Scarica Il soprannaturale nella Gerusalemme liberata e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! IL SOPRANNATURALE NELLA GERUSALEMME LIBERATA Gerusalemme liberata, Canto I, ottave 11-13, 16. Gerusalemme liberata, Canto IV, ottave 9, 13-14, 16. Nel primo canto della Gerusalemme liberata vi è l’intervento di Dio stesso che, dopo sei anni di guerra con sorti alterne sotto le mura di Gerusalemme, affida a Goffredo di Buglione il compito di richiamare, sotto un unico vessillo, i crociati dispersi, tra cui i numerosi cavalieri che si sono allontanati dalle vicende belliche per motivi personali. Goffredo è quindi un personaggio funzione, privo di profondità psicologica, che rappresenta il perfetto cristiano in conformità con i principi controriformistici contemporanei a Tasso. Infatti, con la sua arringa e chiamata alle armi, vi è la riaffermazione del principio di unitarietà e di intolleranza per il diverso e per il pluralismo, che garantirà, alla fine del poema, la riconquista del Santo sepolcro. L’intervento divino è necessario per riportare alla guerra i cavalieri erranti, dove “errare” non ha più solo il significato legato alla ricerca per fini personali, bensì anche quello morale di “cadere in errore”, poiché allontanatisi dal teatro bellico a causa di tendenze disgregatrici e centrifughe e, di conseguenza, diaboliche. Infatti, il primo livello di conflitto nella Gerusalemme liberata è quello tra Cielo e Inferno, tra Bene e Male: anche Satana interviene nella guerra con i suoi demoni, esortandoli con un discorso intriso di voglia di rivalsa. Nonostante Satana venga descritto come un gigantesco mostro, circondato a sua volta da una smisurata varietà di bestie mostruose, in antitesi con l’unitarietà rappresentata da Dio e dalle gerarchie angeliche, Tasso gli conferisce una immensa dignità, innanzitutto di sovrano e di degno capitano della fazione avversa a quella guidata dall’Onnipotente, ed in seguito di abile oratore. Questa caratteristica del Nemico suggerisce inoltre un certo relativismo nella concezione di Bene e Male: si è arrivati a questa distinzione non per le differenti caratteristiche morali, ma solo ed esclusivamente per la vittoria del Cielo sugli angeli ribelli, un evento deciso dalla sorte, “il gran caso”. Anche il Male è ispiratore di valori culturali che, nel poema, sono rappresentati dai Pagani: questi valori si collegano al pensiero laico, edonistico, volto al piacere dei sensi e materialista, tipico dell’Umanesimo e del Rinascimento; sono quindi opposti a quelli rappresentati dai Crociati e, soprattutto, da Goffredo di Buglione. Non bisogna tuttavia che questo sia un conflitto solo tra due popoli e religioni opposte: inscena al contrario un contrasto tra due codici comportamentali e modelli di vita radicati all’interno della mentalità della stessa cultura, quella occidentale ed europea. Questi due pensieri sono inconciliabili, perennemente in conflitto e mai in stato di equilibrio; ma, attraverso la vittoria crociata, Tasso ci indica, implicitamente, il modello da seguire e, in questo modo, adempie ad uno degli scopi del poema, quello di educare e smuovere il mondo cristiano, in un periodo di grave crisi religiosa, all’azione contro l’incombente minaccia ottomana. Nonostante la vittoria delle istanze controriformistiche, Tasso manifesta un’enorme simpatia per le tendenze opposte, addirittura interiorizzando questo conflitto che lo condurrà alla follia e
