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Il ruolo delle donne in età moderna, Tesine universitarie di Storia

il file descrive il ruolo che la donna esercitava in casa, in città e nelle campagne, con accenni alle donne che hanno caratterizzato la storia della Sicilia durante l'età moderna.

Tipologia: Tesine universitarie

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Jessica.Barbera
Jessica.Barbera 🇮🇹

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Scarica Il ruolo delle donne in età moderna e più Tesine universitarie in PDF di Storia solo su Docsity! Ruolo della Donna in età Moderna Il nostro lavoro si concentra principalmente sullo studio dell’articolo “ Il controllo sul corpo sociale della donna nella Sicilia della seconda metà del XVIII secolo” di Cinzia Recca. Intorno alla metà del Settecento avvennero importanti cambiamenti riguardanti l’identità della donna, in particolar modo riguardo il parto, che veniva considerato solo un affare femminile. Pian piano però iniziò ad essere oggetto dell’interesse dei governi, spinti dalla preoccupazione delle sempre più frequenti morti da parto. Si inizia a vedere così il parto con occhio medico, dal punto di vista della formazione professionale , ad esempio , si trovavano i medici fisici, cioè laureati in medicina e filosofia; i chirurghi maggiori che , pur avendo studiato all’università , avevano frequentato per un numero di anni inferiore a quello dei medici; e i chirurghi minori , in parte illetterati che avevano appreso il mestiere nella bottega del padre o con l’apprendistato1. La mortalità per colpa del parto spinge quindi medici e governanti ad approfondire e diffondere le competenze relative all’ostetricia. Attuando corsi di formazione, scuole , pubblicazioni di numerosi trattati e la istituzione di cattedre di ostetricia nelle facoltà mediche dell’università. Inoltre, gli uffici di sanità emanarono editti al fine di evitare che le ostetriche continuassero ad esercitare senza nessun tipo di controllo e senza nessuna preparazione. La Chiesa che fino al Settecento aveva avuto il controllo del parto sembrava non aver raggiunto delle posizioni rispetto a quelle prese dal governo. L’abate della cattedrale di Palermo, Francesco Emanuele Cangiamila, condusse una personale campagna per convincere le autorità a utilizzare l’operazione cesarea per risolvere le gravidanze e i parti difficili. Suggerendo addirittura di utilizzarlo nei casi più gravi anche sulle donne ancora vive. Inoltre, pensava che ogni parroco dovesse avere qualche nozione di medicina, in quanto nei paesini sperduti egli era costretto a curare i malati. E nel caso della donna gravida, richiamando l’Editto di Catania, in mancanza di un medico, avrebbe dovuto egli stesso effettuare il taglio cesareo. Carlo III vara, il 9 agosto 1749, nel Regno delle Due Sicilie, una legge sul taglio cesareo ispirata dall’ideologia dell’abate siciliano. Il taglio cesareo per la Chiesa era sinonimo di Sacrificio. A Dio viene offerta una vita, quella della madre, in cambio di quella del figlio. La Donna che si sottomette volontariamente al bisturi non viene vista come una debole ma anzi come un eroe. La maternità quindi non assume più la forma di generare , ma addirittura quella di “dare la propria vita”. Il rifiuto all’intervento viene visto come un segno di mancanza di maternità e femminilità e d’istinto materno. Un altro aspetto trattato è quello politico-amministrativo e giudiziario. In Sicilia operavano diversi tribunali, in particolare quello della Giunta dei presidenti. Tra gli antichi registri vi sono quelli sulla documentazione della condizione femminile, sia con donne che 1 Recca C. ,” Il controllo sul corpo sociale della donna nella Sicilia della seconda metà del XVIII secolo” , Le Carte e la Storia , N. 1 , 2018 rivendicano i propri diritti sia con quelle vittime di abusi , specie di tipo sessuale. Le cause per stupro sono quelle maggiori, con o senza promessa di matrimonio. La pratica dello stupro con promessa di matrimonio era molto diffusa tanto che fu necessario stabilire una normativa che cercasse di contenerne la frequenza. In ogni caso prima di carcerare l’uomo , veniva carcerata la donna che lo accusava di stupro, a meno che non si dimostrasse che era avvenuta realmente la violenza, altrimenti era considerata colpevole per aver acconsentito a quest’ultimo. Un esempio è quello di Don Domenico Lo Monaco che ottenne favori dalla cugina Donna Rosa