Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Il sabato del villaggio, analisi, Appunti di Italiano

Parafrasi e analisi del sabato del villaggio composto da Giacomo Leopardi

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 16/11/2020

matilde-guanti
matilde-guanti 🇮🇹

3.2

(7)

19 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Il sabato del villaggio, analisi e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! www.parafrasando.it IL SABATO DEL VILLAGGIO Giacomo Leopardi 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40. 41. 42. 43. 44. 45. 46. 47. 48. 49. 50. 51. La donzelletta vien dalla campagna in sul calar del sole, col suo fascio dell'erba; e reca in mano un mazzolin di rose e viole, onde, siccome suole, ornare ella si appresta dimani, al dî di festa, il petto e il crine. Siede con le vicine su la scala a filar la vecchierella, incontro là dove si perde il giorno; e novellando vien del suo buon tempo, quando ai di della festa ella si ornava, ed ancor sana e snella solea danzar la sera intra di quei ch’ebbe compagni nell’età più bella. Già tutta l’aria imbruna, torna azzurro il sereno, e tornan l'ombre giù da' colli e da' tetti, al biancheggiar della recente luna. Or la squilla dà segno della festa che viene; ed a quel suon diresti che il cor si riconforta. | fanciulli gridando su la piazzuola in frotta, e qua e là saltando, fanno un lieto romore; e intanto riede alla sua parca mensa, fischiando, il zappatore, e seco pensa al di del suo riposo. Poi quando intorno è spenta ogni altra face, e tutto l'altro tace, odi il martel picchiare, odi la sega del legnaiuol, che veglia nella chiusa bottega alla lucerna, e s'affretta, e s'adopra di fornir l’opra anzi il chiarir dell'alba. Questo di sette è il più gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l’ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno. Garzoncello scherzoso, cotesta età fiorita è come un giorno d'allegrezza pieno, giorno chiaro, sereno, che precorre alla festa di tua vita. Godi, fanciullo mio; stato soave, stagion lieta è cotesta. Altro dirti non vo'; ma la tua festa ch’anco tardi a venir non ti sia grave. La fanciulla (la donzelletta - diminutivo arcaico) ritorna dalla campagna [torna dal lavoro nei campi] al tramontar del sole (in sul = verso il), portando un fascio d'erba e tiene in mano un mazzolino di rose e di viole (ha l'erba per le bestie, come tutti i giorni, ma in mano ha viole e rose come segno della festa), delle quali (onde), come è solita (suole), si prepara a ornare l'indomani, giorno di festa, il petto e i capelli (crine). [Alla baldanza giovanile della donzelletta viene contrapposta la quiete della vecchierella] Intanto sulle scale (i gradini dell'uscio di casa) siede con le vicine la vecchierella a filare, rivolta là (incontro là) dove tramonta il sole e racconta (novellando vien = raccontando con tono di fiaba) della sua giovinezza (suo buon tempo - metafora), quando anch'ella si preparava la domenica e ancora giovane e bella era solita (solea, torna l'idea della cara abitudine) andare a ballare con coloro che erano giovani come lei (ebbe compagni nell'età più bella - “età più bella” è metafora). Ormai (già, esprime il rapido volgere della sera) inizia a scurire (l'aria imbruna), il cielo (il sereno) torna azzurro (metonimia), e al biancheggiare della luna appena sorta (recente luna) ritornano giù dai colli e dalle case le ombre (dopo che erano sparite al tramontare del sole tornano a disegnarsi per terra). Ora la campana (la squilla) dà segno della festa che sta arrivando (metonimia): e a quel suono, si direbbe (diresti, con valore impersonale) che il cuore si consola (si riconforta: per un momento dimentica i suoi mali), I fanciulli (sono i primi a gioire della festa tanto attesa) gridando in gruppo (in frotta) sulla piazzola, e saltando di qua e di là fanno un rumore allegro (lieto - perché suscita gioia); e intanto il contadino torna (riede forma arcaica che suggerisce l'impressione del camminare lento e cadenzato di chi è stanco) alla sua povera casa (parca mensa), fischiettando (in segno di letizia lui pure) e fra sé e sé (seco) pensa al giorno del suo riposo. Poi quando intorno tutti i lumi (face - latinismo) sono spenti e tutto è silenzio (tace - face/tace è rima baciata), senti (odi...odi, anafora) il martello picchiare, senti la sega del falegname, che sveglio nella sua bottega chiusa, alla luce della lucerna, si affretta e si adopera per finire il lavoro (fornir l'opra) prima della luce dell'alba Questo è il giorno [il sabato, che si è appena concluso] più gradito della settimana (di sette), pieno di speranza (speme) e di gioia: domani le ore porteranno tristezza e noia, e ognuno tornerà col pensiero (in suo pensier farà ritorno) alla fatica di tutti i giorni (il travaglio usato). Ragazzo (Garzoncello, l'uso del diminutivo indica affetto) allegro/scanzonato (scherzoso), questa giovinezza (età fiorita - metafora) è come un giorno pieno di felicità (similitudine), luminoso, sereno, che precede la maturità (festa di tua vita - metafora, dunque la fanciullezza è simile al sabato, che promette gioia, la maturità alla domenica, in cui ogni illusione svanisce). Godi 0 fanciullo [quanto puoi] della giovinezza: questa è una condizione (stato) beata, un'età gioiosa (stagion lieta - metafora). Non voglio dirti altro; ma non ti pesi che la tua festa tardi ancora a venire [cioè non aver fretta di crescere],
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved