Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Il primo dopoguerra e il biennio rosso, Appunti di Storia

I problemi che l'Europa dovette affrontare dopo la prima guerra mondiale, come la difficoltà di raggiungere un nuovo equilibrio geopolitico, il problema delle nazionalità, la fondazione della Società delle Nazioni e la crisi economica. Inoltre, viene descritto il biennio rosso, ovvero il periodo di forte contrapposizione fra socialisti riformisti e comunisti che produsse la scissione all'interno di molti partiti socialisti.

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 23/05/2022

malteseliisa
malteseliisa 🇮🇹

4

(2)

16 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Il primo dopoguerra e il biennio rosso e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Il primo dopoguerra I PROBLEMI DEL DOPOGUERRA • Trattati di pace firmati a Parigi (1919-1920) > nuovo equilibrio difficile da raggiungere. Il nuovo assetto geopolitico creò in molti paesi europei una diffusa insoddisfazione • Problema delle nazionalità > nonostante la volontà del presidente degli USA Wilson di affermare il principio di autodeterminazione dei popoli, molti Stati di nuova formazione erano abitati da popolazioni diverse, spesso in contrasto fra loro: ◦ la lugoslavia era costituita da una maggioranza popoli diversi per lingua e religione come Serbi e Croati ◦ la Polonia divideva il suo territorio tra minoranze tedesche e una forte presenza russa ◦ la Cecoslovacchia che comprendeva i principalmente Cechi, Slovacchi e una minoranza formata da circa tre milioni di Tedeschi (Sudeti) > Hitler vorrà riconquistarla ◦ Insieme di popoli contrastanti > la penisola balcanica rischiava di essere nuovamente una polveriera • La Società delle Nazioni, proposta da Wilson nei Quattordici punti, fu fondata a Ginevra, 1920 ◦ Obiettivo: costituire un'organizzazione, al di sopra degli interessi delle singole nazioni, che fosse in grado di dirimere le tensioni e i contrasti per via diplomatica ◦ Non riuscì però a garantire una pace duratura ◦ Le cause di questo fallimento furono fondamentalmente due: (=ONU, caschi blu) 1. il rifiuto degli Stati Uniti di farne parte 2. la mancanza di una propria forza militare da utilizzare contro chi avesse violato le sue decisioni • Preoccupante calo demografico: concorso di cause ed elementi negativi > vittime dell'epidemia spagnola e della prima guerra mondiale • Problemi economici: l'Europa dovette affrontare una gravissima crisi ◦ Problema riguardante le strutture produttive.  A guerra finita, si trattava di realizzare la riconversione industriale, cioè di ritornare al normale tipo di produzione del tempo di pace ◦ Non tutte le imprese potevano permettersi gli investimenti necessari a sostituire i mezzi di produzione > crisi dell'industria. Le fabbriche cominciarono a licenziare o a mantenere salari bassi: si diffusero così povertà e disoccupazione ◦ Spese di guerra > stampa di nuova carta moneta > rapida l'inflazione > lievita la spesa pubblica ◦ Complessivamente l'economia europea era in ginocchio. Il territorio era devastato, la produzione era in crisi, i commerci internazionali si erano notevolmente ridotti, i debiti pubblici con l'estero erano consistenti. Queste condizioni resero l'Europa dipendente dagli Stati Uniti. IL DISAGIO SOCIALE • La guerra aveva trasformato radicalmente anche la società. La generazione che aveva combattuto aveva vissuto un'esperienza senza eguali nella Storia • La guerra aveva causato la mobilitazione di milioni di uomini. In questo senso aveva contribuito a creare una coscienza collettiva e aveva segnato il vero ingresso delle masse • Le classi e le categorie sociali avevano infatti capito quanto fosse importante sapersi unire in un'organizzazione e avanzarono precise richieste: ◦ operai > aumenti di salario e più potere nelle fabbriche ◦ contadini > proprietà della terra che lavoravano ◦ ceto medio > manifestava il proprio disagio economico avvicinandosi ai movimenti più autoritari • Lo spostamento degli uomini al fronte e il grande sforzo di mobilitazione nazionale imposti dal conflitto portarono grandi cambiamenti nella struttura sociale • Le donne infatti entrarono nel mondo del lavoro sostituendo gli uomini. In mancanza della figura maschile, anche all'interno della famiglia il ruolo della donna divenne fondamentale. Le barriere tra il lavoro maschile e quello femminile si infransero e questo significò una grande conquista. ◦ La maggiore indipendenza e disponibilità di denaro portò molte donne a emanciparsi dalla tutela di padri e fratelli, acquisendo comportamenti più liberi e meno legati alla figura femminile tradizionale ◦ Influenza anche nella politica > conquista del diritto di voto alle donne • Problema dei reduci: il ritorno alla vita civile fu difficile, passarono dalle privazioni e sofferenze subite nel corso del conflitto a uno stato di disoccupazione ed emarginazione sociale. Il rientro a casa fu traumatico: trovarono una società cambiata e l'idea di aver rischiato la vita per la patria senza ottenere nulla in cambio creava insoddisfazione • Delusione degli arditi, questi erano la variante italiana delle «truppe d'assalto» tedesche. Vennero impiegati sul finire della prima guerra mondiale in azioni temerarie. Il loro addestramento era duro e violento, accompagnato da una carica psicologica fondata sul mito della forza. Nacque la leggenda dell'Ardito che si scaglia all'assalto prima di tutti e simbolo della gioventù eroica. Nel 1921 l'arditismo, eversivo per natura, andò a ingrossare le fila del fascismo. Gli Arditi avevano trovato la loro guida nel duce • Molti aspiravano a un nuovo sistema politico che ponesse termine alla situazione di crisi, in ogni caso misero in discussione i principi della democrazia e dello Stato liberale. 1919-1920, il disagio della popolazione si tradusse in tutta Europa in una lunga serie di scontri sociali IL BIENNIO ROSSO 1919-1920 • Rosso > comunismo • Lenin riteneva necessario riunire in un'unica organizzazione internazionale i socialisti rivoluzionari > marzo 1919, Mosca: Terza internazionale/Comintern. Era convinto che in Europa ci fossero le condizioni per avviare una rivoluzione da estendere al mondo intero • Ruolo: coordinare e controllare il movimento comunista internazionale • Luglio 1920, Mosca > Congresso dell'Internazionale comunista. Lenin elaborò un documento in cui fissava in ventuno punti le condizioni per poter aderire al Comintern: 21 punti che implicavano una totale subordinazione dei comunisti europei al partito sovietico • Modello di partito socialista sovietico. Bisognava adattarsi al modello (processo di omologazione) • Iniziò così una forte contrapposizione fra socialisti riformisti e comunisti che produsse la scissione all'interno di molti partiti socialisti. Es. patto anti-Comintern, ovvero anti comunista che si svilupperà negli anni successivi • L'impegno nella vita politica si allargò alle masse di lavoratori, sempre più consapevoli della loro forza. Il movimento operaio chiedeva una società più equa e più giusta • 1919-1920, biennio rosso, periodo di lotte: Europa toccata da scioperi e agitazioni operaie per l'aumento del salario e la giornata lavorativa di otto ore (obiettivo raggiunto quasi ovunque) • L'esperienza rivoluzionaria fu un fallimento in tutti i paesi DITTATURE DEMOCRAZIE E NAZIONALISMI • La crisi politica ed economica degli anni 20/30 aprì la strada a cambiamenti politici radicali in gran parte del mondo. In Europa la crisi del dopoguerra contribuì alla nascita di dittature e di regimi totalitari • In questi anni la Francia riuscì a superare le difficoltà economiche e a risanare il bilancio dello Stato, ma al prezzo di una forte pressione fiscale sulle classi popolari • Alla fine della guerra, anche la Gran Bretagna attraversò una crisi economica e sociale molto grave. Il tradizionale primato economico inglese era passato agli Stati Uniti • L'Impero turco fu fortemente ridimensionato dai trattati di pace del 1919 e il suo territorio venne spartito tra le potenze europee. La Francia e l'Inghilterra riuscirono a ottenere il controllo dell'area mediorientale attraverso il sistema dei mandati: una forma nuova di amministrazione territoriale che prevedeva l'affidamento temporaneo a una grande potenza degli Stati e dei popoli > ampliamento