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il processo franz kafka, Sbobinature di Letteratura Tedesca

riassunto e commenti sull'opera "Il processo" di Franz Kafka

Tipologia: Sbobinature

2019/2020
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Caricato il 26/04/2020

eugeniacrl
eugeniacrl 🇮🇹

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Scarica il processo franz kafka e più Sbobinature in PDF di Letteratura Tedesca solo su Docsity! Introduzione Il processo (nel titolo originario, Der Prozess) è un romanzo di Franz Kafka (1883-1924) scritto tra il 1914 e il 1917 e pubblicato postumo nel 1925. Durante la sua vita, infatti, Kafka pubblica solamente qualche racconto (tra cui La metamorfosi e La condanna), ma i suoi tre romanzi - oltre a Il processo, Il castello (1926) e America (1927) - vedono la luce solo successivamente alla morte del loro autore, grazie alle cure di un amico dell’autore, Max Brod. A quest’ultimo, come esecutore testamentario, Kafka infatti affida i propri lavori incompiuti o non editi affinché li distrugga. Brod in realtà decide di pubblicare i testi kafkiani, spesso intervenendo con sue revisioni per dare maggior unità e coesione ai testi. Il romanzo, che a differenza di molte opere incompiute presenta anche il capitolo conclusivo, segue le surreali e sinistre vicende di un impiegato di banca, di nome Josef K., viene accusato da un misterioso tribunale di essersi macchiato di una colpa non meglio determinata. Josek K. si trova così nella condizione assurda di doversi difendere da un’accusa indistinta ma ineluttabile, che acquista molti significati simbolico-religiosi, dal conflitto con il padre (che è il tema centrale della nota Lettera al padre) fino al rapporto difficile con il mondo ebraico. Riassunto Josef K., giovane procuratore di banca, vive a Praga in una stanza presa in affitto presso la signora Grubach. Nel giorno del suo trentesimo compleanno, K. scopre al suo risveglio che la cuoca non gli ha ancora portato la colazione; sta per andare a lamentarsi quando alla sua porta bussano due uomini sconosciuti. Essi sono lì per informarlo che è stato emesso un mandato di arresto a suo carico, per il quale dovrà svolgersi un processo. L’incontro è confuso e K. non capisce quali siano le reali imputazioni nei suoi confronti, e quindi non può fare altro che protestare affermando la propria innocenza. K., che è un individuo pragmatico, vorrebbe sbrigare rapidamente la faccenda, ma i due emissari, pur spiegandogli che può regolarmente recarsi al lavoro, gli notificano che dovrà presentarsi a delle udienze per difendersi e discolparsi e gli comunicano l’indirizzo del “processo”. Il colloquio si svolge prima nella sala comune e poi nella camera della signorina Bürstner, una giovane e avvenente affittuaria. Oltre ai due uomini nella stanza ci sono anche tre sottoposti di K., portati lì - a quanto pare - per rendere più semplice il ritorno in ufficio una volta terminata la procedura. La presenza di questi tre uomini infastidisce molto K. La sera stessa K. ha un colloquio con la signora Grubach, la quale ha una vera e propria adorazione nei suoi confronti e, dicendosi molto dispiaciuta per l’accaduto, si dichiara sicura che Josef sia innocente. Subito dopo K. decide di confidarsi anche con la bella signorina Bürstner, che inizialmente non vuole credere a Josef, anche perché la sua stanza non reca affatto i segni del passaggio dei due uomini. Il colloquio è lungo e senza scopo, a una cert’ora la signorina Bürstner fa in modo di congedare K.; quest’ultimo in mezzo al corridoio bacia improvvisamente la ragazza, sebbene questa abbia lasciato intendere di non essere interessata a lui. Josef K. riceve una chiamata che lo convoca per il giorno di Domenica ad un indirizzo di un quartiere popolare di Praga; il luogo prescelto per il “processo” è il solaio di un vecchio e squallido condominio. Josef arriva in ritardo all’udienza perché perde un’ora bussando a tutte le porte del palazzo, che ha una struttura labirintica in cui è facilissimo perdersi. K. dice di essere in cerca di un falegname di nome Lanz, ma non ottiene aiuto da nessuno degli occupanti dello stabile. Alla fine una donna intenta a fare il bucato che gli dice che lo stanno aspettando da tempo e lo porta così in un sottotetto piuttosto ampio, affollato di persone dall’aspetto più o meno autorevole. La seduta è grottesca: il giudice e la platea gli sono apertamente ostili, e quindi K. tiene un’arringa in cui denuncia l’illogicità della situazione e l’operato dei due uomini che si sono presentati nella sua stanza. Mentre parla, un uomo e una donna hanno un rapporto sessuale nella stessa stanza. La seduta, tra i rumori della folla, si chiude così in un nulla di fatto: K. ancora non sa di cosa è accusato ma il giudice lo ammonisce in merito al suo atteggiamento. K. abbandona l’aula insultando la platea, che pare composta tutta da funzionari come quelli che si sono presentati in camera sua. Il protagonista torna la settimana seguente nel luogo dell’udienza, dove viene da una donna molto seducente (che è la moglie dell’usciere, la stessa coinvolta nell’atto sessuale durante la prima sessione del processo) che lo informa che quel giorno non c’è nessuna seduta. Gli racconta anche di avere intercorsi sentimentali con vari studenti e giudici, poiché suo marito è l’usciere del tribunale e quindi lei non può fare altrimenti. Anche quell’alloggio è stato messo a loro disposizione dal tribunale, a patto che nei giorni di udienza lo sgombrino e lascino che vi si svolgano gli interrogatori. L’incontro tra i due, durante il quale la donna prova a sedurre Josef offrendogli il suo aiuto, viene interrotto da uno studente che porta via la donna con sé. All’arrivo dell’usciere K. si fa condurre alla Cancelleria del tribunale. Qui, in un luogo asfittico, K. incontra altri imputati, abbastanza ostili nei suoi confronti; a causa della quasi totale assenza d’aria, K. si sente male e dev’essere riportato sulle scale. Nei giorni seguenti K. non riesce mai a incontrare la signorina Bürstner nonostante i suoi tentativi di avere un incontro con lei per scusarsi del suo atteggiamento di qualche settimana prima. K. riesce solo ad avere un colloquio con la signorina Montag, una professoressa di francese afflitta da una lieve zoppia che vive con la Bürstner. Alla scena è presente anche il nipote della signora Grubach. K., che bussa senza successo alla porta della stanza della sua vicina e poi vi si introduce di nascosto, è frustrato dal fatto di non riuscire a raccontare a nessuno la propria paradossale vicenda. Qualche giorno dopo a Josef capita un altro episodio piuttosto inquietante: mentre si trova in ufficio sente dei rumori provenire da un magazzino, dove un uomo armato di bastone sta picchiando i due funzionari che gli hanno notificato l’arresto. K., sconvolto dalla scena, chiede quali siano le motivazioni della punizioni e scopre che i due sono puniti a causa delle dichiarazioni da lui rese al processo. Josef, che non voleva accusarli direttamente, inizia a nutrire un profondo seppur
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