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il sabato del villaggio - analisi, Sintesi del corso di Italiano

analisi completa del testo "Il sabato del villaggio"

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 23/05/2024

tiziana-de-frenza
tiziana-de-frenza 🇮🇹

11 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica il sabato del villaggio - analisi e più Sintesi del corso in PDF di Italiano solo su Docsity! ANALISI DEL TESTO “IL SABATO DEL VILLAGGIO” La poesia “Il sabato del villaggio” è stata scritta da Giacomo Leopardi e fa parte dell'opera “Canti” del 1831. È composta da cinquantuno versi divisi in quattro strofe di diversa lunghezza. Il brano è formato da due “blocchi” principali: il primo (strofe 1 e 2) è incentrato sul piano descrittivo, mentre nel secondo (strofe 3 e 4) è presente la riflessione personale di Leopardi riguardo alla vita e alla giovinezza e i pensieri negativi della gente del villaggio. Il concetto principale del brano è costituito dal fatto che l'attesa costituisce una maggiore gioia rispetto al giorno festivo stesso. Nel testo sono presenti diverse figure retoriche tra cui: le allitterazioni delle lettere L e I, gli enjambements tra i versi 4-5, 33-34 e 40-41, un ossimoro nel verso 27 (“lieto rumore”) e le metafore “età più bella” (verso 15), “età fiorita” (verso 44), “stagion lieta” (verso 49) per indicare la giovinezza e la parola “festa” (versi 47 e 50) per indicare la maturità, inoltre è frequente l'uso del doppio aggettivo (come in altri componimenti dell'autore, come “A Silvia”). Il componimento si apre con la descrizione di una donzelletta di ritorno dai campi, (paragonata da Leopardi, in maniera “velata” alla giovinezza stessa) tra i versi 3 e 7 in cui si dice che ha dei fiori con se per potersi adornare per il giorno di festa. In questa strofa all'immagine della donzelletta, e quindi della giovinezza, viene affiancata un'immagine del tutto opposta: quella di una vecchierella che stava parlando con le vicine e che viene paragonata dall'autore al tramonto (versi 9-10) poiché essa rappresenta il tempo che passa e la vita che sta giungendo al termine. Dopo i “contrasti” di queste due figure, Leopardi compie una specie di pausa per poi continuare il componimento iniziando una descrizione paesaggistica incentrata sul cielo e i suoi cambiamenti cromatici: dai tipici colori del tramonto alle diverse sfumature di azzurro prima del colore blu scuro della notte e prima dell'apparire della luna (=cromatismo, tra i versi 16-19). Successivamente l'autore si concentra sui rumori presenti, partendo da quello di una campana che dà inizio ai giorni di festa (verso 20), passando agli schiamazzi dei ragazzi (verso 24) e infine al fischiettare di un contadino che contento pensa al riposo che avrà il sabato; in seguito Leopardi torna ad occuparsi della luce e della pace della sera, incentrandosi sull'immagine di un falegname intento a finire il suo lavoro velocemente prima dell'alba per poter avere il giorno di festa completamente libero. Finita la “parte descrittiva” del brano Leopardi; nelle due strofe successive, inizia il “blocco di meditazione” incentrandosi sui suoi pensieri; si rende conto, infatti, che la festa (il sabato) è terminata e quindi in tutti i paesani accresce la speranza del rapido arrivo di un nuovo giorno di festa. L'autore si incentra sull'immagine di un ragazzo (per Leopardi simbolo di giovinezza) al quale consiglia di vivere a pieno la sua giovinezza, con allegria e serenità. Alla fine Leopardi chiude il componimento con l'immagine della domenica che passa velocemente lasciando agli abitanti del borgo una sorta di tristezza. L'autore associa alla domenica l'arrivo dell'età adulta, e quindi termina dicendo al fanciullo di sperare che questa arrivi il più tardi possibile (versi 48-51 “Godi, fanciullo mio; stato soave,/stagion lieta è cotesta./altro dirvi non vò; ma la tua festa/ch'anco tardi a venir non ti sia grave”).
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