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Il teatro e il suo doppio , Appunti di Storia del Teatro e dello Spettacolo

riassunto di "il teatro e il suo doppio" Antonin Artaud

Tipologia: Appunti

2016/2017

Caricato il 20/05/2017

marta_fiorenza
marta_fiorenza 🇮🇹

4.2

(6)

14 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Il teatro e il suo doppio e più Appunti in PDF di Storia del Teatro e dello Spettacolo solo su Docsity! Artaud: Il teatro e il suo doppio Il libro, uno dei testi fondamentale del teatro contemporaneo, è una raccolta di saggi pubblicata nel 1938. Il primo saggio è la recensione stesa da Artaud dopo lo spettacolo di danza orientale a cui assistette nel 1931. Seguono altri scritti, tra cui i manifesti (1932-33) del teatro della crudeltà. Artaud aspira a un teatro non più psicologico e letterario, qual è quello degradato dell’occidente: esso ha smarrito ogni legame con gli aspetti più importanti dell’esistenza, in primo luogo l’inconscio. Questa sottolineatura dell’inconscio accomuna Artaud con il Surrealismo. E’ precisamente la vita (e soprattutto la vita dell’inconscio) il doppio del teatro, ed è questo cio che, secondo il regista e teorico francese, bisogna sforzarsi di riportare a teatro. L’arte scenica va rimessa sul piano di una creazione autonoma e pura, sotto la prospettiva dell’allucinazione e della paura: filtrati attraverso questa ottica, i processi distruttivi, come l’odio e la violenza, potranno risultare purificati e superati. Per realizzare tale esperienza magica e liberatoria, occorre un nuovo linguaggio fisico a base di segni e non più di parole. La crudeltà scenica diviene il mezzo privilegiato per superare le barriere innalzate dalla ragione e innescare il meccanismo liberatorio. Proprio questo accadeva nel dramma I cenci, allestito da Artuad nel a935: in uno spazio disadorno gli spettatori venivano circondati dall’azione e colpiti con rumori e suoni dissonanti, insopportabili, mentre la stessa voce umana diveniva uno strumento di tortura sonora. Anche l’attore, secondo Artaud, di fronte al pubblico deve sprofondare nel suo inconscio, scoprendo l’interezza del suo essere. Alla fine, scrive l’autore, gli spettatori usciranno dalla sala teatrale spossati e stanchi, ma purificati. IL TEATRO DELLA CRUDELTA’ – Primo manifesto Lungo gli anni trenta Artaud, riflettendo sulle proprie esperienze nei teatri d’avanguardia parigini, elaborò una serie di saggi teorici, che poi raccolse nel teatro e il suo doppio. Alla base della poetica di Artaud vi è il rifiuto del teatro tradizionale: un teatro letterario, imperniato su relazioni sentimentali private, lontanissimo dalle dimensioni antropologiche profonde dell’umanità. Questa è la premessa in base a cui Artaud contesta, nel testo letto, il primato della parola scritta, l’evento spettacolare deve valorizzare, a suo avviso, altre componenti, come spazio, costumi, luci, scene, musiche, oggetti: tutte dimensioni in grado di realizzare il teatro come creazione totale a cui egli aspira. Dalle avanguardie di primo Novecento Artaud riprende diverse idee: -ad Alfred Jarry, uno dei grandi precursori del teatro contemporaneo, rimanda l’impiego di manichini, maschere enormi e di fantocci alti dieci metri; - al Futurismo e all’Espressionismo ci riporta l’esigenza che l’azione teatrale converga sullo spettatore, stimolando in maniera fortemente emotiva. -al Surrealismo si collega direttamente il peso riconosciuto alla sfera inconscia. Strettamente collegato con i precedenti dell’avanguardia è il concetto finale di crudeltà, in cui si riassume un po’ tutta la poetica teatrale di Artaud: si tratta di agire sugli istinti (la pelle) per risvegliare