo di Lenin, non è come quello di Marx, perché ha seguito il credo marxista sino ad un certo punto, in realtà alcuni principi del comunismo, benché Marx abbia rigettato la religione, sono molto vicini ad alcuni principi cristiani. Terzo capitolo: È quello che fa la critica ai falsi socialisti, Marx cosa ci ha detto, quale è la strada per l’attuazione del comunismo, rivoluzione, dittatura del proletariato, instaurazione del comunismo, lui dice il vero socialismo è questo, lui lo chiama socialismo scientifico, è quello che ha analizzato la situazione scientificamente e ha trovato, a suo avviso, quale è la strada più efficace per arrivare allo scopo il miglioramento della vita delle persone attraverso l’abolizione della proprietà privata ecc. ecc., però fino ad adesso i socialisti non hanno visto questo come strada maestra, ma hanno fatto altre ipotesi, ma queste altre ipotesi sono fallimentari, lui che cosa fa? Prende in rassegna i vecchi socialisti, (non è il suo chiaramente), li chiama falsi socialisti e ci dice perché non vanno bene. Il primo falso socialismo, secondo lui, è il socialismo reazionario, reazionario significa, i reazionario significa conservatore, è quindi appunto il socialismo conservatore, è il socialismo che vuole cambiare la situazione, vuole abbattere il capitalismo, ma non andando al comunismo, ma non andando avanti, ma tornando indietro, c’è quello per esempio che vorrebbe tornare alla società feudale, è un socialismo conservatore, che vuole riportare indietro, dice Marx, le lancette della storia, poi lui parla di tanti altri, all’interno del socialismo reazionario, lui ci mette tanti altri socialismi, è reazionario il socialismo feudatario, è reazionario il socialismo tedesco, in generale vi basta sapere che il socialismo reazionario è quello che vuole tornare indietro. Il secondo è il socialismo borghese, è il socialismo che non vuole abbattere il capitalismo, però stavolta non vuole tornare nemmeno indietro, , cosa vuole fare? Vuole mitigare le ingiustizie del capitalismo, cioè vuole togliere la parte negativa del capitalismo, ad es. vorrebbe aumentare il salario dei lavoratori, cercare di eliminare l’alienazione del proletario, cioè il socialismo è portato avanti da quei filantropi che sono loro stessi borghesi, che vogliono riformare il sistema per migliorarlo, ma senza eliminarlo, vogliono mantenere il capitalismo, ma non i difetti. Ora dice Marx, questo è impossibile, perché i difetti più grandi del capitalismo, sono quelli che lo mantengono in vita, il capitalista esiste, guadagna, finché sfrutta l’operaio, non è possibile un capitalista che non lo sfrutta, perché se non lo sfrutta non guadagna più, per farvi un esempio, lui dice: quegli elementi che sono elementi del capitalismo sono elementi connaturati, che fanno parte del capitalismo, non li possiamo eliminare senza eliminare il capitalismo. Il terzo è il socialismo utopistico, il socialismo utopistico è quello che vuole abbattere il capitalismo, ma con le riforme, cioè il socialismo che noi chiameremmo riformista, mentre dice Marx, un socialismo riformista non è possibile, abbattere il capitalismo con le riforme, non è possibile, perché? Secondo Marx lo Stato difende sempre le parti del più forte, (lo abbiamo detto ieri, e il più forte chi è? Il capitalista, come fa lo Stato a fare delle riforme che danneggi il capitalista? è impossibile! con le riforme dice Marx, non si andrà da nessuna parte, le riforme non elimineranno mai il capitalismo, per eliminare, abbattere il capitalismo è necessaria solo la rivoluzione proletaria. Questi secondo Marx, sono i tre falsi socialisti, a cui oppone il suo socialismo, che dpo aver analizzato che cosa è il capitalismo, quali sono le caratteristiche del capitalismo, che cosa è la società borghese…, dopo tutta quella analisi, arriva alla soluzione scientifica, secondo lui, che l’unico modo per abbattere il capitalismo è rivoluzione, dittatura del proletariato e instaurazione del comunismo. Lui lo scrive nel manifesto del partito comunista e il partito comunista è quello che ha abbracciato il socialismo scientifico, e vuole realizzare il comunismo, il socialismo è un’idea, un’ideologia.
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