Riggio, che dopo essere stata sedotta e abbandonata , fece istanza per ottenere giustizia. Questo continua a negare ogni responsabilità per timore del il padre , che sembrava essere contrario alle nozze con la cugina. Quindi preoccupato che potesse passare a nozze clandestine viene trasferito nel castello della Cancelleria. In seguito alla rassicurazione del padre che non avrebbe permesso altri matrimoni all’infuori di quello con la cugina, Lo Monaco può tornare nel suo castello. Questa vicenda racchiude in sé tutti gli elementi di una situazione tipo: La donna viene sedotta e abbandonata; l’uomo nega ogni responsabilità ; si teme che l’imputato possa convolare a nozze clandestine con qualche altra donna; il seduttore viene condannato a reclusione. La maggior parte dei casi di stupro non violento con promessa di matrimonio sono proprio come l’esempio descritto. La denuncia di stupro era spesso ritenuta lo strumento utilizzato dalle donne per avere con l’inganno il consenso dello sposo. Studiando questo articolo ci siamo quindi poste la domanda di quale fosse il ruolo della donna in età moderna. Nel corso del Settecento le donne acquisirono una libertà maggiore rispetto alle epoche precedenti: infatti, pur restando fortemente soggette alle leggi e al volere paterno, poterono avere qualche libertà in più. Si ebbero cosi le occasioni di uscita per le ragazze appartenenti ai ceti sociali più elevati, anche se si diffuse la figura del cicisbeo, designato dalla famiglia per proteggere la dama dai malintenzionati e veniva scelto tra i parenti e gli amici, affinché fosse una persona di fiducia. In età Moderna la figura femminile è caratterizzata principalmente dall’avere il ruolo di Madre e Moglie , ed ha per questo dei doveri ben precisi che non può trascurare: fare figli ed allattarli. Le famiglie preferivano mettere al mondo figli maschi , in quanto gli uomini godevano di più prestigio sociale. Alle femmine fin dalla tenera età venivano insegnate le incombenze necessarie per la buona conduzione della casa , come filare , cucire, cucinare e badare agli animali domestici2. Le Donne quindi ricevevano prevalentemente una formazione domestica , volta alla preparazione per la vita matrimoniale, a discapito di una formazione letteraria o scientifica. Raggiunta l’età giusta le femmine convolavano a nozze, i genitori cercavano di assicurarsi il marito migliore, che le potesse assicurare sicurezza, rispettabilità e soprattutto un’elevata posizione sociale. Alle donne di un certo lignaggio era richiesta la dote, che consisteva in denaro , beni , proprietà , gioielli. La dote non era altro che l’eredità che la famiglia lasciava alla figlia, ecco perché, all’interno di una stessa famiglia non tutte le figlie venivano date in sposa , molte venivano costrette a prendere il velo, in quanto la dote ceduta al convento era notevolmente meno cara di quella matrimoniale. In quel periodo vigeva appunto il diritto di maggiorasco per cui un 2 Wiesner M. E. , Le donne nell’Europa moderna 1500-1750, Piccola Biblioteca Einaudi , 2003, p. 52 anche di questo diritto. Dimmi, chi ti ha concesso la suprema autorità di opprimere il mio sesso? La tua forza? Il tuo ingegno? Osserva il Creatore nella sua saggezza; percorri la natura in tutta la sua grandezza… e dammi, se osi, l’esempio di questo potere tirannico”10. Tra le femministe di epoca moderna spiccano anche quelle siciliane, Genoveffa Bisso e Suor Dorotea Isabella Bellini, che nei loro scritti risalenti al 1735, furono le prime a parlare di pari opportunità. La Bellini è conosciuta soprattutto per aver risposto con il suo trattato “ Sintimenti in difisa di li sessu Fimmininu” ad un poema misogino, pubblicato dall’erudito farmacista Luigi Sarmento, in cui l’uomo si trasforma in morto vivente (Vivu mortu ) a causa della donna emblema di ogni peccato.11 Oltre alle donne di un certo lignaggio non dobbiamo dimenticarci della figura della donna nelle campagne. Le contadine si occupavano principalmente della casa, badavano al pollame, preparavano il pane e i latticini, confezionavano tessuti di tela e lana e cucinavano tutte le vivande necessarie per l’intera famiglia. Durante il raccolto lavoravano anche nei campi. In Italia le donne badavano agli uliveti e alle vigne e svolgevano la maggior parte delle fasi della produzione della seta12 . Alle loro cure erano affidate anche le piante che producevano fibre tessili , come il lino e la canapa , e quelle piante da cui era possibile estrarre sostanze coloranti. Nel Settecento si verificò una vera e propria femminilizzazione dell’agricoltura, sia perché la manodopera femminile era più richiesta, sia perché spesso le mogli degli artigiani dovevano coltivare orti e campi poiché l’attività del marito non era sufficiente a mantenere la famiglia. Molte affrontavano lunghi viaggi per vendere nelle città i prodotti che coltivavano, alcune oltre ai prodotti della terra vendevano anche nastri, candele. Nei centri rurali però le donne venivano assunte anche come domestiche. Dovevano stare con la famiglia per almeno 12 mesi , e i compiti che eseguivano erano molto simili a quelli che svolgevano nelle loro case, si occupavano degli animali e della lavorazione dei loro prodotti, coltivavano i campi e cucinavano. In cambio ricevevano vitto, alloggio e un salario annuo. Le donne gestivano piccole botteghe oppure taverne e locande in cui vendevano bevande di produzione artigianale, probabilmente prodotte da loro stesse, come birra e sidro, nelle taverne offrivano anche un posto letto a chi non poteva permettersi di alloggiare altrove. Molte decidevano di spostarsi dalle campagne alle città. E anche qui il settore domestico fu quello che diede più possibilità di occupazione per le donne. Le domestiche erano sotto la tutela del padrone che poteva punirle o licenziarle a proprio piacimento. Il lavoro consisteva nel pulire, cucinare, lavare i panni, occuparsi dei bambini e degli anziani , curare gli animali, preparare i morti per la sepoltura. I lavori femminili comunque avevano tutti delle caratteristiche comuni, quali il poco prestigio sociale e la scarsa retribuzione. 10 Olympe de Gouges, Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina, Roma, Caravan, 2012 11 “Representations of Female Identity in Italy: From Neoclassism to the 21st Century”, Edited by Silvia Giovanardi Byer and Fabiana Cecchini, Cambridge Scholar Publishing 2017, https:// www.cambridgescholars.com/download/sample/63882 12 Wiesner M. E. , Le donne nell’Europa moderna 1500-1750, Piccola Biblioteca Einaudi , 2003, p. 116 Molte donne oltre al lavoro, si dedicavano alle opere pie, negli ospedali, negli orfanotrofi e negli ospizi. Posti nella quale le condizioni di vita erano terribili, ma nonostante questo le donne cucinavano, pulivano, assistevano i ricoverati, organizzavano momenti di preghiera. Altro ruolo sociale che caratterizzò la figura femminile fu quello della prostituta. Molte di queste non avevano scelto questa professione di loro spontanea volontà, ma consegnate al tenutario13 dai genitori o da altri in cambio della somma necessaria per pagare un debito14. Quelle più bisognose si prostituivano illegalmente, combinando questo lavoro con altri come cucire o lavare i panni. Le prostitute venivano accusate di compiere atti di fornicazione, anche se molte donne oltre che i servizi sessuali, offrivano anche spettacoli musicali e poetici. Alcune riuscivano addirittura a conquistare posizioni di prestigio e di agiatezza, grazie a relazioni particolarmente intime con nobili o intellettuali. Ma non bisogna dimenticare che vendere il proprio corpo per denaro attira la violenza, la prigione e la malattia. La prostituzione infatti era molto più sviluppata in tempi di guerra, carestia e recessione economica, quando era impossibile o molto difficile trovare altro tipo di lavoro. Per molte era quindi l’unico modo per “ non vivere di stenti, di fame, di miseria”15 . Alcune si facevano arrestare per lavorare in carcere, e il crimine divenne un’occupazione stabile. Rubano nelle botteghe e nelle case, e le pene che venivano inflitte solitamente non erano molto gravi. Ma c’erano crimini, quale l’infanticidio e la stregoneria , per la quale le donne venivano punite duramente. In particolare, la stregoneria fu la causa della morte di moltissime donne a partire dal Medioevo fino all’età Moderna. La strega16 era colei che aveva stretto un patto con il Satana, e obbediva ai suoi ordini. Si pensava che le donne fossero più contagiate dalla stregoneria in quanto erano dotate di minor forza fisica e quindi più soggette ad essere condizionate dall’influenza del Demonio. La magia e il maleficio sembravano essere le uniche spiegazioni di certi eventi che si verificavano in ambiti di pertinenza femminile. Le donne accudivano animali che morivano misteriosamente, cucinavano cibi che si deterioravano senza apparenti motivazioni, assistevano malati di ogni età che si spegnevano da un momento all’altro, si prendevano cura di bambini che erano ancor più soggetti alla malattia e alla morte degli adulti , in un’epoca in cui l’igiene era scarsa e le malattie infantili erano sconosciute e spesso inspiegabili. Alcune erano convinte di possedere poteri soprannaturali che l’immaginario popolare attribuiva loro: si servivano di filtri amorosi a base di erbe , statuette di cera e altri incantesimi per conquistare un innamorato o non farsi scappare il marito17. In qualsiasi villaggio 13 tenutàrio , Proprietario, gestore di bische, case chiuse e altri locali equivoci, o di sedi e organizzazioni per attività illecite, in Dizionario Enciclopedico Treccani 14 Wiesner M. E. , Le donne nell’Europa moderna 1500-1750, Piccola Biblioteca Einaudi , 2003, p. 135 15 Testimonianza lasciata nel 1560 da una donna di Stralsunda in Germania, cit. in BEATA SCHUSTER, Die freien Frauen: Dirnen und Frauenhäuser im 15. und 16 . Jahrhundert, Campus , Frankfurt 1995, p. 200. Trad. ingl. dell’autrice Wiesner M.E. 16 Definizione di stréga s. f. [lat. strǐga, der. (come variante pop.) di strix -igis «civetta»]. Secondo la mitologia popolare, essere soprannaturale immaginato con aspetto femminile o donna reale che svolge un’attività di magia nera e comunque dirige gli eccezionali poteri che le vengono attribuiti ai danni di altre persone., in vocabolario Enciclopedico Treccani, http://www.treccani.it/vocabolario/strega/ 17 Wiesner M. E. , Le donne nell’Europa moderna 1500-1750, Piccola Biblioteca Einaudi , 2003, p. 317 la prima persona a venir denunciata era quasi sempre una donna vecchia e bisbetica che aveva fama di guaritrice e di praticare sia la magia bianca che quella nera, donne oltre i cinquant’anni , spesso vedove o zitelle, povere e in qualche modo diverse dalle altre – avevano un aspetto strano o si comportavano in maniera bizzarra , si diceva che fossero solite imprecare e lanciare maledizioni o che avessero gusti sessuali aberranti18. Le streghe turbavano l’equilibrio naturale delle cose, a loro erano imputati malattie, carestie, disastri naturali. Venivano accusate di infanticidio e di rendere l’uomo sessualmente impotente. Il percorso che abbiamo scelto di presentare è connesso ad un argomento che riteniamo fortemente importante. Dopo i vari studi e le varie ricerche sul tema trattato, abbiamo acquisito una più valida coscienza sulla condizione femminile della donna in epoca Moderna. Le donne venivano viste come l’anello debole della società, ma pian piano questa condizione inizierà a cambiare, grazie soprattutto all’avvento del pensiero Illuminista , come abbiamo visto per esempio con la nuova concezione del parto, o con la figura di Olympe de Gouges, che si batté per i diritti delle donne. La Donna ancora in quest’epoca dovrà aspettare molti anni per avere gli stessi diritti dell’Uomo ed essere considerata sua pari. La società col tempo si è evoluta rapidamente, il ruolo tradizionale della donna nella famiglia è stato modificato, in quanto ha iniziato ad inserirsi attivamente nella vita economica del proprio stato. In numerosi stati occidentali sono stati sanciti per la donna uguali diritti e uguali doveri e la stessa importanza sia nella famiglia che nell'ambiente di lavoro. Tuttavia esistono ancora oggi nel mondo occidentale discriminazioni verso le donne, poiché esse difficilmente svolgono ruoli d'altissimo prestigio o di grande responsabilità nella gestione degli stati o alla guida d'imperi economici. Anche l'ammissione delle donne insieme alle forze armate rappresenta un passo significativo verso la vera parità fra i sessi. Non dimentichiamoci però che nonostante la società si sia evoluta risultano ancora oggi paesi nella quale il ruolo della donna è di totale sudditanza all'uomo. In molti paesi islamici la donna è velata, non può uscire e svolgere alcun lavoro al di fuori della casa e dipende economicamente dal marito, non può istruirsi, mostrarsi e curare la sua persona. In alcune regioni africane la donna viene venduta o sottoposta a mortificanti mutilazioni. Per raggiungere totalmente i pieni diritti e la piena uguaglianza in tutto il mondo e in tutte le società probabilmente passerà ancora molto tempo. “Le donne hanno sempre dovuto lottare doppiamente. Hanno sempre dovuto portare due pesi, quello privato e quello sociale. Le donne sono la colonna vertebrale delle società” . 18 Ivi , p. 325
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