dei domini coloniali • I Turchi si ribellarono a questa nuova forma di colonialismo e avviarono la loro riscossa nazionale. A guidare il movimento nazionalista fu il generale Mustafa Kemal, che già aveva combattuto contro gli Inglesi durante la prima guerra mondiale ◦ 1920 vera e propria guerra tra i nazionalisti turchi e il corrotto governo di Istanbul, sostenuto dagli stranieri che occupavano militarmente la capitale ◦ Dopo 2 anni di conflitto, Inglesi e Francesi si ritirarono. La Turchia ottenne così il riconoscimento della sua autorità e la restituzione di una parte dei territori perduti ◦ 29 ottobre 1923 in Turchia venne proclamata la repubblica. Kemal ne divenne il presidente e la capitale fu trasferita ad Ankara ◦ Kemal venne soprannominato Atatürk, il «padre dei Turchi» e iniziò subito un intenso programma riformatore • Atatürk mise mano in ogni settore. La sua azione si basava su alcune idee-forza: nazionalismo, populismo, riformismo, laicismo, repubblicanesimo e statalismo. Secondo lui, uno Stato civilizzato era innanzitutto uno Stato laico: per questo voleva liberare la Turchia dall'islam, che considerava in parte responsabile del ritardo nella modernizzazione del paese • 1937: principio di laicità, 1934: diritto di voto alle donne, divieto agli uomini di indossare fez/turbante, simboli dell'antico Oriente > esempi: sostituì i caratteri arabi con l'alfabeto latino, utilizzò il calendario gregoriano LE COLONIE E I MOVIMENTI INDIPENDENTISTI Colonie: • Le popolazioni coloniali di Africa e Asia rivendicano la loro autonomia in cambio della fedeltà mostrata in guerra all'Intesa • Colonie inglesi organizzate nel Commonwealth (1931), unione di Stati autonomi ma fedeli alla corona • India > lotta per l'indipendenza guidata da Ghandi • Francia > politica centralistica: represse le richieste di autonomia • Indocina > tenui riforme ma insurrezioni nazionaliste guidate da comunisti America latina: •  durante la prima guerra mondiale passa sotto l'influenza economica e politica degli USA > crisi del '29 • Instabilità politica > ascesa di dittature militari e populiste • Messico =caso particolare di populismo riforma del sistema elettorale ◦ realizzata con la legge Acerbo, approvata dal Parlamento il 14 novembre 1923 ◦ introdusse un meccanismo elettorale fortemente maggioritario che assegnava alla lista che conquistava la maggioranza relativa due terzi dei seggi alla Camera ◦ Nelle elezioni del 1924 così la posizione governativa fu rappresentata da un listone controllato dai fascisti, cui aderirono anche la maggioranza dei liberali e alcuni cattolici conservatori • 30 maggio del 1924: il deputato Giacomo Matteotti, segretario del Partito Socialista unitario, pronunciò un coraggioso discorso alla Camera, denunciando i brogli e le violenze compiute dalle squadre fasciste in molti seggi elettorali ◦ Matteotti venne rapito a Roma da un gruppo di squadristi e ucciso. Il suo cadavere fu ritrovato solo due mesi dopo, in una macchia a pochi chilometri dalla capitale ◦ Gran parte dell'opinione pubblica si rese conto delle responsabilità fasciste. Gli esecutori del delitto furono arrestati ma i mandanti non furono mai scoperti ◦ Si formò in questo modo la secessione dell'Aventino (come la plebe si rifugiò su questo colle romano per protestare contro i patrizi): di fatto l'opposizione sperava che il re intervenisse ritirando la fiducia a Mussolini, ma il sovrano non assunse alcuna iniziativa ◦ 3 gennaio 1925 in un discorso alla Camera, il duce si assunse la responsabilità di quanto era avvenuto, gettando le basi per l'instaurazione della dittatura ◦ L'assassinio di Giacomo Matteotti segnò dunque la morte della democrazia liberale e la piena affermazione della dittatura fascista   L'ITALIA FASCISTA • 1925 leggi fascistissime: fascismo > dittatura • Il giurista Alfredo Rocco ispirò il nuovo quadro legislativo: ◦ unico partito politico riconosciuto fu il Partito Nazionale Fascista; vietata l'esistenza di altre formazioni politiche ◦ la figura del presidente del Consiglio fu sostituita dal «capo del governo», responsabile solo di fronte al re e non al Parlamento ◦ si riconobbe al capo del governo il