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IL PROCESSO DI KAFKA, Guide, Progetti e Ricerche di Filosofia del Diritto

RELAZIONE DEL TESTO IL PROCESSO DI KAFKA

Tipologia: Guide, Progetti e Ricerche

2018/2019

Caricato il 02/11/2019

lm93
lm93 🇮🇹

4.3

(49)

26 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica IL PROCESSO DI KAFKA e più Guide, Progetti e Ricerche in PDF di Filosofia del Diritto solo su Docsity! Relazione “Il processo” di Franz Kafka LA TRAGICA CONDIZIONE DELL’UOMO TRA GIUDIZIO E CONDANNA Una donna scopre di aspettare un bambino, e il mondo inizia ad esprimere i propri giudizi: <<Sarà femmina!>>, <<Secondo me sarà un maschio!>>. Il bambino nasce, è maschio, puro frutto della genetica e di due corpi che si uniscono. <<È uguale al padre da bambino, ma il piccolo è troppo magro!>>, <<È uguale alla madre da bambina, ma il piccolo pesa molto!>>. Il bambino cresce inizia ad essere attore, tra capricci e disobbedienze. La madre: <<Sei uguale a tuo padre!>>, il padre: <<Sei uguale a tua madre!>>. E così passa il tempo, cambiano le mode, si evolve il mondo, cambiano i modi di giudicare, ma i giudizi, talvolta anche assurdi, restano. La vita stessa è un giudizio intorno al quale noi ruotiamo, spesso a noi sconosciuto, e così diventiamo vittime inconsapevoli di giudizi che la gente esprime sul nostro conto. Condannandoci come buoni o cattivi. Abbiamo tante personalità in fondo, e queste variano e si confondono facendoci cadere in un baratro d’incertezza e follia sulla nostra stessa esistenza. Kafka grande autore de “IL PROCESSO” si fa portavoce di quel mondo enigmatico chiamato Legge, che all’individuo non è dato conoscere. Josef, il protagonista del romanzo, è condannato a morte. Tanti gli interrogativi a cui il personaggio non trova risposta, il più grande interrogativo è il perché di questa condanna. Sarebbe facile concepire un perché tra i tanti, ma così il romanzo terminerebbe come terminano tutti i processi sin dai tempi più antichi. Per Josef il processo non ha fine, cerca testimoni, discute con avvocati ma nessuno, nessuno è in grado di porre fine o almeno giustificare questa condanna. Muore nella solitudine, senza riuscire ad accedere alla Legge. Questa solitudine è la stessa che vive Kafka stesso e tutta l’umanità con sé. L’uomo dotato di razionalità non riesce a instaurare un rapporto di completezza con il mondo stesso, resta dunque alienato e così diviene vittima di forze sconosciute. L’individuo è destinato a nascere e morire, questo il destino di tutti, nessuno può cambiarlo. In fondo un perché non c’è, la Legge della Natura ha deciso questo, condannando l’intera umanità a un’esistenza breve, tragica e soprattutto assurda.
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