la metafisica negli spiriti, ovvero l’aspirazione a un mondo spirituale, da intendersi però secondo Artaud, non in senso religioso, bensì come orizzonte di bellezza, di purezza, di autenticità di vita, la stessa da lui sperimentata vivendo per alcuni anni tra gli indios messicani della Sierra Madre. C’è però una differenza rispetto alle avanguardie. Per queste ultime, il nuovo teatro aveva uno scopo politico: molte serate futuriste erano finalizzate all’intervento italiano nella Prima guerra mondiale; gli esperimenti dadaisti alla satira del militarismo; e così via. Il progetto di Artaud, invece, è di natura antropologica, non politica. Egli vuole recuperare la dimensione rituale e magica dell’evento teatrale. Tale dimensione, purtroppo smarritasi nel teatro europeo da altre tradizioni culturali, antiche e contemporanee. IL CONCETTO DI DOPPIO Il concetto di “doppio” di Artaud fu fonte di malintesi: egli spiegava il titolo del suo libro dicendo che “se ilteatro è il doppio della vita, la vita è il doppio del vero teatro”; i doppi del teatro sono allora la metafisica, lapoesia, la crudeltà. Il doppio del teatro non è la realtà quotidiana, sempre più vuota ed insignificante, ma piuttosto la realtà archetipica e pericolosa. Il concetto di “doppio” viene applicato da Artaud anche a proposi-to dell’attore: L’attore deve vedere il suo corpo come il doppio di uno “spettro”, plastico e mai compiuto, simi-le al ‘Ka’ delle mummie egiziane; ogni parte del corpo ha uno speciale potere mistico ed ogni emozione hauna base organica. Ogni differente metodo di respirazione può essere analizzato per il contenuto simbolico. Lo spettacolo deve essere considerato non come il riflesso di un testo scritto e della proiezione di doppi fisici che da esso scaturisce, ma come ardente proiezione di tutte le conseguenze obiettive che si ossono trarre da un gesto, da una parola, da una musica, da un suono e dalle loro reciproche combinazioni. RIASSUNTO 1) PREFAZIONE: Influenze Freudiane: il Teatro della Crudeltà è un teatro del sogno crudele, quindi necessario e determinato, calcolato e controllato. Per questo motivo Artaud prende le distanze dalla psicanalisi. Il Teatro della Crudeltà non sarà un teatro dell'inconscio; la crudeltà è la coscienza e la lucidità. Lo spettacolo avrà però le fattezze del sogno e cercherà di raggiungere le profondità dell'uomo; saranno messi a nudo gli impulsi più segreti del cuore. 2) IL TEATRO ALFRED JARRY (1926)- Fondato nel 1927: • Lo spettatore dovrà sottoporsi ad una vera e propria operazione dove sono in gioco i suoi sensi e la sua carne; non ne uscirà integro. Gli verrà chiesta un'adesione intima e profonda. • Il regista non obbedisce a nessun principio e si farà guidare solo e soltanto dalla sua ispirazione. • Il Teatro Jarry si sforzerà di tradurre ciòche la vita dimentica, dissimula, o ciò che è incapace di esprimere. • Il Teatro ha incontrato varie difficoltà oltre a quelle legate al fatto di non avere una compagnia e un locale propri, come : la ricerca di capitali, scelta della sede, difficoltà della collaborzione (attori introvabili), la censura da parte del questore, la polizia, il sabotaggio sistematico, la concorrenza, il pubblico e la critica. • Temi: l'attualità, l'humor e il riso assoluto. Presenti anche l'inconscio, la vergogna. • Il pubblico può partecipare con con critiche costruttive e complimenti. • Gli attori indosseranno sempre una maschera. 3) L'ATELIER DI CHARLES DULLIN: • Il metodo principale è quello dell'improvvisazione che costringe l'attore a pensare gli impulsi dell'anima invece di rappresentarli • Teatro come laboratorio di ricerche
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