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Il segreto dell'Infanzia (Montessori) riassunto, Appunti di Storia Della Pedagogia

Riassunto completo del libro Il segreto dell'infanzia di Maria Montessori. Diviso nelle sue tre parti e in tutti i suoi capitoli. Evidenziazione di parole chiave, concetti, persone e temi importanti.

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 22/03/2023

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Scarica Il segreto dell'Infanzia (Montessori) riassunto e più Appunti in PDF di Storia Della Pedagogia solo su Docsity! 1 Il segreto dell’infanzia (1936) Maria Montessori Prefazione L’infanzia, questione sociale Il bambino che vive nell’ambiente dell’adulto si trova ad essere un importuno che cerca qualcosa per sé e non la trova, che entra e subito viene respinto; un essere relegato al margine della società. L’adulto non si è mai preoccupato di preparare un ambiente adatto suo figlio. All’inizio del XX secolo, l’igiene comincia a penetrare fra le classi popolari, la vita del bambino assume un nuovo aspetto, si riservano giardini per l’infanzia, si pubblicano libri e giornali per bambini si costruiscono mobili in proporzioni adatte, nuovi principi educativi entrano sia nelle famiglie sia nelle scuole che attraversano una trasformazione. L’infanzia agli inizi del Novecento è ormai riconosciuta, il bambino è una personalità che ha invaso il mondo sociale tanto che si parla di questione sociale dell’Infanzia. Lavorare coscientemente per l’infanzia con l’intento di salvarla significa conquistare il segreto dell’umanità. L’adulto che ama i bambini ma che tuttavia li disprezza inconsciamente, provoca in essi una sofferenza segreta, che rivela un conflitto universale fra l’adulto e il bambino. Parte prima Il secolo del bambino Oltre al progresso dell’igiene, all’inizio del XX secolo la personalità del bambino si manifesta sotto nuovi aspetti. La scrittrice svedese Key lei ha profetizzato che il Novecento sarebbe stato il secolo del bambino e in effetti il bambino psichico, lo spirito del bambino, potrebbe determinare il progresso reale degli uomini dando vita a una nuova civilizzazione. Nessuno però ha previsto che il bambino racchiudesse in sé stesso un segreto di vita in grado di offrire all’adulto la possibilità di risolvere i suoi problemi individuali e sociali. La psicoanalisi ha sorpassato la corteccia della coscienza penetrando nel subconscio e senza questa scoperta sarebbe difficile illustrare il contributo che può dare il bambino psichico allo studio approfondito dei problemi umani. Freud a trovato la via di penetrare nel subconscio ma anche egli è rimasto quasi esclusivamente nel campo patologico. Questo mondo vastissimo e sconosciuto, al quale è legato il destino degli uomini, non è però stato indagato e illustrato. La psicoanalisi ha scoperto che l’origine della psicosi si trova già nell’infanzia, età nella quale si manifestano le prime sofferenze psichiche, dovute sia al conflitto tra il bambino l’ambiente a cui deve adattarsi (queste sono più facilmente guaribili perché si riconoscono le cause), sia al conflitto fra il bambino e l’adulto (l’attività spontanea del bambino viene repressa dall’adulto che ha il predominio su di lui, sono difficilmente guaribili). Le malattie che hanno le loro cause nell’infanzia, sono le più gravi e le meno guaribili. Il bambino sensibile, psichico, che incontra i suoi ostacoli e si trova immerso in conflitti insuperabili, è ancora ignorato, poiché la psicoanalisi si limita al concetto di malattia e di medicina curativa senza soffermarsi sul trattamento normale generale dell’umanità infantile, che eviterebbe l’insorgere di malattie psichiche. 2 L’accusato Il bambino non può espandersi perché l’adulto (la madre, poi il padre e infine i maestri) lo reprimono. Accade così che gli adulti a cui la società aveva attribuito il compito di favorire lo svolgimento del bambino, diventano degli accusati. L’adulto si difende perché gli è ignoto l’errore che porta in sé stesso, si tratta di errori inconsci. Ogni individuo è offeso dall’errore conscio ed è attratto dall’errore ignoto, perché esso contiene il segreto del perfezionamento oltre i limiti conosciuti ed eleva quindi in un campo superiore. Per trattare il bambino e salvarlo dai conflitti che mettono in pericolo la sua vita psichica è necessario quindi modificare l’adulto. Occorre che l’adulto trovi in sé l’errore ancora ignoto che gli impedisce di vedere il bambino, affinchè possa riconoscerne caratteri dei bambini. L’adulto è egocentrico rispetto al bambino, considera tutto quanto riguarda il bambino psichico da riferimenti verso se stesso. Considera il bambino come un essere vuoto che egli deve riempire, come un essere inerte e incapace per il quale egli deve fare tutto, come un essere senza guida interiore che deve essere guidato dall’esterno. L’adulto si sente come il creatore del bambino su cui questi deve modellare. In questo modo l’adulto agisce convinto di essere pieno di zelo di amore e di sacrificio quando in realtà sta inconsciamente cancellando la personalità del bambino. Esiste una parte dell’anima del bambino che è sempre rimasta sconosciuta e che si deve conoscere, traendo fuori quell’elemento indispensabile al progresso morale dell’umanità. Intermezzo biologico Le scoperte di Wolf sulla segmentazione della cellula germinativa, dimostrano il processo della creazione degli esseri viventi e mettono in discussione l’idea della preesistenza della forma compiuta degli esseri nel germe. Wolf scopre appunto, attraverso il microscopio, che qualunque essere vivo viene da una cellula germinativa che si suddivide rapidamente secondo un disegno prestabilito del quale però non esiste nessuna traccia materiale ma solo dei piccoli corpuscoli: i cromosomi che stanno in rapporto con l’eredità. Si vede quindi la prima cellula dividersi in due cellule, e poi in quattro e così via fino a formare una morula che continua a svolgersi attraverso differenziazioni, moltiplicazioni, in un essere sempre più complesso. Questo è proprio il miracolo della creazione dal nulla. Ogni corpo neonato tiene in sé il disegno di istinti psichici, di funzioni superiori (già insite nell’essere nato ma latenti) che metteranno l’essere in rapporto con l’ambiente. Il fatto che l’essere umano non sia mosso da istinti guida fissi e determinati come l’animale, evidenzia come agli uomini sia stata lasciata una libertà d’azione che dipende dallo svolgimento di ogni individuo e perciò è imprevedibile. Perciò solo il bambino può farci delle rivelazioni sul disegno naturale dell’uomo, ma la vita psichica del bambino ha bisogno di una difesa e di un ambiente analoghi agli involucri posti dalla natura intorno all’embrione fisico. Il neonato Il bambino che nasce entra nell’ambiente della civilizzazione, un ambiente supernaturale, ma l’uomo non facilita in alcun modo questo tremendo passaggio, manca ancora la nobiltà di coscienza necessaria per accogliere degnamente l’uomo che nasce. Quando l’umanità avrà acquistato una piena comprensione del bambino, troverà per lui delle cure molto più perfette. L’uomo prepara per il neonato l’oscurità il silenzio; lo veste mentre dovrebbe rimanere nudo e riscaldato dall’ambiente, non dai vestiti. La ricchezza della famiglia dovrebbe provvedere il miglior trattamento igienico, non il lusso, e ciò mette in luce come sia assente la considerazione del bambino psichico. Il bambino dovrebbe essere preso in braccio con un sostegno leggero, come un’amaca di rete delicatamente imbottita, che sostenga tutto il corpo del bambino, raccolto in una posizione simile a quella dell’attitudine prenatale. Il neonato non si può considerare come un malato ma come un essere sensibile che viene dal nulla e, accompagnato dalle prime impressioni psichiche, 5 nell’ambiente, orientarsi in esso e possederlo in tutti i suoi particolari, e ciò è necessario per lo svolgimento e le conquiste future dello spirito. Il piacere che i bambini hanno in un determinato periodo di età è quello di ritrovare le cose al loro posto e tutto ciò dimostra che la natura pone nel bambino la sensibilità all’ordine inteso come distinzione dei rapporti tra le cose e perciò collega l’ambiente in un tutto dove le parti sono tra loro dipendenti. L’ORIENTAMENTO INTERNO è stato oggetto di studio della psicologia sperimentale, che è riconosciuto un senso muscolare che permette di rendersi conto della posizione delle varie membra del corpo e fissa la memoria muscolare. La natura prepara una sensibilità speciale per le attitudini e le posizioni del corpo, e se viene sconvolta determina un turbamento nel bambino (Il bambino sensibile ai contatti con un letto piccolo che avvolge il suo corpo, nel letto grande si sente senza ripari, e ciò determina in lui un disordine del suo orientamento interno). L’intelligenza L’intelligenza dell’uomo si edifica sopra i fondamenti elaborati dal bambino nei suoi periodi sensitivi. Cioè il bambino non riceve semplicemente le immagini come uno specchio ma è un osservatore che assume attivamente le immagini grazie ai sensi. James si è accorto che nessuno vede mai un oggetto nella totalità dei suoi particolari, ma ne vede solo una parte, secondo i suoi propri sentimenti e interessi. Il bambino parte proprio dal nulla ed è l’essere attivo che avanza solo. Il ragionamento, come funzione naturale e creativa, si sviluppa a poco a poco come una cosa viva che cresce a seconda delle immagini che assume dall’ambiente, immagini che si organizzano subito al servizio del ragionamento. Gli adulti spesso ostacolano o impediscono questo lavorio interiore interrompendo bruscamente le riflessioni dei bambini, cercando di distrarli poiché non li comprendono. È invece necessario che il bambino conservi con piena chiarezza le immagini che va a capitando, perché solo con la chiarezza e la distinzione delle impressioni può formare la propria intelligenza. I bambini nel primo anno di età raccoglie le impressioni sensoriali dell’ambiente, e riconosce le immagini rappresentate nelle figure. Dal secondo anno di vita il bambino non è più attratto dalle cose vistose, dai colori vivaci, ma ciò che lo interessa l’invisibile, ciò che si trova ai margini della coscienza (ad es. una bambina di un anno e mezzo è interessata a un piccolo insetto piuttosto che al sole, ai fiori e ai colori de giardino). In questo periodo la natura porta l’intelligenza a dei progressi successivi affinché il bambino prenda completa coscienza di tutte le cose. L’esempio di un bambino che nell’osservare un quadro di Gesù che guarda verso il basso dei bambini, dice che Gesù sta dormendo, soffermandosi dunque su un particolare irrilevante per gli adulti, evidenzia come esistano due personalità psichiche diverse nei bambini e negli adulti, e come non ci sia un minimo che va gradualmente verso un massimo. Il bambino coglie dei particolari reali delle cose e pensa che gli adulti non sappiano vedere e non sappiano cogliere particolari interessantissimi. Per queste ragioni l’adulto il bambino non si comprendono. Le lotte sul cammino della crescenza Il conflitto tra l’adulto e il bambino comincia quando il bambino è arrivato nel suo sviluppo a poter agire. I 2 stati psichici, quello del bambino e quello dell’adulto sono talmente diversi che la convivenza diviene quasi impossibile se non si ricorre a degli adattamenti. Questa lotta per la vita, mascherata sotto lo schermo dell’inconscio, si compie già tra l’amore dei genitori l’innocenza dei bambini. L’adulto per forza