potere legislativo ◦ La carica di sindaco fu abolita e sostituita da quella di podestà, nominato direttamente dal governo • 1926: vennero sciolti tutti i partiti di opposizione e chiusi i giornali antifascisti, vennero dati ampi poteri alla polizia segreta incaricata di individuare e arrestare gli oppositori. Fu istituito il Tribunale speciale per la difesa dello Stato • Il Partito Fascista si riorganizzò in una struttura burocratica sottoposta localmente ai prefetti. Il vertice era rappresentato dal Gran Consiglio del fascismo, affidato alla presidenza di Mussolini • 1928 da Stato liberale > Stato totalitario, con una nuova legge elettorale che affidò al Gran Consiglio il compito di preparare la lista unica di candidati • Il nuovo ruolo del partito può essere colto appieno nell'impegno messo per organizzare il consenso nella società italiana, cercando di influire sui costumi, sulla mentalità e sulle attività quotidiane delle masse > es. obbligo di tessera del partito • Le organizzazioni più importanti furono i Fasci giovanili, i Gruppi Universitari Fascisti e l'Opera Nazionale Balilla dove i ragazzi venivano educati alla dottrina fascista e al culto di Mussolini con esercitazioni, marce e parate militari • Andava infatti organizzato anche il tempo libero delle persone. Per i bambini tempo libero dallo studio, per gli adulti dal lavoro. Si proponevano attività piacevoli che mettevano il regime in buona luce, allargandone il consenso • Importante componente ideologica  > esaltazione della potenza e della forza della Roma imperiale, interpretata come degna anticipatrice della gloria e dei successi fascisti ◦ Mussolini era il duce, termine col quale nel mondo romano s'indicava il capo valoroso ◦ Reintrodotto l'uso del saluto romano,  il fascio littorio, simbolo del Partito Fascista (fascio di bastoni di legno legati insieme che rappresenta va il potere dei consoli) > simbolo della forza e dell'unità del popolo romano ◦ In molti edifici, a seguito del termine del periodo fascista, i simboli vennero cancellati • Il fascismo cercò sempre di presentarsi come movimento utopistico, rivolto verso il futuro • 1927: fondazione dell'ente radiofonico, l'EIAR (antenato della RAI). La radio si rivelò infatti uno strumento molto efficace per la diffusione delle informazioni che il regime voleva far conoscere agli Italiani • Anche il cinema fu ampiamente sfruttato a fini propagandistici: dal 1926 ogni gestore di sala cinematografica fu obbligato a proiettare i cinegiornali dell'Istituto Luce, casa di produzione cinematografica alle dirette dipendenze di Mussolini • 1937: istituito il ministero della Cultura Popolare con l'obiettivo di controllare e orientare tutti gli aspetti della vita culturale italiana.  I patti lateranensi: • Le trattative fra governo e Santa Sede cominciarono nel 1926 e si conclusero I'11 febbraio 1929 con la firma dei Patti lateranensi (Palazzi del Laterano, luogo in cui firmarono Mussolini e il cardinale Gasparri) • Il documento si componeva di tre parti: 1. trattato internazionale col quale la Chiesa riconosceva ufficialmente lo Stato italiano e la sua capitale, ottenendo la sovranità sullo Stato della Città del Vaticano 2. convenzione finanziaria che impegnava l'Italia a versare un'indennità al Vaticano per la perdita dello Stato pontificio 3. concordato che doveva regolare i rapporti tra lo Stato e la Chiesa: esso stabilì che quella cattolica era la religione di Stato e ne regolamentò l'insegnamento nelle scuole, riconoscendo nella dottrina cattolica • Ancora più consensi per Mussolini, sono considerati patti di politica estera • Pio XI espresse soddisfazione per l'accordo raggiunto. Don Sturzo, invece, commentò con amarezza la conciliazione tra Stato e Chiesa: «Essi vogliono lo Stato appoggiato dalla Chiesa, ma da una Chiesa che serva e non domini. Che aiuti e non domandi». Nel 1931, infatti, il regime tentò di esautorare completa mente l'Azione Cattolica dal compito di educare i giovani. Ma non ci riuscì La politica economica: • La prima fase (1922- 25) fu di stampo liberista in cui l'Italia riuscì ad approfittare della favorevole fase di sviluppo dell'economia internazionale • Nel 1926 Mussolini decise di cambiare linea politica: impostò la nuova politica economica sulla stabilizzazione della lira, adottando misure protezionistiche e accentuati interventi statali • Rimase famoso il discorso sulla rivalutazione della lira: venne fissato l'obiettivo del cambio con la sterlina a 90 lire (quota 90) • Autarchia =politica economica che ha come obiettivo l'autosufficienza > dimostrava la potenza del regime che non aveva bisogno di importare dall'estero ◦ Battaglia del grano. Questa avrebbe dovuto portare l'Italia a raggiungere l'autosufficienza nel settore dei cereali, aumentando la superficie coltivabile e migliorando le tecniche ◦ Nel 1928 venne iniziato il progetto di bonifica integrale delle maggiori zone paludose italiane • Corporativismo nuova posizione ideologica distinta sia dalle idee socialiste sia da quelle liberali ◦ Rapporti tra operai e imprenditori, il fascismo condannò lo sciopero e la lotta di classe, abolendo anche ogni libertà di contrattazione ◦ Secondo Mussolini, i datori di lavoro e i lavoratori dovevano collaborare nell'interesse della nazione • Stato sempre più presente: compartecipazione tra pubblico e privato • Anche per fronteggiare gli effetti della crisi economica del 1929, nel 1931 fu fondato l'Istituto Mobiliare Italiano, un istituto di credito pubblico capace di sostituirsi alle banche nel sostegno alle industrie in difficoltà. Nel 1933 fu reato l'Istituto per la Ricostruzione Industriale, che divenne azionista di maggioranza di banche in crisi e acquistò il controllo di alcune grandi aziende italiane >  imprese salvate grazie ai finanziamenti pubblici > moltiplicazione degli enti pubblici che ha segnato la storia italiana: nacquero enti assistenziali, previdenziali, mutualistici e pensionistici Totalitarismo imperfetto Nell'Italia fascista si sovrapponevano due strutture parallele sopra cui dominava la figura di Mussolini, che cumulava in sé la carica di capo del governo e quella di duce del fascismo: • Stato, organizzata secondo le forme di una monarchia • Partito Non riuscì a realizzare un controllo così capillare perché. Differenza degli altri due contesti faceva fronte a una realtà diversa: • monarchia con il re che rappresentava la massima carica dello Stato, e tra i suoi poteri deteneva ancora il comando supremo delle forze armate, la scelta dei senatori e la nomina/la revoca del capo del governo. • l'istituzione della Chiesa sul territorio Tutti questi ostacoli posti, da parte di varie istituzioni, al predominio fascista hanno portato gli storici a definire il regime fascista un totalitarismo imperfetto Il fascismo fu caratterizzato ideologicamente da una forte componente nazionalista. Nel 1934 Mussolini decise di conquistare l'Etiopia: Il duce intendeva dare all'Italia un impero, ampliando i possedimenti coloniali già acquisiti + meta per l'emigrazione italiana, concorrendo a risollevare la situazione economica • Le truppe italiane invasero l'Etiopia il 3 ottobre 1935, senza nemmeno una dichiarazione di guerra • Il re etiope fu costretto alla fuga, ma iniziò una logorante guerriglia che i fascisti non riuscirono mai a sconfiggere completamente • pochi giorni dopo l'inizio dell'invasione, la Società delle Nazioni condannò l'Italia in quanto aggressore di un altro paese membro dell'associazione • novembre 1935 la Società delle Nazioni decretò anche delle sanzioni economiche, vietando la vendita all'Italia di beni di interesse militare > queste non Indebolirono in nessun modo il potenziale bellico italiano perché non comprendevano le materie prime, ma soprattutto perché di fatto non vennero rispettate neanche dagli Stati che le avevano imposte • Un ottimo argomento propagandistico che garantì al regime il consenso dell'opinione pubblica nazionale, unita nella volontà di resistere alle sanzioni: vi furono manifestazioni entusiaste di sostegno al governo e contro gli Inglesi Colonialismo > come negli anni di Giolitti, si spera di trarne dei vantaggi e rientra in una mentalità nazionalistica perché vantarsi di avere colonie mette in rilievo la propria potenza • 9 maggio 1936 Mussolini annunciò la fondazione dell'Impero dell'Africa