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Il ruolo dell’ educatore nel pensiero di Neill e Dewey, Guide, Progetti e Ricerche di Scienze umane e sociali

Mettere a confronto i due modelli pedagogici

Tipologia: Guide, Progetti e Ricerche

2020/2021

Caricato il 05/11/2021

Marymoore
Marymoore 🇮🇹

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Scarica Il ruolo dell’ educatore nel pensiero di Neill e Dewey e più Guide, Progetti e Ricerche in PDF di Scienze umane e sociali solo su Docsity! IL RUOLO DELL’EDUCATORE Alexander Neill (1883-1973), pedagogista scozzese ed esponente del modello di pedagogia libertaria e John Dewey, filosofo, psicologo, sociologo e pedagogista statunitense (1859-1952), rappresentante della pedagogia funzionalista, sono gli autori che abbiamo deciso di approfondire. Inizialmente abbiamo scelto di concentrarci su Neill. L’accordo è stato immediato da parte dell’intero gruppo, in quanto analizzando il suo modello pedagogico ci è stato possibile riscontrare molti aspetti e valori che rispecchiano la nostra idea di educazione. Unitamente è emersa una riflessione durante la quale ci siamo concentrate sui cambiamenti e le modalità che hanno influenzato i metodi di educazione nel corso di questi anni, da Neill ad oggi. Nonostante Neill non appartenga al nostro periodo storico, il suo modello pedagogico è molto più innovativo di quanto non lo siano le idee di educazione che testimoniano le generazioni a noi precedenti; in particolare la libertà di frequenza dell’educando, il rapporto che esso ha con l’educatore e di conseguenza la trasmissione di insegnamento dell’educatore. Questa libertà ai tempi dei nostri nonni non era contemplata, ad esempio le “famose” bacchettate sulle mani, il tabù delle classi miste, la punizione dietro la lavagna in ginocchio sui ceci, erano espressione di un'istruzione autoritaria. Significativa è stata l’introduzione del lavoro manuale che ha permesso di esaltare quella parte creativa di ogni individuo mettendo in secondo piano lo studio intellettuale e esaltando ulteriormente la libertà dell’educando. In seguito abbiamo cercato un autore tra quelli affrontati che potesse fornirci il materiale necessario per elaborare confronti e trovare somiglianze, individuando in Dewey questo percorso. Dewey ha delineato alcuni fondamenti del rinnovamento pedagogico, considerati ancora di attualità, in contrapposizione alla pedagogia tradizionale e il suo modello è molto legato al contesto storico americano in cui è vissuto e ha operato. Come lui, altri teorici si sono dedicati alla realizzazione del progetto di educazione attiva, collegando così la pedagogia alle scienze umane. Sebbene siano vissuti nello stesso periodo, i loro modelli pedagogici e la considerazione del singolo presentano aspetti divergenti: per Dewey, ad esempio, l’individuo non è autosufficiente e deve pensare a se stesso dal punto di vista del benessere del gruppo. Nel modello pedagogico di Neill la funzione dell’educatore all’interno del processo educativo è di aiuto e supporto per l’educando, il quale sceglie volontariamente di imparare poiché è spinto da un istinto di curiosità. L’educatore infatti, si rende disponibile ad insegnare ciò che i ragazzi vogliono apprendere, senza aggiungere informazioni non richieste. Questa impostazione risulta perciò coercitiva nei confronti degli insegnanti ma non per gli studenti. Dal nostro punto di vista considerare educando ed educatore con gli stessi diritti, porta a sottovalutare il ruolo di educatore per come lo intendiamo oggi. Nel corso della storia la funzione dell’autorità ha subito diversi cambiamenti, nel XIX secolo vi era un’autorità coercitiva che prevedeva l’uso della forza. A causa delle necessità organizzative della società industriale del XX secolo, invece, si è sviluppata un’autorità anonima che tendeva a celare l’uso della forza, sostituendola con la manipolazione psichica, illudendo così l’uomo di agire secondo il proprio consenso. I principi educativi di Neill sono esplicitati dalle esperienze di chi ha vissuto a Summerhill, dove l’unica e vera autorità è l’amore ed è stato possibile osservare che eliminando l’istruzione morale ricevuta , il ragazzo cattivo diventa automaticamente buono. “L'unica vera autorità è l'amore e l'unica vera disciplina è Fondata sulla speranza” [Da: H. Lane, “Discorsi ai genitori e agli insegnanti”, Firenze 1952]. Tra le influenze di Neill troviamo Homer Lane, un educatore americano trasferitosi in Inghilterra e fondatore della struttura “The little Commonwealth”. In questa comunità finalizzata al recupero di delinquenti precoci, l’autodeterminazione era lo strumento principale e Neill, ispirandosi a questa visione dell’educazione, si convince che l’amore sia la sola regola educativa e che l’individuo sia già perfetto da sé. "Si