di inerzia sceglie il cammino più facile per lui, ossia fa dormire il bambino, il quale però non è dormiente per sua natura; occorre distinguere il sonno normale del bambino dal sonno che artificialmente provocano gli adulti, per evitare di farlo dormire oltre il suo bisogno. Una prima forma di aiuto alla vita psichica del bambino è la riforma del letto e delle abitudini relative al lungo sonno imposto e non naturale. Essa consiste nell’offrire al bambino un giaciglio molto basso dove 6 possa stendersi e alzarsi a suo piacere. L’adulto deve porsi in una posizione secondaria fungendo da seguace e aiuto della vita del bambino. Camminare L’adulto dovrebbe corrispondere ai bisogni dell’essere immaturo uniformandosi alle sue necessità e rinunciando alle proprie. Soltanto l’uomo deve completamente affidare a due arti tutte le funzioni della deambulazione in equilibrio, e il bambino non sviluppa la capacità di camminare dritto aspettando ma camminando. Questo primo passo segna il passaggio dal primo al secondo anno di età e la nascita dell’uomo attivo che sostituisce l’uomo inerte. Da allora, l’esercizio del bambino entra in gioco; egli vuole camminare continuamente, ma l’adulto vuole metterlo al riparo dai rischi con protezioni, che sono ostacoli, e lo fa perché pone attenzione al corpo del bambino, alla sua vita vegetativa, non ai bisogni essenziali e costruttivi. Mentre l’adulto cammina per raggiungere una meta esterna e tende dritto allo scopo, il bambino cammina per elaborare le proprie funzioni, a uno scopo creativo di se stesso; è lento e non ha ancora un ritmo del passo né una finalità. L’aiuto che dovrebbe dare l’adulto sarebbe quello di rinunciare al proprio rito, alla propria finalità. La mano I caratteri fondamentali collegati con l’intelligenza sono il linguaggio (espressione del pensiero e quindi caratteristica unica degli uomini) e l’attività della mano (a servizio dell’intelligenza per realizzare il lavoro). L’arto superiore è l’organo esecutivo dell’intelligenza perché permette ad essa di manifestarsi, e di entrare in rapporti speciali con l’ambiente, trasformandolo. Dunque nel subconscio dell’umanità la mano è percepita come manifestazione dell’io interiore. I movimenti costruttivi del bambino partono da un quadro psichico costruito sopra una coscienza. Quando dunque il bambino vuole muoversi, sa prima ciò che vuole fare, e vuole fare una cosa conosciuta, che cioè ha già visto eseguire, e tra le azioni principali sono quelle rivolte al maneggio o all’uso di qualche oggetto. Lo stesso vale per lo sviluppo del linguaggio: quando il bambino dice una parola, la dice perché l’ha imparata sentendola dire ma la usa secondo il suo proprio bisogno del momento. Infatti l’imitazione del bambino differisce da quella imitazione immediata degli animali. Prima che il bambino riesca a eseguire azioni aventi un motivo logico, fino a circa 3 anni di età comincia ad agire con degli scopi suoi, usando gli oggetti con un fine che è spesso inintelligibile agli adulti, compiendo azioni elementari (togliere e rimettere i turaccioli delle bottiglie, alzare e abbassare il coperchio di una scatola, usare gli incastri solidi). Qualche volta i bambini piccolissimi sviluppano attività precoci di abilità ed esattezza se un ambiente è preparato per loro, ad esempio con materiali di grande valore, di ceramica, per i quali loro sviluppano una certa cura e attenzione. Il ritmo L’adulto arriva a un fine con l’azione più diretta, nel minor tempo possibile, nell’ottica della legge del minimo sforzo. Per questo, vedendo il bambino fare grandi sforzi per compiere un’azione inutile, irritandosi per quel ritmo e quella maniera di muoversi così diversa dalla sua, egli è tentato di aiutarlo, spezzando ogni tentativo del bambino di compiere un’azione. Il ritmo del movimento fa parte dell’individuo, che non può adattarsi a ritmi differenti senza sofferenze. Quando nel movimento del bambino c’è lentezza, allora l’adulto interviene con la sostituzione cioè sostituisce il bambino in tutte le azioni che questi vorrebbe compiere da sé. Questo aiuto inutile dato al bambino è la prima radice di tutte le repressioni che l’individuo adulto può arrecare al bambino. 7 La sostituzione della personalità La sostituzione dell’adulto al bambino consiste anche nell’infiltrare la propria volontà nel bambino, sostituendola alla volontà di lui, facendo sì che egli agisca nel bambino. In questi casi il bambino è suggestionato al punto dall’adulto (che lo fa volontariamente o meno), che sopprimere la propria personalità, sostituendola con quella del suggestionatore. Il periodo maggiormente predisposto alla suggestione è quello infantile dove la coscienza è in via di formazione e la sensibilità è in uno stato creativo. La suggestionabilità dei bambini è l’esagerazione della funzione psichica chiamata l’amore all’ambiente. Infatti il bambino osserva le cose appassionatamente ed è attratto da esse, soprattutto dalle azioni dell’adulto; a tal proposito l’adulto dovrebbe essere un ispiratore delle azioni infantili, dovrebbe essere sempre calmo e agire lentamente. L’esperimento del prof. Levine, che aveva lo scopo di conoscere il comportamento dei bambini deficienti e dei bambini normali, ha evidenziato come i primi siano vivaci, si muovano molto e passino da cosa a cosa velocemente, mentre i secondi agiscano secondo movimenti controllati poiché sono condotti dalla ragione. Dunque l'ordine o la disciplina interiore consistono non nel muoversi molto, ma nel possedere se stessi, nel rimanere concentrati in una sola cosa. Il movimento È erroneo considerare il movimento soltanto dal punto di vista fisico, poiché è determinato anche dalle manifestazioni psichiche. L’adulto ostacola la volontà del bambino quando questa si esprime con movimenti. Il movimento è espressione dell’io, è indispensabile per la costruzione della coscienza e dell’intelligenza, poiché è l’unico mezzo tangibile che pone l’Io in relazioni determinate con la realtà esterna, è il fattore che lega lo spirito al mondo. La realtà si coglie per mezzo del movimento, così come le idee più astratte quali quelle dello spazio e del tempo. C’è una diretta connessione fra le funzioni motrici e la volontà, poiché è per mezzo del movimento che la volontà si diffonde e si realizza. L’incomprensione Gli organi di senso sono fondamentali per la costruzione dell’intelligenza, ma anche il movimento ha un’importanza considerevole per la costruzione intellettuale e morale. Il problema della vita umana e quindi dell’educazione, è fare in modo che l’io riesca a possedere i propri strumenti motori, per poter obbedire nelle sue azioni a quell’elemento che è l’istinto, ma che nell’uomo appartiene all’intelligenza. Intelletto d’amore L’amore è il controllo della salvezza e il segno della salute, è ciò che colma la coscienza del bambino e gli permette di realizzarsi, è un amore di intelligenza, che vede, osserva, e amando costruisce, è un amore che si potrebbe chiamare intelletto d’amore. L’amore del bambino è ancora privo di contrasti: egli ama perché assimila, assorbe ciò che coglie, per farlo parte della sua stessa vita e alimentare se stesso. Nell’ambiente, l’oggetto dell’amore è l’adulto, concepito come un essere venerabile che pronuncia parole che hanno un che di soprannaturale, e perciò imitarlo significa per il bambino entrare nella vita dell’adulto che lo incanta e lo affascina. Perciò l’adulto dovrebbe valutare e pesare tutte le parole che pronuncia davanti bambini, perché si hanno sete di imparare ad accumulare amore. I capricci e le disobbedienze del bambino sono aspetti di un conflitto fra l’impulso creatore e l’amore verso l’adulto, il quale non lo comprende. Il bambino desidera obbedire e ama l’adulto. Se l’adulto non cerca di rinnovarsi, si forma una barriera attorno al suo spirito rendendolo insensibile. Gli adulti sono insensati perché 10 qualche lettera dell’alfabeto, che fa intagliare dalla maestra sul cartoncino e su carta smerigliata, per farle toccare col polpastrello delle dita nel senso della scrittura, e le raccoglie poi in qualche tabella dovrà gruppo di lettere di forma più simile per rendere uniformi i movimenti delle mani che dovevano toccarli. In questo modo il linguaggio scritto si svolge con un’esplosione e i bambini iniziano scrivere dappertutto ma sembra che non sappiano leggere le parole che scrivono. Sei mesi più tardi incominciano a capire che cos’è la lettura e la collegano con la scrittura. Cominciano a leggere tutte le stampe che si trovano nella scuola e le insegne delle botteghe nelle vie. Solo più tardi comprendono il valore e il significato dei libri. E quella scoperta è talmente sconvolgente che iniziano a strappare i fogli delle pagine per portarsele a casa. Così il consueto ordine viene turbato e si rende necessario disciplinare quei bambini che distruggevano le pagine dei libri per amore. Paralleli fisici Le cause psichiche esaltanti possono influire riattivando il metabolismo e tutte le funzioni fisiche. Questo è avvenuto nella Casa dei bambini, dove essi, pur non essendo stati educati con esercizi volti specificatamente a migliorare le loro condizioni fisiche, in poco tempo sono rinvigoriti e diventati sani come se avessero fatto cure di sole e di aria. Molte persone specialmente dall’America vengono a visitare la Casa dei bambini per constatare questi fatti sorprendenti. Conseguenze Il metodo non si vede: ciò che si vede è il bambino, l’anima del bambino che, liberata dagli ostacoli, agisce secondo la propria natura, facendo affiorare i caratteri normali nascosti. Per ottenere ciò è necessario organizzare un ambiente adatto e piacevole dove i bambini non abbiano alcuna costrizione; un maestro calmo a livello intellettuale, caratterizzato da uno sgombero mentale che produce limpidezza interiore e umiltà spirituale; e un materiale scientifico adatto e attraente. A partire dalle cose che i bambini hanno scelto e da quelle che hanno rifiutato, la Montessori ha stilato un elenco. È necessario mantenere: lavoro individuale, ripetizione dell’esercizio, libera scelta, controllo dell’errore, analisi dei movimenti, esercizio del silenzio, buone maniere nei contatti sociali, ordine nell’ambiente, pulizia della persona, educazione dei sensi, scrittura isolata dalla lettura, scrittura precedente la lettura, letture senza libri, disciplina nella libera attività. Vanno invece aboliti: premi e castighi, sillabari, lezioni collettive (riservate solo ad attività speciali), programmi ed esami, giocattoli e golosità, cattedra della maestra. Conseguenze di bambini che hanno frequentato le prime case dei bambini consistono in un’evoluzione e in una conversione, cioè in un cambiamento spirituale che li rendeva liberi dal dolore e dall’abbandono in una rinascita verso la gioia. Bambini privilegiati Il fatto che i bambini ricchi siano considerati i privilegiati è un pregiudizio in quanto è più difficile educare loro piuttosto che i bambini poveri o gli orfani. Infatti la bellezza dell’ambiente infantile, la magnificenza dei fiori, non attraggono il bambino ricco, già sazio degli oggetti più rari. I bambini ricchi passano da un oggetto all’altro senza fissarsi su nessuno, e spesso senza scopo. Agiscono senza perseveranza, senza iniziativa, si mostrano disorientati nel lavoro e refrattari a ricevere direttive. Dopo un po’ di tempo dall’entrata nella Casa dei bambini, essi mostrano un nuovo interesse, cominciano ad agire come individui indipendenti, estremamente individualizzati. Ciò dimostra come la conversione infantile sia un fatto generale di tutti i bambini di tutte le condizioni sociali, un evento caratterizzato da una guarigione psichica, da un ritorno alle condizioni normali, che avviene grazie alla vittoria del bambino contro la repressione dell’adulto. 