Orientale Italiana • Da un punto di vista economico l'Etiopia non rispose alle attese perché era un paese povero di risorse naturali e poco adatto per un'intensa attività agricola • Da un punto di vista politico l'operazione fu un successo. Nell'estate del 1936 le sanzioni furono ritirate e Gran Bretagna e Francia riconobbero l'Impero italiano d'Africa > La Società delle Nazioni manifestò tutta la sua impotenza nel risolvere controversie di tale portata. Conseguenza più grave della guerra d'Etiopia: avvicinamento di Mussolini a Hitler • La Germania aveva appoggiato la conquista coloniale italiana garantendo rifornimenti di armi e di materie prime • ottobre 1936:  firmato un patto di amicizia tra Italia e Germania (Asse Roma-Berlino). Non si trattava ancora di un'alleanza militare • Scelta a vantaggio dell'Italia ma alla fine il rapporto non sarà equilibrato • Nell'agosto 1938 un gruppo di intellettuali fascisti sottoscrisse il Manifesto della razza in cui si affermava tra l'altro: «Gli Ebrei non appartengono alla razza italiana» • Dal settembre 1938, il regime fascista avviò la promulgazione di una serie di leggi razziali contro gli Ebrei, a imitazione di quelle già introdotte in Germania • Queste discriminazioni suscitarono molte perplessità nell'opinione pubblica e la dura condanna della Chiesa cattolica > queste leggi indebolirono il consenso degli Italiani verso il fascismo e prepararono la crisi del regime che sarebbe stata determinata dalla seconda guerra mondiale.   L'ITALIA ANTIFASCISTA • Benedetto Croce: dichiarò il proprio dissenso al regime attraverso il Manifesto degli intellettuali antifascisti. La sua opposizione fu essenzialmente morale e per questo venne tolIerata dal regime • Giovanni Gentile: riforma della scuola • De Gaul: da Londra alimenterà il fronte antifascista tramite la radio • Piero Gobetti: intendeva promuovere una «rivoluzione liberale» con la crescita di una nuova coscienza civile che investisse tutti i cittadini. Il fascismo rappresentava quindi un nemico da combattere con intransigenza • Giustizia e libertà: movimento antifascista fondato da un gruppo di profughi italiani a Parigi. L'organizzazione condusse una lotta contro il regime con metodi rivoluzionari, cercando di coniugare liberalismo e marxismo. • Comunisti: sede a Parigi, sotto la guida di Palmiro Togliatti. Fu la forza politica che meglio seppe organizzare una rete di opposizione clandestina in Italia • La Concentrazione antifascista:  gruppi antifascisti composti da repubblicani, socialisti (come Turati) e cattolici. Sempre a Parigi, esuli italiani, soprattutto gli esponenti di ispirazione repubblicana e socialista, fondarono nel 1927 la Concentrazione antifascista, che fece un'opera di propaganda internazionale contro il regime Germania: il nazismo Cronologia della costruzione del totalitarismo nazista: • 1923: fallimento del Putsch di Monaco, tentativo di colpo di stato per sovvertire le istituzioni • 1925: • Hitler e il generale Ludendorff, responsabili del complotto, furono arrestati e venne ristabilito l'ordine > negli anni di prigionia scriverà il Mein Kampf • Elezione di Hindenburg alla presidenza della Repubblica di Weimar • 1926: fondazione delle SS ("squadre di protezione") • 1929: inizio della crisi economica internazionale • 1930: • elezione di Bruning, Hitler 18% dei voti • Scioglie il Raichstag > articolo 48: consentiva al presidente della repubblica di emanare in casi eccezionali disegni di legge senza l'approvazione del parlamento > potere tutto nelle sue mani • 1932: • Il partito nazionalsocialista di Hitler è il più votato • La repubblica visse la sua agonia mentre la crisi economica si faceva sempre più spaventosa • 1933: • Hitler diventa cancelliere, ha l'incarico di creare un nuovo governo • Incendio del Raichstag • 44% dei voti e la maggioranza in Parlamento • Apertura a Dachau del primo lager • 1934: • Epurazione dei vertici delle SA (=truppe d'assalto) nella "notte dei lunghi coltelli • Morte di Hindenburg, Hitler capo di stato • 1935: leggi razziali di Norimberga • 1938: Pogrom della "notte dei cristalli  
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved