Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Il ruolo della donna nella società - Tema, Prove svolte di Maturità di Italiano

Tema riguardante "Il ruolo della donna nella società"

Tipologia: Prove svolte di Maturità

2018/2019

Caricato il 11/04/2022

aurora-mariuccini
aurora-mariuccini 🇮🇹

3

(1)

13 documenti

1 / 2

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Il ruolo della donna nella società - Tema e più Prove svolte di Maturità in PDF di Italiano solo su Docsity! TEMA TIPOLOGIA C MARIUCCINI AURORA, 5BGR Traccia Oggi le donne lavoratrici aspirano ad abbattere gli ostacoli che di fatto ne limitano ancora la presenza tra i vertici aziendali e dirigenziali, in molti settori ritenuti a lungo appannaggio maschile. Ma chiedono anche e soprattutto di cancellare il divario salariale ancora esistente e le barriere che impediscono, soprattutto alle madri, di rientrare nel mondo del lavoro dopo la maternità, oltre a interventi che aiutino a coniugare lavoro e famiglia, la cui mancanza precludono la possibilità di carriera. A tutto ciò si aggiunge l'esigenza di una legislazione in materia di molestie, nella cui direzione vanno le recentissime norme contenute nel contratto degli statali, che prevedono, ad esempio, sanzioni e persino licenziamenti in caso di recidiva. Traendo spunto dalle tue conoscenze, letture ed esperienze, rifletti sul ruolo della donna nella società e nella politica, oggi. Puoi arricchire la tua riflessione con riferimenti a episodi significativi e personaggi di oggi e/o del passato. Puoi articolare il tuo elaborato in paragrafi opportunamente titolati e presentarlo con un titolo complessivo che ne esprima sinteticamente il contenuto. SVILUPPO 1945: il Regno d'Italia istituisce il suffragio femminile e le donne votano alle amministrative. 1946: avviene il primo voto da parte delle donne su scala nazionale. Da allora il ruolo della donna non è più stato lo stesso, grazie anche all’intervento delle suffragette. Si definiscono suffragette le donne che parteciparono al movimento per il voto femminile durante il 1800. Fu la guerra mondiale a dimostrare anche agli uomini più cechi che le donne erano loro pari, e che erano in grado di svolgere le mansioni esattamente con la loro stessa caparbietà e tenacia. Con la maggior parte degli uomini al fronte, le donne coprirono molte posizioni prima riservate solo agli uomini. Ma, pur avendo ottenuto il diritto di voto e il diritto a ricoprire alcune delle cariche che prima spettavano solo al sesso maschile, le discriminazioni non hanno cessato di esistere: il salario, l’orario di lavoro, i permessi...tutto era differenziato a seconda del sesso del lavoratore. Tra questi, il divario retributivo è la questione più diffusa durante le lotte per la parità dei sessi. Quando due lavoratori della stessa azienda svolgono una mansione simile con le stesse qualifiche, ma ricevono stipendi diversi, si può parlare di disparità di stipendio o divario salariale. Queste situazioni sono illegali e (considerate) discriminatorie, ma la disparità salariale tende comunque ad essere presente nel mondo del lavoro. Nella maggior parte dei Paesi, la legge proibisce la discriminazione sulla base di: sesso e preferenze sessuali, nazionalità, età, stato civile, discendenza, Paese di origine, etnia e religione. Ma siamo sicuri che sia proprio così? Vediamo alcuni dati. Confrontando la media di tutta la popolazione attiva divisa per genere, si nota che questa differenza salariale varia in maniera significativa, fra il 10 e il 40 per cento. In alcune professioni e in alcuni Paesi accade che le donne guadagnino di più rispetto ai loro colleghi maschi. Quasi sempre si tratta di lavoratrici con un livello di istruzione più alto, che lavorano a tempo pieno e/o che sono state capaci di negoziare il proprio stipendio, spesso non in modo lecito e/o eticamente corretto. Ma questi paesi sono davvero pochi. In Italia, nel 2014 la differenza in busta paga fra uomini e donne era del 43,7%. Perché accade ciò? La risposta è abbastanza scontata: una gran parte della “colpa della disparità salariale è la maternità. Secondo recenti stime, con ogni nascita le donne perdono in media il 4% del loro stipendio rispetto a un uomo; per il padre il reddito aumenta invece di circa il 6%. Ciò dimostra che buona parte del problema è il lavoro familiare non retribuito che le donne continuano a svolgere in modo sproporzionato, dovendo dividersi tra mansioni lavorative e mansioni familiari. Ma non si parla solo di salario, ma anche della stessa occupazione lavorativa. Il tasso di occupazione femminile in Italia è tra i più bassi in Europa: per le età centrali 20-64 anni è pari al 51 per cento rispetto a una media Ue del 65, con forti disparità territoriali e di età. Infine, un altro punto discriminatorio è la partecipazione delle donne nei luoghi decisionali.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved