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Il ruolo delle donne nello sviluppo del pensiero di Freud, Guide, Progetti e Ricerche di Filosofia

Sigismund Schlomo Freud nato nel 1856 a Pribor, in Austria, è il padre della moderna psicanalisi. Egli fu il primo a teorizzare l’esistenza dell’inconscio, un luogo oscuro della psiche umana, dove si agitano le pulsioni più segrete e nascoste dell’anima. La donna, nella sua complessità e nelle sue contraddizioni, fu al centro della sua ricerca.

Tipologia: Guide, Progetti e Ricerche

2018/2019

Caricato il 14/06/2019

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Scarica Il ruolo delle donne nello sviluppo del pensiero di Freud e più Guide, Progetti e Ricerche in PDF di Filosofia solo su Docsity! IL RUOLO DELLE DONNE NELLO SVILUPPO DEL PENSIERO DI SIGMUD FREUD Sigismund Schlomo Freud nato nel 1856 a Pribor, in Austria, è il padre della moderna psicanalisi. Egli fu il primo a teorizzare l’esistenza dell’inconscio, un luogo oscuro della psiche umana, dove si agitano le pulsioni più segrete e nascoste dell’anima. La donna, nella sua complessità e nelle sue contraddizioni, fu al centro della sua ricerca. Sono state proprio le donne, infatti, ad aver orientato Freud verso la scoperta dell’inconscio e del metodo psicanalitico, a partire da quella che fu la sua prima paziente, nota con lo pseudonimo di Anna O, una ragazza di ventun anni, affetta, dopo la morte del padre, da diversi problemi di natura fisica e psicologica e apparentemente immune a qualsiasi tentativo di cura medica e farmacologica. L’unica strada che permise ad Anna di migliorare la sua condizione fino a guarire del tutto, fu la terapia col dottor Freud, basta sul metodo “talking”, che utilizza la parola per la cura delle nevrosi attraverso l’interpretazione delle produzioni inconsce, nel quale vennero sperimentate per la prima volta tecniche, oggi famosissime, come quella delle “libere associazioni” e dell’analisi dei sogni. Una volta guarita,la giovane donna, diventerà un’accanita femminista e lotterà per l’emancipazione della donna. Fu, quindi, grazie ad una donna che Freud inventò questa nuova modalità di cura che venne poi applicata, con grande successo, a molti altri casi di isteria femminile. Nonostante il contributo che le donne fornirono alla nascita psicanalisi, Freud non fu mai ben visto dal movimento femminista, che lo criticò per molte delle sue teorie, in primis per quella dell’ invia del pene(*), a proposito di tale teoria la psicanalista femminista Karen Horney affermò che, contrariamente da quanto asserito da Freud, sono gli uomini ad invidiare l’utero femminile, poiché la donna, a differenza dell’uomo, è una creatura in grado di riprodursi e di generare la vita all’interno del proprio corpo. Lo stesso Freud dichiarò di aver capito ben poco della femminilità che considerava un “continente oscuro” e si mostrò, molto spesso, misogino e conservatore, nei confronti del genere femminile, portando avanti un pensiero antiquato e patriarcale, vicino a quello della maggior parte degli uomini del suo tempo. Tale maschilismo si evince anche da un articolo sulla “distinzione anatomica tra i sessi”, scritto da lui nel 1925, nel quale egli sostenne che, a differenza dell’uomo, la donna è un essere poco incline al cambiamento, caratterizzato da passività e poca volontà, essenzialmente dipendente dall’altro sesso. Non furono poche le critiche mosse nei confronti dello psicanalista, critiche che vennero anche della sua stessa famiglia. Infatti le donne nella vita di Freud furono molto importanti, in primis la madre Amalia che lo considerò sempre il figlio preferito, tanto che molte testimonianze affermano che la gloria del figlio fu messa da lei prima di qualsiasi altra cosa. Le quattro sorelle di Freud non solo furono vittime del nazismo, essendo morte tutte in un campo di concentramento, tranne Anna, ma anche della propria famiglia, che le costrinse ad una vita di sacrificio per la realizzazione del fratello primogenito, costrette a lavorare e a sposarsi giovani per non gravare sulle spalle della famiglia, il cui unico obiettivo era poter sostenete Sigmud nei suoi studi e nella sua carriera. Pare addirittura che Freud non provò in nessun modo ad opporti alla loro deportazione né fece nulla per salvarle , dopo essersi trasferito in Gran Bretagna e aver lasciato le quattro donne, ormai divenute anziane, a Vienna. Anche la moglie Martha fu per lui di grande sostegno e gli dedicò l’intera vita, donandogli ben sei figli, tre uomini e tre donne, dei quali Anna Freud fu la prediletta, portando avanti il lavoro del padre dopo la sua morte. Va, inoltre ricordato, che furono moltissime le donne che dopo di lui intrapresero la carriera di psichiatre, molte di loro passando dal ruolo di pazienti a quello di medici. Insomma se non fosse stato per la presenza e l’appoggio di tutte queste donne , la psicoanalisi non avrebbe mai avuto vita!
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