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Il poema sinfonico e la musica a programma, Appunti di Storia Della Musica Moderna E Contemporanea

Appunti esame Storia della Musica

Tipologia: Appunti

2013/2014
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Caricato il 11/02/2014

vincent91
vincent91 🇮🇹

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Scarica Il poema sinfonico e la musica a programma e più Appunti in PDF di Storia Della Musica Moderna E Contemporanea solo su Docsity! Il poema sinfonico e la musica a programma La consuetudine di eseguire musiche sinfoniche per un vasto pubblico pagante e con programmi stabiliti, si diffuse considerevolmente nel corso dell’800. Varie società di concerti pubblici, sorsero nelle principali città europee e nord americane che contribuirono alla diffusione della produzione sinfonica contemporanea. Nacquero quindi, le prime società orchestrali, come la Società Orchestrale della Scala, oppure la società dei Concerti Popolari, fondata da Carlo Pedrotti (1817-1893) a Torino nel 1872 A queste istituzioni si deve la progressiva scoperta del repertorio strumentale classico in Italia, e il rinnovato interesse del nostro pubblico per la musica sinfonica. Per la loro diversità e potenza espressiva, le sinfonie di Beethoven, furono il punto di partenza e premessa, per molti compositori, anche di tendenze divergenti, nella storia del genere sinfonico dell’800. Alcuni compositori traevano ispirazione dalla Quarta, Settima e Ottava Sinfonia, muovendosi dunque in direzione della musica, pura delle forme maggiormente legate alla tradizione classica. Tra questi si ricordano Schubert, Mendelssohn, Schumann, e più tardi anche Brahms e Mahler. Altri compositori presero le mosse principalmente dallo stile monumentale dell’Eroica , della Quinta e della Nona sinfonia, e della Sesta definita anche la Pastorale. Ad opera specialmente di Berlioz e Liszt, questa tendenza condusse alla sinfonia a Programma e al nuovo genere del Poema sinfonico. Il Poema Sinfonico, è basato su un programma poetico letterario, ed è di regola in un unico esteso movimento. Le due tendenze però, furono comunque abbastanza mescolate tra di loro. Questo vale per le sinfonie della maturità di Mendelssohn, (1809-1847) ed in particolare la Quarta sinfonia il La magg.Op.56, o anche la Sinfonia Italiana, e la Sinfonia Scozzese. Vale anche per i titoli della Primavera e della Renana di Schumann. Nella Quarta sinfonia, in Re min. di Schumann si avverte l’influsso della Quinta di Beethoven. Per altro, il romanticismo francese si differenziò nettamente da quello tedesco, poiché per i francesi, la parola musica rimaneva indissolubilmente associata alla parola teatro, mentre il romanticismo tedesco, dava nettamente più importanza alla musica strumentale. Berlioz Un importante contributo al sinfonismo romantico riferito a tematiche letterarie ed extra musicali, fu dato dal francese Hector Berlioz (1803-1869). È sicuramente il più teatralizzato tra i compositori romantici, anche nella sua produzione di musica strumentale pura, poiché cercava di sospingere il genere sinfonico, verso la teatralizzazione di esso. Berlioz compose quasi esclusivamente lavori orchestrali, tra cui molti, legati al sussidio delle voci corali. Berlioz, è nato vicino a Grenoble, dove rimase fino a 18 anni. La sua formazione musicale fu da autodidatta. La lettura dei classici letterari francesi e latini, furono le sue prime esperienze intellettuali. Nel 1826 si Trasferì a Parigi dove frequentò il Conservatorio e fu allievo di Reicha e Le Suer. A Parigi si appassionò alle opere letterarie di Shakespeare e Goethe, autori che gli forniranno materia ispiratrice per le sue composizioni. Il pensiero compositivo di Berlioz, ha le sue radici nella tradizione francese della tragedie lyrique e della musica cerimoniale del periodo rivoluzionario. Arrichisce la sonorità orchestrale, sperimenta nuovi impasti timbrici e accoglie nell’organico orchestrale strumenti già utilizzati nella pratica operistica, come il corno inglese l’arpa e diversi tipi di percussioni. La musica sinfonica a programma La musica sinfonica a programma è quel tipo di musica ispirata a un testo letterario non cantato ne recitato ne rappresentato. L’opera centrale della musica a programma è la Symphonie fantastique Op.14 del 1830 di Berlioz. Per la prima volta nella storia della musica orchestrale, il compositore si affidò ad un programma letterario scritto, fornendolo agli ascoltatori in occasione dell’esecuzione. Nella Sinfonia Fantastica, Berlioz, fu fortemente influenzato dalla concezione teatrale descrittiva della musica, che aveva appreso dal suo maestro Le Sueur. Le Sueur, infatti, faceva distribuire fin dal 1786, un programma, prima dell’esecuzione delle sue Messe, e in questo programma, si spiegavano le intenzioni drammatiche della sua musica. Inoltre Berloiz, fu ispirato anche da Beethoven, dove imparò il coraggio della sperimentazione di strutture compositive, caratterizzate da ciclicità, ripetizioni tematiche e dalla ricerca degli inediti colori orchestrali. Il suo modello iniziale fu probabilmente la Pastorale, di Beethoven, con i suoi 5 movimenti capaci di esprimere in modo esemplare, i sentimenti che la natura può suscitare. I programmi erano dunque dei testi scritti, e servivano a introdurre i brani di musica, e il testo trovava espressione e carattere nella musica. La Sinfonia Fantastica parla di un giovane musicista, ossessionato dall’immagine della donna da lui fortemente amata. Questa donna turba i suoi sogni : I° Sogni e passioni Largo –allegro-agitato Ella gli appare nella cornice di un ballo: II°Un ballo valse Allegro non troppo, musica seducente. Il giovane cerca pace nella contemplazione della natura: III° Scena campestre Adagio, pensieri d’amore turbati da oscuri presentimenti. In un eccesso di disperazione ingerisce una dose di oppio e nel sogno immagina di aver ucciso l’amata : IV° Marcia al supplizio Allegretto ma non troppo musica selvaggia e pomposa, e di incontrare ella In un luogo infernale circondato da streghe: V° Sogno di una notte di sabba, Larghetto Allegro, musica grottesca e spettrale; Le allusioni alla droga sono riallacciabili all’influenza letteraria di Beaudelaire. La melodia del primo Allegro della Sinfonia fantastica, contiene quella che è stata l’idee fixe, cioè idea fissa, che poi esprime l’immagine ossessiva, che il musicista ha della donna amata. Nel finale questa melodia fissa viene combinata con altri due temi, uno dei quali è la sequenza medievale del Dies irae. Ciò che colpisce maggiormente l’ascoltatore, è comunque, il vocabolario molto esteso e variegato della strumentazione, con effetti e sfumature e minuziosa precisione nella stesura della partitura. In particolare ad esempio la Coda dell’Adagio, dove si descrive in musica l’effetto di un tuono in lontananza, grazie all’ausilio dei timpani e del corno inglese.
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