11 La preparazione spirituale del maestro Il maestro deve possedere precise disposizioni morali; deve prepararsi interiormente studiando se stesso per sopprimere i propri difetti più radicati, che costituiscono un ostacolo per le sue relazioni con i bambini; deve essere iniziato. L’istruzione che viene data ai maestri dal metodo Montessori consiste nell’indicare loro la condizione spirituale più conveniente alla loro missione, poiché devono essere educati se desiderano educare. L’orgoglio e l’ira sono due ostacoli che impediscono di comprendere il bambino, e che fondendosi insieme assumono la forma della tirannia. L’adulto domina il bambino in virtù di un diritto naturale riconosciuto, che egli possiede per il semplice fatto di essere adulto; si sente in diritto di giudicare il bambino e di offenderlo. Questi difetti possono essere corretti in due modi: uno interiore, attraverso la lotta dell’individuo contro i propri difetti, e uno esteriore, resistendo alle manifestazioni delle tendenze cattive. L’insegnante commette errori perché lo umilia di più il cedere ad essi piuttosto che il commetterli, e tende a difenderli con le maschere della necessità, del dovere, convincendosi di una verità che la coscienza riconosceva come falsa. È necessario sopprimere l’atteggiamento che impedisce di comprendere il bambino, assumendo invece una disposizione di umiltà. Le deviazioni Ciò che fa deviare il bambino, proviene da una cecità dell’anima adulta, da un egoismo mascherato e inconscio. L’origine di tutte le deviazioni sta nel fatto che il bambino non ha potuto realizzare il disegno primitivo del suo sviluppo, proprio quando la sua energia potenziale doveva svolgersi attraverso l’incarnazione, e da questa deviazione deriva una deformazione di tutto l’individuo. Le fughe Se le energie del bambino si svolgono fuori dalla finalità segnata dalla natura, deviano e vanno nel vuoto, nel vago, nel caos. L’intelligenza che avrebbe dovuto costruirsi attraverso l’esperienza del movimento, fugge verso la fantasia. Il simbolismo del bambino conduce a servirsi di qualunque oggetto che accende la fantasia della mente. I giocattoli danno illusioni e sono immagini imperfette e improduttive della realtà. L’adulto lascia libero il bambino soltanto nei giochi e ha la convinzione che essi costituiscano un mondo in cui il bambino trova la felicità. Nelle case dei bambini spariscono il fantasticare e il disordine, e un bambino calmo e sereno, attaccato alla realtà, comincia elevarsi grazie al lavoro, facendo così avvenire la normalizzazione. La psicoanalisi ha riconosciuto il lato normale dell’immaginazione del gioco collocandoli tra le fughe psichiche dove fuga consiste nel nascondersi di un’energia che è fuori dal suo posto naturale, oppure è una difesa dell’io che fugge e si nasconde sotto una maschera. Le barriere Nei bambini pieni di immaginazione si manifesta una diminuzione dell’intelligenza poiché essa subisce una deviazione. Il livello dell’intelligenza media dei bambini comuni è più basso rispetto all’intelligenza dei bambini normalizzati. Un’intelligenza deviata provoca un fenomeno psicologico di difesa, una barriera psichica, una lenta opera di difesa e di impenetrabilità prolungata, di ripugnanza verso gli studi, la scuola, la maestra, i compagni l’amore e la cordialità. Guarigioni Nelle scuole normalizzatrici le fughe nell’immaginazione nel gioco si sono mostrate le più facilmente rimovibili, poiché spontaneamente spariscono trasformando il disordine in lavoro, serenità e soddisfazione. Le barriere invece sono più difficili da sconfiggere, poiché si tratta di costruzioni interiori che chiudono lo spirito e lo nascondono per difenderlo dal mondo. A livello 12 sociale ci sono barriere che isolano gli uomini, come quella della famiglia che si isola per separarsi dagli altri e non per difendere l’amore. L’attaccamento Ci sono dei bambini remissivi le cui energie psichiche sono talmente deboli, che si legano all’adulto (il quale tende a sostituirsi alle loro attività) e ne diventano estremamente dipendenti. Si lamentano e si annoiano spesso, si attaccano sempre a qualcuno, chiedono aiuto all’adulto, vogliono che giochi con loro, che racconti storie, che canti, che non li lasci mai, e domandano sempre dei perché. Non si tratta di una curiosità di sapere ma di un mezzo per mantenere un attaccamento con la persona di cui hanno bisogno per sostenersi. Questi bambini cedono alla volontà dell’adulto e decadono nell’inerzia, il limite più grave a cui la deviazione può giungere. Il possesso Il bambino ha una specie di fame che lo porta verso l’ambiente, per cercare attività in grado di nutrire il suo spirito. Si tratta di uno slancio di amore per l’ambiente, basato sul desiderio di possedere le cose che vede. Ciò non fa altro che acuire la competizione tra le persone e la lotta distruttiva delle cose, i sentimenti di proprietà, sentimenti non fraterni. La causa del possesso è un male interiore. I bambini remissivi rivelano interesse su cose esterne, materiali, di nessun valore, e hanno un modo di possedere che non è litigioso ma tendono piuttosto ad accumulare e nascondere gli oggetti. I genitori si compiacciono che i loro figli sappiano difendere la proprietà, vedono in questo la natura umana e vi riconoscono il legame con la vita sociale. Il potere Il potere inteso come istinto del dominatore dell’ambiente, come desiderio a impossessarsi del mondo esterno, a prendere e a ghermire le cose, è una deviazione. L’adulto rappresenta per il bambino l’essere potente per eccellenza, e per questo cerca di sfruttarlo per ottenere da esso tutto ciò che desidera e che non riesce ad ottenere da solo. Il desiderio di potere del bambino non ha limiti, si realizza pienamente solo nei racconti delle fate, ma l’adulto cerca comunque in tutti i modi di appagare questa mania di possesso. Il bambino remissivo cerca di vincere con l’affettuosità, il pianto, la preghiera. Viziando il bambino l’adulto gli impedisce di vivere e lo spinge verso deviazioni del suo naturale sviluppo. Il complesso di inferiorità Verso il bambino l’adulto manifesta un disprezzo che egli consciamente non sente e mostra nei suoi confronti alcune tendenze (avarizia, sentimento di tirannia e di assolutismo) che avviano alla lenta demolizione dell’io infantile. Di conseguenza, il bambino percepisce che egli è l’unico ritenuto pericoloso, incapace di toccare gli oggetti, inferiore, vale quasi meno delle cose. Tutto ciò gli impedisce di crearsi un piano di azione da seguire, poiché si sente diverso da tutti e sente di avere un’inferiorità che lo pone al di sotto di tutti. Per assumere una qualunque responsabilità bisogna avere la convinzione di essere padroni delle proprie azioni e avere fiducia in se stessi, ma il bambino porta in sé uno scoraggiamento dettato dalla convinzione di inferiorità e di impotenza, che viene indicato dalla psicoanalisi come complesso di inferiorità, al quale appartengono la timidezza, l’incertezza di decisione, il ritirarsi dinanzi alle difficoltà e alle critiche, lo sfogo esterno, la disperazione. Nelle case dei bambini essendo la fiducia in se stessi e la sicurezza delle proprie azioni due caratteri fondamentali della natura normale del bambino, egli conosce ciò che intraprende e domina la situazione delle azioni necessarie all’impresa, che riesce ad attuare con semplicità.
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