trattava di avere (e noi l’avevamo) una fiducia totale nella bontà innata nel bambino. Per più di quaranta anni questa fiducia nella bontà dei bambini non é mai venuta a meno; anzi é diventata alla fina una forma di fede." [Da: A.S.Neill, I ragazzi felici di Summerhill, Milano, Red! Edizioni, 2016 (ed. or. italiano 1971, p. 24] Da qui Neill approfondisce i suoi studi e fonda Summerhill, attiva ancora oggi. L’obiettivo principale è far sì che i bambini possano crescere in libertà affinché diventino adulti felici. “I bambini, una volta che li si lasci essere se stessi, sono pacifici, sociali e gentili.” [The Free Child, London, 1953, p. 64] Da Lane e Freud, Neill trae ispirazione per il suo concetto di libertà regolata da un unico principio, secondo cui nessuno rechi danno ad altri. Tale principio permette inoltre di vivere in armonia, sperimentando e sviluppando anche la propria creatività e la propria sessualità senza inibizioni. In assenza di obblighi morali e regole restrittive, il bambino non si sente spinto ad indossare una maschera ritenuta socialmente accettabile e si sviluppa con il pieno controllo di se stesso. Summerhill segue questa impostazione e prevede attività libere che possano stimolare i ragazzi ad essere se stessi e dare spazio alla propria creatività nel tempo libero, ad esempio partecipando volontariamente a laboratori o ad attività serali sempre diverse tra cui la più importante, ovvero, l'assemblea del sabato sera. L’assemblea è una riunione tra gli studenti di Summerhill che ha lo scopo di risolvere le problematiche emerse e discutere di nuove proposte. In caso di comportamento scorretto viene concordata con l’interessato la punizione, per far sì che possa capirla, interiorizzarla e non commetterla nuovamente in futuro. All’interno della scuola c’era anche la possibilità di partecipare a lezioni private (L.P.) tenute da Neill in un ambiente informale che potesse far sentire il ragazzo a proprio agio. Tali lezioni nascono dal bisogno di seguire una buona parte dei ragazzi sotto l’aspetto psicologico e facilitando il processo di adattamento alla libertà, avente come obiettivo quello di permettere ai ragazzi di abbattere i muri della paura del pregiudizio. Questa libertà, però, oltre a responsabilizzare totalmente il singolo nel corso del suo sviluppo, limita a quest’ultimo la possibilità di condividere spazi sociali e creare relazioni che viaggino in sintonia per la crescita della società. La pedagogia odierna è più affine a quella funzionalista, poiché in questa il focus è l’individuo, membro di una società e l’educazione quindi necessita di quei binari che permettono di seguire una direzione comune, senza comunque escludere la libertà di opinione e la soggettività che caratterizzano il genere umano. In conclusione, oltre alla possibilità di confronto e crescita sia collettiva che personale, il lavoro di gruppo ha maggiormente sollecitato la capacità di esposizione delle proprie idee, in modo tale da renderle comprensibili a chi ci ascolta. In occasione di questo lavoro inoltre, siamo venute a contatto con il libro “I Ragazzi Felici di Summerhill” e abbiamo trovato molto suggestiva la narrazione di alcuni episodi, che hanno permesso di addentrarci maggiormente nell’atmosfera in questione. Da un'osservazione più attenta dei metodi di educazione affrontati, abbiamo giocato sulle diverse prospettive di partenza e ci siamo accorte che la loro influenza sulla nostra opinione è inevitabile, come fossero un paio di occhiali attraverso il quale esploriamo. Indossando gli “occhiali di Neill” inizialmente ci siamo identificate nella sua ottica di pensiero, più tardi abbiamo indossato gli “occhiali di Dewey”, con i quali ci sentivamo a nostro agio poiché molto simili a quelli che indossiamo nella nostra società attuale quando guardiamo il mondo della pedagogia. Ritornando ai nostri “occhiali odierni”, però, non possiamo nascondere che la visione sia ancora una volta diversa. Bibliografia: > [D.Felini, Teoria dell’educazione. Un’introduzione, Roma, Carocci, 2020] > [C. Scurati, Profili nell’educazione. Ideali e modelli pedagogici nel pensiero contemporaneo, Milano, Vita e Pensiero, 1991] > [A.S.Neill, I ragazzi felici di Summerhill, Milano, Red! Edizioni, 2016 (ed. or. italiano 1971)] > [Il mio credo pedagogico" [1897], a cura di L. Borghi, Firenze, La Nuova Italia, 1954] (dispense caricate su Elly nel Corso di Pedagogia generale e sociale del Professor Felini) Sitografia: > https://www.mi-knoll.de/122501.html > https://lamenteemeravigliosa.it/john-dewey-modello-educativo/ > https://rivistedigitali.erickson.it/pedagogia-piu-didattica/en/archivio/vol-3-n-2/ educazione-democratica-partecipazione-sociale-e-liberta-del-discente-nel- pensiero- di-dewey-una-analisi-retrospettiva/
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